Amore e Sangue
Il cielo brontolava quella sera in paradiso e l’aria era
carica, non di elettricità, ma di dolcezza e purezza. Quella dolcezza che solo
i primi fiocchi di neve riesco a portare cose se. Djibril
era lì, seduta nel giardino dell’acqua con il viso candido rivolto verso l’alto
ad osservare quelli che a lei parevano tanti piccoli petali bianchi. Dal giorno
in cui aveva spedito la lettera non aveva più ricevuto notizie ed una triste
consapevolezza le stava attanagliando il cuore. La consapevolezza di essere
stata solo un gioco per quell’angelo Tentatore. Eppure sul momento le sue
parole le erano parse così sincere. Stupida lei a fidarsi. Una lacrima di amara
tristezza le passò sul visetto da eterna bambola. Fra pochi minuti la sua vita
sarebbe finita. Il taglio delle ali. La punizione peggiore che un angelo possa
ricevere. Vi sarebbero voluti giorni prima che lei morisse, siccome prima
sarebbe impazzita e avrebbe tentato di uccidere chiunque le si fosse
avvicinato. Un fiocco di neve le sfiorò il naso distraendola da quel terribile
pensiero. Infondo ora che aveva amato poteva anche morire. Ma perché Michelino non era più andato da lei? Al pensiero
dell’arcangelo del fuoco il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa. Erano
stati fianco a fianco per millenni e ora lui non era accanto a lei. Le
mancavano i suoi modi bruschi e sgarbati. Lo riprendeva sempre per questo, ma
infondo li aveva sempre adorati. Ed ora una strana consapevolezza si faceva
strada nella sua mente. Volse lo sguardo sul giardino dell’acqua che ormai era
completamente bianco. Un altro sospiro le increspò le labbra, mentre il
cancello di metallo in fondo al viale veniva aperte e due guardie con aria
imbarazzata si avvicinavano a lei.
-Mia Signora...- mormorò la più giovane -E’ ora...-
Djibril annuì e dopo essersi asciugata il viso con la
manica dell’abito celeste che indossava si appresto a seguirli. Giunta sulla
soglia del cancello si volse indietro per in momento a dire addio alla sua
casa, ormai sicura che niente e nessuno avrebbe più potuta salvarla. Socchiuse
per un attimo gl’occhi e poi a testa alta proseguì fra le due ali di folla che
si stava accalcando per vedere la sua esecuzione. Sui loro visi poteva leggere
la tristezza e lo sgomento per quella immane bugia che le avevano creato attorno.
Si, era vero che era andata all’inferno, ma non aveva mai passato informazioni,
era troppo buona per fare una cosa del genere. Lei lo sapeva benissimo, tutto
questo era stato un’abile manovra politica architettata da Sevoftarta.
Sicuramente dopo la sua morte la guerra contro i demoni sarebbe nuovamente
iniziata e la terra sarebbe stata il campo di battaglia. Molti dei presenti
avevano le mani strette a pugno, chiaro segno della loro impotenza. Dijb sapeva bene che molti di loro avrebbero volentieri
voluto protestare contro tutto ciò che stava accadendo, ma la paura per quello
che il maledetto angelo poteva fare alle loro famiglie impediva ogni gesto. E
così lei proseguiva verso il suo destino. La piazza era completamente bianca e
gremita di gente pronta a vedere quanto Sevi si sarebbe spinto in la. Giunta in
mezzo allo spiazzo fu fermata dalla mano gentile della guardia che le aveva
parlato, i polsi le vennero ammanettati e poi venne lasciata sola lì nel mezzo.
-Arcangelo Djibril, questa è la tua ultima occasione
di parlare! Dicci che informazioni hai dato ad i demoni e ti lasceremo vivere!-
la voce aspra di Sevoftarta le giunse alle orecchie,
ma lei non lo stava ascoltando. La sua attenzione ora era rivolta verso
Michael, apparso in mezzo alla folla, il viso stretto in una maschera di
disperazione, mentre due guardie lo circondavano. Gl’occhi della giovane si
fecero tristi, ora davvero sapeva che non c’era speranza. Michi
non poteva fare nulla senza scoprirsi e farsi arrestare e lei questo non lo
voleva, non voleva che lui morisse a causa sua. Lui doveva vivere anche per
lei, perché i baci e le coccole dell’angelo tentatore erano state bellissime,
ma nulla a confronto con le ore passate accanto a quell’angelo irascibile e
dolce al tempo stesso.
-Va bene così.- mormorò verso l’arcangelo del fuoco
per poi rivolgere il viso verso il tiranno ed affrontarlo con assoluta
freddezza -Io non ho mai fatto quello per cui mi accusate e se anche lo avessi
fatto solo il silenzio uscirebbe dalle mie labbra.-
Un’espressione di trionfo mal celata passò sul viso semi nascosto di Sevi:
-E sia! Procedete!-
Affrante le due guardie si misero di nuovo ad i lati della giovane e la
condussero verso un palo sulla cui cima vi era un gancio a cui fissarono le
manette della ragazza che ora si trovava con le braccia completamente alzate.
Era inerme e lo sapeva bene, ma era pronta. I suoi occhi s’incatenarono a
quelli di Michi ed un dolce sorriso le increspò le
labbra ora era davvero pronta a dirlo e ad ammetterlo con se stessa...
-IO TI AMO!!!- gridò in direzione del ragazzo prima che la scure calasse sulle
sue ali. Djibril abbassò il viso, gocce rosse
macchiavano il candore pallido della neve e poi il buio ed il silenzio.
Spero che
vi possa piacere... mi è venuta in mente un po’ di tempo fa rileggendo il
manga... ma solo adesso ho decido di scriverla ^^’
Baci