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Autore: D a p h n ej    16/11/2011    1 recensioni
Daphne era più che certa che la sua vita avesse trovato un equilibrio così grande da essere perfetta, credeva che niente e nessuno avebbrebbe potuto scalfire questo equilibro.. ma lei non sapeva che si stava sbagliando di grosso. Non sapeva che cosa questo primo anno all'università gli gli riservava, non sapeva che probabilmente ci sarebbe stato un incontro che le avrebbe cambiato la vita.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il concetto di perfezione non sempre è come ci si aspetta. Qualche volta può succedere che si fanno determinati progetti e tanti programmi su come devono andare le cose, su quello che si pensa essere l’assoluta perfezione ma ben presto ci si rende contro che non è così. Spesso succede che si pensa di vivere in un determinato equilibro che nessuno può smontare, che nessuno può intaccare ma arriva qualcosa che butta giù tutte le certezze, qualcosa viene a scuotere quello che una persona aveva duramente costruito e spesso se lo vede cadere davanti agli occhi. E si, basta davvero pochissimo per scuotere questo equilibro. Ma no, Daphne era più che certa che a lei non sarebbe mai successo niente del genere, aveva sentito spesso episodi del genere, persone che erano convinte che tutto andasse alla perfezione e nulla poteva cambiare le cose ma invece era successo esattamente il contrario, ma nonostante sapeva benissimo che era una cosa che poteva capitare era più che certa che a lei non sarebbe mai successo.

Erano le 6.23 del mattino quando Daphne aprì gli occhi, si era decisamente presto quindi chiuse nuovamente gli occhi cercando di dormire ma senza alcun risultato tanto che dopo dieci minuti, alle 6.33 si alzò dal letto senza fare troppo rumore per svegliare le sue compagne di stanza e andò in bagno. Rimase qualche istante a fissare il suo riflesso nello specchio. Occhi azzurro intenso cerchiati da leggere occhiaie, probabilmente per il fatto che aveva dormito davvero poco, capelli biondi che le cadevano sulla schiena leggermente spettinati che legò in una coda prima di prima l’acqua del lavandino e sciacquarsi la faccia per svegliarsi del tutto. Daphne in quel periodo della sua vita era pienamente convinta che la sua vita fosse perfetta, che tutto andasse bene. Aveva 19 anni e frequentava il primo anno al college, prestigiosa università inglese per la quale lei aveva sgobbato tutta la vita. Era il suo sogno fin da quando era piccola e adesso che era riuscita ad entrarci insieme alla sua migliore amica e al suo ragazzo credeva davvero che la sua vita non potesse andare meglio di così. probabilmente proprio per la troppa felicità erano diversi giorni che dormiva pochissimo. L’università era iniziata solo da una settimana ma lei si era già ambientata incredibilmente, era in stanza insieme alla sua migliore amica ed un’altra ragazza con la quale avevano già fatto amicizia. Decise che magari era meglio farsi una vera e proprio doccia per riprendersi così si spogliò e si buttò nella doccia dalla quale usci dopo qualche minuto. Stranamente era stata piuttosto veloce. Si infilo dei jeans scuri attillati ed una maglia a maniche lunghe bianca, e proprio in quel momento entro nel bagno Alyssa, la sua migliore amica. «Buongiorno! Non siamo un troppo mattiniere?» disse la ragazza entrando nel bagno e Daphne le sorrise. «Probabilmente si, ma è più forte di me, non riesco a rimanere al letto» rispose mentre Alyssa prese in mano lo spazzolino mettendoci il dentifricio e scosse la testa divertita «ti so un’altra settimana a modo che ti ambienti bene.. se le cose non cambiano sarò costretta a chiamare qualcuno per farti tornare quella pigra dormigliona che devo alzare dal letto con un secchio di acqua fredda» rispose Alyssa prendendo palesemente in giro la propria migliore amica per poi iniziare a lavare i denti. Alyssa e Daphne si conoscevano da quando avevo cinque anni, erano praticamente cresciute insieme e la loro amicizia era davvero intensa e profonda nonostante fossero davvero l’una l’opposto dell’altra.

Daphne uscì dal bagno trovando anche la loro compagna di stanza, Shailene, sveglia che cercava nel proprio armadio qualcosa da mettere. Daphne dal primo momento che l’aveva vista aveva pensato che sarebbe stata bene con qualsiasi cosa in quanto era una ragazza veramente bella. Lunghi capelli lisci neri che le cadevano fluidamente sulle spalle, occhi neri, pelle leggermente scura ed una bellezza vagamente esotica. La perfezione praticamente. Shailene si accorse della presenza di Daphne in camera «Buongiorno!» le disse con il suo solito sorriso che metteva davvero di buon umore. «E’ passato Chris, dice che ti aspetta al cortile» aggiunse.
«Grazie» le rispose per poi uscire dalla stanza.

Chris le faceva praticamente da guida in questa prima fase, lui studiava li già da un anno quindi era più pratico. Daphne e Chris stavano insieme da quasi un anno e stavano davvero bene. «Buongiorno raggio di sole» le disse lui mettendole le mani sui fianchi quando la vide e lei a sua volta lo salutò dandole un bacio a stampo. Andarono insieme a fare colazione e li iniziarono i pettegolezzi. Si, perché Daphne e Chris insieme erano anche peggio di due amiche. Parlavano di tutti e lui ogni tanto le indicava qualcuno. «Quella è la professoressa Mitchell» disse Chris indicando una donna sulla quarantina, capelli castano scuro lisci, lunghi fino alle spalle lasciati sciolti. «Sembra tanto carina ma è una belva, davvero.. è tremenda.. con lei bisogna rigare dritto, sta a braccetto con il preside. C’è chi dice che se la fa con lui» aggiunse facendo scappare una leggera risata a Daphne che subito dopo bevve un altro sorso di succo di frutta. Pochi istanti dopo notò l’espressione di Chris cambiare, diventare quasi scocciata e alzò gli occhi al cielo. Daphne seguì il suo sguardo notando l’ingresso di un ragazzo che attirava su di se lo sguardo di tutti i presenti. Daphne si voltò verso Chris ma prima che parlasse fu lui ad aprire bocca «era strano se veniva una settimana fa come hanno fatto tutti gli studenti normali.. lui doveva venire con una settimana di ritardo altrimenti non avrebbe attirato abbastanza l’attenzione» disse con una leggera punta amara nella voce «chi è?» domandò Daphne leggermente confusa lanciando un’occhiata al ragazzo che aveva ancora tutti gli occhi puntati addosso. «Joe Jonas! Il raccomandato della scuola.. in ogni scuola ce ne sta uno» disse Chris per cercare in qualche modo di chiarire le idee di Daphne che appena il proprio ragazzo terminò di parlare si voltò nuovamente verso il ragazzo che portava il nome Joe, circondato da un numero gruppo di ragazzi e proprio in quel momento gli occhi del ragazzo incontrarono quelli di Daphne che ebbe come una morsa allo stomaco, per qualche secondo non riusci nemmeno a respirare e non fu in grado di pensare a nulla. Quegli occhi erano dannatamente familiari, quella particolare forma, l’espressività, l’intensità, lo sguardo. Daphne conosceva quegli occhi a memoria.
  
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