Timeline: durante/dopo la comparsa
di Lexi come fantasma nella 3x07.
Challenge: tabella #1 – Creature
@ vampiregeometry,
col prompt #5 – Fantasma.
Note: Il titolo è frutto di una
lunga ricerca andata a vuoto, alla fine sono ricorsa alla mia fantasia. Mi
sembrava abbastanza in linea con la flashfiction. Introspettiva al massimo
e non mi convince molto ma a Laura è piaciuta quindi la pubblico. :)
Disclaimer: I personaggi di “The
vampire diaries” non mi appartengono (ma se lo
fossero sarei taaaanto felice, sì :D).
Free to
leave, free to stay
Lexi custodisce i segreti inconfessabili della sua vita.
Può quasi vederla gioire soddisfatta nell’essere a conoscenza di
particolari che altri non sanno o non hanno avuto il coraggio di scoprire. Lo
conosce indubbiamente meglio di tutti coloro che gli stanno intorno cercando di
scorgere il vero Stefan ma poi, spaventati,
ne rifiutano la vera natura. Lexi sa che non è perfetto, sa che la sete per lui
è più forte che per chiunque altro, sa che non è buono, ma in un modo o
nell’altro continua a prendersi cura di lui. Per lei è quasi un obbligo, un
divertimento talvolta.
Lexi è un fantasma ed i segreti sono morti
con lei.
Per Stefan quello basta e avanza per sentirsi rassicurato, nonostante un
vago senso di colpa si faccia in strada in lui stordendolo senza pietà. Eppure,
nel vederla di nuovo davanti a sé, non riesce a fare a meno di pensare che
ancora una volta il passato è venuto a bussare la sua porta e che forse inizia a dargli fastidio. Avrebbe
dovuto rimanere isolato nell’angolo più buio della sua esistenza. O forse è
solo Klaus ad obbligarlo a pensare così.
Non la vuole vedere, ma lei da buon fantasma qual è non le importa. I
capelli biondi le sfiorano le spalle, mentre sorregge il suo sguardo di sfida,
ma non ne rimane per niente turbata, poiché anche quello sguardo fa parte di
Stefan, del suo migliore amico. Non si abbassa alla paura di averlo perso,
perché non ne ha. Perché sa che non è così, vede ancora speranza in lui; l’ha
sempre vista. Non scappa neanche nel momento in cui tutti i sentimenti di
Stefan vengono azzerati, neanche quando sostiene di volerla uccidere – quante
volte l’avrà minacciata di squartarla in quei secoli? – anche se ad un certo
punto sarà costretta ad andarsene. Quella consapevolezza la fa quasi prendere
dal panico; non vuole andarsene, ma non perché tornerebbe nell’aldilà. A lei
non importa, ha accettato di essere morta, cenere al vento e così via. Non
vuole andarsene prima di aver aiutato Stefan. È sempre lui il motivo per cui vuole rimanere in un posto.
Quello stronzo di Klaus pagherà, pensa mentre
sparisce agli occhi di tutti, intravedendo lo sguardo di Elena, un po’
vacillante e un po’ cauto; se sarà necessario infesterà la sua vita infastidendolo
a tal punto da fargli perdere completamente la ragione. Ma, in tutto questo,
non se ne va. Rimane appoggiata al muro della prigione, osservando Stefan
legato a quella sedia: esausto, distrutto, non ancora convinto. Rimane
invisibile ai suoi occhi, ma non ha intenzione di abbandonarlo.
«Sei libera.»
Lexi avrebbe voluto rispondere ad Elena, dopo un breve sorriso, che
“libera” non è la parola giusta. I segreti di Stefan sono morti con lei e non
li rivelerà a nessuno, neanche nel limbo in cui è incastrata. Perché la sua
prigione non è la morte: è sapere che dovrà custodire quei segreti e
proteggerli anche lì, dove i fantasmi non possono fare a meno di stare in
disparte a guardare gli altri commettere errori, andare avanti e commetterne
altri. Non può andarsene, anche se potrebbe. Non vuole andarsene, non lo farà.
Rimarrà a vegliarlo e proteggere il suo passato, anche a costo di rimanere a
fissarlo appoggiata ad un muro per il resto dell’eternità.