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Autore: Piccola Any    11/11/2011    3 recensioni
Dal prologo:
"Sono venuta a offrirti il mio aiuto, giovane mago", concluse, con un sorriso.
"Aiuto per cosa?", chiese Merlino, confuso.
Igraine sospirò, fissando intensamente Merlino, quasi in maniera compassionevole. "La strega è tornata", sussurrò flebilmente. "E questa volta non si fermerà".
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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<< Mmm >>, mugugnò Merlino, stropicciandosi gli occhi. Provò dolore alla schiena ed emise un gemito di dolore, così da attirare l’attenzione di Gaius, intento a preparare la colazione.

<< Buongiorno a te Merlino >>, gli augurò il medico servendo del latte in una scodella, << credo che tu non abbia dormito bene >>, commentò nel vedere il giovane mago, che si stiracchiava dolorante >>.

<< Potete dirlo forte >>, si lagnò Merlino, << ho la schiena a pezzi >>. Il medico si avvicinò a lui e massaggiò con mani esperte le sue spalle, provando delle proteste da parte del suo protetto. << Questo è una delle regole della cavalleria >>, gli annotò, << una donzella ha la priorità assoluta in tutto >>.

<< Primo io non sono un cavaliere >>, protestò Merlino, << e poi non mi sto mica lamentando >>, aggiunse con falsa naturalezza, << io stavo solo dicendo che… il tavolo è piuttosto scomodo >>, affermò, apparendo agli occhi di Gaius imbranato e buffo.

<< Ovviamente >>, concordò Gaius, falsamente comprensivo.

<< Ovviamente >>, mimò Merlino, per affermare meglio il concetto. Alzò velocemente lo sguardo sulla porta e costatando che fosse ancora chiusa, subito domandò a Gaius: << cosa ne pensate? >>.

Gaius sospirò. << Non so dirti Merlino >>, ammise, controllando anche lui la porta. << Non mi sembra una persona di cui potere dubitare >>, espresse il suo parere, sinceramente. Merlino sembrò rilassarsi, però con il << ma >>, sonoro che dichiarò il suo tutore, sobbalzò, accigliandosi, << non possiamo ancora fidarci >>.

<< Non sarebbe mai venuta fin qui, se avesse avuto cattive intenzioni, confidandovi che le forze oscure sono in continuo aumento >>, ipotizzò il giovane, masticando un pezzo di pane.

<< E tu questo come lo sai? >>, chiese con fare indagatorio Gaius. << Stavi già dormendo da un bel po’, quando io e Igraine abbiamo parlato di argomenti simili >>, rifletté Gaius.

Merlino si affogò con il pane, che gli andò di traverso. Gaius, alzando gli occhi al cielo, gli diede delle pacche sulla schiena per aiutare la respirazione. << Diciamo >>, mormorò Merlino, una volta ripresosi, << che ero in dormiveglia >>, terminò con un sorrisetto furbo.

<< Sei sempre il solito >>.

<< Buongiorno >>, la voce di Igraine irruppe nella stanza. Entrambi i due uomini si girarono verso la fonte da cui era provenuto quel richiamo. La giovane Igraine fece il suo ingresso nella stanza, raggiungendo il tavolo.  << Gaius >>, salutò chinando il capo. Spostò lo sguardo su Merlino. << Emrys! >>, esclamò, accennando un riso, << hai una brutta cera >>, giudicò, prendendo posto a tavola. << Devi aver dormito male povero caro. Appoggiato tutta la notte qui >>, e con la mano indicò la superficie rugosa del tavolo. << Mi dispiace tanto >>.

<>, la tranquillizzò Merlino, scuotendo la testa, << sono stato ben felice di cedervi il mio letto >>.

<< Avresti potuto fermarmi ieri sera, quando stavo per occupare il tuo letto >>, gli appuntò, guardandolo con aria dispiaciuta. << Dopotutto eri solo in dormiveglia >>, ricordò con tranquillità, facendo colorare le guance del giovane mago di rosso.

Gaius tossicchiò e servì a Igraine una tazza di latte. La giovane subito disse: << non vi dovevate disturbare >>.

<< Nessun disturbo >>, assicurò il medico.

Anche Igraine iniziò a consumare la sua colazione, e mentre girava il cucchiaio nel latte, chiese: << cosa ti turba Emrys? >>.

<< Niente >>, rispose Merlino, cercando di velare la sua voce strana.

<< Ne sei sicuro? >>, lo interrogò. << Qualsiasi domanda tua voglia pormi, sei autorizzato a farmela >>, concesse, guardando l’interno della ciotola, << ma non ti do la certezza che ti risponderò >>, premise, lasciando un po’ perplesso Gaius.

Merlino la guardò interrogativo. << Sapete leggere nella mente altrui? >>.

La domanda di Merlino provocò una risata da parte della ragazza. << Mi dispiace deluderti, ma no >>. Merlino aprì bocca ma Igraine continuò a parlare, << non ho bisogno di leggere cosa c’è nella tua mente Emrys. E’ già scritto nei tuoi occhi >>, spiegò. Fece guizzare la mano destra per aria e la portò all’altezza del volto di Merlino. Poggiò il palmo sulla sua guancia e con un dito carezzò la palpebra dell’occhio sinistro di Merlino, che chiuse istintivamente l’occhio. << Ci sono molte cose che i tuoi occhi vogliono dire, desiderano gridare al mondo intero qualcosa di vero. Sono lo specchio dell’anima >>, tolse la mano dal volto e gli confidò: << questa è la magia più semplice che esista al mondo, ma allo stesso tempo la più complessa. Potenti stregoni ne hanno ignorato l’esistenza e per questo sono periti il più delle volte >>, narrò, lasciando i due senza fiato.

 Merlino aveva iniziato a sudare. Al giovane mago venne istintivo domandare: << potrò apprenderla? >>. Gaius lo fissò intensamente.

<< Ma certo >>, rispose Igraine, << ne hai tutte le potenzialità. Se t’impegnerai a fondo, riuscirai a diventare il miglior lettore di anime, mai esistito >>, profetizzò ad alta voce.

<< Come ci riuscirò? >>, continuò con le domande.

<< Domande, troppe domande >>, evidenziò la giovane, << sei un tipo troppo curioso >>, espresse il suo parere, dandogli un buffetto sulla guancia. Lui arrossì, rimanendo immobile.

<< Ad ogni modo, ti risponderò con una domanda >>, decise, alzandosi dalla sedia, << secondo te io perché sono qui? >>, domandò, schiacciandogli l’occhio.

Lui rise nervoso e la seguì con lo sguardo, mentre lei si dirigeva verso la porta d’ingresso. << Vado a fare un giro >>, annunciò, << tornerò presto. Farò una passeggiata nella foresta >>, si rivolse a Gaius, che la guardava interrogativo. << La città non fa per me >>, si giustificò.

Gaius annuì e Igraine uscì.

<< Certo che… >>, Merlino continuava a fissare la porta, << ha modi >>, concluse.

<< Ha un carisma notevole >>, dovette ammettere Gaius, sparecchiando la tavola. << Sa come affascinare i baldi giovani >>, dichiarò Gaius.

Sulla faccia di Merlino comparve una smorfia d’incomprensione. << Cosa volete dire? >>.

<< Che è meglio che tu vada da Artù >>, sviò Gaius, << a meno che tu non voglia finire alla gogna >>.

<< Non ci tengo >>, si defilò Merlino.

<< Tempi difficili mi attendono >>, commentò Gaius, una volta che Merlino andò via. << Comunque >>, prestò attenzione ai suoi preparati, << andiamo a noi >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saaaaalve, so che questo capitolo è cortissimo e banalissimo, ma prometto che il prossimo sarà più emozionante e spero più lungo. Allora, questo è un capitolo molto fittizio, giusto per inquadrare bene la situazione. Lo so, non comunica granché, ma era necessario per comprendere gli svolgimenti dei prossimi capitoli. Spero di non avervi deluso, anche se credo proprio di sì. Comunque, ringrazio di cuore: Grinpow, chibisaru81, Daphne91 e Raen91 che mi hanno dedicato un po’ di tempo, recensendo il capitolo scorso e ringrazio anche coloro che l’hanno letto e messo tra le storie seguite.

Potete dire tranquillamente ciò che pensate di questo capitolo in assoluta sincerità. Un bacino, Any.

P.S. buonanotte e sogni d’oro a tutti, visto l’orario.

  
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