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Autore: LadyBones    15/11/2011    0 recensioni
Questa storia parla di Seeley e Temperance; due persone completamente normali intente a vivere vite diverse ma che per un caso fortuito si ritrovano improvvisamente uno di fronte all'altra. Cosa riserverà loro ancora il destino?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono quasi le otto quando un uomo si avvia verso la sua auto pronto per tornare a casa dopo una lunga e stressante giornata di lavoro. Si immette nel traffico di Washington leggermente pensieroso, sperando di riuscire a rientrare prima che inizi la tanto attesa partita di hockey.

Accende la radio cercando di distendere i pensieri che per tutto il giorno gli hanno occupato la mente. Si passa una mano dietro la nuca come a voler sciogliere la tensione, per un attimo sembra riuscirci. Le canzoni continuano a susseguirsi una dopo l’altra. Improvvisamente alcune note sembrano catturare la sua attenzione. La riconosce. I don’t want to miss a thing.

Una lieve malinconia inizia ad impossessarsi del suo corpo mentre una fitta allo stomaco gli mozza il respiro. Cambia velocemente stazione dandosi dello stupido per come una semplice canzone gli faccia un effetto del genere. Jared ha ragione.

Deve cercare di andare avanti, dimenticarla e ricostruirsi una vita. Una tutta sua dove il suo ricordo non possa continuare a vivere. Sembra facile eppure è da un po’ che tra loro è finita ormai dovrebbe averci fatto l’abitudine. Lei non era quella giusta per te, continua a sentirsi dire. Già. Peccato che lui credesse il contrario.

Arrivato a destinazione parcheggia velocemente per poi scendere dall’auto e camminare in direzione del suo appartamento. Sale di corsa le scale cercando di allontanare quella strana sensazione che sembra non voglia abbandonarlo.

Raccoglie velocemente la posta gettata maldestramente sullo zerbino per poi rifugiarsi tra le quattro mura della sua nova casa. Poggia le chiavi sul mobile vicino all’ingresso per poi disfarsi del giubbotto di pelle lanciandolo sulla prima poltrona libera. Entra in cucina afferrando una birra gelata dal frigo.

Lascia che il liquido scorra lentamente lungo la sua gola assaporandone ogni piccolo sorso. Si riscuote dal suo torpore quando decide di accendere la piccola tv in soggiorno. Non è più abituato al silenzio, sembra volergli perforare i timpani disorientandolo. Sintonizza sul canale sportivo.

La partita inizierà tra una decina di minuti giusto il tempo per prepararsi la cena. Afferra un panino, lo apre in due per poi infilarci dentro quasi l’intero contenuto della credenza. Una volta soddisfatto del risultato, afferra la sua seconda birra e si sistema al centro del divano beige.

Inizia a gustare la sua cena complimentandosi con se stesso per l’ottimo risultato raggiunto prestano attenzione al gioco. Per un attimo rimpiange di non aver accettato l’invito del suo amico, ma subito si convince che è stata la scelta migliore di tutto il giorno.

Sicuramente Lance avrebbe colto l’occasione per parlare e offrirgli qualche consiglio, ma non sarebbe stato dell’umore giusto per farsi psicanalizzare. Non oggi. Per essere sinceri nessun giorno è adatto ma oggi in particolare.

Oggi sono sei mesi che lei se ne è andata.

Ricorda con esattezza il momento in cui, tornando a casa dopo il lavoro, si era fermato a comprare l’anello, convinto che era il momento perfetto. L’occasione giusta per essere ancora più felici di quanto non lo fossero già.

Quella sera, in preda ad una euforia insolita, lui le aveva chiesto di sposarlo. Vivevano insieme da quasi un anno ed erano insieme da due. Tutto questo sarebbe bastato, ma non a lui. Aveva sempre desiderato una famiglia tutta sua. Una casa con un giardino, cinque figli, un cane e naturalmente lei.

Rebecca, la donna della sua vita o almeno così credeva.

Lei al contrario non era di questa opinione. Ha rifiutato la proposta di matrimonio e dopo cinque giorni era sgattaiolata via dal loro appartamento senza dargli una spiegazione. Non che ce ne fosse stato bisogno, lui aveva capito. È sempre stato bravo con le persone, non gli ci è voluto molto per comprendere le sue motivazioni, sebbene non le accettasse.

Lui l’amava o forse è meglio dire che il ricordo di lei non se ne è mai andato. Neanche adesso che per evitare di impazzire del tutto aveva deciso di cambiare casa. È già trascorso un mese dal suo trasloco anche se non si è ancora abituato all’idea di vivere in un luogo diverso.

Perso nei suoi pensieri continua a fissare la tv senza seguire realmente le dinamiche del gioco. Si passa una mano sugli occhi consapevole che un’altra giornata è trascorsa e che un’altra notte insonne lo attende.

Lentamente si solleva dal divano cercando di dare una ripulita quanto inavvertitamente urta il piccolo tavolino posizionato davanti a sé. La pila di lettere che aveva raccolto entrando in casa cade sul pavimento color nocciola.

Si piega su se stesso raccogliendole velocemente quando una di esse attira la sua attenzione. Una scrittura femminile molto delicata e raffinata. La rigira tra le mani notando solo adesso che non è lui il destinatario di quella lettera, probabilmente doveva essere indirizzata al vecchio inquilino dell’appartamento.

Decide di posarla sulla mensola in modo da ricordarsi di farla recapitare alla persona interessata. La fissa ancora per un attimo per poi andare in bagno. Lentamente si disfa dei jeans e della t-shirt, indossa il pantalone di una vecchia tuta e si fissa per un momento nello specchio. Quasi stenta a riconoscersi.

Spegne le luci e si infila nel suo comodo letto fissando il soffitto. Come ogni sera inizia a rigirarsi da una parte all’altra sperando che il sonno lo assalga ma senza nessun risultato. Fissa ancora una volta il soffitto, poi, preso da un impulso di curiosità si alza dal letto e, come guidato da una forza misteriosa, afferra la busta posata sulla mensola.

Ritorna in camera e sistemandosi il cuscino dietro la schiena inizia ad osservarla. Sembra piccola e fragile tra le sua grandi mani. La apre guardandosi intorno come per paura che qualcuno lo scopra con il corpo del reato, conscio di invadere la privacy di una persona a lui del tutto sconosciuta.

Inizia a leggerla una volta. Due. Tre. Quelle parole gli scivolano addosso lasciando un segno invisibile ad occhio nudo sulla sua pelle. La ripiega e la sistema sul comodino e facendo un bel sospiro si lascia cullare dal lieve odore di vaniglia sprigionato da quelle righe scritte con il cuore.

Quella notte, dopo molto tempo, finalmente, Seeley riesce ad addormentarsi serenamente con la consapevolezza di non essere poi così solo. Da qualche parte lì fuori, un’altra anima ferita, sta cercando di guarire le sue profonde ferite.
   
 
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