<<
Mmm >>, mugugnò Merlino,
stropicciandosi gli occhi. Provò dolore alla schiena ed
emise un gemito di
dolore, così da attirare l’attenzione di Gaius,
intento a preparare la
colazione.
<<
Buongiorno a te Merlino >>, gli
augurò il medico servendo del latte in una scodella,
<< credo che tu non
abbia dormito bene >>, commentò nel vedere il
giovane mago, che si
stiracchiava dolorante >>.
<<
Potete dirlo forte >>, si lagnò
Merlino, << ho la schiena a pezzi >>. Il
medico si avvicinò a lui e
massaggiò con mani esperte le sue spalle, provando delle
proteste da parte del
suo protetto. << Questo è una delle regole
della cavalleria >>, gli
annotò, << una donzella ha la
priorità assoluta in tutto >>.
<<
Primo io non sono un cavaliere
>>, protestò Merlino, << e poi
non mi sto mica lamentando >>,
aggiunse con falsa naturalezza, << io stavo solo dicendo
che… il tavolo è
piuttosto scomodo >>, affermò, apparendo agli
occhi di Gaius imbranato e
buffo.
<<
Ovviamente >>, concordò Gaius,
falsamente comprensivo.
<<
Ovviamente >>, mimò Merlino, per
affermare meglio il concetto. Alzò velocemente lo sguardo
sulla porta e
costatando che fosse ancora chiusa, subito domandò a Gaius:
<< cosa ne
pensate? >>.
Gaius
sospirò. << Non so dirti Merlino
>>, ammise, controllando anche lui la porta.
<< Non mi sembra una
persona di cui potere dubitare >>, espresse il suo
parere, sinceramente.
Merlino sembrò rilassarsi, però con il
<< ma >>, sonoro che
dichiarò il suo tutore, sobbalzò, accigliandosi,
<< non possiamo ancora
fidarci >>.
<<
Non sarebbe mai venuta fin qui, se
avesse avuto cattive intenzioni, confidandovi che le forze oscure sono
in
continuo aumento >>, ipotizzò il giovane,
masticando un pezzo di pane.
<<
E tu questo come lo sai? >>,
chiese con fare indagatorio Gaius. << Stavi
già dormendo da un bel po’,
quando io e Igraine abbiamo parlato di argomenti simili
>>, rifletté
Gaius.
Merlino
si affogò con il pane, che gli andò di
traverso. Gaius, alzando gli occhi al cielo, gli diede delle pacche
sulla
schiena per aiutare la respirazione. << Diciamo
>>, mormorò
Merlino, una volta ripresosi, << che ero in dormiveglia
>>, terminò
con un sorrisetto furbo.
<<
Sei sempre il solito >>.
<<
Buongiorno >>, la voce di
Igraine irruppe nella stanza. Entrambi i due uomini si girarono verso
la fonte
da cui era provenuto quel richiamo. La giovane Igraine fece il suo
ingresso
nella stanza, raggiungendo il tavolo.
<< Gaius >>, salutò
chinando il capo. Spostò lo sguardo su
Merlino. << Emrys! >>, esclamò,
accennando un riso, << hai
una brutta cera >>, giudicò, prendendo posto a
tavola. << Devi aver
dormito male povero caro. Appoggiato tutta la notte qui
>>, e con la mano
indicò la superficie rugosa del tavolo. << Mi
dispiace tanto >>.
<
<<
Avresti potuto fermarmi ieri sera,
quando stavo per occupare il tuo letto >>, gli
appuntò, guardandolo con
aria dispiaciuta. << Dopotutto eri solo in dormiveglia
>>, ricordò
con tranquillità, facendo colorare le guance del giovane
mago di rosso.
Gaius
tossicchiò e servì a Igraine una tazza di
latte. La giovane subito disse: << non vi dovevate
disturbare >>.
<<
Nessun disturbo >>, assicurò il
medico.
Anche
Igraine iniziò a consumare la sua
colazione, e mentre girava il cucchiaio nel latte, chiese:
<< cosa ti
turba Emrys? >>.
<<
Niente >>, rispose Merlino,
cercando di velare la sua voce strana.
<<
Ne sei sicuro? >>, lo interrogò.
<< Qualsiasi domanda tua voglia pormi, sei autorizzato a
farmela
>>, concesse, guardando l’interno della
ciotola, << ma non ti do la
certezza che ti risponderò >>, premise,
lasciando un po’ perplesso Gaius.
Merlino
la guardò interrogativo. <<
Sapete leggere nella mente altrui? >>.
La
domanda di Merlino provocò una risata da
parte della ragazza. << Mi dispiace deluderti, ma no
>>. Merlino
aprì bocca ma Igraine continuò a parlare,
<< non ho bisogno di leggere
cosa c’è nella tua mente Emrys. E’
già scritto nei tuoi occhi >>,
spiegò.
Fece guizzare la mano destra per aria e la portò
all’altezza del volto di
Merlino. Poggiò il palmo sulla sua guancia e con un dito
carezzò la palpebra
dell’occhio sinistro di Merlino, che chiuse istintivamente
l’occhio. <<
Ci sono molte cose che i tuoi occhi vogliono dire, desiderano gridare al mondo intero qualcosa di vero. Sono lo specchio
dell’anima >>, tolse la mano dal volto e gli
confidò: << questa è
la magia più semplice che esista al mondo, ma allo stesso
tempo la più
complessa. Potenti stregoni ne hanno ignorato l’esistenza e
per questo sono
periti il più delle volte >>,
narrò, lasciando i due senza fiato.
Merlino
aveva iniziato a sudare. Al giovane mago venne istintivo domandare:
<<
potrò apprenderla? >>. Gaius lo
fissò intensamente.
<<
Ma certo >>, rispose Igraine,
<< ne hai tutte le potenzialità. Se
t’impegnerai a fondo, riuscirai a
diventare il miglior lettore di anime, mai esistito >>,
profetizzò ad
alta voce.
<<
Come ci riuscirò? >>, continuò
con le domande.
<<
Domande, troppe domande >>,
evidenziò la giovane, << sei un tipo troppo
curioso >>, espresse il
suo parere, dandogli un buffetto sulla guancia. Lui arrossì,
rimanendo
immobile.
<<
Ad ogni modo, ti risponderò con una
domanda >>, decise, alzandosi dalla sedia,
<< secondo te io perché sono
qui? >>, domandò, schiacciandogli
l’occhio.
Lui
rise nervoso e la seguì con lo sguardo,
mentre lei si dirigeva verso la porta d’ingresso.
<< Vado a fare un giro
>>, annunciò, <<
tornerò presto. Farò una passeggiata nella
foresta
>>, si rivolse a Gaius, che la guardava interrogativo.
<< La città
non fa per me >>, si giustificò.
Gaius
annuì e Igraine uscì.
<<
Certo che… >>, Merlino
continuava a fissare la porta, << ha modi
>>, concluse.
<<
Ha un carisma notevole >>,
dovette ammettere Gaius, sparecchiando la tavola. << Sa
come affascinare
i baldi giovani >>, dichiarò Gaius.
Sulla
faccia di Merlino comparve una smorfia d’incomprensione.
<< Cosa volete dire? >>.
<<
Che è meglio che tu vada da Artù
>>, sviò Gaius, << a meno che tu
non voglia finire alla gogna
>>.
<<
Non ci tengo >>, si defilò
Merlino.
<<
Tempi difficili mi attendono >>,
commentò Gaius, una volta che Merlino andò via.
<< Comunque >>,
prestò attenzione ai suoi preparati, <<
andiamo a noi >>.
Disclaimer:
I
personaggi citati in questo racconto non sono miei;
appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi
è alcuna forma
di lucro, da parte mia.
Saaaaalve,
so che questo capitolo è cortissimo e
banalissimo, ma prometto che il prossimo sarà più
emozionante e spero più
lungo. Allora, questo è un capitolo molto fittizio, giusto
per inquadrare bene
la situazione. Lo so, non comunica granché, ma era
necessario per comprendere
gli svolgimenti dei prossimi capitoli. Spero di non avervi deluso,
anche se
credo proprio di sì. Comunque, ringrazio di cuore: Grinpow,
chibisaru81,
Daphne91 e Raen91 che mi hanno dedicato un po’ di tempo,
recensendo il capitolo
scorso e ringrazio anche coloro che l’hanno letto e messo tra
le storie
seguite.
Potete
dire tranquillamente ciò che pensate di
questo capitolo in assoluta sincerità. Un bacino, Any.
P.S.
buonanotte e sogni d’oro a tutti, visto l’orario.