Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Akira14    17/11/2011    0 recensioni
Ti aspetterò, sempre. Una storia, per così dire, fatta di brevi istantanee di alcuni tra i più importanti momenti KLAINE, per celebrare quanto accaduto nella 3x05 ;) !
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A/N: Nessuno di questi personaggi appartiene a me, purtroppo, ma a RIB e alla Fox. Il testo in corsivo viene da L'Attesa di Emanuele Dabbono e la frase in fondo è presa da Oggi Sono Io di Alex Britti

***

Amare è scelgo te, non m'importa se la mano tesa o no

Sarebbe stato molto più facile innamorarsi di qualcuno che già provasse lo stesso per lui. Credeva di averlo imparato, dopo Finn; era sicuro che lui non ci sarebbe ricaduto in quel deplorevole stato in cui ci si aggrappa a qualsiasi gesto affettuoso per convincersi che l'altro è semplicemente troppo timido per confessare i propri sentimenti.
Piuttosto avrebbe preferito uno tra la moltitudine dei suoi ammiratori immaginari, tra cui figurava perfino Sam – che ancora non si era scoperto bisessuale, ma presto... 
Eppure, se anche quella persona fosse esistita, adesso non è sicuro che sarebbe cambiato qualcosa. Che davvero avrebbe potuto sceglierla al posto di Blaine.
Perché non è certo stato qualcosa di programmato, su cui ha potuto esercitare una benché minima volontà. È successo in un attimo, senza che lui quasi se ne accorgesse. 
Quando poi l'ha rivelato al Professor Schue, ormai, la situazione era irreparabile. 
Sapeva che ciò che provava non sarebbe scemato soltanto perché non ricambiato. Sapeva che si sarebbe accontentato di stargli accanto anche semplicemente come amico, malgrado il desiderio di avere di più lo dilaniasse. Nonostante l'averlo visto cantare per Sebastian prima e baciare Rachel poi gli avesse fatto venire dei seri istinti omicidi nei suoi confronti.
Il suo cuore aveva scelto lui, lui e nessun altro. Non ci sarebbero stati argomenti capaci di fargli cambiare idea. 
Kurt Hummel è stato incastrato nel momento in cui era sceso lungo quella stramaledettissima scale, signore e signori.

***

Amare è stomaco, è giugno
è più o meno tutto, a volte, è più o meno niente


Non c'è sfarfallio nello stomaco, batticuore o gola riarsa dall'emozione.
C'è imbarazzo per essersi voluto attaccare a questi stereotipi, prima di accorgersi di ciò che prova per Kurt. Che ora potrebbe benissimo essersi stancato di lui ed essersi trovato qualcuno di più sveglio. Qualcuno che non rischi di rovinare tutto.
C'è il coraggio di provarci comunque, perché vuole che l'onesta venga sempre al primo posto tra di loro. Anche quando può essere abrasiva come in quella loro litigata al Lima Bean o scomoda, tipo i suoi commenti sulla sensualità forzata di Kurt.
Le parole, però, sembrano troppo vuote e banali per farsi capire. Fa un timido tentativo, un discorso miracolosamente di senso compiuto ma che non riesce a racchiudere appieno quel che vorrebbe veramente dire. Non ricevendo risposta, ma confortato dal fatto che Kurt non sia scappato, deve lasciare che a parlare per lui sia qualcosa di meno fraintendibile. Di più totalizzante.
Un bacio. Anche due. Tre. Una decina. Tanti da perderne il conto. Tanti da perdere il filo dei suoi pensieri, da non desiderare altro che continuare per il resto della giornata. O della sua vita.
E là fuori, oltre i cancelli della Dalton, ci saranno sempre quelli che al loro amore non danno alcun valore e che vorrebbero solo vederli sanguinanti sul ciglio della strada. Ma tra le sue braccia, sulle sue labbra, può concedersi di dimenticarlo...

E’ come un pugno, amare, prende e non cede

salvo essere riportato a quella sera, quando Kurt gli chiede di accompagnarlo al ballo della McKinley. All'odio ed il disprezzo riversatogli addosso – sotto forma di pugni e calci di cui ancora porta i segni, anche se non sono più visibili sulla sua pelle – soltanto per aver osato portare al ballo con un altro ragazzo. Riprovarci, proprio in quella scuola da cui il suo ragazzo è dovuto scappare, sembra una vera e propria idiozia. I suoi amici potrebbero distrarsi e a certe persone basta un attimo per sbatterti contro un muro e farti rimpiangere di essere nato. 
Ne vale veramente la pena?
Sì, assolutamente. Lui ci tiene molto, eppure sarebbe disposto a rinunciarci se ciò mettesse Blaine a disagio.
Deve dare forse questa ennesima vittoria ai suoi aggressori, standosene a casa?
No, manco per sogno. Lui è terrorizzato, ha paura sia per la propria incolumità sia per quella di Kurt e gli ci vorrà un bel fegato per chiedergli di ballare un lento davanti a tutti ma ha il dovere di provarci se non altro.
Non può cedere, ora che ha qualcuno per cui vale la pena lottare.

***

E’ dircelo a gesti,
a mani nude, ad occhi chiusi... Ancora.
 

Quelle tre parole giungono inaspettate, mentre sta sorseggiando un caffé, eppure è come se le avesse sentite già da tempo. In ogni bacio, in ciascuna carezza. In quella nota di calore, solo a lui riservata, nella sua voce. Nel suo sguardo così restio ad allontanarsi da lui. Nell'intrecciarsi delle loro dita, nella stretta salda delle loro mani.
Non si tratta della dichiarazione, perciò, di un sentimento a lungo celato. È un dato di fatto, comunicato con la stessa naturalezza con cui avrebbe detto 'Oh, sai, oggi è proprio una bella giornata.'
'Sì, lo è. Perché ti sono accanto.' non può che rispondergli, dopo essersi perso per un attimo nel suo sguardo. 
Chi avesse teso l'orecchio per origliare quella conversazione avrebbe sentito altro, ovviamente, ma a loro due il messaggio è arrivato forte e chiaro.

E mi dicevi che te la cavi solo, ma io vorrei essere con te una cosa sola sempre. 

E ci sono tante cose che ora riesce a capire di lui, senza che debba nemmeno accennargliele. 
Situazioni a cui vorrebbe porre rimedio, in cui vorrebbe essere per lui un punto di riferimento e che Blaine preferisce invece non accollargli. 
Suppone ci sia un'ottima ragione, per esempio, per cui abbia visto soltanto di sfuggita la sua famiglia e si siano scambiati giusto le presentazioni pretese dalla buona educazione. Ipotizza che abbia a che fare con il disperato bisogno di Blaine di sapere che almeno qualcuno è orgoglioso di lui.
Potrebbe costringerlo a rivelargli di che si tratta, imporgli il suo aiuto. Ma non lo farà.
Ci sono ancora cose di cui anche Kurt parla solamente con suo padre, quindi sarebbe alquanto ipocrita pretendere che invece lui non gli nasconda mai nulla. Non è la stessa cosa, lo sa, eppure non è nemmeno poi così diverso.
Eppure lo vorrebbe così tanto. Essere una cosa sola, essere sempre l'uno al fianco dell'altro e sapere cosa prova in ogni istante. Per cancellare ogni timore, ogni sofferenza, e renderlo la persona più felice al mondo.
Chissà se un certo passo avanti nella loro relazione potrebbe aiutare... Ne dubita, ma ormai riesce a malapena a concentrarsi su altro.
Vuole essergli più vicino. Molto più vicino. Così vicino da strappargli gli abiti di dosso, e tanti saluti ai buoni propositi perché in fondo anche gli ormoni vogliono la loro parte.
Di questo sì, può discuterne apertamente. 
Il resto arriverà. Magari in uno sproloquio post-coitale, quando sarà troppo stanco e troppo confuso per porsi dei limiti in ciò che può confessare.
E se non arriverà, avrete pur sempre fatto sesso e questo non ti dispiacerebbe affatto.
Ora si tratta soltanto di farlo capire a Blaine. Il prima possibile.
Adesso che gli sta ballando di fronte come un lap dancer troppo vestito? Mai momento potrebbe essere più opportuno...

***

Perciò ti aspetterò. Perché vali, perché meriti, tu solo un'attesa del genere.

S'era persuaso che qualsiasi momento sarebbe stato opportuno per aver finalmente il permesso di sconfinare oltre all'Equatore, anche solo per un viaggetto mordi e fuggi. Invece no, la parte sua parte più razionale aveva soffocato sul nascere i festeggiamenti per l'improvvisa apertura di Kurt verso nuovi orizzonti e s'era affrettata a rassicurarlo che voleva solo essere sicuro che fosse a suo agio e per quel che riguardava lui... Be', era naturale che provasse certe naturali pulsioni ma d'altra parte erano un'ottima scusa per continuare a tenere allenato il suo polso. Non sarebbe morto di seghe nell'attesa, insomma. Anche se certo non la poteva porre in questi termini a Kurt, perciò aveva un po' parafrasato.
Tuttavia, magari era giunta l'ora di smettere di porsi dei freni. Lasciarsi andare. 
Questo gli stava dicendo Kurt, no?
E quando finalmente era riuscito a mettere a tacere la ragione, a lasciarsi governare dall'istinto, aveva finito per imporsi e per rischiare seriamente di rovinare tutto. Aveva frainteso. Con l'alcool che gli circolava nelle vene aveva distorto e manipolato quell'ammissione. Lui lo voleva, Blaine lo voleva perciò perché aspettare?
Ma cazzo, doveva aspettare perché quello non era né il momento né il luogo giusto per farlo. Lo sapeva ed aveva fatto finta di nulla. Davvero, come gli era passato per la testa di fargli una proposta del genere? Di lasciarlo lì da solo nel parcheggio come se fosse stato Kurt ad essere nel torto, quando era stato lui a comportarsi in modo riprovevole? 
Non c'erano scuse, ma sperava che lui potesse accettarle comunque. 
Perché nonostante si ostinasse a frequentare quell'idiota di Blaine Anderson, Kurt Hummel si meritava di più di una sveltina nel parcheggio di un gay bar. Si meritava che il suddetto Anderson tornasse sui suoi passi e lo aspettasse, per tutto il tempo a lui necessario.
E l'avrebbe fatto. Ci fossero voluti mesi o perfino anni. Nel frattempo si sarebbe riabilitato ai suoi occhi, l'avrebbe reso orgoglioso di essere al suo fianco. 
A cominciare da un'esibizione perfetta sul quel palco. Il resto, poi, sarebbe venuto da sé.

E non me ne frega niente se non è successo ancora
Aspetterò quand'è il momento e non sarà una volta sola


  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Akira14