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Autore: Piccola L    08/11/2011    7 recensioni
e se il finale cambiasse....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Resta…
 



 



 

Facciamo un patto: io non me ne vado, lo prometto.
Ma tu, tu devi promettermi di fare il possibile per restare.
È difficile sai, sopportarmi, e ho paura che ti stanchi.
Tutti prima o poi si stancano, tutti mi hanno sempre abbandonata.
Ma tu, tu ti prego resta. 


 

Resta…
Resta …
"Non partire! Ti prego …"
Le parole di Zero e il tocco delle sue mani le risuonavano nelle orecchie, come il reef di una canzone che ti è entrata in testa e non se ne vuole andare.
L’aveva guardata dritta negli occhi Zero , con quei suoi occhi viola metallico e lei aveva sentito qualcosa sciogliere all’altezza dello stomaco, il punto dove le si concentravano tutte le emozioni.
"Non andare, davvero … resta!"
Le aveva lasciato le mani, per cingerle  la vinta e attirarla a se.
"Non te ne sei accorta ancora?" – le aveva sussurrato attirandola ancora di più a se, facendo aderire i due corpi.
"Mi sono innamorato. Non era in programma. Non doveva succedere. Ma è successo. E se domani parti, io …"
E dopo non c’erano state più le parole di Zero, perché erano state sostituite dalle sue labbra.
Così, senza preavviso.
Finalmente, ci era riuscito.
Erano anni che voleva farlo, ma non voleva rompere il patto di amicizia che avevano fatto dieci anni prima, quando lui e Yuki si erano conosciuti.
Quello che Yuki aveva conosciuto allora, era un bambino, poco più grande di lei, arrivato alla Cross Academy avvolto da un muro di odio e tristezza che solo lei era riuscita ad abbattere.
Lei era innamorata e non cercava storie.
Lui era troppo impegnato a pensare alla vendetta per capire quanto lei fosse importante per lui.
Così avevano iniziato a frequentarsi.
Sempre come amici.
Per Yuki era diventato lentamente un punto di riferimento importante.
Ed anche Kaname, il sangue puro di cui la piccola Yuki era innamorata, era contento di quell’amicizia.
Aveva conosciuto Zero e dopo un'iniziale diffidenza aveva deciso che lui l'avrebbe protetta, perchè lo riteneva innocuo.
E invece …

si sentiva confusa.
Si sentiva in colpa verso il Kaname che la aspettava l’indomani per partire e cominciare la loro vita insieme.
Lui che l'aveva salvata e protetta per tutti questi anni, e che si fidava ciecamente di lei … cosa gli avrebbe detto?
Gli avrebbe raccontato tutto in nome della sincerità ad ogni costo?
O forse era meglio tacere?
Ma se non fosse stata veramente innamorata, avrebbe ricambiato il bacio di Zero ?
E soprattutto, la sua richiesta di rimanere, l’avrebbe messa così in crisi?
Sicuramente no.

L’ultima valigia era ormai pronta.
Il resto dei bagagli era stipato in un angolo della stanza.
Doveva andare.
Yuki dette un ultimo sguardo a quella stanza, che per 10 anni era stata sua.
Spense le luci, e si diresse nel ufficio del direttore per salutarlo.

Scese la scalinata esterna.
E per l’ultima volta guardò quel grande edificio che per tanti anni era stato la sua casa ,cercando di imprimersi nella mente ogni particolare.
Un groviglio di emozioni le attanagliavano lo stomaco.
"E se restassi qui?" – pensò per un attimo.
"No … non scherziamo. E che farò?
Andrò a vivere con Zero?
Iniziamo subito una convivenza?
E se poi le cose non funzionano, che faccio?
E poi, con Kaname?
Come gli dico che ho conosciuto un altro e che lo mollo dopo anni che lo amo e l’idea di sposarci il prossimo anno?
E soprattutto che quest’altro è proprio Zero?
Dopo mesi che gli dico che è solo un amico …"
Questi erano solo una piccola parte dei pensieri che le si stavano aggrovigliando nella testa.
Intanto era arrivata al cancello principale dove incontrò Kaname e gli altri studenti della Night Class.
Stava procedendo lentamente verso l'uscita, quando girandosi lo vide.
Zero era lì, in piedi a qualche metro metri da lei.
La stava guardando andare via.
In silenzio.
Aveva detto che la prossima volta che si fossero visti l'avrebbe uccisa.
Aveva detto che se lei avesse deciso di restare lo poteva chiamare in qualunque momento del giorno e della notte ma mai e poi mai sarebbe andato a salutarla qualora fosse voluta ripartire.
Vedeva questo genere di cose adatte ai film d’amore o ai romanzi rosa e non facevano decisamente per lui.
Di impulso, senza pensare Yuki lasciò la mano di Kaname, di fronte allo sguardo sbigottito degli altri vampiri, ma sopratutto a quello di Kaname.
Si staccò dai suoi pensieri in cui stava annegando senza arrivare ad una soluzione.
E andò verso Zero......
Cominciò a camminare, ad occhi chiusi stringendo forte i pugni.
La distanza che li separava sembrava infinità e mentre camminava pregava: “Dimmi di restare”.
Le sarebbe bastata una parola, una parola.
“Dimmi di restare”.
Il suo cammino si arrestò quando arrivo di fronte a lui, alzando lo sguardo i suoi occhi scuri si persero in quelli così chiari, di un colore quasi innaturale.
Zero distolse lo sguardo, non riuscendo a sostenere quello di Yuki.
-Zero io...- la prima a parlare fu lei.
-Stai bene i capelli lunghi, sembri più matura- rispose lui con un sorriso quasi accento .
-Perché sei qui zero?-
-Volevo solo salutarti-
"Bugiardo sei solo un bugiardo tu mi avevi detto che non saresti venuto"
-Zero io...io voglio essere sincera con te, quindi credimi quando ti dico che mi ha reso davvero felice...
Il fatto che tu sia qui, ha significato molto per me.-
gli occhi le diventarono improvvisamente lucido mentre cercava di trattenere le lacrime di felicità che prepotenti spingevano contro i suoi occhi
-Yuki ...-
-Al inizio dicevi di odiare tutti i vampiri...
ma anche dopo che hai scoperto, che anche io sono una di loro hai continuato ad amarmi-
Ora le lacrime sgorgavano a fiumi dai suo occhi, ma le sue non erano lacrime di tristezza ma lacrime piene di speranza...
-Yuki io...-
-Chiedimi di restare ti prego-
-Non posso-
la risposta di zero fu fredda e concisa
-Come?-
-Hai capito bene- rispose voltandosi, dandole così le spalle.
Sconvolta da quelle parole, fece due passi e si andò a mettere di fronte a lui, prendendogli il viso tra le mani, e cercando il suo sguardo .
La luce rosata del tramonto sembrava mitigare tutto, come una sorta di anestetico che si potesse respirare senza rendersene conto ma apprezzandone comunque il beneficio.
con la mano destra, cominciò a carezzargli dolcemente la guancia, e disse: -no... no...non lo aceto, sei solo un egoista zero, prima dici di amarmi e poi te ne esci con questa storia?-
Lui abbassò lo sguardo fino a guardarla con i suoi splendidi occhi di ghiaccio.
aveva ormai capito che non poteva fargli discorsi profondi, spiegargli quello che aveva dentro, parlargli delle sue aspettative, che lui stesso aveva generato, e delle delusioni che costantemente raccoglieva quando cercava di ritrovare le sensazioni dei primi tempi.
Ci aveva semplicemente rinunciato, tanto lei non capiva, e lui soffriva solamente.
-Taci-
Quelle parole le arrivarono alle orecchie come un pugno dritto nello stomaco.
Dopo alcuni minuti di silenzio, zero voltò di scatto la testa dal altra parte e abbassando di nuovo lo sguardo, ricominciando a parlare
-Sai bene di non amarmi veramente, tu ami lui, lo hai sempre amato, e io non posso farci nulla, perciò ora vattene e lasciami in pace-
Detto questo si allontanò da lei dirigendosi verso il collegio.
Yuki non riusciva a mettere a fuoco la situazione
non capiva cosa era appena successo
non poteva essere accaduto
non voleva
Non desiderava che la storia finisca così.
Non voleva rinunciare a lui.
l'avvolse allora un senso di ingiusto abbandono, si sentì come qualcuno che scrive le sue ragioni in grande sul muro di un luogo deserto, dove nessuno le leggerà mai …
Era il mio amore, la mia luce, la mia alba, la mia speranza … il mio sogno.
E io … come una stupida … non l'ho mai capito.

kaname le si avvicino lentamente, e con il suo fare dolce e gentile le posò una mano sulla spalla...
e con voce velata di dolcezza le disse
-andiamo -
La ragazza fece solo un ceno con la testa e cominciò a camminare guidata dalla grande mano gentile che la stingeva
Io lo amo, io lo amavo, io l'ho sempre amato, solo che non l'ho mai capito...non posso non voglio rinunciare a lui
 
L’amicizia non vuole limiti né confini, ed ha la costanza di resistere ai silenzi, la pazienza di attendere le confessioni segrete, superare le dimenticanze e la pioggia estiva; l’amore invece è un impulso violento che travalica e travolge ogni confine, proprio questa sua forza irruenta, indebolisce la sua resistenza, la passione necessita di continui “approvvigionamenti” come fossero legna da ardere nel camino per riscaldare il cuore, e consuma, col suo ardore, tutte le provviste e le scorte per disperdersi, infine, nella notte priva di carezze.
L’ipotesi si complica quando amicizia ed amore si sovrappongono e s’intrecciano fino a scambiarsi le vesti, come gemelli siamesi, il cui riconoscimento è difficile perfino ai propri genitori.
 
Yuki si fermò di colpo, e alzò lo sguardo verso Kaname che la guardava con aria interrogativa, di una cosa si accorse subito il ragazzo mentre la guardava, in quello sguardo non c'era la solita Yuki, no, era diversa rispecchiava una forza e una convinzione che dentro di lei non aveva mai visto, e questo lo spiazzò...
-Lo so che sono un verme, tu mi hai sempre protetta mi hai sempre dato il tuo amore senza chiedermi nulla in cambio, e io... io kaname... io...-
Le parole le si congelarono in gola quando il senso di colpa la travolse, non riusciva a trattenere le lacrime ma non poteva neanche reprimere i propri sentimenti.
Ogni agitazione, ogni dolore svanì, quando lui la strinse forte tra le sue braccia e le stampò un bacio pieno d'affetto sulla fronte, guardandola con tuta la dolcezza di cui era capace, le si avvicinò al orecchio e le sussurrò...
-Vai... vai mia piccola Yuki... sii felice...-
Yuki lo guardo e senza dire una parola, gli sorrise e staccandosi dal suo dolce abbraccio cominciò a correre, con tutte le sue forze, fino a quando non raggiunse zero, stingendolo in un abbraccio pieno d'affetta e passione
-Odiami se vuoi, insultami, disprezzami, ma ti prego … non contestare le mie parole … accetta il mio “Ti Amo” -.
"...ti amo. ti amo mettitelo in testa zero"

il ragazzo dal canto suo, spiazzato da quello che era appena successo e dalle parole che aveva appena sentito, si giro verso di lei e di fronte a se non trovò la dolce principessa che anni prima aveva deciso di proteggere a qualsiasi costo, non trovò la dolce bambina che con le sue piccole mani gli tenevano il braccio per evitare che si facesse ancora del male, senza paura di sporcarsele di sangue, o la principessa purosangue della famiglia Kuran... no, di fronte a lui cera solo Yuki, quella Yuki a qui aveva donato la propria vita e il proprio amore... al inizio per entrambi c'era stata la paura di rompere una bella amicizia, come se per l’amore ci fosse ancora tanto tempo, il mondo in quel momento sembrava incantato e fermo in un riflesso di luce scintillante nei loro occhi, ed invece il tempo correva e sfumava via, portando con sé l’intesa di due cuori che, battevano ad unisono.
-Yuki ...-
-Non dire niente zero, ti prego, baciami -
Si avvicinarono l’uno alle labbra del altra perdendosi nel incanto di un bacio che per troppo tempo aveva represso il calore e la passione dentro di se.
Mancava l’esperienza, nessuno dei due seppe valutare il proprio spasmo nel respiro ma non gli importava per quello ci sarebbe stato ancora tanto tempo...
-E le permetti di andarsene così?...Kaname?-
Le parole di Kain arrivarono come un sussurro alle orecchie di Kaname, che fermandosi per un momento lo guardò con aria tranquilla e rilassata per poi volgere lo sguardo verso i due innamorati.
-Quando la battaglia è finita e devi concedere all’avversario l’onore delle armi
Questo è il momento di riconoscere la sconfitta-
Sii felice mia piccola Yuki , Kiriu son certo che saprai coltivare un fiore così incantevole e raro e so che le mostrerai solo i lati belli della vita, la proteggerai e non permetterai mai che il male e l'impurità di questo mondo la contaminino... è per questo che ti ho addestrato.
 
alla fine ce l'hai fatta sei riuscito a salire fin qui dove sono io...

   
 
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