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Autore: xheyme    14/11/2011    0 recensioni
La pioggia si fa sempre più fitta, ma io non accenno a tornare a casa; ho ancora troppi pensieri in testa. Guardo con sguardo fisso l'asfalto della strada, tenendo il capo basso, il viso coperto dal cappuccio. Sento qualcuno sedersi poco distante da me; io non accenno nessuno movimento che faccia intendere il mio interesse nel vedere chi fosse quella persona. Solo quando mi rivolge la parola capisco chi è.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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»Non sempre quello che si vede è ciò che sembra realmente.
 


Ti avevo chiesto di dirmi sempre la verità, e invece ho ricevuto solo bugie. Ti avevo chiesto di rimanermi accanto nei momenti difficili, e quando questi si presentavano sparivi. Ti avevo chiesto di non lasciarmi... questo punto l'hai mantenuto, peccato che tu non ci sia mai per me. Alla fine non mi conosci per niente.

Queste le parole che scrivo nel mio diario, l'unico che alla fine mi conosce per quella che sono realmente.
Sono seduta alla fermata del bus, col cappuccio della felpa tirato sulla testa, l'iPod acceso e le cuffiette nelle orecchie. Il tempo è del mio stesso umore: piove.
Non sono qui per aspettare il bus. No, sono qui semplicemente per pensare. Spesso mi ritrovo a pensare alla fermata, perché si dimostra l'unico posto per non rimanere troppo sotto gli occhi indiscreti della gente. Almeno, in questo modo, sembra che aspetti solamente l’arrivo del mezzo.
Il motivo di questi miei pensieri? Dean, il mio ragazzo, anzi ex a momenti. Perché ex a momenti? Perché ho appena scoperto che il motivo per cui ho sempre ricevuto bugie da parte sua, il motivo per cui spariva quando ero in difficoltà è che si ritrovava troppo impegnato a giocare con Sandy; la parola più esatta per descriverla è puttana. Il motivo per cui il mio quasi ex-ragazzo ancora non mi ha lasciata? È senza palle. Per questo lo avrei lasciato io.
La pioggia si fa sempre più fitta ma io non accenno a tornare a casa, ho ancora troppi pensieri in testa. Guardo con sguardo fisso l'asfalto della strada, tenendo il capo basso, il viso coperto dal cappuccio.
Sento qualcuno sedersi poco distante da me: io non accenno nessuno movimento che faccia intendere il mio interesse nel vedere chi fosse quella persona. Solo quando mi rivolge la parola capisco chi è.
«Non ti sembra tardi per aspettare il bus?»dice.
Sbuffo innervosita. «Non credo siano affari tuoi ciò che faccio, Nicholas»
Chi è Nicholas? Mio compagno di scuola, mio compagno di classe, mio compagno di banco. Non è il più popolare della scuola, ma si può inserire nella classifica dei belli dell'intero istituto. Il rapporto con lui non è dei migliori: diciamo che mi prende spesso di mira facendo battutine idiote nei miei confronti, senza un motivo fondato, per questo non lo sopporto.
Spengo l'iPod e arrotolo le cuffiette attorno ad esso, poi lo ripongo nella tasca della mia felpa e automaticamente abbasso il cappuccio di questa.
«Ora capisco perché tenevi il cappuccio alzato»dice alludendo ai miei capelli e guardandoli.
Per la cronaca non hanno nulla di strano: sono mossi e alle punte vanno a formare dei boccoli. Niente di strano a come li porto solitamente, forse un po’ spettinati per colpa del cappuccio che avevo tenuto fino a quel momento ma niente di strambo.
«Non sono in vena, quindi piantala di fare queste battutine idiote»gli dico. Il silenzio è ciò che segue ed è piacevole.
Sento il suo sguardo su di me. «Mi piacerebbe proprio sapere che musica ascolti. Posso fare altre battutine così, anche perché non ne ho quasi più» stuzzica.
Fino a quel momento ho cercato di controllare il mio nervosismo, ma ora basta. «Si può sapere cosa vuoi da me? – sbotto, mentre mi alzo e mi giro a guardarlo – Non capisco il motivo per cui tu ce l'abbia con me! Non ti ho fatto nulla!» aggiungo.
Sento le lacrime raggiungere i miei occhi, ma l'unica cosa che non voglio è farmi vedere da lui piangere. Esco da quel tettuccio che ripara dalla pioggia, mi fermo sotto essa e alzo il viso al cielo, sentendo ogni singola goccia bagnare il mio viso. A questo punto cedo e lascio scorrere le lacrime. Passo alcuni minuti in quel modo, ma le lacrime non si fermano; abbasso lo sguardo su di lui, alla fine. È ancora lì, nella stessa posizione, che mi guarda con il suo solito sguardo.
«Vuoi davvero sapere che musica ascolto?»gli chiedo, urlando con voce modificata dal pianto. Prendo l'iPod dalla tasca e lo accendo, incurante della pioggia che lo bagna. Vado su brani casuali e inizio a scorrere i titoli, leggendoli uno ad uno. «SOS, Australia, Paranoid, Burnin' Up, Inseparable, When you look me in the eyes, Last time around, Who I am... vuoi che vada ancora avanti? – dico, alzando lo sguardo verso di lui. – Dovresti conoscerle queste canzoni, sono tue dopo tutto. E ora dimmi, mi prenderai in giro anche su questo?»
Il suo sguardo era sorpreso. «No, perché sai ne ho davvero abbastanza delle tue battutine cretine. Che poi, dio! Non mi conosci neanche!» aggiungo poi. Abbasso lo sguardo e i singhiozzi che seguono sono incontrollabili.
«Ti sbagli –dice, alzandosi e facendo qualche passo verso di me, sotto la pioggia. – So che vieni sempre qui a pensare quando hai un problema o quando hai troppi pensieri in testa. So che stai soffrendo per quell'idiota di Dean, so che odi la gomma da masticare. So che ami cantare quando non ti vede nessuno, so che hai una bella voce infondo. So che non togli mai quel braccialetto che porti al polso destro, so che abbini i colori dei tuoi orecchini ai vestiti. So tante altre cose» ad ogni “so” fa un passo verso di me, fino a quando non mi si ritrova praticamente davanti.
«Devo continuare?»dice, appoggiando una mano sulla mia guancia.
Scuoto la testa, sorpresa di tutte le cose che mi riguardano. «Tutte le battute cretine, io... lo so, non è il comportamento più adeguato ma non sono mai stato bravo per quanto riguarda i miei sentimenti nei confronti di qualche ragazza» confessa.
«Cosa stai tentando di dirmi con questo?»gli chiedo, guardandolo negli occhi.
«Che se trovo Dean gli spacco volentieri la faccia»risponde avvicinandosi a me e poggiando le sue labbra sulle mie. I pensieri di preoccupazione avuti fino a quel momento spariscono, lasciando spazio ad un senso di leggerezza. Un bacio passionale.
Si stacca, tenendo gli occhi socchiusi. «Un “mi piaci” era la frase più adatta» affermo. Ride e nel sentirlo sorrido.
«Tu mi devi spiegare perché hai tutte le mie canzoni sul tuo iPod»mi dice.
Tossicchio. «Credo che te lo dirò un'altra volta» e sorrido, come non facevo da tanto tempo.
Lui tiene la sua mano sulla mia guancia, continuando ad accarezzarla. Mi sento percossa da mille emozioni, che, devo dire, mi piacciono. «Allora che dici, un po’ ti conosco?» mi chiede poi, con sguardo tendente al serio.
Osservo i suoi occhi. Non avevo mai notato il loro colore: questo color nocciola, molto intenso, solo ora mi rendo conto di quanto sia meraviglioso. Non so cosa rispondergli, però. Ho il terrore che possa ripetersi tutto quello che è successo con Dean. «Non sono come lui, Andy» aggiunge sopo qualche attimo di silenzio.
Quella frase, quell'unica frase è ciò che volevo sentirmi dire. È non l'ha detto tanto per dire: la sua voce era sincera. Sorrido nuovamente e devo dire che questa cosa inizia a piacermi.
Annuisco e mi butto tra le sue braccia, le quali forzano la presa. «Cosa succederà ora?» gli chiedo.
«Non so, dipende se ti decidi a dirmi perché hai tutte le mie canzoni sull'iPod oppure no»dice in un sorrisetto.
Scuoto la testa: è sempre il solito, ma con qualcosa di diverso ai miei occhi, mi dico. Sospiro e poi parlo. «Mi piaci da non so quanto tempo ormai, ma quelle tue battutine sceme mi hanno fatto pensare che tu mi odiassi» confesso.
Lo sento sorridere e stringermi ancora di più. «Non credo che potrò più lasciarti. Sia chiaro» annuncia.
Mi allontano e lo guardo dritto negli occhi. «Non voglio che tu lo faccia. Sia chiaro» e a questo punto mi avvicino e lo bacio. Non avrei mai creduto che sarebbe stato lui a farmi sentire al settimo cielo. La persona giusta è sempre l'ultima che ti aspetti.


 
  
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