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Autore: Shoreline    09/11/2011    3 recensioni
E la pioggia che continuava a scendere su di lui non dava certo un tocco di allegria a quella sera ricolma di ricordi, quelle fitte gocce che gli cadevano addosso erano le lacrime che aveva smesso di piangere. Ecco il vero significato dell’espressione “piangersi addosso”.
Eccomi con un'altra one-shot su A tutto Reality, spero vi piaccia!!
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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That terrible, beautiful evening

La pioggia cadeva incessantemente e violentemente sulle vie di Toronto. Nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di uscire con quel tempo da lupi. Eppure una gracile figura maschile si aggirava per la città semideserta, con le mani in tasca e l’andatura lenta si diversificava dalla poca gente che correva per cercare un riparo dall’acqua. Ma evidentemente a quel ragazzo non importava di bagnarsi. La pioggia lo aiutava a pensare, a chiedersi cosa ci fosse di sbagliato in lui, e perché la vita gli avesse riservato quella sofferenza che non avrebbe mai augurato nemmeno al suo peggior nemico.
Era passato quasi un anno da quello stupido Reality, che aveva cambiato la vita al diciassettenne. Il problema è che nemmeno lui sapeva se il cambiamento fosse stato in meglio o in peggio. A questo pensiero si spostò una ciocca di capelli castani ormai fradici dai grandi occhi celesti. Certamente quello show gli aveva permesso di incontrare l’amore della sua vita, ma era anche vero che quell’amore da lui tanto desiderato e sofferto non era ricambiato. Non potè fare a meno di sentire una dolorosa fitta allo stomaco, a causa di quelle riflessioni che continuavano ancora a turbarlo. Si maledisse mentalmente per la sua troppa emotività. E la pioggia che continuava a scendere su di lui non dava certo un tocco di allegria a quella sera ricolma di ricordi, quelle fitte gocce che gli cadevano addosso erano le lacrime che aveva smesso di piangere. Ecco il vero significato dell’espressione “piangersi addosso”.
L’adolescente continuò a camminare per un po’ assorto nei suoi pensieri, tanto da non accorgersi di una presenza dietro di lui che lo seguiva. Solo la voce del suo inseguitore riuscì a risvegliarlo da quello stato di trance:
-Aspetta! Fermo!
A chiamarlo era stata la voce che aveva riempito la sua testa per molto, forse troppo tempo, che era capace di fargli sentire le farfalle nello stomaco, quella stessa voce che molte volte gli aveva risposto con un secco no. Il ragazzo si girò ed eccola lì, la causa delle sue sofferenze e della sua gioia, che si stagliava di fronte a lui in tutta la sua bellezza. I soliti capelli scuri con le meches bluastre, gli stessi occhi neri come la notte e quel suo stesso modo di vestire stile dark, che la differenziava da tutte le ragazze che aveva conosciuto. Teneva aperto sopra la testa un ombrello scuro perché, come le persone normali, lei aveva almeno il buonsenso di ripararsi dalla pioggia.
-Finalmente ti sei fermato. Ti va di bere qualcosa insieme, Cody?
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I due ragazzi erano entrati in un piccolo ma accogliente bar vicino al punto in cui si erano incontrati, e si erano messi seduti ad un tavolino vicino alla finestra su cui l’acqua continuava a battere inarrestabile.
Cody aveva fatto una veloce pausa in bagno per cercare di asciugarsi i vestiti e i capelli meglio che poteva. Ora sedeva davanti a Gwen con una bella tazza di caffè nero fumante da sorseggiare. Tutto questo gli sembrava strano, quasi surreale: non si sarebbe mai immaginato di incontrare la ragazza che amava sotto la pioggia e che lei lo avesse invitato a bere qualcosa insieme, come in un film.
Ma il problema era che questo non era un film, non c’era un lieto fine. Sarebbe tutto finito con l’ultima goccia dei loro caffè, e il vuoto nel suo cuore si sarebbe allargato ancora di più.
Sarebbe stata una serata terribile.
-Allora, Cody. Cosa hai fatto dopo il Reality?
La voce della ragazza lo riportò alla realtà.
-Beh, ho ripreso gli studi al liceo e ho intenzione di iscrivermi all’università. E… e tu?- chiese, una punta di imbarazzo nella voce.
-Io ho deciso di abbandonare la scuola e di seguire la mia passione per l’arte, sto seguendo un corso avanzato di pittura.
-E come va in campo sentimentale?- Cody si irrigidì. Oddio non poteva averle fatto davvero quella domanda. Sperava che lei non avesse sentito e continuasse a parlare d’altro, un po’ per imbarazzo e un po’ perché non era sicuro di voler sentire veramente la sua risposta. Ma purtroppo l’udito della ragazza era ancora ottimo. Gwen rispose tenendo gli occhi bassi, evidentemente imbarazzata.
-Io… mi sono rimessa con Trent-
Eccolo. Il pugno che ti mette al tappeto. Il cuore del diciassettenne perse un battito.
L’aveva detto che sarebbe stata una serata terribile.


Cinque minuti dopo avevano entrambi finito le loro bevande. Avevano parlato del più e del meno, anche se Cody non era veramente interessato alla conversazione. Anche se l’aveva intuito, la notizia di Gwen e Trent era stata un duro colpo per lui.
La dark si alzò dalla sua sedia e si spostò vicino al ragazzo.
-Io devo andare Cody. Mi ha fatto veramente piacere rivederti.
Detto questo si chinò sul ragazzo e lo baciò su una guancia, prolungando leggermente il bacio. Cody avvampò a quel contatto, un turbine di emozioni lo circondò quando sentì le labbra della ragazza posarsi delicate sulla sua pelle. Magari per lei era solo un semplice bacio tra amici, ma per il ragazzo era la calda dimostrazione che l’amore della sua vita provava qualcosa di positivo per lui, non importava che cosa.
Quando si staccò Gwen gli rivolse un caldo e sincero sorriso, dopodiché uscì dal locale lasciando i soldi per pagare il suo caffè.
Con un sospiro Cody si lasciò andare sulla sedia.
Dopotutto quella serata non era stata poi così terribile.


Angolo dell'autrice
Ciao popolo di efp!!! Spero che questa one-shot vi sia piaciuta!
Se l'avete già letta, è perchè l'avevo già postata prima ma quando avevo un altro nick, cioè LittleShadow
Baci
Shoreline

   
 
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