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Autore: Semplicemente G    11/11/2011    5 recensioni
"- Rick, non fare casino… - mormorò lei con la voce impastata dal sonno. Lui si avvicinò a lei, facendole poggiare la schiena contro il suo petto.
- Kate… - mormorò lui nei suoi capelli. – Ho litigato con Alexis. –"
Il nostro scrittore ha litigato con la figlia: riuscirà Kate a farli riappacificare? Leggete e scopritelo!! R&R
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Rick entrò in camera da letto e si mise sotto le coperte, facendo un gran rumore. La donna, addormentata su un fianco, sul bordo del materasso, si girò lentamente verso di lui.

- Rick, non fare casino… - mormorò lei con la voce impastata dal sonno. Lui si avvicinò a lei, facendole poggiare la schiena contro il suo petto.

- Kate… - mormorò lui nei suoi capelli. – Ho litigato con Alexis. –

Lei si voltò completamente verso di lui, aprendo lentamente gli occhi. Lui la guardò con gli occhi lucidi e un’espressione triste sul volto.

- Vieni qui. – Rick si avvicinò ancora di più alla Detective e posò la testa sul suo petto. Lei sorrise e cominciò ad accarezzargli con dolcezza i capelli. – Cos’è successo? – domandò lei.

Rick sospirò.

- È tornata adesso da una festa. – Kate voltò la testa verso l’orologio sul comodino. Segnava mezzanotte e trenta.

- Non sarai mica arrabbiato perché è arrivata a casa così tardi? – domandò lei smettendo per un attimo di accarezzargli i capelli.

- No. Mi ha chiesto di… poter andare a trovare Ashley. A Stanford. – Rick fece una pausa. – Andrà da lui, Kate. Starà tre giorni da lui, nel suo appartamento e… è la mia bambina! Non posso lasciarla andare a stare dal suo ragazzo! –

Kate sorrise. Ogni volta che si parlava di ragazzi, Rick diventata sempre iperprotettivo e geloso della figlia.

- Rick, sono grandi! Alexis ha quasi diciotto anni, non potrai sempre proteggerla. È abbastanza grande da decidere cosa fare. –

- Kate, come puoi essere d’accordo con lei!! – esclamò Rick alzando leggermente la testa verso di lei per guardarla. – Non avrai mica parlato con lei, vero? -

Lei me ne ha parlato. – ammise la Detective con un sorriso.

- Io ho solo paura che si penta di aver preso certe decisioni che potrebbero comportare una situazione di disagio… -

- Non stiamo parlando di andare per tre giorni da Ashley, vero? Stiamo parlando di sesso. Hai paura che Alexis… -

Rick si portò una mano di Kate sull’orecchio che non era appoggiato al suo corpo, per non sentire come finiva la frase.

- Non osare dirlo. E nemmeno pensarlo. – la minacciò, circondandole però la vita con un braccio.

Kate sorrise e riprese ad accarezzare i capelli del suo uomo.

- Rick, te lo ripeto per la centesima volta: è abbastanza grande per prendere le decisioni che ritiene giuste per se stessa. In più, lei è decisamente più responsabile di te. –

Rick sorrise e si sistemò meglio su di lei, chiudendo gli occhi.

- Forse hai ragione. –

- Ho ragione, Rick. – disse Kate sottolineando la prima parola. Lui ridacchiò, stringendola di più nel suo abbraccio.

- Grazie… - mormorò poi.

- Per cosa? –

- Per darmi sempre i consigli giusti con Alexis. Non so come avrei fatto senza di te… -

- Sai, tante volte me lo chiedo anch’io. – sorrise lei alzando leggermente la testa dal cuscino per incontrare gli occhi di Castle. Lui rise e intrecciò le sue dita con quelle della donna.

- Domani parlerò con lei. –

- Notte, Castle. –

- Notte, Katie. I love you. –

- I love you, too. – rispose, mentre i suoi occhi si chiudevano e lei scivolava lentamente nel mondo dei sogni.

Il mattino seguente, quando la Detective aprì gli occhi si accorse di avere qualcosa sullo stomaco. Si alzò quanto bastava per accorgersi che era la testa di Rick. Con un braccio attorno ai suoi fianchi, la teneva stretta a se. Kate gli accarezzò leggermente una guancia e Rick cominciò a svegliarsi.

- Buon giorno. – mormorò la donna.

- Buon giorno. – Rick si allungò per darle un bacio e poi si alzò immediatamente. – Scusa tesoro, ma ho una figlia a cui chiedere scusa. –

Rick balzò giù dal letto e corse in cucina. Kate, invece, se la prese con comodo. Quando scese in cucina, Rick e Alexis si stavano abbracciando. Alexis si accorse subito di lei e le sorrise.

- Kate!! –

- Ciao, Alexis. Vedo che tu e tuo padre avete fatto pace. –

- Suppongo grazie a te, vero? – le disse. Kate alzò le spalle con noncuranza e sorrise. Andò dietro il bancone della cucina, e cominciò a preparare la colazione.

- Allora? Vai da Ashley? – le domandò mentre Rick andava a cambiarsi.

- Sì. Papà mia ha fatto uno di quei bei discorsi imbarazzanti che nessuna figlia vorrebbe sentirsi fare e abbiamo deciso che andrò da Ashley, ma che non farò nulla di cui potrei pentirmi. –

Le sorrisi e la raggiunse dietro il bancone abbracciandola.

- Grazie, Kate. –

La donna rispose all’abbraccio e le sussurrò all’orecchio.

- Prego. –

- Ti voglio bene, Kate. –

- Anch’io Alexis. – rispose Kate con gli occhi lucidi.

- State cospirando contro di me? – domandò Richard scendendo le scale che portavano al piano superiore.

- No!! – esclamarono le due contemporaneamente. Richard sorrise e raggiunse le due, abbracciandole.

- Ah!! Che bell’abbraccio!!– domandò facendo ridere la figlia e la moglie. Kate sorrise e continuò a preparare la colazione.

Alexis sorrise e Rick diede alla moglie un bacio veloce sulle labbra, poi guardò la pentola e chiese:

- Cosa si mangia? -

 

 

 

 

 

Ciao!!

Vi piace?

Vi spiego brevemente com'è nata questa storia...

L'altra notte, verso mezzanotte, mi è venuta l'Idea, quella con la "I" maiuscola... Sono scesa dal letto, mi sono avvicinata alla scrivania e quando ho trovato un pezzo di carta e una penna, ho preso qualche appunto. Ho una memoria pessima e se non scrivo tutto subito, mi dimentico. Così il giorno dopo comincio a cercare il foglietto. Sparito. Dopo aver buttato all'aria la camera, scopro che il foglietto era nascosto sotto la tastiera.... Lo predo, accendo il computer e mi metto a scrivere. Un mezz'oretta o poco più, la storia era finita.

Ma perchè vi sto raccontando questo, vi chiederete?

Semplicemente per ricordarvi che se vi viene un'idea nel bel mezzo della notte, non prendete appunti su fogli volanti perchè li perdereste! XDXD

Ok, non so perchè ho scritto queste note lunghissime. Boh... Sono matta e piena di foglietti pieni di appunti. :)

Ma non importa!

Spero solo che vi sia piaciuta la storia!!

Con tantissimo affetto,

Giorgia

 

  
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