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Autore: MauMau    11/07/2006    5 recensioni
In un regno lontano, una principessa incontra il principe dei pirati. Lei è testarda, petulante e viziata; lui è arrogante, sfacciato e spietato. Due cuori orgogliosi si incontrano e lotteranno per non ammettere che in realtà si amano...
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La principessa e il pirata La principessa e il pirata

Nota dell'autrice (Mau, altrimenti detta Pan90): scrivo ff da molto tempo, ma questa è la prima fanfiction che scrivo su questo sito, dove ho trovato scrittrici bravissime...spero la leggerete in tanti, e soprattutto, spero di avere molte recensioni! Grazie in anticipo, e un saluto a Lefteye, che considero una delle migliori! Ciao)

Viziata
Tanto tempo fa, in un regno lontano, viveva una bella principessa dagli occhi blu e i capelli azzurri. Ella era circondata da una famiglia che le voleva molto bene, costituita da una madre chiacchierona e un padre ingegnoso. La ragazza, però, nonostante la sua fortuna, era molto capricciosa e viziata. Al castello si mangiava ciò che diceva lei, quando lo diceva lei, e tutti vestivano come voleva lei.
Bulma, questo il suo nome, era la futura sovrana del regno di Capsule, ma non mostrava ancora i segni della tanto sperata maturità. La ragazza passava intere giornate a guardarsi allo specchio, a curarsi, e soprattutto a recarsi nel vasto giardino. Lì, infatti, si trovavano le scuderie del castello, nelle quali si trovava il ragazzo del quale si era innamorata, Yamcha.
Yamcha era un giovane stalliere dai capelli neri con una cicatrice sull’occhio e una sulla guancia, che però non offuscavano di certo la sua bellezza (Ma dove?!? N.d. Mau). Oltre a lui c’erano anche altri due giovani, Crilin, un giovane basso e pelato, e Son Goku, un ragazzo le cui origini erano un mistero. Egli infatti era stato trovato dal vecchio maggiordomo del castello, Son Gohan, quando era ancora in fasce, all’epoca in cui la piccola Bulma non sapeva ancora leggere e scrivere. Il piccolo aveva una coda, e il re e il maggiordomo ipotizzarono che si trattasse di un bimbo proveniente da un regno molto lontano. Il piccolo era allora cresciuto al castello, manifestando un grande amore per i cavalli, cosicché, alla morte di Son Gohan, invece di prendere il suo posto come maggiordomo, fu fatto stalliere. Il re, però contava un giorno di farlo diventare cavaliere, poiché era molto bravo nel combattimento. Non era certo il destino che avrebbe riservato a Yamcha e Crilin, gli altri due, che sarebbero rimasti poveri stallieri.
Tuttavia, la principessa, non appena fu in età di capire un po’ il mondo e di guardare i ragazzi, non appena vide Yamcha, se ne innamorò perdutamente. Quello era il suo più bel capriccio, e aveva deciso che quando sarebbe stata in età da marito, lo avrebbe imposto ai suoi genitori come suo sposo. Purtroppo per lei, Yamcha la vedeva ancora come una bambina, e non sembrava disposto a darle retta, ogniqualvolta lei andava nelle scuderie per guardarlo lavorare. “Ehi, Yamcha! Guarda che la principessa sta guardando te!”, gli diceva Goku.
“Cosa? Ah, già… Ma io… vedi, lei, pur essendo bellissima… per me è solo una bambina, capisci, Goku?”
“Come vuoi… pensi ancora a lei, eh?”
“Già…”
Yamcha infatti, mirava a una delle tre più belle ragazze del regno. Una era la principessa Bulma, troppo giovane per lui. Le altre erano due sorelle, C18 e Lunch. Quest’ultima era la donna dei sogni di Yamcha. Purtroppo, c’erano molte cose che li separavano. Innanzitutto, C18 e Lunch avevano anche un fratello, C17, molto carino, ma anche molto geloso e protettivo verso le sue sorelle; in secondo luogo, Lunch aveva una strana malattia, per la quale ad ogni suo starnuto, diventava bionda come C18, e assumeva un carattere simile a quello della sorella, molto più aggressivo del suo abituale, premuroso; infine, la giovane, si vedeva con Tensinhan, un forestiero arrivato l’anno precedente, che aveva subito conquistato il suo cuore. Ma Yamcha non si dava per vinto, si riteneva un grande seduttore, e si ripeteva che un giorno Lunch sarebbe stata sua. Inoltre, ripeteva a Goku, non avrebbe mai potuto stare con Bulma, che era una principessa, mentre aveva ottime chance con la popolana Lunch.
“Già… Ma secondo me è più facile che tu diventi principe, piuttosto che tu riesca a farla a C17!”, rispondeva ridendo Goku.
Bulma era all’oscuro di tutto questo, e non doveva saperlo. Goku era il suo più caro amico, ma mai l’avrebbe resa triste dicendole che Yamcha amava un’altra (Che coooosa? Yamcha che NON ama Bulma?Impossibile, direte voi, eppure è così…Almeno… per ora! ^^ N.d.Mau). Bulma in effetti sapeva che Yamcha non era interessato a lei, ma non le importava. Gli avrebbe imposto di diventare suo marito, com’era sua abitudine.   
“Grrr! Uff…”, brontolava, come al solito, davanti allo specchio.
“Che cos’hai, cuginetta?”, le chiese una ragazzina, spuntando da dietro la porta. La contessina Chichi. Cugina di Bulma, era anche l’unica ragazza della sua età che la principessa conoscesse, e che le faceva compagnia.
“Yamcha… Io… lo avrò!!!”
“Ma per lui sei troppo piccola, rinunciaci, Bulma!”
La giovane si voltò inviperita: “Zitta!!Grrrrr… Non farmi arrabbiare! Yamcha sarà mio! Io lo esigo!”
“Tu fai troppi capricci…”, disse Chichi scotendo la testa, le braccia conserte.
“Intanto io sono più bella di te!”, le fece una linguaccia.
“Comunque, sono venuta a chiamarti, perché tuo padre ti vuole parlare.”
“Proprio adesso?!”
“Sì! Ti consiglio di muoverti, perché mi è sembrato molto preoccupato… E poi, che hai da fare, se non guardarti allo specchio?”
“Chichi!!! Vuoi che faccia sguinzagliare i coccodrilli?”
“Coccodrilli?!”
“Sì!”, rispose fiera la principessa. “Me li ha comprati il mio paparino l’altro ieri!”
“E… sono tuoi?”
“Sì, sono le mie guardie del corpo!”, fece Bulma, uscendo dalla stanza seguita da una perplessa Chichi.
Nella sala del trono, il re, che di solito era un vecchietto arzillo e bonario, aveva un’insolita espressione preoccupata, mentre la regina aveva il suo abituale sorriso, essendo solita non rendersi mai conto di nulla…
“Padre, sarà meglio che mi abbiate fatta chiamare per un valido motivo…”, disse scocciata la ragazza, senza nemmeno salutare.
“Oh, Bulma… ascolta prima quello che papà deve dirti…!”, disse tranquilla la regina. “Comunque buongiorno!”
“Avanti, parlate, padre.”
“Oh, Bulma, piccola mia… tu sei ancora giovane… ma io… devo dirtelo per preservarti dal pericolo…!”
“Ma padre, io ho i coccodrilli!”
“D’accordo… ma questi non sono pericoli che si affrontano con quattro coccodrilli… In ogni modo, tesoro, devo… ehm…. Ordinarti di rimanere al castello e non uscire per alcun motivo, perché molto probabilmente arriveranno i pirati.”
Bulma spalancò gli occhi. “C-cosa? Pirati? Qui?”
“Già.”
“E come lo sapete, padre?”
Il re schioccò le dita e una guardia gli porse, su un vassoio d’argento un foglio infilzato da un coltello.
“Mi… hanno scritto un messaggio.”
Chichi guardò spaventata il pugnale, mentre Bulma corse verso il padre per vedere meglio. Il messaggio era scritto con una calligrafia troppo precisa per essere di un uomo rozzo come un pirata. Ah, ecco, ora capiva, era il principe dei pirati, a scrivere.
Bulma non si mostrò spaventata. “Ah, bè, anch’io sono una principessa, e fra pari i principi non possono farsi nulla…!”
“Ehm… Bulma, tesoro, forse non sai… che il principe dei pirati è il più spietato assassino che si sia mai visto sulla faccia della terra… e… se c’è una razza che non risparmia, sono proprio le donne…”
“Oh, padre, andiamo! Io non ho paura di niente!”

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