Mi annoiavo, ascoltavo "can't have you" e ho cominciato a scrivere questo on-shot,
diciamo che la mia situazione è l'ideale per scrivere cose di questo genere,
però non mi ritengo molto soddisfatta, ma evidentemente non so cosa fare per migliorare,
quindi come sempre lascio la parola a voi...Buona Lettura!

I don't wanna fall asleep
Cause I don't know if I'll get up
And I don't wanna cause a scene
But I'm dyin' without your love
I'm beggin' to hear your voice
Tell me you love me too
Cause I'd rather just be alone
If I know that I can't have you
- Jonas Brothers -
 

Tranquilla a leggere un libro, lo facevo sempre durante la pausa pranzo, dopo aver mangiato mi mettevo in disparte per leggere, cercavo il posto più tranquillo per potermi immergere al meglio nella storia.
Tutti i miei amici sapevano che in quella mezz'ora volevo starmene sola e tranquilla, anche lui lo sapeva, nonostante lui fosse la persona che avevo voglia di vedere costantemente, in quell'arco di tempo volevo restare con me stessa e basta, ma evidentemente quel giorno aveva qualcosa da dirmi.
Un colpo di tosse mi fece distogliere l'attenzione dal mio racconto e alzare lo sguardo, era lui, mi fissava con i suoi occhi color nocciola
“Joe che ci fai qui?” con un piccolo sorriso si mise seduto accanto a me sotto l'albero del giardinetto dietro la scuola
“so che quando leggi non vuoi essere disturbata, però volevo chiederti una cosa” mi lasciai uscire un grosso sospiro e rivolsi nuovamente lo sguardo al libro
“Joe, voglio sapere perché sei qui a parlare con me, sono due settimane che non ci parliamo più e sai anche il motivo” con la coda dell'occhio notai che il suo splendido sorriso si spense velocemente, rivolse lo sguardo davanti a se senza fissare nulla in particolare
“sì lo so, però mi manchi e volevo sapere se il periodo di “pausa” – disse mimando le virgolette - fosse finito”
“non lo so” mi limitai a rispondere, ero sicura non fosse finito, il cuore mi batteva troppo forte al suono della sua voce, però non volevo se ne andasse di nuovo, lo aspettavo da due settimane, aspettavo un suo segno e quel giorno non volevo vederlo di nuovo di spalle allontanarsi da me.
Lui rimase in silenzio, poi mi guardò di nuovo, ricambiai lo sguardo
“sai in due settimane sono cambiate tante cose..”
“non le voglio sapere” lo interruppi, potevano essere cose felici per lui, ma allo stesso tempo micidiali per me, potevano riguardare Ashley, la sua ragazza, il motivo per cui mi sono allontanata da Joe, non sopportavo più di vederli insieme e dopo mesi di sofferenza decisi finalmente di pensare a me stessa e quindi di rinunciare a l'unico ragazzo di cui mi sia veramente innamorata, sarei tornata da lui dopo averlo dimenticato come “ragazzo” per considerarlo finalmente solo un “amico” ma due settimane erano troppo poche, un amore non si dimentica in così poco tempo, cominciai a chiedermi se ci sarei mai riuscita, se un giorno sarei potuta uscire con un ragazzo senza pensare a lui
“ok, come vuoi, però voglio chiederti una cosa”
“cosa?”
“stasera c'è una festa in discoteca, ci vanno praticamente tutti, mi stavo chiedendo se ci potevi venire anche tu” non credetti alle sue parole, non potevo credere che proprio lui mi stava chiedendo una cosa del genere, mi lasciai uscire un piccolo verso di sarcasmo, accompagnato da un sorrisetto
“sei serio?”
“sì, perché?”
“sai quanto odio le feste e soprattutto le discoteche, credevo che dopo 8 mesi di amicizia ti saresti ricordato le cose che mi piacciono e che odio”
“aspetta, io so benissimo che quella non è il tuo tipo di festa, ma ti prego, facci solo un passo”
“perché?” chiesi cercando dentro i suoi occhi una motivazione valida che lo avrebbe potuto spingere a chiedermi una cosa del genere
“tu vieni e basta, ora vado, ciao Kat” detto ciò si alzò lasciandomi prima un bacio sulla guancia, io continuai a fissare il mio libro, ma le lacrime sarebbero scese a fiumi se non fossi stata a scuola, era ritornato come se nulla fosse, non sapeva quanto avevo sofferto allontanandomi da lui e ovviamente non aveva la minima idea di quanto mi avesse fatto male in quel momento.

Fissai quei due vestiti a lungo, non sapevo quale scegliere, alla fine mi decisi ad andare a quella stupidissima festa, maledetta la mia curiosità, volevo scoprire perché Joe ci teneva così tanto
“Katherine muoviti, se no arriviamo in ritardo” mi esortò Jill seduta sul letto alle mie spalle, accanto a lei c'era Vanessa, entrambe vestite in modo impeccabile, due ragazze meravigliose non che le mie migliori amiche.
Finalmente decisi di indossare il vestito corto nero, lo presi e cominciai a cambiarmi
“perché lo fai?” mi chiese Vanessa mentre mi sistemavo il trucco
“solo perché continuo a torturarmi pensando a lui”
“e perché non ti decidi a dimenticarlo una buona volta?” mi chiese invece Jill con tono più severo
“prova a dimenticare Matt!” le risposi di botto, loro sapevano tutta la storia, quanto sono stata male per quel ragazzo e sapevano benissimo che non mi avrebbe fatto bene quella festa, ci sarebbe stata anche Ashley e anche io lo sapevo, avevo fatto di tutto per dimenticarlo, ma lui puntualmente è sempre ritornato e la voglia di sentirlo e rivederlo è sempre più forte.
Arrivammo alla festa, la musica faceva da padrona in quel locale, le persone facevano fatica a muoversi a causa della grande confusione.
Guardai la discoteca con disgusto, odiavo questo posto, eppure ero lì, solo per lui.
Io e le mie amiche ci addentrammo, ma la mia attenzione fu attirata da una ragazza, quella ragazza, presi la mano di Jill
“non ce la faccio, vado a casa” lei si limitò ad annuire, presi la macchina e una volta a casa mi tolsi quel vestito elegante, e mi infilai una semplice tuta, infine mi sdraiai sul letto con le lacrime agli occhi.
Era troppo tutto quello, sapevo di farmi male da sola, la consapevolezza di non poterlo avere mi stava uccidendo, mi impediva anche di avere una semplice amicizia con lui, amavo solo lui, avrei preferito stare da sola se non con lui, mi stava portando alla pazzia, anzi io mi stavo sfinendo da sola, il mio cervello mi urlava di dimenticarlo ma il mio cuore non voleva farlo uscire, era una battaglia senza fine e pensando mi addormentai.

Restai nel letto fino a tardi ad abbracciare il mio cuscino, non c'era scuola e io non avevo le forze per affrontare la mia famiglia che avrebbe fatto domande su come mai i miei occhi erano così gonfi e rossi.
Ero sveglia da un po' e continuavo a sentire la vibrazione del mio cellulare, qualcuno mi cercava, ma io non volevo sentire nessuno, preferivo perdermi nel vuoto che mi stava divorando dentro.
Sentii bussare insistentemente alla porta
“Katherine!” urlò quasi mia madre
“mamma non sto bene” risposi cercando di farla andare via, sentii borbottare, poi la porta si aprì
“allora il cellulare non si guarda più?” la sua voce, era lì nella mia camera, solo lui, tirai fuori la testa da sotto il cuscino e lo fissai, fece un piccolo sorriso prendendo il mio cellulare
“ti ho cercata tutta la mattina” si sedette sul letto, io cercai di darmi una sistemata veloce ai capelli e alla faccia
“che ci fai qui?” si mise a ridere e mi guardò fermandomi le mani che invano cercavano di pettinare la mia chioma disordinata
“smettila che sei bellissima appena sveglia e sono qui per chiederti come mai non eri alla festa”
“ah, guarda che io c'ero, ma me ne sono andata via subito”
“davvero? E perché?” cercai di trattenermi ma non ce la feci, per mesi ho evitato di piangere davanti a lui, ma questo era il limite, dovevo mettere fine a tutto questo, abbassai lo sguardo per nascondere le lacrime
“Joe...tu sai cosa provo per te, sai perché mi sono allontanata, sai che mi fa male vederti con lei e alla festa la prima persona che ho visto è stata proprio Ashley”
“mi dispiace” sentii la sua mano stringere la mia, alzai lo sguardo verso il suo, con gli occhi ormai umidi e lucidi
“perché mi fai questo? Perché mi hai fatto andare lì? Davvero non ti rendi conto di quanto io soffra? Sai che non voglio allontanarmi da te, ma sembra quasi che tu mi costringa. Ti piace vedermi stare male per te? Sai quanto sto male perché non posso averti!” gli urlai, lui continuava a guardarmi quasi incredulo, lasciò la mia mano
“io non voglio vederti così, soprattutto a causa mia, non volevo, non piangere”
“allora perché mi hai chiesto di venire alla festa? Perché quando me ne vado tu torni? Non posso dimenticarti in due settimane, mi serve più tempo” ormai piangevo senza controllo, finalmente ero riuscita a dirgli tutto in faccia, lui rimase in silenzio, si alzò e si sdraiò accanto a me abbracciandomi dolcemente, non riuscii ad impedirglielo, desideravo ogni suo abbraccio
“perché?” chiesi torturandomi le mani, lui aveva lo sguardo fisso sul soffitto
“te l'ho detto in due settimane le cose cambiano, non sto più con Ash” mi bloccai immediatamente, non sapevo se essere felice o meno, non volevo crearmi nessuna speranza
“perché lo vieni a dire a me?”
“sai, abbiamo litigato pochi giorni dopo che tu te ne andasti e la persona che mi mancava di più eri te, non lei, quindi forse la ragazza che voglio veramente sei tu, la festa era solo una stupidissima scusa per vederti e stare con te” istintivamente mi uscì un sorriso, ero felice di sentire quelle parole
“io?”
“sì, tu” mi prese il mento e lo alzò, avvicinò le sue labbra alle mie e ci scambiammo un dolcissimo bacio, aspettavo quel momento da tempo e ora siamo io e lui finalmente.

Lo so che fa abbastanza schifo...però dai qualche commento me lo lasciate?
Un bacio Debby!