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Autore: Alien_tonight    15/11/2011    1 recensioni
E' quello che nasce quando una poesia arriva sottopelle, e immagini una delle mille storie che racconta.
"Il vento dell'inverno" è il desiderio, e la tristezza che si cela dietro ad una poesia Haiku.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"C'è  una meta
per il vento dell'inverno:
il rumore del mare".



 

Aveva sorvolato i campi di nuda terra, neri, come fossero morti e rassegnati al gelo, incapaci di essere mai più fertili.
Aveva spogliato gli alberi, ghiacciato l'acqua e spento fuochi, accesi per poter contrastare la sua forza.
Aveva rinchiuso famiglie nelle proprie case, le aveva viste rannicchiarsi vicino alle stufe, le persone che si stringevano le une alle altre nell'aria tiepida del focolare.
Aveva portato bufera, lungo il suo cammino, e ghiacciato il sangue dei serpenti.
Aveva tolto vite, e vista nascere nemmeno una.
Aveva percorso silenzioso le vie dei più sperduti villaggi, e non si era mai placato, e soffiava, ridente, facendosi beffa di quel sole lontano e pallido, completamente incapace di vincerlo.
Aveva seminato nubi, nevi, nebbie e grandini, aveva ricoperto la terra di brina, addormentato boschi e ruscelli, fatto assopire laghi e riposare semi.
All'improvviso si sentiva triste per tutto ciò che aveva fatto.
Ma doveva continuare, non risparmire nemmeno una creatura, doveva penetrare nelle ossa, nelle radici, sotto i sassi in qualunque luogo.
Perchè rendere vano tutto quel lavoro?
Arrivava ovunque, senza bussare, senza dare un avviso, brinando i vetri e addormentando rami, mentre correva veloce e implacabile, negli occhi solo la sua meta:
La brezza, la brezza del mare, il suono irregolare delle onde sulla battigia, le ali dei gabbiani a solleticarlo, e quella brezza salmastra e dolce, calda, con cui poter ballare.
Meta, meta di ogni anno, meta da cui sempre correre, per sentirla ancora, e ancora, mentre con lei giocava e la sentiva giocare tra le sue folate, tiepida e delicata, argentea come una risata e giovane come un fiore, uno dei tanti che faceva appassire sotto il suo tocco.
E  lui sempre volava, correva instancabile e bramoso, addormentando animali al suo passaggio, e tutto questo per un bacio al sapore di libertà.

 


 


 

                                                                                               
  
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