Lo scorso inverno, lo scorso ventunesimo giorno del mese di novembre, raggiunsi l'apice della gioia.
Poco importa se non mi accadrà mai più.
Poco importa se pian piano ne avrò un ricordo sempre più flebile.
Poco importa se tanta gioia lascia necessariamente un vuoto altrettanto grande.
Perchè è così, tanto più alto è un albero, tanto più vaste saranno le sue radici. Ed è così che funziona anche con la vita: tanto più gioirai, tanto sarai destinato a fare i conti con la voragine lasciata dalla gioia, quando svanisce, quando ti lascia con le mani vuote, quando ti abbandona, quando ti allontana, quando ti scaraventa a terra facendoti lottare contro il vuoto più soffocante.
Ma non hai il diritto di lamentarti, neanche per un istante. Tutto ciò che puoi fare è continuare a lottare, o arrenderti.
Personalmente, non potrebbe turbarmi di meno: quando la vita, il destino o quello che preferite, ti mette davanti una fortuna come quella, non puoi dire di no, non puoi aspettare un'offerta più conveniente, qualcosa che ti travolga di meno. Dici di sì. O di no, ma in ogni caso, devi scegliere, e subito.
E se dici di sì... lascia che ti racconti come funziona.



Note
Intanto, grazie infinite a tutti quelli che hanno letto questo brevissimo mini-capitolo introduttivo, spero vi sia piaciuto :)
I commenti e i suggerimenti sono assolutamente graditissimi!
Per ora vi risparmio il tedio dei soliti noiosissimi appunti a fine capitoli... li metto da parte per i prossimi ;D
Grazie a tutti,
Farewell.