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Autore: Lory91    07/07/2006    15 recensioni
Dedicato a tutti i fan di Stephen King, in particolare della saga 'La Torre Nera': Eddie Dean e Odetta Holmes/Detta Walker, sulla spiaggia che dà sul mare occidentale. Leggete e lasciate una recensione!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Mare Occidentale sbatteva tetro e rumoroso sulla nera battigia della spiaggia del Medio–Mondo. La Luna Ambulante scrutava dall’alto un curioso drappello. Un uomo, magro, scuro in volto, solcato da mille cicatrici, seduto su una rupe poco lontano dal mare. Intento forse a riflettere. Roland di Gilead, figlio di Steven Deschain.
Due altre figure stavano invece sulla spiaggia, intorno ad un vivo fuoco improvvisato. Un uomo e una donna, lui chiaro di pelle come un bambino appena nato, Eddie Dean, era il suo nome. Eddie di New York, aveva preso a chiamarlo il pistolero. La donna, coperta fino alla vita da una coperta scura, più scura sicuramente della sua pelle, fremeva nonostante il tepore del fuoco. Il suo nome era Odetta Holmes, almeno era quello a cui rispondeva quando non prevaleva la sua sorella maligna. Quella si chiamava Detta Walker e, almeno fino a quel momento, Odetta non ne aveva mai sospettato l’esistenza.
- Che storia, gente! – Esclamò d’un tratto Eddie Dean, steso alla sua sinistra.
- Già. – fu tutto quello che le riuscì di mormorare. Ed era anche troppo, visto com’era infreddolita a intimorita da quell’ uomo che pareva sapere il fatto suo. Anche se a volte lo tradivano il suo continuo smanaccare e mangiarsi le unghie. Era in astinenza, questo lo capiva anche lei. Eddie Dean era un eroinomane e, essendo stato catapultato in un mondo in cui pareva che la droga non esistesse, avrebbe anche forse ucciso per una dose. Per questo Odetta Holmes se ne stava tutta raggomitolata, con la coperta fino alla vita. Un po’ perché aveva freddo, sì, ma anche perché alla fine quell’uomo la attraeva e lei si vergognava da morire per le sue gambe. O almeno,quello che le rimaneva delle gambe.
Aveva avuto un incidente quattro anni prima, un treno le aveva tranciato di netto le gambe dalle ginocchia in giù. Da allora la sua vita non era più la stesso, ok, ma riusciva comunque a tirare avanti.
- Hai freddo? – le chiese. Odetta annuì. Eddie si alzò e cercò di ravvivare un po’ il falò. Non ne sortì nulla di che, ma ci aveva provato. Quando tornò si stese sulla coperta molto più vicino a Odetta di prima. Cosa crede, di riscaldarmi? Pensò.
- Dov’è andato il pistolero? – chiese piano.
- Roland? Beh, spero tanto che non ci abbia piantato in asso. Perché tutto quello che vedo da qui fino a dove mi arriva la vista, verso tutti e quattro i punti cardinali ed anche il mare, è il niente assoluto. Se mi, ci, ha portato via da New York per poi abbandonarci in mezzo all’apoteosi del nulla più completo, eh, allora ce l’abbiamo proprio in quel posto.
Odetta rise dello sproloquio in perfetto accento yankee del suo compagno di disavventura. Eddie allora le si avvicinò ancora di più, se possibile. Forse non vuole solo riscaldarmi. Forse anche lui non è così indifferente nei miei confronti, pensò.
Odetta si tirò su sui gomiti, ben attenta a non scoprirsi le gambe, e nel farlo una spallina del vestito nero che indossava, le ricadde sul braccio. Subito la mano di Eddie scattò a ritirarla su. Facendolo, avvicinò il suo viso a quello di Odetta che pensò: ma guarda. Il trucco più vecchio del mondo. Odetta stava guardando in basso, la mano di Eddie che le cingeva la spalla, le dita così lunghe e chiare, che contrastavano così tanto con la sua pelle color cioccolato. Eddie le posò l’altra mano sotto il mento, alzandole piano la testa. Odetta serrò gli occhi e socchiuse la bocca. Quando già sentiva sulle sue, le labbra ruvide e sottili di Eddie, lo scostò bruscamente e contemporaneamente tirò la testa indietro. Eddie la guardò con le sopracciglia aggrottate. Ma che diavolo è successo? Dicevano i suoi occhi.
Odetta si tirò più su la coperta e, guardandosi le mani in grembo disse a Eddie Dean:
- Non ho parte delle gambe. – mormorò. Eddie assunse un’espressione da : e allora?
- Sì, l’ho visto. – riprese il viso di Odetta tra le mani e lo riavvicinò al suo. Odetta questa volta si abbandonò ad Eddie. Un po’ più sicura a sciolta di prima. Mentre la lingua di Eddie si insinuava nella sua bocca, Odetta sentiva il mare battere sulla risacca. Provò in quel momento, per la prima volta da quando il pistolero la aveva strappata al suo dove (New York) e al suo quando (1964), un senso di pace e vaga sicurezza. Le si gelò il sangue quando, dopo che le aveva posato la mano sul fianco, Eddie la spostò sulla sua coscia destra e iniziò a scoprirla, tirando via la coperta. Odetta le prese la mano e se la posò sul seno destro. Che si accontentasse di una palpatina lì, quel giovane intraprendente. Ma Eddie non si accontentò affatto, e piuttosto stizzito liberò la mano dalla presa di Odetta e gliela riposò sul fianco.
- Che c’è? – disse piano. Odetta non rispose. Allora imperterrito, Eddie le posò di nuovo la mano sulla coscia.
- Non voglio che tu mi veda le gambe. – disse, scostando la mano dalla coperta.
- Vuoi tenerle coperte per tutta la vita? – le chiese Eddie. Odetta si rabbuiò. Eddie le prese la mano che teneva in grembo e se la portò alle labbra, baciandone prima il dorso e poi il palmo. Odetta lo guardava in silenzio, senza riuscire a trattenere un fremito. Eddie la guardò negli occhi e la baciò ancora. A quel punto Odetta non sentiva più il bisogno di tenere Eddie lontano dai moncherini che aveva per gambe. Quel gesto così innocente, eppure estremamente sensuale, l’aveva convinta di potersi fidare di quel semisconosciuto.
Eddie questa volta riuscì a scoprire le gambe di Odetta. Le posò ancora la mano sulla coscia destra, e Odetta non oppose resistenza stavolta. Le loro labbra si staccarono ed Eddie le sollevò l’orlo del vestito fino a scoprire gli slip bianchi. Odetta spinse Eddie a sedere e gli slacciò la camicia dal primo all’ultimo bottone.
Il fuoco stava quasi per morire, ma i due quasi non se ne accorsero. E fu giusto così, troppo presi a scrutarsi e a sfiorarsi l’un l’altra.
Quando Odetta si fu sfilata gli slip(non voleva che lo facesse Eddie, non con quei mozziconi di gamba che si ritrovava), slacciò la cintura di Eddie e sentì che erano sulla stessa lunghezza d’onda.
Fecero l’amore sotto galassie sconosciute e quando finalmente i primi barlumi di luce illuminavano l’orizzonte, trovarono il pistolero seduto sulla sedia a rotelle di Odetta. Stava scrutando il mare. Eddie e Odetta si unirono a lui.
  
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