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Autore: BlondieLoveHim    11/11/2011    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE TiME ♥ Scossi la testa, mi sentivo strana. Passai la mano sul mio viso per togliere quella lacrima, ma improvvisamente un altra comincò a scendermi, e un altra ancora. No, non potevo fermarle. Perché? So solo che improvvisamente con un strattone mi allontanai dalla scrivania, mi buttai sul letto, mi calmai improvvisamente, anche se cominciavo ad avere un po' di singhiozzo. Mi calmai sempre più, fino a sentire a malapena il mio respiro e fino a chiudere del tutto i miei occhi. Mi addormentai, senza nemmeno accorgermene. "E' il tuo sogno che aspetti? Non vorrai tirarti indietro proprio ora?" Ricordo si aver sentito questa frase appena mi addormentai, vidi tutto nero, ma poi vidi una luce, che si avvicinava a ogni mio passo, sempre più, sempre più, ancora di più. Fui avvolta da quella luce. E vidi lei, Elena. - "Ehi è la tua grande occasione! Sappiamo tutti che ce la farai!" Mi abbracciò, e il suo abbraccio mi sembrò vero. Non sembrava affatto un sogno, sembrava di sentirla lì, come se volesse starmi vicina per non so cosa. Ma poi tutto cambiò e mi trovai davanti a un ragazzo voltato di schiena. Si volto, e caspita, aveva un sorriso che pareva un angelo, anzi no, molto di più. Credevo non potesse essere umano, aveva una perfezione, che era indescrivibile, ma di lui oltre al sorriso, ricordo solo gli occhi. Ricordo due occhi color nocciola, con uno sgurado intenso, che a un tratto mi fissarono, mi entrarono nel profondo dell'anima. Era con me, sembrava capirmi alla perfezione. Ma non sapevo chi era. So solo che ricordo la sua mano che si avvicinò per afferrare la mia. In pochi istanti mi trovavo sul palco, con lui, o meglio con quei misteriosi occhi che mi guardavano, con un microfono in mano, e cominciai a intonare le note di una canzone altrettanto misteriosa. Mi guardai attorno e la folla era numerosissima, proprio in quell'istante... Mi svegliai. Balzai seduta sul letto di colpo, mi misi una mano sulla fronte, ero tutta sudata, grondavo. Allora mi passai le mani sugli occhi e mi alzai per tranquillizzarmi. Allora scesi di sotto e andai a prepararmi una tazza di thè. - "Come mai ancora sveglia?" Mi spaventai, mi era sembrato di non riconoscere la voce, ma poi accesi la luce e notai che era solo papà. - "Ho fatto un sogno... E mi sono svegliata di colpo." - "Che sogno?" - "Nulla papà..." Mi sedetti al tavolone con llui, che stava bevendo una tazza di latte. - "Senti Sabri... Io sinceramente... Mi dispiace." Non risposi, ma feci una faccia come per chiederli -Per come?- "Mi dispiace di aver creduto poco in te. Mi dispiace di aver ascoltato quello che diceva tua mamma, che non saresti andata da nessuna parte. Mi dispiace." Ero muta, ma non perché ero stupita da ciò che avesse detto, ero solo sconvolta da prima... Comunque gli risposi, con molta calma: - "Non devi scusarti, daltronde è sempre stata la mamma quella che diceva che non sarei andata da nessuna parte cantando, non tu papà." - "Ma io non ti ho mai sostenuta come dovrebbe fare un padre. Io ho smesso di suonare nella mia infanzia, solo perché credevo non dovessi farlo, per rispetto della nonna che mi aveva insegnato. Non commettere il mio errore. Suona, canta e non smettere mai." In quel momento mi uscì un lieve sorriso accennato, che si trasformo subito in un bel sorriso a trentadue denti. - "Ti voglio bene papà" Lo abbracciai, dopo di che tornai su, leggermente più tranquilla. "E' il tuo sogno che aspetti? Non vorrai tirarti indietro proprio ora?" Mi tornò alla mente questa frase... Che strano sogno. E poi, quel sorriso, quegli occhi. Quella mano che mi fece salire su quell'enorme palco. Ma smisi di pensarci. Mio padre aveva saputo la notizia del CD, della pubblicazione, e aveva saputo tranquillizzarmi. Perciò decisi di tornare a dormire e non pensarci più. Ma mentre stavo per addormentarmi ripensai a una cosa: dovevo rincontrare Elena e parlare un po' con lei. Chiusi gli occhi e mi addormentai, senza rendermene conto.
  
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