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Autore: lazybones    15/11/2011    10 recensioni
Malato. Quel ragazzo era malato.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due ragazzi varcarono la soglia della vecchia camera da letto.
Gerard si chiuse la porta alle spalle, soffocando gli ultimi mormorii dalla sala da pranzo che la rampa di scale non era riuscita a dissolvere.
Frank gli lanciò un’occhiata, leggermente nervoso, e Gerard si limitò a buttarsi sul vecchio letto a due piazze, guardandosi intorno con quel suo solito fare strafottente.
- Siediti anche tu, no? – disse, battendo una mano sul materasso.
Frank obbedì, a disagio, e si sedette a gambe incrociate accanto a quel ragazzo strano. Erano passati parecchi anni dall’ultima volta che l’aveva visto. Erano ancora bambini, e Frank ricordò improvvisamente che avevano smesso di vedersi perché l’ultima volta che l’avevano fatto Gerard l’aveva quasi ammazzato con quei giochi pericolosi sui binari. E ora, quel matrimonio fra sua cugina e il zio di secondo grado o qualcosa di simile di Frank li aveva costretti a rivedersi.
Gerard osservò l’espressione terrorizzata di Frank e scoppiò a ridere: - Ehi, ci pensi quante volte ci hanno scopato qui i miei bisnonni? –
Malato. Quel ragazzo era malato. Frank lo guardò sconvolto e Gerard rise di nuovo, estremamente divertito.
Gerard era strano, macabro, e i suoi occhi verdi lo studiavano freddi come se in lui vedesse cose che nessun altro poteva vedere o semplicemente conoscere. A volte aveva la spiacevole sensazione che gli stesse scrutando l’anima, ma poteva essere la moltitudine di film horror che guardava ultimamente a farglielo pensare.
- Frank. – lo chiamò Gerard, obbligandolo a distogliere lo sguardo dalla foto vecchia che stava osservando per guardarlo di nuovo negli occhi. La sua voce metteva la pelle d’oca, e Frank non sapeva esattamente per quale motivo.
- Uhm, posso chiamarti Frankie? –
- Uhm. – Frank si schiarì la voce, - Mmm, sì. Certo. –
- Mmm. – annuì Gerard, studiandolo con un sorrisetto appena accennato.
- Uhm, Frankie? Credo che tu sia mezzo frocio. – rise, i denti bianchi e affilati che brillavano alla luce del sole che entrava attraverso le vecchie tende sbiadite.
Come faceva a sapere che Frank era bisessuale?
- Ho indovinato, Frankie? – chiese beffardo Gerard. Ci aveva preso gusto a chiamarlo così.
- Gerard, tu hai dei problemi. –
- No, semplicemente sono troppo intelligente per te. –
- Credo che tu stia solo sparando un mucchio di stronzate cercando di indovinare un po’ di cose su di me. –
- Frankie, anch’io sono mezzo frocio. Okay? Sei più tranquillo ora? –
Frank lo guardò, di nuovo sconvolto.
- Frankie, hai un bel viso, sai? – disse Gerard, gli angoli delle labbra appena contratti mentre cercava di trattenere un sorriso. Avvicinò il viso a quello di Frank e le vecchie molle del letto cigolarono, facendo sussultare Frank e risvegliandolo da quella sottospecie di coma in cui gli occhi di Gerard e il suo odore lo avevano mandato.
- Non ci provare. – gli intimò Frank, il cuore che martellava.
Gerard gli osservò il collo, e Frank si chiese se riuscisse addirittura a vedere le sue vene pulsare fortissimo sotto la pelle con quei suoi fottutissimi occhi inquietanti. Basta, stava impazzendo.
Gli occhi di Gerard tornarono su quelli di Frank, facendogli accelerare ancora il battito cardiaco.
- Ti ricordi quando eravamo piccoli? – chiese Gerard, scostandosi appena.
- Intendi quando hai cercato di ammazzarmi? –
Gerard rise e Frank provò l’istinto di prenderlo a cazzotti.
- Uhm, già. E’ stato divertente. –
- Per me un pelino meno. – disse secco Frank.
- Frankie, eri ingenuo. E lo sei tutt’ora. Potrei di nuovo convincerti a distenderti su quei binari mentre il treno si avvicinava promettendoti sensazioni e posti bellissimi. –
- Ne dubito fortemente. –
- Sei facilmente manipolabile. –
- Non più. –
- Frankie, prima mi è bastato avvicinarmi per farti venire un’erezione. –
- Non vuol dire niente. –
- Sei vulnerabile, cazzo. –
- Tu sei un pezzo di merda, ma non te ne faccio una colpa. –
Gerard sorrise: - Come vuoi. –
- Vai a farti fottere. –
- Non costringermi a fare battutine, Frankie. O lo stai facendo apposta? –
Frank sospirò: - E’ un modo come un altro per invitarti a farti i cazzi tuoi. –
- Certo, certo. – commentò Gerard, scostandosi e appoggiandosi alla testata del letto.
- Mmm, scommetto che Emily e Richard divorzieranno presto. – disse a un certo punto Gerard, ascoltando dei passi fuori dalla porta.
Frank sperò che, chiunque fosse, entrasse e li invitasse a tornare giù e unirsi al pranzo. Era emotivamente stressante stare nella stessa stanza solo con Gerard per più di due minuti.
Ma nessuno entrò, e Frank avrebbe quasi voluto rannicchiarsi in posizione fetale in un angolo della stanza anche se non avrebbe portato a niente.
- O almeno così spero per loro. – continuò Gerard, - Scommetto che Richard finirebbe per ammazzarla nel sonno. Mia cugina sa essere irritante. –
- Sei macabro. – disse di getto Frank, quasi tremando.
- Già. – disse sconsolato Gerard, facendo una smorfia da bambino annoiato, dopodiché scoppiò a ridere.
Frank sospirò e Gerard tornò a sedersi dritto, accorciando le distanze fra i loro visi.
 - Frankie, da quanto tempo non scopi con un ragazzo? – chiese, il viso così vicino a quello di Frank che il suo respiro faceva solletico alle sue labbra.
Frank gemette, senza riuscire a parlare o muoversi.
Gerard sorrise: - Come immaginavo. – . Gli afferrò il viso con una mano fredda, affondando le dita sulla sua guancia. Lo baciò lentamente, soffocando Frank.

L’istinto di sopravvivenza di Frank gli fece ricordare improvvisamente come si muovono i muscoli e riuscì a scostarsi per un millesimo di secondo per riprendere fiato, dopodiché la bocca di Gerard soffocò la sua di nuovo e lo spinse contro il materasso, che cigolò violentemente.
Frank gemette mentre le labbra di Gerard gli torturavano il collo e le sue mani fredde si infilavano sotto la sua maglietta e svestivano entrambi.
 
Frank non ci poteva credere di aver fatto sesso con Gerard nella camera dei suoi bisnonni. Lo guardò con occhi sbarrati infilarsi i boxer mentre si accendeva una sigaretta.
Era così fottutamente composto nonostante avesse gemuto e soffocato urla di piacere fino a qualche minuto prima. Come cazzo faceva?
Frank sentiva un tremendo dolore al sedere, Gerard non era gentile nemmeno quando faceva sesso. Era il solito violento e strafottente che ignorava le suppliche di Frank, che aveva quasi pianto dal dolore.
Frank, goffo, raccattò i suoi vestiti da terra. Non sapeva che dire, fare, provare. Era già tanto se sapeva ancora come respirare, cazzo. Mio Dio, erano anni che non si vedevano e la prima cosa che facevano era scopare? Era assurdo.
Gerard, intanto, continuava a guardare fuori dalla finestra il panorama come se stesse programmando una gita in montagna
Frank si sedette sul letto, cercando di non piangere per lo stress emotivo. Mai più. Non voleva rivedere mai più Gerard. Quel tipo era pazzo. E troppo dotato per i suoi gusti. D’ora in poi solo ragazze indifese e dolci, si promise.
Gerard buttò giù la sigaretta e si voltò, il torso chiaro che sembrava bianco alla luce del sole, che penetrava i suoi occhi rendendoli vitrei. Dio, non sembrava nemmeno umano. Ma con chi cazzo andava a scopare?
- Strano che non ci siano ancora venuti a cercare. – commentò.
L’ultima volta che Frank lo aveva sentito parlare stava gemendo violentemente il suo nome, e sentire ora la sua voce così calma e piatta fu quasi ridicolo. Di quel ridicolo che lo avrebbe portato a piangere quella sera nel suo letto, probabilmente.
- Faresti meglio a vestirti, o capiranno tutto e diventerebbe... come dire... un po’ imbarazzante. – farfugliò Frank.
Gerard rise e si infilò i jeans e la t-shirt: - Gli adulti non sono di mentalità aperta. –
- Già... –
Gerard sospirò e prese il viso di Frank fra le mani e gli diede un bacio così dolce da sembrare la cosa più amara del mondo. E la cosa peggiore era che nella testa di Frank quella frase avesse un senso.
- Uhm, ti ho detto qual è la cosa che mi eccita di più al mondo? – gli sussurrò all’orecchio Gerard, infilandogli una mano fra i capelli e stringendoli forte mentre Frank lo sentiva trafficare con l’altra da qualche parte vicino al letto.
Frank scosse la testa, chiedendosi subito dopo perché cazzo stesse al suo gioco.
Gerard continuò a baciarlo, trascinandolo di nuovo sulle lenzuola disfatte e che sapevano di vecchio.
Si mise a cavalcioni sul bacino di Frank con un sorriso languido, e tirò fuori quello che nascondeva dietro la schiena.
- Uccidere la mia vittima dopo averci fatto sesso. – concluse Gerard, afferrando il manico del coltello da carne con entrambe le mani e affondandolo sulla pancia di Frank.
Il dolore fu così forte da non permettergli nemmeno di urlare. La bocca si riempì immediatamente di sangue e Gerard si chinò a leccarlo dagli angoli della sua bocca.
Sotto i due ragazzi le lenzuola si tingevano di rosso, e la macchia non faceva altro che allargarsi mentre le coltellate si susseguivano, macchiando il viso sorridente di Gerard di goccioline scarlatte.
Chissà se quelle macchie sarebbero andate via dalle lenzuola. E dall’anima di Gerard.

 
  
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