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Autore: Like_Never_Before    12/11/2011    0 recensioni
Questa One-Shot è tratta da un Flashback della mia serie a capitoli "La vita al McKinley High" che ha come protagonista principale Brittany :)
Brittana Mode on xD
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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commento dell'autore:
Ciao a tutti! :)
Questa One-Shot è tratta da un flashback preso dalla mia serie a capitoli "La vita al McKinley High", una fanfi che ha come protagonista Santana e Brittany :)
Aspetto i vostri commenti e recensioni ^^
Buona Lettura :3
D.x
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Flashback

 

-prefazione-

Durante le vacanze estive le due ragazzine si ritrovano al campo estivo della scuola, un campeggio a poca distanza da casa.

Quel giorno un tacito sole era comparso nel cielo, facendo di tanto in tanto capolino tra le pesanti e goffe nuvole grigie che borbottavano in cielo, minacciando di riversare sul campeggio la loro ira funesta.

 

 

« Ti dico che li ho visti-sussurrò la bionda con circospezione ad alcune ragazze della tenda adiacente.

« Di che parli bionda? - chiese un ragazzo a qualche passo da lei, con sguardo del tutto interrogativo mentre si avvicinava per capire la situazione.

Gli occhi azzurri erano grandi, quasi spaventati mentre cercava di formulare frasi di senso compiuto. Sbattè le palpebre più volte per poi accostarsi a lui con circospezione.

« Dei troll, ci sono i segni dei loro passi accanto alle tende- indicò la ragazza, gli occhi spalancati verso delle tracce di scavi nella terra circostante.

« Non sono troll, sono cinghiali che nella notte hanno zufolato, cercando radici e insetti- rispose lui, del tutto tranquillo, cercando di spiegare la situazione alla ragazza che lo guardava dubbiosa, mentre altri del campo si avvicinavano ai due, ridacchiando e disponendosi intorno per sentire la prosecuzione della discussione.

Brittany si fece pensierosa, improvvisamente le apparve una espressione confusa, notando la sicurezza del ragazzo che le stava di fronte.

Effettivamente non sembravano delle grandi orme ma piuttosto come diceva lui dei grandi solchi nel terreno. L'arringa riprese mentre gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di lei.

« E che mi dici di quelle fatine che luccicano nei campi? » chiese , abbozzando un sorriso sulle labbra sapendo che stavolta avrebbe avuto ragione lei.

Un'espressione « Sono semplicemente lucciole, capito? Ce ne sono tantissime nei dintorni »

La ragazza corrucciò un sopracciglio guardando nella direzione del ragazzo che ora le aveva lanciato un sorriso saccente.

« Non ti credo- sbuffò la bionda, portando le mani incrociate all'altezza del busto con fare del tutto imbronciato, ricevendo risate e beffe da tutti i compagni schierati li attorno.

Non credeva minimamente alle parole che continuavano a ripetere gli altri.

Fin da quando aveva visto “Peter Pan” aveva creduto nelle fate anche perché ogni volta che si diceva il contrario una fatina moriva e nella storia anche Trilly rischiava la vita per colpa di Wendy.

Lei non voleva essere colpevole, ammazzare una creaturina indifesa non era nelle sue priorità inoltre credeva ciecamente alla loro esistenza.

Come si spiegava altrimenti la polverina che aveva tra i trucchi? Era polvere di fata.

La spargeva sempre per paura di incappare in qualche troll e finora l'aveva salvata quindi non c'era ragione di dubitare di loro, ma di dubitare di quei suoi compagni di scuola piuttosto.

Scosse la testa, decisa a non ascoltare quelle parole.

« Sai che sei proprio tonta? Non esistono Troll qui » ridacchiò un ragazzo del gruppo, avvicinatosi di qualche passo nella sua direzione, puntandole addosso un dito.

« Come osi ? » ringhiò la latina che era sopraggiunta in quell'istante , frapponendosi tra il dito e Brittany, portandosi proprio attaccata a quel grosso scimmione che ora la guardava in modo beffardo.

« Eh , sei della sua stessa pasta, Lopez » ridacchiò mentre la ragazza gli tirava uno schiaffo diretto in viso, lasciandogli il netto segno rosso sulla guancia.

Lo sguardo accigliato di Santana percorse la figura del gigante , ora in ginocchio, che la guardava furioso, desiderando ardentemente di poterla punire.

« Che vorresti fare? Sentiamo » urlò la ragazza mentre si avvicinava di nuovo, cercando di assestargli un secondo colpo , ma mantenuta saldamente da altre quattro figure dividendo così i due rivali che cercarono comunque di avventarsi l'un l'altro.

« Ringrazia solo che mi tengono, Madre de Dios » ululò la ragazza, divincolandosi dalla presa degli altri per poi allontanarsi di qualche passo, lanciando uno sguardo assassino al ragazzo.

Cercò disperatamente la biondina nei dintorni, ma invano.

Brittany era scappata via appena aveva avuto la possibilità, correndo lontano in direzione del prato accanto al fiumiciattolo dove andava sempre a vedere le sue fatine.

Si lasciò cadere accanto a uno degli alberi che costellavano la riva, priva di energie e totalmente senza emozioni, appoggiando la testa al grosso tronco rugoso mentre calde lacrime salate solcavano il suo viso.

Un tuono in lontananza scandì i tempi, rimbombando minaccioso, preannunciando la pioggia che non tardò ad arrivare picchiettando con i suoi rapidi tocchi il terreno che iniziò rapidamente ad inumidirsi.

« Ecco dov'eri finita, Brit Brit-

La voce di Santana interruppe i pensieri della ragazza che, lentamente aprì gli occhi del tutto rossi per il pianto.

La latina si chinò verso di lei e con semplicità arruffò i capelli umidi della ragazza.

« Posso sedermi qui con te? »

Brittany annuì seguendo con lo sguardo Santana che si sistemò seduta a gambe incrociate davanti a lei, lo sguardo fisso sul suo triste viso, aspettando in silenzio.

« Sai, non dovresti piangere »

Gli occhi azzurri, incuriositi da quelle parole, si soffermarono sul viso della ragazza che le stava di fronte.

« Perchè? » sussurrò, cercando di capire.

« Sai, c'è qualcuno che vive del tuo sorriso » rispose, girando lo sguardo di lato per far finta di osservare la pioggia , bel conscia del fatto che stava arrossendo.

In effetti per lei vederla sorridere era la cosa più importante, ma non glielo diceva mai.

Quando provava a esternare ciò che aveva dentro al cuore si bloccava, poteva sembrare una dura e essere agguerrita e all'occorrenza brutale ma in cuor suo sapeva di essere titubante riguardo ai sentimenti, non era mai stata in grado si esprimersi come avrebbe voluto e questo le pesava.

Gli occhi marroni tornarono a portarsi sul viso di Brittany, che era ferma nel tentativo di capire.

« Su, non piangere Brit » porse una mano verso il viso della ragazza, asciugando col palmo ambrato le goccioline che inumidivano il volto.

Intanto la pioggia si stava diradando e dei flebili raggi di sole iniziavano a colpire le lingue di terra fradicie, scavando le pesanti nubi temporalesche.

Un sorriso comparve sulla bocca della ragazza mentre cercava il modo di far tornare su di morale l'amica.

« Voglio farti vedere una cosa » le disse accennando un sorriso enigmatico

Ma è un segreto- sussurrò , mentre si alzava e chiedeva a Brittany di seguirla.

La biondina , del tutto incuriosita, prese la mano della ragazza che la stava conducendo poco più in la , dove un grande arcobaleno sovrastava il cielo andando a cadere dietro una delle grandi montagne all'orizzonte.

Sembrava che si fosse del tutto dimenticata il motivo della sua tristezza precedente ed era quella la cosa importante, far risvegliare il suo sorriso interiore.

Gli occhi azzurri luccicarono, entusiasmata da quello spettacolo meraviglioso di luci e colori.

Non aveva mai visto una cosa simile, aveva la bocca aperta per quanto era rimasta stupita dallo scenario magico.

« Cos'è? » chiese saltellando, trascinando con se anche Santana che sorrise a quella reazione così buffa.

Fece il gesto di accigliare un sopracciglio « Quello è l'arcobaleno » rispose sicura, annuendo a se stessa, quasi per dar più peso alle sue parole.

Soffiò via l'aria, imitando una specie di risata per poi tornare a guardarla.

« Tu sei come lui- sussurrò, quasi cercando di non farsi sentire, in preda al rossore sulle guance.

Non ebbe fatto in tempo a pensare o dire qualcos'altro che la biondina la strinse in un abbraccio, del tutto conscia di quello che aveva appena detto, affondando il viso nel suo collo.

Era il suo modo di ringraziarla, di farle sapere che quel regalo simbolico era la cosa più bella che avesse potuto ricevere, stringendola a se in quel gesto abbandonandosi alla sua essenza, alla sua protezione.

Aveva capito cosa voleva intendere Santana, aveva capito i suoi sforzi e la strinse più forte, nonostante nessuna delle due volesse staccarsi, sentendo quella sensazione pervaderle l'anima.

Santana si portò più vicina al suo orecchio, iniziando istintivamente ad intonare un canto, il canto che esprimeva al meglio ciò che voleva dirle.

Una canzone che assomigliava quasi a una ninnananna che parlava di una ragazza.

Una ragazza che non deve aver paura di mostrarsi , di brillare, di essere ciò che è .

Una ragazza come l'arcobaleno.*

  
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