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Autore: JudeSupernatural    16/11/2011    3 recensioni
Questa storia parte da diversi anni prima gli eventi della prima stagione, e vuole proseguire fino agli ultimi eventi della settima.
In questa prima parte scopriremo cosa accadde prima degli eventi narrati nella prima stagione.
L'aggiunta principale è quella di un personaggio femminile, Jude. In questi primi racconti verrà introdotto il personaggio e descritta la sua tragica storia, che andrà poi ad intrecciarsi con quella dei ragazzi. Non mancheranno segreti e misteri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Jo, John Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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È notte fonda nella diroccata casa in Sibleyville, piccolo borgo poco fuori Lawrence, Kansas.
Una bambina bruna, dallo sguardo allegro, cammina a passo svelto per la casa, mettendo ordine. Tra poco il suo papà sarà di ritorno da una caccia importante.
Ha fatto uno squillo e dopo ha richiamato, per dire che stava arrivando. Quindi è sicuro, è lui!
Come ultima cosa la bambina corre verso la foto che suo papà Dylan tiene accanto al letto, è una foto della mamma. È bella, bionda, in posa mentre manda un bacio a chi si nasconde dietro l’obiettivo, papà. La mamma si chiamava Grace, è morta da cinque anni, quando la bambina che adesso corre verso la porta di casa aveva solo un anno.
Dylan dice sempre che è stato un brutto incidente, ma dice che un giorno la riporterà indietro, che un giorno sarà di nuovo con noi.

Papà! Jude apre la porta e sorride a suo padre.
Ma Dylan non sta sorridendo: “Dov’è il fucile Jude?”
“Scusa papà, ma ti avevo visto arrivare dalla finestra!”
“Devi sempre controllare, sempre!”
Jude allunga una manina accanto alla porta e prende in mano il fucile, lo punta verso suo padre e con l’altra manina gli schizza dell’acqua in faccia.
“Cristo!”
“Bene Jude, adesso passerò la linea di sale sotto la porta, camminerò sulla trappola del diavolo e finalmente potrò abbracciare la mia principessa!”
La bambina sorride felice mentre suo padre la stringe. È sporco e graffiato, per la caccia, ma ha addosso l’odore dell’erba fresca e della pioggia, ha addosso l’odore di sicurezza e calore.
Dopo poco Dylan lascia andare sua figlia e si precipita nel suo studio.
“Ho delle cose importanti da scrivere e cercare, prepara qualcosa da mangiare”.
Jude sorride e va verso il frigorifero, cercando della zuppa da riscaldare. Ad un tratto si sente gelare, ha commesso un terribile errore. Ha dimenticato qualcosa di molto importante, e suo padre ora sarà furioso con lei.
Corre nello studio e fissa il padre con occhi sbarrati:
“Papà scusami, scusami ti prego ero così contenta di vederti e sapere che stavi bene. Non succederà mai più te lo giuro.”
“Che cosa tesoro? Cosa è successo?”
Jude capisce che qualcosa non va, si è scordata di passare una lama d’argento sul braccio del padre, e suo padre, il suo Papà, adesso sarebbe semplicemente furioso per questo. Ma non l’uomo che è di fronte a lei. Non l’uomo che la guarda stupito con gli occhi di suo padre, nei suoi vestiti. Non l’uomo che è identico a suo padre, ma che Jude sà non essere lui. Mette la manina in tasca ed esce la sua pistola, una piccola pistola che suo padre le ha dato, caricata con pallottole d’argento.
“Tu non sei mio padre!”
“Ma che dici che significa che non sono tuo padre, Jude va nell’altra stanza sono impegnato ora.”
“Sei un mutaforma, ho dimenticato di testarti con l’argento e il mio vero papà adesso starebbe urlando!”

Buio.

Gli occhi di Jude sono strizzati, ha sparato.
L’uomo è a terra, con un colpo al centro della fronte, e l’aspetto di suo padre. Jude urla,urla forte, perché suo padre aveva chiamato! E allora o l’uomo steso ai suoi piedi ha ucciso suo padre, o è stata lei che ha appena ucciso suo padre.
Sparare prima, chiedere dopo, è sempre questo che le ripeteva Dylan.
Passano due interminabili ore, nelle quali Jude fissa il cadavere davanti a lei a bocca spalancata, prima che qualcuno bussi alla porta.

Come scossa da un brutto incubo la bambina corre alla porta. Fuori c’è suo padre, o almeno ha il suo corpo, è molto ferito ed è sorretto da un uomo più o meno della sua età, con barba e capelli scuri. Jude li fissa senza dire una parola per qualche secondo, ma subito dopo prende il fucile in mano:
“Prendi il coltello e fatti un taglio.”
“Brava la mia bambina, brava la mia bambina” Dylan, stanco e ferito, riesce a malapena a biascicare quelle poche parole, mentre l’uomo accanto a lui, che lo sorregge, guarda la scena in silenzio, ma con aria leggermente stupita.
I due uomini si tagliano, rivelando di non provare nulla a contatto con l’argento, e neanche con l’acqua santa.
Allora Jude piange tutte le lacrime che le si erano fermate in gola, e abbraccia suo padre.

“Dobbiamo sbrigarci, non hai molto tempo Dylan.”
“Jude, questo è John Winchester, e i bambini che sono dietro di lui sono Dean e Sam, i suoi figli. John mi ha aiutato in questa ultima caccia”.
L’uomo che sorreggeva suo padre, John, aiuta Dylan a stendersi sul divano, e comincia a medicargli le ferite. Dylan stringe una cinta tra i denti per non urlare. Jude ha già visto suo padre ferito, ma quelle sono ferite davvero brutte, è messo molto male, e lei è molto spaventata.
“Fermo! Non puoi andare da quella parte!” Jude grida al bambino più grande, Dean, che stava andando verso lo studio di suo padre.
“Jude puoi fidarti di loro, sono cacciatori come noi.”
“No papà, non capisci, lì dentro c’è il cadavere di un mutaforma con le tue sembianze, l’ho ucciso qualche ora fa.”
Tutti i presenti sbarrano la bocca, e Dean prende per mano il fratello che adesso ha sbarrato gli occhi e fissa Jude spaventato. La bambina racconta tutto, e alla fine della storia Dylan le porge la mano e le dice:
“Sono fiero di te.”
Quelle parole per Jude significano un mondo intero. Si allontana dal padre felice, prendendo del cibo e offrendolo ai bambini, che la guardano senza parlare.
Si addormentano dopo poco, sul tappeto vicino al fuoco.

“Jude alzati, presto! Tuo padre vuole parlarti!” E’ John che la chiama, e lei fa appena in tempo a riscuotersi da sonno per capire cosa sta accadendo. Suo padre sta morendo, le ferite erano davvero brutte, e nemmeno John ha potuto fare nulla.
“Jude, ti ho insegnato tutto quello che potevo, e John ti insegnerà il resto, ti voglio bene, non scordarti mai di me e della mamma, e quando sarai grande abbastanza leggi i miei diari, e termina quello che io ho cominciato. Promettilo.”
Gli occhi di Jude si riempiono di lacrime ma lei è forte, trattiene tutto dentro di se e dice:
“Lo prometto papà. Ti voglio bene anche io.”
“John, prenditi cura di lei, promettimi che lo farai. Hai già due figli piccoli, ma promettimi che ti occuperai di lei, che la terrai con te. Se sarà con te saprò che lei è al sicuro. Ma se non pensi di farcela, il parroco del paese conosce alcune cose, lascala da lui e lui la crescerà.”
“La terrò con me, crescerà con i miei figli, e sarà come se fosse mia figlia, parola di John Winchester.”
Dylan volge un ultimo sguardo alla sua bambina e chiude gli occhi, come se si stesse addormentando, congedandosi da questo mondo.
Dean si avvicina a Jude e le stringe la mano. La bambina la stringe di rimando e guarda John negli occhi:
“Ha ucciso la cosa che lo ha ridotto così?” Chiede seria, con il fuoco nello sguardo.
“Si, l’abbiamo uccisa insieme”
“Bene.”

Quelle sono le ultime parole che Jude dirà fino a che non bruceranno il corpo di suo padre, impacchetterà le sue cose in silenzio, e altrettanto in silenzio salirà su un’ Impala nera, accanto a Sam. In quel momento finalmente chiuderà gli occhi e dormirà, cercando di accettare il suo nuovo futuro.

   
 
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