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Autore: Mackenzie    10/07/2006    3 recensioni
Sulle note della bellissima canzone di Giorgia, vedrete kaori che parla con il fratello Makimura.
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNICO Un pallido sole filtrava fra le tende della stanza da letto di una ragazza dai capelli rossi. Kaori aprì prima un occhio e poi un altro, un po’ malinconica quella mattina… visto che l’indomani sarebbe stato il 31 marzo… non solo la data del suo compleanno, ma anche l’ottavo anniversario della morte del suo adorato fratello Maki. Eh, già il tempo sembrava scorrere inesorabilmente eppure lei si sentiva sempre la stessa: faceva sempre le medesime cose tutti i giorni, aveva a che fare con un socio dispettoso e insolente ma che nel profondo del suo cuore sperava l’amasse almeno un decimillesimo di quanto lo amava lei. Eppure col passare delle stagioni la sua situazione personale non si era nemmeno un po’ evoluta, o almeno non c’erano segni evidenti di cambiamenti radicali. Sarebbe bastato poco. Le sarebbe bastato poco. Quel poco che forse non sarebbe mai arrivato. Quel poco che non sarebbe mai uscito dalla bocca del suo socio. Anche quella mattina sarebbe stata come tutte le altre. La malinconia per non riuscire a condividere con Maki quei momenti di solitudine e di disagio interiore le mancavano da morire. Nonostante suo fratello non fosse poi così un esperto in problemi di cuore, però almeno la sapeva capire… a lui bastava poco: uno sguardo, un cambiamento nei tratti del volto, uno sbuffo, il primo cenno di lacrimuccia e lui sapeva a cosa stesse pensando sua sorella e sapeva anche trovare le parole giuste e i modi giusti per confortarla. Ma Makimura non c’era più. E così si doveva accontentare di quel Surrogato Umano di Ryo Saeba. Che in quanto a sentimenti… era un po’ tardo… diciamo che non amava esprimerli in giro, soprattutto in pubblico; si dipingeva la solita maschera del buffone maniaco e così rimediava a nascondere il suo disagio interiore… ma in fondo Kaori sapeva che lui la amava, o almeno lo sperava. Tanto. Ardentemente. Nei primi anni in cui avevano cominciato a lavorare insieme lui, e che ancora non la conosceva bene, le dimostrava molto apertamente la sua attrazione fisica… anzi, una volta aveva anche provato a baciarla, peccato che non si fosse accorto che la loro cliente in quel momento stava indossando i suoi stessi vestiti e così alla fine aveva baciato lei al posto di Kaori… però l’intenzione c’era… e che caspita!!! (Nota: vedi “La Maestra”nei capitoli del manga 27-28; volumi 10-11). E poi c’erano stati altri episodi in cui lui le aveva chiaramente dimostrato un interesse per lei… anche se dopo succedeva sempre qualcosa di grottesco che faceva credere a Kaori che lui la volesse solo prendere in giro… però Ryo restava sempre ‘un primitivo uomo delle caverne’ in quanto a sentimenti… e questo lei lo aveva cominciato ad imparare col tempo! Poi, quel testone, aveva cominciato a negare anche questo e forse un sentimento più profondo si era annidato nel suo cuore… messo da parte il mokkori, lui aveva cominciato a provare per lei ciò che non aveva mai provato per nessun’altra donna: perché Kaori era diversa, perché Kaori non era una cliente, perché Kaori gli aveva fatto da compagna sia nel lavoro e col passare del tempo anche involontariamente nella vita, perché lei poteva prevedere le sue mosse, perché lo conosceva a fondo, perché percepiva l’intensità e la rete intricata dei suoi sentimenti senza che lui dicesse una parola. Perché Kaori era diventata la sua anima gemella, perché con Kaori aveva condiviso ogni momento della sua vita, perché Kaori lo aveva visto ogni santa ora di ogni santo giorno di quegli otto anni dopo la morte del suo migliore amico Makimura. Ed era a questo che pensava Ryo, steso nel suo letto mentre guardava il soffitto. Domani sarebbe stato l’anniversario della sua morte ma anche il compleanno di sua sorella. Glielo farai un regalo a Kaori? Si chiese mentalmente Ryo. Che regalo potresti farle, Ryo? Non è possibile riportare indietro Makimura, però lo sai benissimo che regalo vorrebbe da te. SONO GOCCE DI MEMORIA QUESTE LACRIME NUOVE SIAMO ANIME IN UNA STORIA INCANCELLABILE Passarono due ore e una goccia si andò a posare sulla tomba di Makimura. Kaori era andata a trovarlo come ormai faceva tutti i giorni. “Quante cose sono cambiate da quando te ne sei andato, Maki… mi hai lasciato come regalo quel pervertito maniaco sessuale perché volessi che mi prendessi cura di lui, non è vero?” Kaori sistemò per bene dentro il vaso, i fiori che aveva portato a suo fratello e si sedette lì accanto nell’erba, che era ancora un po’ bagnata, ma lei non ci fece caso. LE INFINTE VOLTE CHE MI VERRAI A CERCARE NELLE MIE STANZE VUOTE INESTIMABILE E’ INAFFERRABILE LA TUA ASSENZA CHE MI APPARTIENE “Perché te ne sei andato? Perché mi hai voluta lasciare sola ad affrontare questo mondo infame? Non mi pento di non essermene andata… perché in qualche modo, rimanere qui è stato come rimanere a far parte della tua vita, della vita che hai vissuto, quella vita che hai sacrificato nel nome della giustizia e della generosità, della solidarietà e della lealtà per quelli che ti amavano, per i più indifesi e per coloro che avevano bisogno di te… sono rimasta per continuare da dove tu hai lasciato… ma se ci fossi stato anche tu sarebbe stato tutto diverso…” SIAMO INDIVISIBILI SIAMO UGUALI E FRAGILI E SIAMO GIÀ COSÌ LONTANI “Con Ryo va male… non so più come mi devo comportare con lui… ultimamente sembra più nervoso e scontroso del solito, non so cosa gli sia preso, scatta per un nonnulla, si infuria con me per stupidate e poi subito dopo cerca di chiedermi scusa in un modo alquanto rozzo e primitivo… come un elefante che cammina in un negozio di vetreria e si gira sempre di qua e di là per assicurarsi che col suo passaggio non abbia fatto cadere niente… in un certo senso mi fa anche tenerezza… ma sono rari quei momenti e… non so cosa mi trattenga dal non andarmene… non so davvero cosa mi trattenga… ma se me ne vado, cosa ne sarà di quello stupidotto? Non sa fare a prendersi cura di se stesso, quell’idiota… la verità è che lo amo da morire e non potrei vivere la mia vita lontano da lui, da questa casa, da questo lavoro… da questo… mondo…” CON IL GELO NELLA MENTE STO CORRENDO VERSO TE SIAMO NELLA STESSA SORTE CHE TAGLIENTE CI CAMBIERÀ “Ryo… cosa stai aspettando a farci felici…? Lo so che anche tu mi vuoi bene… è così difficile ammettere di legarti ad una persona… è così difficile per te… dimostrare di volermi bene…? Così vicini, eppure così lontani…” ASPETTIAMO SOLO UN SEGNO UN DESTINO, UN ETERNITÀ E DIMMI COME POSSO FARE PER RAGGIUNGERTI ADESSO PER RAGGIUNGERTI ADESSO, PER RAGGIUNGERE TE Alle sue spalle, un uomo dai capelli corvini, decise, in quel momento, di rispondere a tutte le sue domande ed abbattere finalmente il muro ostile che li separava da così tanti anni: “Mi dispiace Kaori di essere stato sgarbato con te in questi ultimi giorni.” Il cuore della ragazza, che non si era accorta della presenza dell’uomo, perse un battito, però non si voltò per la vergogna e la sorpresa provata in quel istante… da quanto tempo era lì Ryo? Aveva sentito tutto? Anche il paragone con l’elefante imbranato e maldestro??!? SIAMO GOCCE DI UN PASSATO CHE NON PUÒ PIÙ TORNARE QUESTO TEMPO CI HA TRADITO, È INAFFERABILE “Sono stato un vigliacco lo so, mi dispiace… e se ti ho trattato male era solo per sfuggire dalla consapevolezza di amarti, Kaori… un uomo ha sempre paura di ciò che non conosce… so difendermi dai miei nemici grazie all’abilità che ho imparato fin da piccolo, so agire e pensare velocemente nei casi di pericolo, perché è il mio mestiere, perché so fare solo quello… ma come posso proteggermi da un nemico che non conosco?” Kaori dentro di sé sorrise e finalmente capì cosa passava per la testa del suo uomo, ora davvero percepiva il suo cuore e tutto il suo essere, ma decise di non voltarsi ancora e gli parlò voltata di spalle. RACCONTERÒ DI TE INVENTERÒ PER TE QUELLO CHE NON ABBIAMO LE PROMESSE SONO INFRANTE COME PIOGGIA SU DI NOI LE PAROLE SONO STANCHE, MA SO CHE TU MI ASCOLTERAI “Ryo, davvero… io non credevo… che tu… cioè lo speravo… speravo che quei piccoli gesti alla fine significassero qualcosa ma non avrei mai pensato che anche tu… l’amore, Ryo, non è un nemico…” “Kaori, ho passato la maggior parte della mia esistenza fra le mine, i guerriglieri, le armi e le bombe… come posso capire cosa è l’amore se ho sempre visto la guerra?” ASPETTIAMO UN ALTRO VIAGGIO, UN DESTINO, UNA VERITÀ E DIMMI COME POSSO FARE PER RAGGIUNGERTI ADESSO PER RAGGIUNGERTI ADESSO, PER RAGGIUNGERE TE “L’odio e l’amore sono due facce della stessa medaglia… questo me lo disse Kaibara, ricordi… ora non ha importanza se tu conosci solo una faccia di esse, in questi anni ho cercato di mostrarti anche l’altra faccia e spero tu abbia capito che cosa significa amare… non pretendo che tu mi ami, ma almeno lasciati amare da me…” Ryo sorrise alle sue spalle e una piccola lacrimuccia gli solcò la guancia: “Domani è il tuo compleanno, Kaori, cosa vorresti come regalo?” Gli chiese di nuovo lui come in passato, ma stavolta tirando un po’ su col naso… in fondo… anche i duri si commuovono… prima o poi… !!! “Che tu fossi vivo e che rimanessi con me, domani…” Gli rispose lei come quel fatidico giorno. “Mmm… ci vuole poco per farti felice, Sugar Boy…” Kaori si alzò e si girò buttandogli le braccia al collo e piangendo come una fontana… lui la abbracciò e la cinse stretta a sé, le diede un braccio sulla fronte e poi affondò il viso nei suoi capelli, sussurrandole nell’orecchio: “Tutti i giorni della mia vita li voglio passare con te… sia come compagna di lavoro, che come compagna di vita… per sempre, insieme.” Lui avvicinò le sue labbra alle sue e cinse con passione e con affetto la promessa più importante della sua vita all’unica donna che avesse mai amato. E mentre lei piangeva lacrime di gioia appoggiata alla sua guancia, le vennero in mente alcune parole di una canzone dolcissima dei Savage Garden che aveva sentito alla radio prima di uscire e recarsi alla tomba del fratello. I want to stand with you on a mountain (vorrei stare con te su una montagna) I want to bathe with you in the sea (vorrei fare il bagno con te nel mare) I want to lay like this forever (vorrei restare così per sempre) Until the sky falls down on me (finché il cielo non scenderà su di me.) Chissà… forse dal cielo Makimura li stava osservando… felice di sapere che sua sorella e il suo migliore amico avevano trovato la loro via verso casa. FINE
  
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