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Autore: Oducchan    14/11/2011    1 recensioni
-Cheri, non ti sembra un po’… esagerato?-
Di quella volta che provò a farlo desistere da una protesta forse estrema e finì per farsi trascinare dans la folie.
[Francia, OC!Scozia]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Auld Alliance'
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strike the jupe

Strike the jupe

-Cheri, non ti sembra un po’… esagerato?-

Scozia si stringe nelle spalle, e poi si scola un’altra bella sorsata di birra chiara. Francis si sforza di tenere lo sguardo fisso sulla sua gola, osservando attentamente il movimento del suo pomo d’Adamo ad ogni deglutizione, e di non spostarlo se non per risalire al volto e agli occhi socchiusi. Poi Kenneth abbassa la bottiglia, e si pulisce le labbra umide con il dorso della mano.

-Direi di no. Quando ci vuole, ci vuole. Andiamo, conosco un posto qui a Pairis davvero interessante, sono sicuro che ti piacerà-

Scozia s’incammina, la coda di capelli biondi come il grano che gli ondeggia sulle spalle, e Francis si affretta a seguirlo, sempre mantenendo alto il viso e gli occhi ben piantati sulle spalle ben tornite, finché riesce ad affiancarlo. Allora si focalizza sul profilo del viso e sugli occhi verdi, brillanti di decisione.

-Non che disprezzi tutto questo tuo impegno, mon ami, ma converrai con me che forse è… eccessivo-

Al che Scozia si ferma su due piedi, così, sul posto, raddrizza la schiena, arriccia il naso come se ci stesse pensando e poi si volta a guardarlo in viso, un’espressione di cupa perplessità stampata sul viso. Francis si sforza di non cedere e di non ridere.

-No, scusa?- Kenneth si pianta i pugni sui fianchi rischiando di far cascare la bottiglia per terra, e nel farlo inavvertitamente allarga anche un po’ le gambe, e, maledizione, Francis dirotta immediatamente la direzione in cui si sono puntate le sue pupille verso un punto un tantino più alto, decidendo di catalizzare la sua attenzione alla fronte ampia e, sì, decisamente amichevole. L’altro prosegue, imperterrito: -Perchè sai, tu che parli di eccessività ed esagerazione a me… stavi scherzando, vero?-

-Ah-ah, molto divertente- Francia si sforza di restare serio e di non assecondarlo. Non osa immaginare la sfuriata che gli farà Europa per non essere riuscito nell’intento e aver riparato a quello scempio, e nemmeno vuole pensare a quale sarà la reazione di Germania. Con un singulto, fa un passo avanti, posando una mano sulla spalla del suo vecchio amico.

-Ècosse, seriamentehai fatto abbastanza. Adesso basta-

Kenneth non reagisce immediatamente. Resta lì fermo a guardarlo, gli occhi color giada spalancati e una smorfia di ridaciana incredulità sul viso che proprio rende irresistibile l’impulso di lasciarsi andare a una grassa risata, proprio come ai bei vecchi tempi. Già, sente proprio l’impulso nascergli nel petto, e subito sotto quel languore ben noto che lo coglie ancora, a volte, ad adocchiare quel profilo tanto noto e tanto caro. Poi, dopo qualche minuto, Scozia si lascia scappare un suono gutturale che dovrebbe essere un insulto al suo indirizzo, e gli sbatte la bottiglia sul petto con tanta foga da rischiare di farla traboccare dal collo stretto e di versargliela sui vestiti.

-Fai una cortesia al pianeta, rana, smettila di fingere di essere un damerino perbenista e benpensante, sei inquietante quando cerchi di imitare Austria. Qualunque cosa ti abbiano detto, dimenticatela. Tanto lo fai sempre, no?-

E Francis si ritrova a fissare il nulla e boccheggiare come un pesce molto scemo con una bottiglia di birra praticamente finita in mano, e Scozia si sta già avventurando su un incrocio pedonale altamente trafficato, a giudicare dal numero di strilli e di frenate che giungono al suo udito, cantando a squarciagola Flower of Scotland. Francia non può esimersi di cercarlo con lo sguardo, e, per tutti i gigli e le rose, il deficiente sta mandando allegramente a quel paese tre quarti degli attoniti automobilisti che strombazzano al suo indirizzo per invogliarlo a togliersi di mezzo. E il deficiente sta ancheggiando.

Così Francis finisce col ripetersi che tanto Germania si farà venire comunque un paio di ulcere gastriche perforanti senza che la cosa possa essere direttamente attribuita a lui, e che Europa è adorabile anche quando s’infuria e che insomma, mica gli capita tutti i giorni uno Sciopero Nazionale del kilt. Quindi sospira, poi sorride, si ravvia i capelli come se nulla fosse e corre a soccorrere la sua adorata testa di cazzo scoto-pittica prima che si faccia coinvolgere in una rissa all’ultimo sangue sulla pubblica strada, pronto a farsi trascinare Sant’Andrea solo sa dove.

 

 

Note a piè di pagina:
Fanfic nata da una delirante conversazione su msn con la cara danna (sì, mon amour, ebbene, l’ho scritta). No, (S)fortunatamente uno Sciopero Nazionale del kilt per ora non c’è mai stato e ci si augura non debba mai avvenire.
Tutto ciò che riguarda la caratterizzazione di Scozia riconducibile all’identità di Kenneth Kirkland, coda di cavallo e assenza di kilt compresa, è di mia spontanea e gelosa delirante creazione. Qualunque accenno alla persona di Europa e alla sua personalità è copyright della Danna.
Pairis non è uno strambo errore di battitura, è la forma scozzese di Parigi.

E per finire, il posto famigerato è questo qui (sì, esiste, che credevate? XD)
   
 
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