-Fai…delle facce bellissime quando facciamo l’amore, sai?- gli chiese con un dito sulle labbra. L’altro non rispose, e non solo perché aveva il fiatone, ma piuttosto perché, cazzo, avrebbe voluto urlare a squarciagola quanto cazzo lo amava, quanto quel suo amore fosse impossibile da gestire e da controllare, così irrazionale e passionale, così illogico e irruente e forte, rude, puro e innocente, e lussurioso, e reale.
Reale.