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Autore: NekoShadi    11/11/2011    2 recensioni
L'amore.. cosa sia io non l'ho ancora imparato. Sin dai primi anni della mia adolescenza mi hanno insegnato che l'amore è uno dei sentimenti più importanti nella vita di una persona.
Le mie amiche fantasticano tutto il giorno parlando dei loro fidanzati, ma io non posso capire questo loro stato d'animo, perché non sono mai stata la ragazza di nessuno, anzi, a dirla tutta non ho mai amato nessuno.
Già nessuno, fino a quel tiepido giorno di settembre, il primo giorno di scuola quando il mio cuore ha iniziato a battere nel momento in cui i miei occhi incrociavano i suoi.
All'inizio tutti avevano preso quel sentimento come una semplice “cotta” per il belloccio della scuola, ma io sapevo che non era ciò che tutti credevano. Forse sentivo che il mio destino avrebbe avuto un corso diverso, un corso che grazie alla mia inesperienza mi avrebbe fatto conoscere fatti e persone molto importanti per me.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ecco fatto. La sveglia era già suonata da venti minuti, e io puntualmente non l'avevo sentita, obbligando mia madre ad alzarsi per buttarmi giù dal letto.
-Kaname! Possibile che sei sempre in ritardo?!- mi rimproverò.
-Cheeee?! Ho solo 10 minuti?!- dovetti fare tutte gli affari di routine mattutina in quel poco tempo che mi rimaneva, così mi ritrovai con la fetta biscottata in bocca, la divisa indossata alla male in peggio e le mani occupate a sistemare i capelli arruffati ancora dopo la lunga dormita, l'ultima di quell'estate.
Lo scuolabus sarebbe arrivato a momenti, e, almeno il primo giorno di scuola, non potevo perderlo, perché di sicuro i posti in ultima fila della mia nuova aula sarebbero spariti quasi immediatamente, scippati da quel branco di fannulloni quali erano i miei “adorati” compagni di classe.
Scesi le scale tentando un'ultima vana sistemazione alla frangia che proprio non ne voleva sapere di restare a posto.
Uscii dal cancello e mentre correvo verso la fermata, lo scuolabus stava già per ripartire: -Si fermi! Si fermii!- non avevo più fiato in gola, ma per fortuna l'autista mi aveva sentito.
Appena salii tutti mi guardarono e si misero a ridere. Avevo fatto la solita figuraccia di inizio anno, quindi la sfortuna mi avrebbe perseguitato tutte le sante mattine. Mi guardai in giro per cercare un posto libero, e finalmente ne scorsi uno; probabilmente lui l'aveva tenuto apposta per me.
-Ciao Saito!- dissi.
-Kaname! Non hai sentito la sveglia?!-
-Dovresti esserci abituato ormai!-
-Sisi, ma secondo me dovresti..-
-Dai dai! Non farmi lezioni!- lo interruppi. Sapevo che voleva dirmi, come faceva ogni volta, che dovevo andare a letto più presto, che dovevo puntare la sveglia qualche minuto prima e bla bla bla, ma non volevo ascoltarlo, era dalle elementari che mi faceva sempre la stessa ramanzina. Saito Nagashi è un mio amico d'infanzia, lo conosco da quando avevo tre anni. È un ragazzo giudizioso e puntuale, ha una media dei voti molto buona a scuola e tutti lo chiamano “secchione”; tuttavia non ha proprio la faccia di uno che perde il suo tempo a studiare, anzi, fisicamente non è mica male; ha la mia età ed è il ritratto sputato di un principe azzurro: snello, alto, occhi azzurri e capelli biondi, ma il carattere non è certo dei più romantici, ma non fa per me, io ho bisogno di qualcuno che ami di più divertirsi, trasgredire le regole, non in modo esagerato, proprio come faccio io.
Ah dimenticavo, il mio nome è Kaname Minazuki, ho sedici anni, capelli castani, occhi castani, maldestra (anche troppo), vivace e combina guai. Segni particolari: mai avuto un fidanzato. Tutti a questo ultimo proposito mi dicono “c'è tempo” oppure “hai solo sedici anni”, ma io lo considero il mio peggior difetto; sì, perché quando sono in compagnia delle mie amiche, loro hanno tanto da raccontarsi e io invece mi ritrovo a fare sempre e solo l'ascoltatrice.
Comunque in realtà non ho mai incontrato “l'amore vero”, solo qualche cottarella qua e là, per qualche belloccio della tv, per qualche compagno di classe tanto simile a me, ma mai niente di serio. Invece loro sì; storie, anche lunghe, con le quali hanno coronato la loro reputazione di “ragazze normali”.
Scesi dal pulmino prima di chiunque altro e mi misi a correre; dovevo agguantarmi il posto migliore, e l'entrata del primo giorno di scuola per questo si trasformava sempre in una maratona, quasi tutti fremessero dalla voglia di mettersi a studiare.
Quando arrivai in classe i posti migliori erano già tutti occupati; finiva così ogni anno, sì, perché c'erano dei geni odiosi che invece di prendere lo scuolabus si facevano portare comodamente in macchina. Avevo provato a proporlo anche io a mia madre ma lei mi aveva risposto “pago il servizio dello scuolabus, sfruttalo”, e così perdevo sempre l'occasione. Per fortuna anche Himea era venuta in auto, così era arrivata presto in classe ed era riuscita a prendere due posti in penultima fila, non il meglio, ma certo sempre più accettati di quelli in prima fila.
-Kaname! Ho preso un posto anche per te, vieni!- affermò.
-Oh Himea! Sei la mia salvatrice!-
-Per un posto? Dai non dire sciocchezze!-
Himea Kuran è la mia migliore amica; era una persona tranquilla (anche se a volte dice cose da ritardata) e abbastanza ambita per le sua eccezionale forma fisica; faceva molto sport e questo gli dava degli evidenti benefici. Ha i capelli castano chiaro, spesso raccolti in due codini e gli occhi blu mare.
-Ciao ragazze!- per completare il quartetto delle amiche arrivarono anche Miki Oshino e Ami Kazuya, altre due mie care amiche.
-Ragazze è successa una cosa tremenda! Mia cugina ha lasciato Gekkou, quindi ora dovremo sopportare più spesso la sua presenza!- iniziò Miki.
-Ma no dici sul serio?! E tu con Daichi?- continuò Himea.
-Daichi è supremo! Mi fa sentire una principessa! Non so come ho fatto a non accorgermi prima di lui!-
-Ah ragazze sapete che ieri io e Kiro abbiamo fatto sei mesi?- continuò Ami.
-Complimenti Ami!! Invece io sono stata ufficialmente invitata per un appuntamento dal mio Ryo!- concluse Himea.
Tutte e tre guardarono verso il cielo con aria assorta e con occhi sognanti. Ci risiamo, io non avevo nulla da raccontare; nessuna storia estiva, nessun appuntamento, nessuna novità.
-Dai ragazze basta! È triste per Kaname sentire questi discorsi! Lo sapete che lei non ha un ragazzo!-
-Grazie di avermelo ricordato Himea!- esclamai.
I suoi occhi diventarono lucidi e mi abbracciò chiedendomi scusa, ma il dado era tratto ormai. Ci ero abituata, lei diceva queste cose per difendermi e finiva sempre per essere quella che mi faceva sentire più pesante questo fardello.
Per fortuna la prof arrivò e cominciammo il primo giorno di scuola con tutt'altri discorsi, i soliti: come sono andate le vacanze? Dove siete andati? Avete fatto i compiti? Un momento; dannata la mia memoria corta! I compiti! Non li avevo finiti! La prof di sicuro li avrebbe chiesti l'indomani e come diavolo facevo io a fare tre relazioni, due capitoli di matematica e leggere un libro intero?!?! Ok ero nei guai sino al collo! Aspetta, forse avevo una sola possibilità di uscirne viva: Saito! Lui li aveva fatti tutti ne ero sicura, dovevo chiederglieli per forza.
La campanella suonò anche la fine della terza ora e così potemmo uscire tutti per l'intervallo. Ah quanto mi era mancato l'intervallo! L'ultimo mese dell'anno scolastico precedente avevo passato tutte le mie pause in punizione perché ero stata incolpata di aver scritto sulla porta dei bagni che la mia prof di matematica è una vecchia bacucca. In realtà non ero stata io, ma una primina arrogante e antipatica; io l'avevo scoperta e lei aveva fatto una scenata dando la colpa a me.
-Amato dolce intervallo!-
-Ti è mancato eh?- disse Himea.
-Ovvio! Prova tu a stare seduta in classe tutti i santi intervalli con la prof Toware che ti fissa assiduamente!-
-Non ci tengo grazie!-
All'improvviso sentii le urla delle ragazzine impazzite provenire dal fondo del corridoio e avvicinarsi sempre di più.
-Immagino che stia arrivando lui..- affermò la mia migliore amica.
-Lui.. chi?-
-Guarda!-
Guardai nella direzione dalla quale provenivano quei disgustosi starnazzamenti di gallina per vedere cosa ci fosse di tanto eccitante da agitarsi in questo modo.
Appena i miei occhi incrociarono i suoi sentii il mio cuore battere a mille, tutto si oscurò a parte quella figura; occhi cobalto, capelli corvino, alto fiero ed elegante, mai visto nulla del genere, il ragazzo più bello che abbia mai incontrato.
-Hei Himea! Chi è quel ragazzo?!- chiesi sbavando e non distogliendo gli occhi da lui.
-Quello è Yuiichi Sakurai, 17 anni, frequenta la quarta sezione blu ed ha la fama di essere il ragazzo più ambito della scuola!-
-Lo credo bene! Sai altro per caso?-
-Beh è il mio vicino di casa quindi lo conosco da quando eravamo piccoli; so che la sua media dei voti è imbattibile, che è rappresentante del consiglio studentesco e che i suoi sono divorziati e lui vive col padre, ti basta?-
-Tu lo conosci?!-
-Ovvio!-
Appena Yuiichi guardò verso di noi riconobbe Himea e venne a salutarla, io non la smettevo di fissarlo.
-Ciao Hime! Come stai?- iniziò lui.
-Yu! Benissimo direi! Ah volevo presentarti una mia cara amica, Kaname Minazuki!-
Mi porse la mano e io gliela strinsi, mi sembrava di essere in un sogno
-P-p-p-p-p-p-piacere!-
-Piacere mio! E così tu sei la famosa Kaname! Hime mi ha parlato molto di te, dice che sei la sua pasticciona preferita!-
-Hehe! Dai non è così pasticciona in fondo!- Himea cercò di discolparsi dopo che le avevo lanciato un'occhiata fulminea come per dire “ma cosa gli vai a raccontare?”.
-Bene, ora devo andare che ho la riunione, spero di conoscerti meglio Kame! Posso chiamarti così vero?-
-Certo! Io posso chiamarti Yu?-
-Mi farebbe piacere!-
Se ne andò con il suo passo elegante, nello stesso modo in cui era arrivato con quell'aria di un ragazzo che, nonostante avesse tutto ciò che una ragazza poteva desiderare, non si vanta del suo successo e tende a stare coi piedi per terra.
Passai le ultime due ore della giornata ripensando a quel meraviglioso sorriso, a quei meravigliosi occhi e non riuscii nemmeno per idea a seguire quello che dicevano i professori.
Quando arrivai a casa mi buttai direttamente sul mio letto; che mi stava succedendo? Cos'era quel dolce tepore che avevo nel cuore? Mi ero forse.. innamorata di Yuiichi? Lo conoscevo a malapena.
Poi ripensai alla condizione in cui ero, l'unica in un gruppo di amiche a non aver mai avuto il fidanzato; troppo diversa per essere come loro, eppure non mi avevano mai escluso, per fortuna. Dovevo andare da Saito a chiedere i compiti, non ne avevo voglia ma dovevo farlo, la mia immunità a scuola dipendeva solo da quello ora.
   
 
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