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Autore: Whenulookmeintheeyes    09/11/2011    2 recensioni
I can't get my hopes too high
cause every hello
ends with a goodbye.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like a rose Ok questa storia è qualcosa di...impicciato. Non saprei come definirla altrimenti. Non mi piace particolarmente, avevo un'idea di base, ma non credo di averla sviluppata per bene sembra incompiuta.

Allora perchè la posti? Perchè vorrei sapere cosa ne pensate, magari non è tanto male come credo.

Enjoy it and....filosofia a scuola fa davvero male ; )







"Don't fall in love

Fall off a bridge

It hurts less":







La vita è costruita interamente su delle apparenze. Le persone che vediamo ogni giorno e crediamo di conoscere, in realtà non sono mai come appaiono. Ci saranno sempre dei particolari che non conosciamo e, molto probabilmente non ci sarà mai data la possibilità di conoscere.

Molte volte diciamo o sentiamo dire: "Conosco quella persona come le mie tasche". Abbiamo mai pensato a quanto questa frase sia sbagliata?

Dopotutto noi sappiamo di una persona solo ciò che ci dice, solo ciò che mostra. Non arriveremo mai a sapere i suoi pensieri più profondi, le sue paure più grandi, i suoi ricordi più belli. Perchè tutto questo fa parte della sfera privata e, come suggerisce la parola, può essere svelata solo da chi non vuole più tenere qualcosa privato.

Non reputate stupendo il fatto di poter tenere qualcosa per voi? Di poter pensare tutto quello che volete e custodirlo gelosamente nella vostra mente?

Io,si.

Perchè ognuno di noi ha un sogno, una fissazione, un pensiero che crede incomprensibile per gli altri, un qualcosa di talmente personale che gli altri potrebbero giudicare sciocco. Così si passano le ore a fissare il vuoto e sognare a occhi aperti, sapendo che quel piccolo desiderio non uscirà mai dalle pareti della nostra mente.

Perciò le persone sono apparenza. Sono loro che decidono di mostrarsi agli altri felici, quando dentro stanno urlano e piangendo. Loro decidono di mostrarsi calme e rilassate, quando in realtà sono arrabbiate o semplicemente stanche.

Ho imparato tutto ciò guardando la gente e i loro occhi, che davvero dicono molto. Ma non solo,ho imparato tutto questo provandolo sulla mia pelle.

Ho avuto anche io i miei segreti, ho trovato poi la persona a cui confidarli. Una volta che la fiducia è venuta meno, però, ho recuperato il lucchetto e siggillato tutto con le catene.

Se solo avessi saputo tutto prima, ma come già detto: non conosciamo mai fino in fondo le persone che ci circondano.

Qual è l'effetto di una fiducia spezzata? La diffidenza nei confronti del mondo.



Pain makes people change



Avevo diciassette anni, tanta fiducia nel mondo, molti sogni da realizzare e una montagna di segreti.

Non erano dei segreti macabri o rovina reputazione, ero troppo "brava ragazza" per fare qualcosa di sbagliato; erano quei segreti: piccole cose per gli altri, il mondo per me.

Così li tenevo incatenati, avevo nascosto la chiave e seppur la mia fiducia negli altri era molta, non era mai arrivata a un livello tale da farmi aprire.

Nemmeno la mia migliore amica conosceva la parte più nascosta di me, sebbene la conoscessi da undici anni.

Avevo imparato a vedere le apparenze del mondo a dieci anni, quando mio padre mi aveva portato una splendida rosa rossa. Si era seduto accanto a me e aveva iniziato a dire:"Non è bellissima questa rosa, Chelsea?" io annuì guardando quello che era il mio fiore preferito, lui continuò. "La rosa vista così sembra uno dei fiori più belli che ci sia, però se si va oltre i suoi petali delicati e colorati, si trovano solo spine. E le spine fanno male, esse se non viste possono causarti molto dolore. Perciò la rosa è il pefetto binomio della bellezza e sofferenza. Ricorda: non tutto ciò che è bello, automaticamente è inoffensivo".

"Quindi...la rosa è tutta apparenza. Vuole farci credere di essere buona, poi ti fa male".

"Solo se sei distratta o se vuoi che ti faccia male".

Immediatamente non capì ciò che mio padre voleva dirmi, ma ero sicura che un giorno mi sarebbe servito. Dopotutto mi rendevo sempre di più conto che un dolce bello fuori, dentro aveva un cattivo sapore; che due occhioni da cagnolino abbandonato, nascondevano un animo perfido; che un fiore perfetto, feriva.

E io trovai la mia rosa, la mia perfezione apparente.



Some people are meant to stay.

Some people are meant to go.



Adoravo l'aria di metà settembre, non era umida ne fredda. Un leggero venticello faceva muovere le chiome degli alberi che circondavano il vialetto su cui stavo camminando. Non avevo fretta di tornare a casa, volevo godermi gli ultimi giorni di bel tempo, prima che la pioggia facesse capolino.

Respirai a pieno l'aria fresca e rilassante, non preoccupandomi troppo del mini saggio che avrei dovuto fare per il giorno dopo. La storia non era importante come una giornata all'aria aperta.

Guardavo i bambini corrermi accanto ridendo, con le loro madri che li rincorrevano un po' meno divertite. Sorrisi a quella scena e il mio sorriso aumentò quando scorsi un piccolo cespuglio di rose all'angolo della strada. Mi avvicinai e con molta cautela ne presi una, era troppo bella per essere lasciata lì.

L'attenzione che ci misi però non fu sufficiente, infatti piggiai  l'indice troppo forte contro una spina e la mia pella fin troppo delicata iniziò a sanguinare.

Non ero una che aveva la fobia per il sangue, però dovevo trovare un modo per ripulirmi il dito.

Vidi passare un ragazzo con il capo chino sul suo IPod, così decisi di chiedere a lui.

"Scusa, potresti darmi una mano?" il ragazzo alzò lo sguardo e per un attimo mi fissò.

"Parlavi con me?"

"No, con la coccinella su quella foglia. Ovvio. Potresti prendermi un fazzoletto dalla borsa?" mi girai lievemente per mostrargli la borsa e evitare altre domande idiote.

"Hai il dito che ti sanguina".

"Grazie, Mr. Ovvio. Secondo te perchè mi serve un fazzoletto e ti sto chiedendo aiuto?"

Il ragazzo, Capitan Afferro Il Concetto Al Volo, prese velocemente il pacchetto di fazzoletti e estraendone uno, mi ci avvolse il dito.

"Grazie mille".

"Di nulla".

"Comunque io sono Chelsea, scusa per l'acidità".

"Non ti preoccupare. Io sono Nick".

Mi sorrise e io feci lo stesso.

"Ti sei ferita per prendere una rosa?" chiese puntando gli occhi sul fiore nella mia mano sinistra.

"Già".

La sua faccia era un enorme punto interrogativo, così mi affrettai a spiegare.

"Era bella, così l'ho raccolta, ma qualcosa è andato storto".

"Devono piacerti molto le rose".

"Si".

"Sono...romantiche" disse con tono dolce e mi ritrovai a pensare che era davvero carino. Con i ricci che gli ricadevano morbidi sulla fronte, la pelle chiare, gli occhi castani che brillavano sotto la luce del sole e le labbra contratte in un leggero sorriso.

"Sono vere, rappresentano gli uomini".

"Belle ed ingannevoli" mi sorpresi da quella affermazione e subito iniziai una discussione con il ragazzo sconosciuto. Non avevo mai incontrato nessuno con la mia stessa idea, un ragazzo poi era strano. Così non mi lasciai sfuggire l'occasione e parlammo per ore intere, seduti su una panchina non molto distante dal luogo del mio "incidente".



I wasn't meant to be in love with you

I was...



Così conobbi Nicholas, il ragazzo dei miei sogni. Lui aveva tutto ciò che rendeva una persona perfetta.

Era bello, dolce,simpatico,sensibile,sincero e per la prima volta qualcuno voleva conoscermi. Non si accontentava delle apparenze che mostravo, lui voleva di più.

Fu la prima persona a cui raccontai ogni mio segreto, ovviamente dopo molto tempo e quando la fiducia era ad un livello da consentirlo.

"Perchè ogni sera piangi?"

"Io...piango e..."

"Ti prego, dimmelo" a quei suoi occhi da cucciolo non sapevo resistere,dubito che qualcuno potesse, così raccontavo sempre tutto.

"Perchè non mi sento abbastanza. Non mi sento bella, intelligente, simpatica e giusta per gli altri. Mi chiedo ancora cosa posso aver fatto per meritarmi te".

Lo guardai e nei suoi occhi vidi solo...rabbia. Aveva uno sguardo duro, non glielo avevo mai visto.

"Nick..."

"Non provare mai più a dire una cosa del genere. Tu non sei sbagliata, tu sei Chelsea e santa miseria, non ti rendi nemmeno conto di quanto vali. Nessuno è perfetto e mai qualcuno lo sarà, ma tu vai bene così come sei. Dopotutto io mi sono innamorato della ragazza con un dito sanguinante e una rosa in mano. Mi sono innamorato di te e sono io che chiedo cosa ho fatto di bello per meritarti".

Lo abbraccia stretto e per la prima volta in tutta la mia vita mi sentì...giusta.

Per gli altri io ero la ragazza forte, quella ragazza che non si ferma mai davanti a nulla, la ragazza senza problemi. Ma l'ho già detto che le apparenze ingannano?

Perchè dentro non ero così. Ero fragile, piangevo per un nulla, sorridevo a fatica. Non mi sentivo bene con me stessa, con il mondo.

Eppure lui era riuscito nella missione di una vita, era riuscito ad aprirmi.

Come si fa con un riccio di una castagna, mi aveva aperta ed era riuscito a tirar fuori fiumi di parole. Così tanti pensieri, che ormai nella mia testa entravano a fatica.

The same girl who laughs

and talk a lot and seems very happy

is also the girl

who my cry herself to sleep



Eppure non è sempre Natale. I periodi belli non durano per sempre. Prima o poi ogni albero perde le proprie foglie, la primavera passa e i colori allegri lasciano il posto ad un marrone deprimente.

Le persone possono rimanere sempre le stesse?

Che bella domanda! Sicuramente no, ma non possono nemmeno cambiare tanto da un giorno all'altro,senza motivo.

Allora perchè lo fanno?

Perchè così va la vita!

Che frase stupida e senza senso. La vita va come noi vogliamo che vada e se decidiamo di mandare tutto in rovina, allora tutto cade inesorabilmente a terra.

Chi dovremmo incolpare? Noi stessi? Le persone che ci feriscono? Il destino?>br>
Il destino no, perchè se ci si nasconde dietro la parola "destino" si è solo dei codardi.

Proviamo per una volta ad incolpare noi stessi, poi anche coloro di cui ci fidavamo.

Io mi fidavo di Nick,sempre. Credevo ad ogni sua parola,perchè lui per me era tutto.

Forse io, però, non ero lo stesso per lui.

Altrimenti non so spiegarmi la visione di lui che bacia un'altra, le sue mani che le accarezzano la schiena e il suo sorriso alla fine del bacio.

Non so da quanto quella sua specie di vita parallela andasse avanti e, sinceramente non voglio saperlo.

So solo che da quel giorno non l'ho più visto, ho chiuso ogni contatto con lui, gettando nel secchio quattro anni di relazione.

Adesso a ventiquattro anni,dopo due anni in cui mi sono goduta la mia solitudine, posso dire una sola cosa: Grazie Nicholas!

Grazie perchè mi hai regalato quattro anni di felicità.

Grazie per avermi fatto capire che non sono sbagliata.

Grazie perchè mi hai svuotato la mente e adesso sono in grado di riempirla di nuovo.

Grazie perchè mi hai fatto perdere la fiducia nel mondo, così non rifarò gli stessi errori.

Grazie per avermi insegnato che anche una faccia da angelo, può essere falsa.





She's

Broken
\



  
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