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Autore: Georgina Holmes    13/11/2011    9 recensioni
Scegliereste di essere voi stessi... o continuereste a cercare scuse, arrampicandovi sugli specchi?
Scritta per il 3° giorno del contest “Gotta Ship’em All!”, indetto da The Burnt Orchid e Il_Genio_del_Male.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Titolo: Arrampicarsi sugli specchi delle scuse e delle menzogne
Autore: Sakura Georgina Nakamura
Note: Scritta per il 3° giorno del contest “Gotta Ship’em All!”, indetto da The Burnt Orchid e Il_Genio_del_Male.
Prompt usati: Scusa, Born this Way.
Riassunto: “Io sono me stessa… e non cerco scuse”.
 






 
 
<< Ehi, sfigata! >>, urlò una voce maschile.
Alice strinse i denti e contò mentalmente fino a un milione per trattenere l’impulso di picchiarlo. Da quando era iniziata la scuola e lei aveva scoperto che anche lui andava lì, avrebbe tanto voluto prendere il muro a testate.
Si girò lentamente e si ritrovò davanti Andrea, il suo affascinante, egocentrico, odiato vicino di casa. Il loro rapporto non era dei migliori, soprattutto da quando lui aveva iniziato le superiori e l’aveva sorpresa a baciare Lucy, la figlia della portinaia. Da allora era diventato più freddo e avevano smesso di essere amici. Perché sì, anche se sembrava assurdo persino per lei, una volta loro due erano migliori amici. Avevano condiviso tutto, ogni segreto, persino quelli più imbarazzanti. Lui era l’unico ad averla accettata per quello che era… o così credeva.
Con un sospiro, Alice ritornò alla realtà e si rivolse a lui con un’occhiata altezzosa.
<< Che vuoi nano da giardino? >>.
Andrea fece una smorfia e si avvicinò di più alla ragazza, senza riuscire tuttavia a superarla. Accidenti, se era alta! Sin da bambina lo era stata, rispetto a lui che era sempre stato un po’ bassino.
Senza contare poi, quelle specie di trampoli che la ragazza si ostinava a mettere, spacciandoli per scarpe.
<< Oh, proprio niente. Solo fare sentire a tutti quanto tu sia sfigata >>, disse malignamente il ragazzo, accendendosi una sigaretta e sistemandosi il ciuffo che gli copriva l’occhio, sotto lo sguardo ammirato di parecchie ragazze.
Andrea era il classico “bello e impossibile”: tutti lo volevano, ma pochi riuscivano ad arrivare a lui. Era uno dei ragazzi più popolari della scuola, le ragazze lo adoravano e i ragazzi lo invidiavano oppure i più furbi provavano ad entrare nelle sue grazie per avere popolarità. Ma il ragazzo concedeva a pochi la propria amicizia. Era anche una persona un po’ enigmatica, non molti potevano vantarsi di conoscerlo davvero. Ed Alice era certa di non rientrare più tra questi “privilegiati”.
<< Se hai finito di dare spettacolo, io me ne vado >>, sbottò la castana, nascondendo quanto il comportamento del suo amico la facesse soffrire. Non riusciva ad accettare quell’atteggiamento da lui. Proprio no.
<< Ehi, ehi, ehi. Non te la sarai mica presa? >>, le bloccò un polso, impedendole la fuga.
La ragazza alzò lo sguardo, fissandolo con rabbia. Certo che se l’era presa. Lui era il suo migliore amico, il primo a cui aveva detto di essere lesbica, colui che l’aveva difesa da tutto e tutti, quando il mondo non l’aveva saputa comprendere. E ora? Era passato dalla parte dei cattivi?
<< Secondo te come potrei rimanerci, vedendo che mi tratti così? Cos’è, quel mucchio di zoticoni ha trascinato pure te dalla loro parte? >>, sbottò rabbiosa.
<< Non osare mai più insinuarlo! >>, sibilò il ragazzo, << io non appartengo a quella feccia >>.
<< Eppure, è proprio con quella feccia, come la chiami tu, che stai avendo a che fare >>, replicò Alice, << perché non dici loro la verità? Che sei anche tu, come dicono loro, “finocchio”? Perché non saresti più popolare? Perché temi il loro giudizio? >>.
<< Tu… non sai cosa significa poter essere qualcuno… non dover sopravvivere come i poveri sfigati, ma poter camminare a testa alta >>.
<< Camminare a testa alta? Tu questo lo chiami camminare a testa alta? Io no. Io la chiamo codardia. Paura di essere se stessi. E non negarlo! >>.
<< Come fai a non capire? Io ho bisogno di vivere serenamente qui dentro. Di non essere insultato quando cammino per i corridoi >>.
<< Tu cerchi solo scuse per ammettere che hai paura che tutti sappiano la verità. Mi fai pena >>.
<< Tu non capisci! >>, sbottò il ragazzo, nervoso.
<< Spiegamelo. Così magari lo capirò pure io >>.
In quel momento sopraggiunse una ragazza, alta, magrissima, con i capelli biondo scuro. Si avvicinò ai due, prendendo per mano Alice.
<< Amore… che succede? >>, chiese Lucy, posando un lieve bacio sulle labbra della sua fidanzata.
<< Nulla tesoro… solo una piccola discussione >>, disse la più alta, accarezzandole il viso e guardandola negli occhi. Si perse in quelle iridi azzurre, che trasmettevano amore… puro e sincero. Che se ne infischiava del giudizio altrui, che non cercava scuse.
<< Andiamo? La ricreazione è quasi finita e non abbiamo trascorso neanche un po’ di tempo insieme >>, la biondina la invitò a seguirla in un posto più appartato.
Prima di andarsene, la mora si girò verso Andrea, che la guardava con sguardo implorante… sembrava chiedere scusa. Ma di scuse, ne aveva usate fin troppe per i suoi gusti.
<< Sappi solo una cosa… Sono profondamente delusa. La fine della nostra amicizia, i continui insulti… le tue scuse. Continuare ad arrampicarti sugli specchi non ti porterà a nulla. There’s nothin wrong with lovin who you are,’cause he made you perfect, babe. So hold your head up girl and you’ll go far, listen to me when I say >>, cantò la ragazza, << I’m beautiful in my way, ’cause God makes no mistakes, I’m on the right track baby, I was born this way >>.
Quella canzone era una delle loro preferite… il simbolo di ciò che erano. Di cui essere orgogliosi. L’avevano ascoltata all’infinito, nei pomeriggi trascorsi insieme, trovando anche un incoraggiamento a non lasciarsi abbattere dalle continue batoste ricevute.
<< Il significato delle parole lo conosci… sta a te ora decidere se continuare a crederci o no >>, soffiò Alice guardandolo un’ultima volta, prima di allontanarsi.
 





 
N.d.A. Allora… questa storia l’avevo in mente già da tempo, solo non trovavo l’ispirazione giusta. Devo ancora decidere se continuarla o meno, quindi la lascerò temporaneamente “In Corso”.
E’ il primio tentativo di femslash, chiedo scusa se fa pena. Detto questo… *si nasconde dietro la sedia* vi prego… non uccidetemi! *fugge*


Link pagina autore:  Sakura Georgina Nakamura EFP


AVVISO DEL 14/06/2013


A TUTTI I LETTORI

 

 
 
Volevo informarvi che "Arrampicarsi..." non continuerà, a causa di mancanza di ispirazione da parte della sottoscritta. Provvederò inoltre, una volta terminati gli esami di maturità, a partire dalla seconda settimana di luglio, ad eliminare il secondo ed il terzo capitolo di questa storia per riportarla a quello che era il mio intento iniziale, ovvero una semplice One Shot. Mi dispiace da morire per tutti coloro che magari si aspettavano un aggiornamento, ma non me la sento di continuare. Ovviamente conserverò tutte le vostre recensioni, sono molto importanti per me :) E colgo l'occasione per ringraziare coloro che hanno recensito, chi ha aggiunto la storia tra le preferite, chi tra le ricordate, chi tra le seguite o chi ha semplicemente letto. Grazie infinitamente!
 
 
 
Sakura Georgina Nakamura




AVVISO DEL 12/07/2013



Come avevo scritto in precedenza, i capitoli 2° e 3° sono stati cancellati e sono tornata al mio progetto iniziale riguardo questa storia, ovvero una semplice one shot. Mi scuso con tutti coloro che aspettavano il continuo, ma non ho più ispirazione. Ringrazio tutti coloro che avevano recensito, i due che hanno aggiunto tra i preferiti, Noelle_ e TAKeRu_ECHY, Thrush che aveva messo la storia tra le ricordate, crazy_k, IsabeauPhantomhive, karashimidsummerShadow_84TAKeRu_ECHY che avevano messo la storia tra le seguite. Grazie ancora, siete stati magnifici :')

Sakura Georgina Nakamura
  
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