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Autore: bittersweet Mel    16/11/2011    3 recensioni
Quella non era una qualsiasi ragazza, era Xion. E quello era anche peggio, se si stava a guardare.
Perché Roxas non riusciva a guardarla con sufficienza, non riusciva a non staccare gli occhi da lei e non riusciva a non stiracchiare le labbra in un dannatissimo sorriso da ebete ogni volta che Xion esultava per un punto per la sua squadra.
Non c’è proprio nessun modo che io possa vincere contro di te, eh Xion?
[Axel/Roxas/Xion], bella li ~
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas, Xion
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Your drawer in chest

 

Lo sguardo di Roxas continuava a scrutare distrattamente ogni movimento di Xion, osservando di tanto in tanto i capelli scuri ondeggiare al leggero venticello primaverile e le mani chiudersi a pugno ogni qual volta la palla veniva lanciata contro di lei.
E per quanto Roxas cercava di concentrarsi sul piccolo volto sudato di Xion e non sul sedere,  il suo  sguardo scendeva sempre verso le gambe scoperte e i corti – forse troppo- pantaloncini che le coprivano.
L’ora di educazione risultava tremendamente allettante, alle volte. Specialmente quando toccava alla squadra femminile giocare e non a quella maschile.
Quindi Roxas aveva passato gli ultimi dieci minuti semi sdraiato sull’erba fresca, i gomiti puntati sul terreno e lo sguardo rivolto alla sua amica.
Axel, al contrario, si limitava ad osservare di sottecchi il biondo, ignorando totalmente le ragazze dall’altro lato del campo che ridevano e si mettevano in mostra.
E quando scopriva lo sguardo di Roxas intento ad osservare i movimenti della brunetta,  tamburellava innervosito le dita sul proprio ginocchio, aumentando il ritmo ogni volta che il fastidio saliva.
Preferiva di gran lunga quando era la squadra maschile ad esibirsi, così Roxas aveva gli occhi puntati solamente sulla palla e non su una qualsiasi ragazza.
Anzi no, il suo cervello si corresse subito : quella non era una qualsiasi ragazza, era Xion. E quello era anche peggio, se si stava a guardare.
Perché Roxas non riusciva a guardarla con sufficienza, non riusciva a non staccare gli occhi da lei e non riusciva a non stiracchiare le labbra in un dannatissimo sorriso da ebete ogni volta che Xion esultava per un punto per la sua squadra.
Non c’è proprio nessun modo che io possa vincere contro di te, eh Xion?
Il rosso sospirò, scuotendo la testa e lasciandosi andare completamente sull’erba.
Allungò le braccia verso l’alto e socchiuse gli occhi, cercando di ignorare quella stupida sensazione di gelosia che gli attanagliava lo stomaco.
Intanto dentro alla sua testa si andava a formare la visione di Roxas che si sdraiava accanto a lui e gli stringeva la mano, abbandonando l’idea di osservare Xion e il suo sedere.
L’immagine di  Roxas che si avvicinava gattonando a lui, che gli appoggiava il capo sopra al petto e che sorrideva, e non in quel modo stupido che potrebbe fare un ragazzo alla sua prima cotta, ma nello stesso identico modo di Homer e Marge Simpson.
Con amore, in pratica.
Però nulla del genere sarebbe mai accaduto, quindi sospirò come poco prima e riaprì gli occhi, per niente sorpreso di veder Roxas guardare il campo di pallavolo con lo stesso guardo di prima.
La cosa iniziava ad innervosirlo, e parecchio anche.
 

«Lei non fa per te. »
Roxas sobbalzò lievemente, risvegliandosi dalla sua specie di trance e portando il suo sguardo verso Axel.
Finalmente.
«Di che parli?»
«Di Xion. » rispose il rosso, indicando con un cenno del capo il campo di pallavolo.
Il più piccolo seguì il gesto e puntò lo sguardo su Xion, arrossendo lievemente sulle gote.
«E per quale motivo, sentiamo …»
Axel ci pensò su, portandosi il dito indice alla bocca e mordicchiandosi l’unghia per concentrarsi meglio.
Come avrebbe potuto spiegarglielo? Insomma, nemmeno lui sapeva come mai Xion e Roxas non stavano bene insieme. Semplicemente no, non andava.
Rimuginò ancora per qualche secondo, sentendo lo sguardo interessato di Roxas puntato su di lui e in attesa di una risposta soddisfacente.
«Ho trovato!» sbottò poi, sogghignando e avvicinandosi con un saltello al biondo « Mettiamo che tu sia una cassetta … »
Roxas sollevò un sopracciglio, stizzito «Una cassetta? Che diavolo -»
«Fammi finire, moccioso»
«Attento a come mi chiami, altrimenti … »
«Sì sì, lo so. Altrimenti mi abbassi di trenta centimetri e mi fai arrivare alla tua altezza.
Adesso ascoltami, piuttosto» sbottò Axel, grattandosi la nuca e sorridendo.
«Dicevo: tu sei una cassetta. Hai presente quelle che venivano usate un po’ di anni fa per ascoltare musica? Ecco, tu sei quella. Sei quadrato, non cambi per nessuno e vai sempre avanti, senza guardarti indietro. Come una cassetta in pratica »
«Axel, non credo che tu sappia davvero come funzioni una cas- »
«Fammi finire!» lo interruppe il rosso, scoccandogli un’occhiata seccata «Quindi tu sei così, mentre Xion è un lettore CD. Perciò è inutile che ti affanni nel cercare di mettere una cosa quadrata in una tonda, è fisicamente impossibile! »
Roxas sospirò, passandosi una mano sugli occhi per reprimere la tentazione di spaccargli la faccia. Possibile che non si rendesse conto di quanti doppi sensi aveva appena detto? E se se ne rendeva conto e non gli importava, beh, allora era davvero uno stupido.
«E per quale motivo lei sarebbe un lettore CD?»
«Perché ha tante cose tonde, non so se capisci che intendo …»
Il più piccolo arrossì lievemente, segno che sì, aveva capito.
Rimasero in silenzio per un attimo, saggiando attentamente le parole che si erano appena detti.
Roxas non riusciva a capire dove diavolo aveva tirato fuori quell'idea il rosso, visto che non aveva mai sentito una persona paragonato ad un oggetto musicale.
E poi perché una cassetta e un CD quando si può avere un Ipod? Forse stava cercando un modo per dirgli che cosa voleva come regalo per il compleanno, mah ...
Axel si girò di lato, osservando con lo sguardo perso il campo di pallavolo dove giocavano le ragazze. Tra non molto avrebbero finito la partita e sarebbe toccato ai ragazzi.
«Anche se … » soffiò Axel, socchiudendo lievemente gli occhi «… Se solo volessi potresti lasciar perdere il lettore CD per una buona volta e riporre la tua cassetta al sicuro in un cassetto, perché quello ti accoglierebbe in tutte le tue forme, sempre e comunque»
Finito di parlare arrossì lievemente, incapace di guardare verso Roxas per scoprirne l’espressione.
Chissà, magari era solamente confuso e non aveva capito una sola parola di quello che aveva appena detto; infondo il discorso che aveva fatto non l’aveva capito nemmeno lui, tanto si era incasinato con le parole. Aveva mischiato un CD, una cassetta, Roxas e un cassetto insieme, dimenticandosi di chi o che cosa stava parlando.
Se però Axel avesse avuto un po’ più di coraggio e si fosse voltato, avrebbe visto un piccolo sorriso comparire sul volto di Roxas, un sorriso molto simile a quello che Homer e Marge Simpson si rivolgono l’un l’altro.

«STOP! Adesso tocca ai ragazzi, forza. Tutti in campo!»

La voce mascolina della professoressa- sembrava più un uomo, agli occhi di un estraneo-  interruppe i pensieri di Axel e fece scomparire il piccolo sorriso di Roxas, sostituendolo con una smorfia.
Il biondo si fece leva velocemente sulle gambe e si alzò, allungando poi il braccio teso verso Axel.
Il rosso guardò mano dell’amico leggermente stupito e subito dopo sorrise, afferrandola saldamente e tirandosi su.
Si scambiarono uno sguardo d'intesa e si incamminarono verso il campo da gioco, salutando di sfuggita Xion che gli augurava buona fortuna per la partita.

«Hey Axel»
«Uhm?»
«Saresti te il cassetto, non è vero?»
Il maggiore sorrise senza dire niente, mentre il suono di un fischietto diede inizio alla partita.
Hey Xion, forse ho ancora una possibilità di vincere.

 

 

 

 

 


Il sarcofago di Mel-

Aaaaallora, rieccomi qui alla fine. Per un mese intero non ho scritto nulla, se non qualche riga,  e finalmente mi sento felice di aver prodotto qualcosa. Che poi sia uscita una schifezza nonsense, leggermente mielosa e da cestinare non importa. Sto ritornando a scrivere, quindi tremate o voi che vi imbattete nelle mie storie!
Insomma, di questa storia non ho molto da dire, dovrete essere voi a parlarne lasciando un commento. So solo che avevo voglia di scrivere una storia etero - possibilimente con Xion- però non sono riuscita a non buttarci dentro Axel.
E poi mi piaciono un sacco le one-shot con spacchi di vita quotidina, è più forte di me.
E sì, preparatevi per altre mie storie visto che ne ho in testa già tre o quattro.
Bye ~

 

 

   
 
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