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Autore: Black Nana    08/11/2011    8 recensioni
I nostri eroi sono cresciuti e si preparano ad affrontare la vita come tutti i ragazzi della loro età. Vari eventi sconvolgeranno la quotidianità. Matrimoni, riavvicinamenti e nuovi arrivi. Tutti prima o poi crescono e scelgono una strada da seguire, anche i migliori allievi della DWMA. Cosa accadrà ai nostri ragazzi? Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patty Thompson, Spirit Albarn | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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You Could be Happy! I loved Her First.

Quante volte hai detto mi dispiace Spirit? Ormai non le conto più. Eppure ti sarebbe bastato così poco per poter essere felice. Tenti sempre di rimediare ai tuoi errori, ma nessuna di loro ti crede, a cominciare da Kami, che ti ha lasciato ed è scappata via chissà dove. Tua figlia nemmeno ti considera un padre. Ti basterebbe loro dimostrare che il tuo pentimento è sincero.

Stein a volte sa essere un pozzo di saggezza, eppure lui non sa niente né dell’amore e né dell’essere padre. In passato ho commesso degli errori, ma adesso che di tempo ne è passato e che Maka è cresciuta, forse avrò un’altra occasione. Per questo ti scrivo questa lettera.

La nostra figliola oramai, non è più una bambina, di anni ne ha diciannove e presto ne compirà venti. Di problemi ne ha avuti, ma ora li ha superati, l’odio per gl’uomini, la paura dell’abbandono e il rancore nei miei confronti. Il nostro rapporto non è più idilliaco, come quando era piccola e lei dichiarava di essere fiera che fossi padre, ma nemmeno come quando aveva quattordici anni e mi odiava con tutto il suo cuore. Adesso lei non mi ama e non mi odia, semplicemente mi ha accettato nella sua vita e sta cercando di cambiare, così come sto cercando di fare anche io.

Oh Kami! Quanto vorrei poterti dire che nessuna donna potrà mai prendere il tuo posto dentro la mia anima. Se sono arrivato fin qui è solo merito tuo. Spero che un giorno mi concederai l’occasione di ricominciare, non tanto per me, quanto per la nostra bambina. Ho la sensazione che presto smetterà di essere tale. Per me resterà sempre la mia piccolina. Tanti sono stati gli errori che ho commesso, ma alla fine penso sempre che l’unica cosa giusta della mia vita sia stata tu. Forse se fossi rimasta qui, tante cose non sarebbero avvenute.

C’è stato un periodo in cui ho sperato che Maka s’innamorasse di Kid, il figlio di Shinigami e sposasse lui. Effettivamente si sono

amati per un po’ ma alla fine lei lo ha lasciato. Sapevo che sarebbe successo, in fondo si tratta pur sempre del figlio di mia sorella. Adesso lei sta con quel teppista dai capelli bianchi e gli occhi rossi come i demoni. Vorrei oppormi, ma non lo faccio, perché so che lei è felice e questo mi basta, mi piacerebbe dire che la sua felicità è la mia, ma non è così. Per essere davvero felice, mi basterebbe poter ricominciare da capo anche con te, che sei stata l’unico amore della mia vota. Ti suoneranno come parole al vento, false ed inutili, eppure è la pura verità. So di essere stato un verme e non lo nego, ma vorrei per il bene di nostra figlia ricominciare, colla speranza di essere felici insieme e di regalarle quella serenità, che mai ha avuto in vita sua, se non con quel tipo.

Ti amo Kami, non smetterò mai di ripeterlo, se solo tu tornassi da me allora la vita varrebbe davvero la pena di essere vissuta. So di aver tardato ed atteso troppo, prima di dirtelo e ho la consapevolezza di aver commesso troppi sbagli, ma il perdono è umano e se in vita tua mi hai mai amato e mai hai amato quella figlia che hai abbandonato e nonostante tutto ti ama, più di quanto amerà mai me, che le sono sempre stato accanto, torna a Death City.

E con questo concludo dicendo che qualunque sarà la risposta, io non mi arrenderò e pregherò che tu possa tornare da me e da Maka.

Tuo per sempre e follemente innamorato, dopo ancora quasi vent’anni dalla nascita della nostra bimba, Spirit Albarn.

Dopo aver scritto questa struggente lettera Spirit, il giorno prima del matrimonio della migliore amica di sua figlia, imbucò la lettera, colla speranza che entro due mesi, il tempo restante prima delle nozze della figlia adorata, lei gli rispondesse. In quella lettera aveva comunicato alla sua ex-moglie,una notizia, che nessuno conosceva eccetto lui. Infatti la sera precedente, il suo futuro genero. Soul Eater, lo aveva soprpreso compiendo un gesto che lo aveva sopreso.

Quello strano ragzzo dai capelli bianchi e gl'occhi rossi, si era recato in casa sua per chiedergli una cosa che lo aveva sorpreso: "Senta, signor Albarn, vorrei chiederle una cosa molto importante. Vorrei il suo consenso, per chiedere a Maka di sposarmi. Se dovesse accettare, il matrimonio avvrebbe entro due mesi, così da permetterle di completare gli studi e prendere il posto della professoressa Marie, che è incinta. La pregherei di darmi il suo consenso, perché io amo molto sua figlia!". Per il bene di sua figlia, gl'aveva dato il suo consenso, perché alla fine aveva imparato a fidarsi di quello strano ragazzo.

Il mattino seguente il sole splendeva più che mai su Death City e precisamente, sulla finestra di una stanza della DWMA, dove un giovane dai capelli azzurri come il cielo e gl’occhi verde menta, sorrideva come mai prima, sentendosi più grande di un Dio, non perché avesse ottenuto chissà quale grande forza personale, ma perché avrebbe sposato la donna più bella dell’intero universo, la sua camelia. Qualche anno prima avrebbe urlato al mondo, che chiunque gli fosse capitato a tiro, avrebbe dovuto inchinarsi alla sua divina presenza e a quella della sua magnifica donna. Il giovane dai capelli celesti, comprese che, se non si fosse reso conto di ferire col suo egocentrismo l’amata, probabilmente lei non lo avrebbe mai amato e tantomeno l’avrebbe sposato.

Black*Star ignorava quanto Tsubaki adorasse quelle sue manie da Dio, perché troppo forte era quel sentimento, che in tanti anni aveva custodito nel suo cuore, fin quando lui non lo aveva scoperto. Adesso Black*Star gioiva perché a mezzodì avrebbe finalmente rivisto la sua amata dopo un mese di separazione e qualche incontro fugace e baci segreti scambiati in uno sgabuzzino nella scuola.

Finalmente Tsubaki sarebbe diventata sua e di nessun altro, per sempre. Quella felicità a cui tanto aveva aspirato, si sarebbe realizzata nel momento in cui avrebbe sigillato con un bacio, tutt’altro che candido, la promessa che si accingeva a farle. Proteggerla fino all’eternità e amarla senza riserve, perché quello era il suo desiderio più grande, vederla sorridere per la felicità.

Negl’ultimi tempi immaginava spesso come sarebbe stata vedere la sua amata diventare madre. Certamente avrebbe assistito ad uno spettacolo incantevole, poiché pensava a quella dolcezza, che sin dal loro primo incontro, si era premurata di riservargli, e che avrebbe poi donato al loro bambino. Black*Star sognava di poter provare quanto prima l’emozione di essere padre e condividerne gioie e dolori con la sua Tsubaki. Desiderava diventare genitore, per poter riuscire dove i suoi avevano fallito, allevare un figlio, nonostante i numerosi difetti e dargli una vita serena.

In una piccola dimora in stile Giapponese, il sole illuminava una modesta camera da letto color pesca, dove al centro dominava un letto matrimoniale finemente decorato. La stanza era arredata in modo molto semplice, con una scrivania e due piccole poltroncine, un immenso armadio di legno chiaro, che conteneva il guardaroba, suo e del suo compagno. Inoltre vi era di fronte al lato sinistro del letto, una magnifica toilette, dove una giovane dai lunghi capelli neri e gl’occhi blu come il mare, si specchiava sorridente. Era il suo grande giorno. A mezzogiorno il suo sogno d’amore si sarebbe realizzato, avrebbe finalmente sposato quello sciocchino del suo Black*Star. Dopo tre anni di convivenza, lui le aveva chiesto di sposarla.

In quel momento ripensava al giorno in cui le aveva dichiarato il suo amore. Tutto era cominciato il giorno dei festeggiamenti, per la sua faticosa trasformazione in Death Scythe, durante la quale Lord Shinigami le aveva proposto di prendere il posto di Azusa Yumi. La proposta era molto allettante, ma la giovane non era molto propensa a voler accettare, perché le doleva essere costretta a dover lasciare il suo amato meister.

Aveva deciso di approfittare della festa per parlare a Black*Star della proposta fattale dal Dio della Morte, ma lui l’aveva stupita, chiedendole di seguirlo, poiché doveva riferirle qualcosa di molto importante. Si erano rifugiati sulla terrazza in camera di Patty, il luogo perfetto per non essere disturbati, poiché gl’unici che avrebbero assistito alla conversazione sarebbero stati ottantotto giraffe di peluche disposti in maniera perfettamente simmetrica.

Tsubaki era stata la prima a parlare: “Ascolta Black*Star, devo parlarti di una questione importante. Il padre di Kid, mi ha fatto una proposta di lavoro, chiedendomi di sostituire Azusa, io non sono certa di ciò che voglio. Se io partissi tu cosa faresti?”. L’azzurro era rimasto spiazzato dalla domanda che lei gl’aveva posto. Si prese un paio di minuti per riflettere, atto che sorprese lui stesso, oltre che la compagna. Poi le rispose in modo deciso: “Io non voglio costringerti a rinunciare ad un’opportunità, che potrebbe renderti felice. Però è anche vero, che se tu te ne andassi, io ne soffrirei moltissimo. Vorrei dirti di partire per dimostrare quanto sei forte, ma sai come sono fatto. Io sono un egoista, perciò ti chiedo di restare qui con me. Se resterai, dovrai farlo ad una condizione. Saresti disposta a stare al mio fianco, come compagna di un Dio? Per compagna, non intendo partner, intendo come donna.” Detto questo senza lasciare a Tsubaki di formulare una risposta, si avventò sulle sue labbra, senza fiatare, lasciando la camelia a dir poco sconvolta, però inaspettatamente, la ragazza ricambiò il bacio.

Nessuno avrebbe mai scommesso un cent su di loro, eppure in quella mattina d’inizio primavera la dolce Tsubaki, si preparava ad affrontare l’orda inferocita, composta dalle sue amiche che presto le avrebbero invaso la casa.

Una sposa normale sicuramente si sarebbe rifiutata di accogliere tanto trambusto in casa, nel giorno delle sue nozze. Non era assolutamente il caso di Tsubaki. Lei è sempre stata paziente, dolce ed accondiscendente. Ha sempre creduto di non valere niente, fin quando non incontrò Black*Star, che per primo scoprì il grande valore di quella splendida fanciulla, che solo molti anni dopo sarebbe divenuta la sua fidanzata.

La bella Camelia Giapponese, accolse con gioia le sue amiche in casa, che avevano il compito di renderla ancor più bella di quanto non fosse. La mattinata trascorse allegra e serena. Liz si occupò del trucco e della scelta dell’acconciatura della sposa, che fu eseguita poi da Maka e Patty, che l’aiutarono anche ad indossare lo splendido abito da sposa, i gioielli ed infine il magnifico velo, che le avrebbe coperto, coda alta, ma anche il volto.

Le tre ragazze ammirarono per diversi minuti la splendida sposa. L’abito metteva in risalto le forme generose, ma non eccessive della ragazza. Liz si congratulò con la sorella minore e l’amica, per l’ottimo lavoro svolto. Tsubaki era davvero una sposa perfetta, sembrava un angelo sceso in terra. Maka immaginò che a Black*Star sarebbe venuto un colpo, non appena avesse incontrato lo sguardo dell’amata compagna, prima dell’inizio della cerimonia. Patty gioiva, per la felicità della sorella e delle amiche, sperando che un giorno fosse toccato anche alla sua Onee-chan, mettersi un abito del genere.

Patricia Thompson non aveva mai preso in considerazione l’idea di sposarsi, a differenza della maggiore che coltivava quel sogno sin da bambina, ma che poi aveva accantonato per crescere prima del tempo ed occuparsi della sorellina minore. Quest’ultima invece si godeva ancora quell’infanzia che le era stata sottratta, difatti era sempre spensierata e giocherellona, ma dietro quella facciata si nascondeva una ragazza colma di dubbi e di incertezze, a cui bastava per essere felice che anche la sorella lo fosse. Eppure negl’ultimi tempi si era sentita diversa, come incompleta, ma si era detta che le sarebbe passata. Nonostante tutto, si era decisa a gioire per la sua amica del cuore, che finalmente sarebbe stata felice.

L’abito era davvero perfetto addosso alla mora, aveva davvero fatto la scelta giusta a comprare quell’abito così semplice, che era poi riuscita a trasformare in un capolavoro. Ci avevano impiegato mesi lei Maka e Liz a trovare un abito che le calzasse a pennello. E pensare che la bella Camelia inizialmente aveva espresso il desiderio di sposarsi indossando una semplice yukata, ma la maggiore delle Thompson aveva scartato immediatamente quell’ipotesi.

Erano riuscite persino a farle indossare qualcosa di sexy, per la sua festa di fidanzamento simmetrica, organizzata da Kid. Quando l’aveva vista inizialmente il suo cuore aveva sussultato. Poi osservandola meglio, con indosso quel semplice abito blu, con una generosa scollatura, che lasciava intravedere il decolté, che non veniva messo così tanto in mostra come in quell’occasione, era svenuto, provocando una fragorosa risata ai suoi migliori amici. Non appena ripresosi, aveva analizzato la visione d’insieme, notando che l’abito era molto corto per gli standard della sua fidanzata, aveva notato quelle splendide gambe lunghe e morbide, aveva rischiato di perdere seriamente il controllo.

Il busto era fasciato da uno splendido corpetto color avorio, decorato con fili d’oro e petali di camelia bianchi, inseriti sotto il rivestimento di tulle e pizzo che lo ricorpriva. Tra il corpetto e la gonna, vi era una magnifica cintura dorata con al centro una splendida stella nera. La gonna era di seta bianca, ricoperta da uno spesso strato di tulle dello stesso colore, che richiamava quello che ricopriva il corpetto, che lasciava le spalle ed una piccola porzione di schiena nude, che in seguito erano state coperte da un piccolo copri spalle dello steso colore del corpetto. Sotto il meraviglioso abito, indossava un semplice paio di decolté bianche, con un tacco non troppo alto. Il velo era di seta bianca, che copriva tutta la chioma, che era stata decorata con petali di camelia rossi. Al collo un ciondolo d’argento con una magnifica stella nera, incastonata dentro uno splendido cuore, inoltre le sue amiche le avevano donato un paio di splendidi orecchini pendenti, con all’estremo una stella nera ciascuno ed anche il magnifico anello di fidanzamento donatole da Black*Star.

Liz le aveva truccato gli occhi con uno splendido ombretto argentato, che metteva in risalto il blu delle iridi, le ciglia ricoperte di mascara nero, erano ancora più lunghe del solito, le labbra erano di un rosa chiaro che dava luce al volto leggermente colorato. La maggiore delle Thompson era stata davvero eccellente come truccatrice.

Maka, con l’aiuto di Patty, aveva tramutato la splendida cascata corvina dell’amica, in turbine di magnifici boccoli, che le arrivavano quasi al bacino e li aveva decorati inserendovi dei petali di camelia rossi e dei brillantini. Poi aveva tirato indietro alcune ciocche di capelli e li aveva raccolti in una mezza coda, lasciando però dinnanzi al viso un paio di riccioli, a mo’ di cornice. C’era voluto parecchio tempo, ma alla fine il risultato era stato straordinario.

Nel frattempo in casa Albarn-Evans, era in atto un vero putiferio. Soul Eater Evans, non aveva mai ritenuto così tanto fastidiosa, come in quell’occasione la presenza di Death the Kid, il quale da circa due ore si lamentava dell’asimmetria dell’appartamento e del suo amico Black*Star, il quale nella sua somma stupidità, aveva proposto ai compagni di giocare una partita a basket, prima di prepararsi.

Soul e Kid avrebbero preferito di gran lunga rifiutare la proposta dell’amico, ma lui aveva ben pensato ad un modo per costringerli ad assecondarli. Una scommessa. Se Soul avesse perso contro Kid, lui avrebbe dovuto chiedere a Maka di sposarlo, alla festa dopo le nozze. Se Kid avesse perso, la sua camera sarebbe diventata il regno di Black*Star. Se quest’ultimo avesse perso, avrebbe dovuto mostrare in pubblico il tatuaggio col nome di Tsubaki, che aveva dietro la schiena.

A perdere era stato Soul, il quale si vide costretto a prenotare un tavolo per la sera successiva nel ristorante più costoso della città, poi dovette prenotare una saletta privata per poter suonare davanti alla sua bella e dopo ciò le avrebbe chiesto di sposarlo. Kid e Black*Star, sapevano che Maka era un po’ reticente all’idea di sposarsi e quindi sapevano che per il loro amico non sarebbe stata una serata tranquilla. Di certo non si aspettavano che in casa Star-Nakatsukasa, Maka avesse confessato alle amiche di voler sposare Soul e di essere disposta a chiederglielo lei per prima.

Alla fine i tre amici erano finiti misteriosamente in casa di Kid, ovvero a Gallow Mansion, dove usufruirono entrambi dei due immensi bagni del giovane, anche se quello dove il futuro sposo era capitato era quello di Liz e Patty. Ci impiegarono circa un’ora per prepararsi al meglio, specialmente Kid, il quale aveva scelto un completo perfettamente simmetrico ed aveva tentato, con successo, di porre rimedio alla sciatteria dello stellino, trasformandolo in un vero principe azzurro.

N.D.A: Salve a tutti gente, come andiamo? Da queste parti non bene, purtroppo sono malata, ma questo non mi impedirà di pubblicare. Allora finalmente ho mantenuto la promessa fattavi Domenica. Ok sono pazza, ho deciso di complicarmi la vita, con un altra storia. Sarà breve, perché non posso dedicarmi ad un'altra storia molto lunga, altrimenti trascurerei le altre quattro. In questo capitolo la Death Scythe, ha mostrato un lato ancora più umano della sua persona. Anche i casi gravi, come lui possono avere un'lluminazione e capire di aver sbagliato e voler rimediare. Intanto abbiamo visto che qualcuno sta per sposarsi e qualcun'altro ha in mente di fare questo passo. Ovviamente stiamo parlando di Soul e Maka. Riusciranno a rivelare i loro propositi al partner? Come sarà il matrimonio di Tsubaki e Black*Star? Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo.

Angolo Dediche: Allora questo capitolo è dedicato in primis al mio trio di autrici del cuore, Kiddina, Blackkina e Soulina. Poi a Veirdiana500, che tanto adora Black*Star, a Juliet_Albarn, mia musa ispiratrice, a MakaXD e Liz Thompson, a Miky4ever e a Maka96 ed a tutte le Admin della pagina facebook di Soul Eater. Ovviamente il capitolo è dedicato a tutti quelli che guardano leggono e recensiscono anche le altre mie storie. Bacioni malatini e giraffosi dalla vostra Black Nana.
   
 
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