Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |       
Autore: kannuki    11/11/2011    2 recensioni
Jenna sapeva che le stronzate sovrannaturali dei telefilm, a Mystic Falls, erano vere e che lei c'era finita in mezzo da quando Elena aveva stretto amicizia con i fratelli Salvatore. Non aveva nulla contro i vampiri e non aveva nulla contro Elijah. Era pericoloso, oltre che dannatamente attraente, ma era stato fin troppo sgarbato invitare qualcuno a cena e ucciderlo a tradimento.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alaric, Saltzman, Elena, Gilbert, Elijah, Jenna, Sommers, Klaus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Se credevano di farla fessa, sbagliavano di grosso. Jenna aveva vissuto abbastanza in quella cittadina per sapere che le stronzate sovrannaturali dei telefilm, a Mystic Falls erano vere e lei c'era finita in mezzo, da quando Elena aveva stretto amicizia con i fratelli Salvatore. Per carità, niente da dire su quei ragazzi. Erano bellini, educati e mostri sanguinari che aveva accidentalmente invitato ad entrare in casa solo un centinaio di volte, sebbene la letteratura fosse parecchio chiara su quel punto. Eh, nessuno ha i vicini che sogna, pensò prima di rovesciare in una scodella il cibo comprato alla tavola calda qualche minuto prima.

Jenna si era impegnata poco per quella cena. Aveva curato il duo candele/centrotavola, tirato fuori le solite stoviglie e stappato un paio di bottiglie di vino rosso. Lo stufato era caldo, e si sarebbe limitata ad una passata di microonde se i suoi ospiti avessero tardato.

Di certo, due persone su cinque non avrebbero badato a ciò che avevano nel piatto, ne sarebbero stato in grado di distinguere la cucina casalinga da quella a portar via. Di Damon e della sua ragazza se ne infischiava, Alaric aveva poco interesse per il cibo e lei stessa era a dieta dalla prima comunione. L'unica persona che aveva suscito un qualche interesse era – neanche a farlo apposta – un vampiro. Eh, sì. Elijah le piaceva proprio. Come resistere a quel ciuffetto che continuava a ricadere sull'occhio sinistro e ai modi da gentleman d'altri tempi?

Jenna sogghignò divertita e tirò fuori un vestito, lo rimise a posto dopo un'occhiata allo specchio e optò per un paio di jeans. Li infilò, voltò su tutti i lati, rabbrividì e si lanciò a corpo morto su una gonna stretta come un guanto. Era sexy da morire. Perciò era perfetta.

-*-

Le due bottiglie erano finite presto. Per essere morti e incapaci di processare il cibo, bevevano parecchio, pensò mentre ne stappava altre tre per stare sul sicuro. Alaric continuava a girarle intorno da quando Elijah aveva messo piede in casa. Era in pena per lei, non si trattava della solita gelosia di un uomo che crede che il suo territorio sia stato invaso. Jenna continuava a bere vino rosso per non udire le stupide battute di Damon e l'irritante cinguettio di Andy che si dava ancora pena di mascherare i morsi del 'fidanzato' sotto un foulard ben coordinato. Alaric era un fascio di nervi e continuava a lanciarle occhiate penetranti. Avrebbe tanto voluto che fosse per il vestito, ma Jenna conosceva la verità: Elijah era pericoloso, oltre che dannatamente attraente.

Era seduto proprio di fronte a lei. Lì per lì non ci aveva fatto caso, ma col passare della serata e lo scorrere del vino, era diventato imbarazzante alzare gli occhi dal piatto. L'alcool la disinibiva e per evitare figure barbine, preferì riempire il bicchiere per la dodicesima volta e continuare ad ingoiare la cena, lasciando agli altri il compito di discutere di streghe, roghi e fondatori. Quando furono al dessert, Jenna si accorse dello scambio di occhiate fra Alaric e Damon. Si allontanò con la scusa di preparare le fette di torta, chiuse la porta della cucina e si appoggiò al frigorifero azionando al contempo l'acqua dal miscelatore e il tritarifiuti. Sorvegliò l'orario e quando decretò che otto minuti erano il minimo per uccidere Elijah e sbarazzarsi del corpo, affettò la torta e dispose quattro fette in altrettanti piattini. Uscì dalla cucina tenendoli in precario equilibrio. Restò assai sorpresa quando vide il vampiro ancora seduto. L'atmosfera si era un po' appesantita, lo scambio di battute fra Elijah e Damon erano condite di vetriolo ed appariva più che evidente che Andy e Rick non volessero essere coinvolti. “Allora, Elijah. E' da molto che sei un vampiro? Quanti anni hai?” domandò distribuendo le fette ai commensali.

Jenna provò una bizzarra sensazione di immobilità. Solo la pendola che scandiva il passare dei minuti rendeva la situazione reale. La donna li guardò a turno. “Non mica stupida” soffiò riportando lo sguardo sul vampiro che la fissava con un sopracciglio lievemente inarcato.

Ho molti secoli, Jenna” mormorò affondando la forchettina nel dolce. “Cosa mi ha tradito?”

Jenna alzò le spalle. “E' buona, la torta?”

Ottima.”

E' una gentilezza, in realtà non puoi sentirne il sapore” commentò portando una mano sull'altra.

Non è del tutto vero.”

Tu non mangi il dolce?”

Rick, sempre un tesoro. Un po' guastafeste. “Sono a dieta dalla prima elementare.” Jenna sorrise e sentì, più che vedere, il riso del vampiro. “Avrei bisogno di alcune informazioni per la tesi che sto scrivendo. Posso approfittare delle tua... vasta conoscenza di Mystic Falls?”

Elijah piegò appena la testa. “Puoi farlo.”

Jenna rispose con un altro sorriso sbarazzino e si versò l'ultimo bicchiere di vino. “Vado a fare rifornimento. Dovrò scendere nelle cantine buie e polverose, se mi sentite gridare, chiamate la polizia.”

Ti accompagno.”

Jenna si lasciò trascinare via da Damon. Forse aveva davvero bevuto troppo e detto cose sbagliate. “Non farmi la ramanzina” lo avvisò per non perdere vantaggio.

Non affezionarti troppo, fra poco quel tipo sarà morto” bisbigliò a bassa voce.

Jenna sporse il labbro inferiore mentre la precedeva in cantina. Non la rimproverava nemmeno un po'? Alaric l'avrebbe fatto. Damon le passò due bottiglie e se prese altre due.

Non potete ucciderlo quando avrò completato la mia ricerca?” domandò col broncio. Damon le rivolse un ghigno e tese l'orecchio. “Direi proprio di no.”

*/*

Elijah giaceva infilzato da un pugnale piuttosto bello e antico. Jenna si alterò. Mise le mani sui fianchi e fissò Rick con aria seccata ma non disse nulla. Stappò la bottiglia di rosso e versò mezzo bicchiere. “Potete portarlo via prima che tornino i ragazzi?”

I ragazzi che avevano visto di peggio! Damon issò il cadavere sulla spalla e si assicurò che il pugnale fosse al suo posto.

Dove lo porti?”

Il vampiro sorrise e battè una mano sul dorso del morto. “I topolini del maniero hanno bisogno di compagnia.”

Ci sono ratti nelle segrete?”

Anche per Andy sembrava che tutto fosse a posto. Jenna si ritrovò a fissare il foulard e chiedersi com'era il morso di un vampiro. Istintivamente si portò la mano al collo. “Andate pure, ci penso io” mormorò impilando i piatti sporchi e declinando l'offerta di Rick. Ce l'aveva un pò con lui perchè le aveva rovinato il 'gioco'.

*+*

Jenna non aveva nulla contro i vampiri. Le bastava che stessero lontani dalla sua gola e dai ragazzi. Ma per amor della verità, non aveva nulla contro Elijah. Il fatto che l'avessero ammazzato nascondeva un piano di cui non voleva entrare a far parte. Era stato fin troppo sgarbato invitare qualcuno a cena e ucciderlo a tradimento. Affondata nei tomi polverosi dell'archivio di Mystic Falls, Jenna si ribellò.

Il piano era semplice e stupido. Infilarsi in casa Salvatore, dare un'occhiata alle segrete e cercare il modo per riportare in vita Elijah. Ma come avrebbe fatto? Jenna suonò il campanello e attese. Elena era scomparsa dalla sera prima. Una zia può preoccuparsi della sua piccola, no? Tre minuti dopo, fu evidente che la casa era disabitata. Applicò un piccolo trucco che le aveva insegnato un ex fidanzato pompiere, e aprì la porta con una forcina e una tessera punti del supermercato. Jenna si guardò attentamente attorno e quando fu sicura di essere sola, richiuse delicatamente la porta. Una precauzione inutile in una casa di vampiri dall'udito iperfine. Jenna si fermò in mezzo al salotto e posò le mani sui fianchi, tentennando un po', prima di decidersi a cercare l'accesso al dungeon segreto. La cucina era a vista, i bagni al piano superiore assieme alle camere da letto. C'era un'unica porta chiusa. Jenna sospirò per farsi coraggio e accese la luce delle scale. Scese i gradini con passo pesante e solo in quel momento si accorse di avere il cuore in gola. Non ci volle molto a trovarlo. Era coperto da un telo, ma la forma era in inequivocabile. Soffiò l'aria fra le labbra e un piccolo fischio risuonò nella stanza chiusa. Girò attorno al corpo. Il pugnale era ancora al suo posto. La donna si inginocchiò e gli toccò lo zigomo destro. Era marmo freddo. Le vene in rilievo conferivano un'aria drammatica al cadavere. Aveva il bell'abito scuro della cena. Niente cravatta. Jenna stette un po' a rimuginare sul perchè il pugnale fosse ancora conficcato nella gabbia toracica, fece due più due e lo estrasse con un po' di sforzo. Lo posò accanto alla borsa e lo guardò. Non era certa che bastasse a riportarlo in vita, ma forse non era davvero morto. Nei film, i vampiri diventavano cenere...

Elijah balzò a sedere con un rantolo e Jenna caracollò all'indietro in preda alla paura e alla sorpresa.

Il vampiro ansimò penosamente mentre il volto riacquistava un colorito quasi normale e le vene rientravano sottopelle. La afferrò ancora prima che riuscisse ad emettere un gemito e la immobilizzò contro il muro.

Jenna vide il guizzo di un lampo omicida negli occhi. “Pace...” singhiozzò afferrando con entrambe le mani il braccio del vampiro. “Non sono stata io..”

Lo so” rantolò allargando le dita che imprigionavano il tessuto del maglioncino.

Jenna sospirò ed Elijah la guardò poco convinto. “Sono stati veloci e furbi. Non accadrà di nuovo.”

Non hai una bella cera.”

Ho bisogno di sangue.”

Jenna sbattè le palpebre come un coniglietto pasquale. “Ho una bistecca in frigo...” bisbigliò indicando il piano superiore. Era perplesso dalla sua risposta? “Non va bene?”

Elijah lasciò scivolare lo sguardo dalle vene del polso al collo scoperto. “No. Ho bisogno di sangue fresco.”

Credo che la casa di due vampiri ospiti un po' di riserva di...” la voce di Jenna si affievolì quando sentì i capelli solleticarle il collo. Voleva morderla?! Paralizzata dalla sorpresa, lasciò che scostasse la giacchetta dalla spalla. Era stranamente gentile per essere un predatore sanguinario appena tornato in vita. “Sono diabetica” bisbigliò con il cuore in gola.

Non è importante” mormorò ascoltando il richiamo del sangue che proveniva da sotto la pelle.

Jenna sentì le labbra appoggiarsi sul collo. Erano secche e tiepide. La sua cute, invece, bruciava. Un terrore sotterraneo l'aggredì, mentre Elijah apriva la bocca e le affondava i denti nel collo. Jenna lanciò un grido. Dio, se faceva male! Lo colpì sulle spalle mentre si nutriva di lei ma non potè fare molto altro quando la avviluppò in una specie di abbraccio che in un altro momento sarebbe risultato sensuale, ma che in quel frangente era solo grottesco e irritante. Jenna sentì le forze calare di colpo.

La testa ciondolò nella mano di Elijah. Quel poco che aveva preso serviva solo a rimetterlo in piedi. Sarebbe uscito a caccia dopo aver ricondotto la sua 'amica' nella propria abitazione. Per non destare sospetti e per una sorta di riconoscenza che le doveva e che lo spinse a recidersi il polso e a spingerlo verso le labbra di Jenna. “Bevi” ordinò con voce roca.

Non voglio diventare un vampiro...” bisbigliò odorando ferro e polvere, gli occhi chiusi e la tempia posata contro la spalla di Elijah.

Devi morire per diventare un vampiro.”

Mi ucciderai?”

Elijah scosse il capo e la issò gentilmente alla sua altezza. Aveva lo sguardo perso e annacquato. “Chiuderà la ferita.”

Jenna ritirò le labbra per un lungo secondo, poi aspirò il sangue sulla lingua e lo ingoiò. Era come leccare un dito dopo essersi tagliati in cucina. Provò un senso di ribrezzo e si staccò subito.

Il vampiro aveva assunto un bel colorito roseo. Jenna si pulì la bocca con il dorso della mano mentre Elijah le porgeva un fazzoletto immacolato.

Permettimi” mormorò passando il tessuto sulla mano.

La sua pelle era bollente, ora. Jenna piegò il polso e lo nascose dietro la schiena. Elijah la fissò e il suo sguardo diceva 'va avanti ancora per molto questa storia?' In quel momento, Jenna lo trovò più pedante di Alaric.

Hai un po' di sangue...” il vampiro indicò il collo e Jenna vi portò automaticamente la mano sopra. Ritirò le dita sporche e le guardò, azzerando ogni commento. Solo le pupille dilatate mostravano la sua paura. Quel che non poteva sapere, era che Elijah ne era perfettamente cosciente.

Fu quasi naturale vedere il vampiro succhiarle via il sangue dai polpastrelli. Era il suo nutrimento. Anche lei leccava le dita sporche di gelato o cioccolata. Avrebbe fatto la stessa cosa sul collo?, si domandò sottraendogli il fazzoletto e pigiandolo sulla pelle ormai perfettamente guarita. Un lampo negli occhi ne tradì l'intenzione. Jenna inclinò la testa dal lato del morso e gli rimandò una domanda che non ebbe risposta. Era in imbarazzo, neppure l'avessi vista nuda.

Ora dovrò vegliare su di te per le prossime ventiquattro ore” dichiarò alzandosi in piedi e porgendole la mano.

Perchè?”

Un qualsiasi incidente mortale ti trasformerebbe in un vampiro.”

Oh! Jenna lo guardò dal basso con gli occhi grandi e lucidi. Annuì non potendo fare altro e accettò la sua mano. Il sangue non lo riscaldava più, aveva le dita fresche. Jenna spazzolò le ginocchia dalla polvere. “Com'è, essere un vampiro?”

Vuoi intervistarmi?” domandò con un sorriso.

No, in realtà vorrei saperne di più delle origini di Mystic Falls. La mia tesi sta languendo.”

Elijah sorrise, deviò le labbra in una smorfia e sorrise di nuovo “e' la ragione per cui mi hai riportato in vita.”

Ne conosci una migliore?”

***

Jenna finì di battere la tesi al computer. Elijah dimostrava una grande pazienza, ma era stato semplice rabbonirlo con una sacca di sangue rubata nella dispensa delle meraviglie dei Salvatore.

Mi hai salvato il culo” borbottò ricordando solo dopo pochi istanti con chi stava parlando.

Anche tu.”

Non era certo una damina medioevale ma si esprimeva con un gergo che andava di moda da quelle parti.

Jenna girò sulla sedia. Se ne stava seduto in poltrona e si guardava attorno. Il calice non conteneva vino rosso, bensì sangue. Vederlo succhiare una busta di plastica avrebbe distrutto la sua immagine perfetta. “E' buono?”

Passabile. Niente a che vedere con...” Elijah fece un gesto col dito all'altezza del collo e Jenna sorrise dentro di se. “Non sei diabetica.”

No. Puntavo sulla compassione.”

Noi vampiri non ne abbiamo molta. Quando scoprirò chi ha osato giocarmi quello scherzetto, il suo sangue arrosserà la terra.”

Rick, è stato Rick. “Non è uno spreco?” domandò appoggiando il braccio allo schienale, il busto rivolto a 45 gradi e una gamba dondolante nel vuoto.

Elijah inclinò il capo e sorrise. Posò il bicchiere sul tavolino e le si avvicinò. Di nuovo, fece una di quei gesti galanti che Jenna adorava. Le prese la mano e la baciò.

Perchè gli uomini avevano smesso quella pratica?, si domandò arrossendo ed esibendosi nel suo miglior sorriso imbarazzato di tutti i tempi.

Non fare nulla di pericoloso.”

Oh, che carino! Jenna annuì e sorrise scioccamente. Elijah non era molto più alto di lei, pensò una volta in piedi. “Per quanto tempo dovrò restare chiusa in casa?”

Altre diciannove ore.”

Certo, non aveva niente di meglio di fare nella vita! “E degli incidenti domestici cosa mi dici?”

Che dovrai fare molta attenzione” mormorò spiegandosi un po' verso di lei.

Jenna lo guardò con i suoi grandi occhi nocciola. Sorrise e lo spinse in direzione della porta. Quel vampiro aveva un talento naturale per flirtare. Jenna pensò che si tratteneva e che quella calma era solo apparente. “Non mordermi più.”

Promesso.”

Jenna lo minacciò col dito e poi gli indicò l'uscita con aria sostenuta. “Se non avessi avuto bisogno di sangue... mi avresti morso?”

Credo di sì.”

Jenna lo guardò spalancando di più gli occhi. Aggrottò la fronte ed emise un gemito indignato.

Buonanotte, Jenna.”

Stronzo” soffiò a bassissima voce, spingendo la porta invece di accompagnarla.

Lo spostamento d'aria scompigliò la chioma perfetta di Elijah. Rimise a posto il ciuffetto che continuava a ricadere sull'occhio sinistro con un sorriso. Doveva ancora capire come funzionavano i vampiri. In realtà, le aveva fatto un complimento.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: kannuki