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Autore: Ariel Winchester    17/11/2011    2 recensioni
[Dal capitolo 16° "The End Of The Affair"]
“Tu lo sai che per me sei solo tu la giustizia, no?” gli disse e tornò a guardarlo.
Gli occhi neri di Elle erano rimasti fissi sul volto di lei e lo stavano studiando a lungo e con attenzione. “Me lo hai detto spesso.” disse, stava per aggiungere dell'altro ma la ragazza glielo impedì.
“Beh la giustizia non muore mai e non viene certamente imprigionata in una cella. Alla fine di questa storia, sono certa che il destino di Kira terminerà in uno di questi due modi.” disse con voce ferma e sicura, ignorando quella parte di lei che le ricordava quanto avesse desiderato vedere morto il suo carnefice. Una parte che comunque Elle vedeva, ma che non voleva farle notare perché Alyssa stava in tutti i modi cercando di fronteggiarla. “Quindi...non parlarmi come se Kira fosse capace di confondermi su questo, perché io so qual'è la giustizia che vorrei.”
Calò un profondo silenzio, i due rimasero di nuovo a guardarsi nell'oscurità mentre sprazzi di luce giocavano sulle loro pelli.
Elle distolse lo sguardo per primo, avverti però ancora la pressione che quello di Alyssa esercitava su di lui. “Allora preparati.” le disse. “Perché spetta a me, a noi scrivere il finale di questa storia e lo faremo nel migliore dei modi.”
Alyssa ascoltò quelle ultime parole con attenzione, come sempre ne rimase colpita. Il detective era capace di mettere insieme parole semplici e far provare grandi emozioni a chi lo ascoltava.
Però uno strano senso di terrore la attanagliò, perché per la prima volta sentiva che quel caso avrebbe davvero cambiato tutto. Più pensava alla fine di esso, più non lo riusciva a disegnare.
Ma scacciò quel pensiero e abbozzò un sorriso: tutto sarebbe finito al più presto e nel migliore dei modi.
Perché Elle era la giustizia.
[Fic revisionata fino al 2° capitolo]
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-This Is War-

Ecco qui come al solito!”

Alyssa sorrise lasciando la lista delle ordinazioni sul bancone, il pasticciere la guardò come sempre con aria sorpresa chiedendosi perché quella ragazza così mingherlina ordinasse tutti quei dolciumi quasi ogni giorno. L'uomo le sorrise divertito “ Un giorno mi dirai per chi sono questi dolci, vero Alyssa?” le chiese iniziando a riempire delle buste di biscotti, gelatine di frutta e quant'altro.

La ragazza fece spallucce “Diciamo che ho un elefante da sfamare!” disse con un sorriso, se quell'uomo avesse saputo chi divorava tutti quei dolci non ci avrebbe creduto.

Nel giro di pochi minuti Alyssa si ritrovò con due enormi buste da trasportare e il portafoglio improvvisamente vuoto “Grazie, buona giornata!” disse salutando l'uomo con un cenno del capo.

Buona giornata a te, Alyssa!” rispose lui.

Quando la ragazza uscì in strada, venne investita dal vento gelido di Tokyo. Attraversò velocemente la strada per raggiungere l'hotel in cui lei e il suo capo risiedevano. Non avevano mai lavorato ad un caso del genere, l'assassino in questione veniva chiamato Kira ed era capace di uccidere le sue vittime a distanza facendole morire di attacco cardiaco. La prima delle sue vittime sembrava essere stato un folle che aveva preso in ostaggio diversi bambini di un asilo e che, improvvisamente, si era accasciato a terra privo di vita.

Da lì a seguire c'erano state altre morti simili e coinvolgevano solo criminali sia in libertà che in prigione. I network e Internet si erano riempiti di pagine in onore di questo assassino o giustiziere a seconda dei punti di vista e i suoi numerosissimi fans gli avevano affibbiato addirittura il nome, appunto, di Kira.

Il capo di Alyssa era arrivato a diverse conclusioni ma, come al solito, la teneva sulle spine, perché prima di parlargliene voleva delle prove concrete e verificabili. La ragazza non lo aveva mai visto così preso da un caso: lavorava giorno e notte pur di avvicinarsi all'identità di Kira. L'aveva presa come una sfida, non sopportava che molta gente si affidasse più alla giustizia di quell'assassino che delle autorità.

Quando raggiunse la camera dove risiedevano, trovò tutto come lo aveva lasciato: il suo capo sedeva di fronte al televisore con le dita sulle labbra, le luci erano spente e le finestre chiuse.

Ehilà, eccoti il pranzo!” disse lei lasciando la busta sul tavolino accanto alla poltrona su cui era seduto, si tolse il cappotto rabbrividendo. Anche se era di origine russa e aveva vissuto per anni in una paese freddo come l'Inghilterra, odiava il freddo e spesso arrivava quasi a sperare che quei casi si svolgessero in un ambiente più caldo. Magari le Hawaii.

Il capo prese la busta “Sei in ritardo” disse un po' seccato “Lo sai che se non assumo zuccheri non ragiono bene!”

Alyssa sospirò sedendosi accanto a lui “E tu sai che esiste una cosa chiamata diabete, Elle?” gli chiese divertita, vide il ragazzo afferrare la busta di biscotti di marzapane con gioia. Lo conosceva da quando lei aveva quattro anni e lui otto, non riusciva a ricordare un momento della sua vita in cui lui non fosse stato presente. A sedici anni aveva deciso di seguirlo nel suo lavoro e avevano lavorato a diversi casi da Los Angeles a Parigi.

E allora si trovavano a Tokyo ad affrontare il caso che Elle definiva il più duro e difficile di tutti.

È tutto pronto?” chiese Alyssa guardando lo schermo preoccupata, per tutto quel tempo non aveva fatto altro che essere il tramite tra Elle e le autorità locali insieme a Watari. Un ruolo che non si addiceva alla ragazza: mente e corpo, ecco come si definivano loro due e in quel caso Alyssa si era trovata anche a fare da mente in diverse occasioni, malgrado sapesse che non era il suo forte.

Sì, ci siamo quasi” rispose Elle a bocca piena “Tra un po' sarai anche tu partecipe delle mie ipotesi”

Alyssa lo sperava seriamente, in quei giorni Elle era più taciturno e sopra le nuvole del solito e non le aveva rivelato praticamente nulla sui suoi piani per portare allo scoperto Kira.

Lei invece si era fatta un idea alquanto fantasiosa di chi potesse essere quell'assassino: un angelo vendicatore che puniva i peccatori e difendeva i giusti.

Quel pensiero un po' la fece vergognare, sopratutto se fosse venuto a saperlo Elle.

Forse alcuni avvenimenti che aveva vissuto in passato non la facevano ragionare lucidamente.

Ad un certo punto il televisore mostrò quella che sembrava una specie di conferenza. Alyssa riconobbe Lind. L Taylor con il quale Elle le aveva chiesto di mettersi in contatto, o meglio aveva chiesto di mettersi in contatto con il suo avvocato, visto che per quell'uomo era prevista la pena di morte.

Tutto il resto poi era toccato, in gran segreto, ad Elle.

Alyssa si voltò a guardare il capo con aria interrogativa, si chiese quale fosse il piano elaborato nella sua testolina contorta e perché avesse coinvolto un criminale in procinto di essere giustiziato.

Quando quello iniziò a parlare, calò un profondo silenzio “Salve a tutti, io sono Elle” disse.

Alyssa sussultò e lanciò un occhiata preoccupata al ragazzo, ma lui teneva gli occhi fissi sullo schermo.

Ci troviamo di fronte ad una serie di crimini senza precedenti, effettuati da questo fantomatico Kira che crede di agire in nome della giustizia” disse l'uomo con voce dura e decisa “Kira, tu non sei superiore a coloro che uccidi: sei uguale se non peggio. Non sei giusto, sei malvagio. E io ti fermerò”

Porca miseria, Elle! Così lo farai incazzare sul serio!” esclamò Alyssa preoccupata. Perché aveva deciso di sfidare così apertamente quel Kira? Era forse riuscito a capire come riusciva ad uccidere le sue vittime? Oppure era solo così folle da sfidare un pazzo pericoloso rischiando la propria vita?

Calma, Aly. Ho tutto sotto controllo” rispose il ragazzo pensieroso.

Alyssa non parve convinta. Per come se l'era immaginato lei, Kira era alquanto presuntuoso e credeva ciecamente in quello che faceva, come ogni giustiziere, e quindi non gli o le sarebbe piaciuto essere definito malvagio.

E se potesse ucciderti lo stesso?” chiese la ragazza preoccupata. Le sue parole restarono sospese in aria quando Taylor gemette di dolore, lo vide portarsi una mano al petto e contorcersi in preda ai crampi al cuore. Poi si accasciò sulla scrivania a cui era seduto e calò un profondo silenzio.

Alyssa si portò una mano alla bocca e fissò il cadavere dell'uomo sconvolta. Pensando che poteva esserci Elle al posto di quell'uomo, si voltò verso di lui e vide le sue labbra allargarsi in un sorriso.

Lo sapevo!” disse quasi entusiasta mentre il corpo di Taylor veniva trasportato via.

Il logo dell'Interpol alle spalle della scrivania venne sostituito dal logo di Elle: la lettera L dell'alfabeto latino. Il ragazzo allungò la mano verso il microfono accanto al computer e premette il pulsante destro sottostante sotto lo sguardo ansioso della sua compagna.

Immaginavo che sarebbe accaduta una cosa simile” disse la sua voce, modificata talmente tanto da risultare metallica. Alyssa scattò in piedi preoccupata, ma non emise alcun rumore per non disturbare il lavoro del ragazzo “Kira, sono io il vero Elle. Quello era solo un detenuto nel braccio della morte che ha preso il mio posto, sarebbe stato giustiziato oggi stesso. Grazie al tuo intervento mi si sono chiarite molte cose...”

Alyssa deglutì e guardò lo schermo, s'immaginò decine e decine di spettatori che ascoltavano la voce sicura e forte di Elle che sfidava il potere silenzioso di Kira. Anche a loro si sarebbe accapponata la pelle come succedeva sempre a lei, mentre Elle parlava in quel modo?

Il ragazzo si prese un attimo di pausa poi continuò a parlare “ Ma prima di tutto voglio avere un ennesima prova delle mie teorie....perché non mi uccidi Kira? Sono qui che aspetti, uccidimi!”

Alyssa aveva la pelle d'oca, si aspettava da un momento all'altro che il ragazzo si accasciasse a terra privo di vita. In preda al panico gli diede uno schiaffo sulla spalla ma lui la ignorò.

Attese a lungo, come se stesse aspettando che il suo cuore smettesse di battere e poi riprese a parlare.

Allora ci sono delle persone che non puoi uccidere eh? Grazie per il prezioso indizio” continuò “Sospettavo che tu potessi uccidere solo coloro di cui conosci il nome e il volto ma ora ne ho avuto la conferma. E inoltre volevo avvisarti che questo video è stato trasmesso solo nella regione del Kanto. Ho avuto da subito il dubbio che tu fossi giapponese, precisamente da quando hai ucciso quel sequestratore dell'asilo, Shiniji Iro. Quindi ho avuto un altra schiacciante prova alle mie ipotesi.”

Alyssa si portò le mani tra i capelli corvini, si aspettava ancora da un momento all'altro che il ragazzo avesse un attacco cardiaco. Credeva fermamente nelle sue teorie sempre ben provate ma il terrore che ,ogni tanto, si potesse sbagliare era sempre vivo in lei. Tornò a sedersi accanto a lui e gli prese il polso, come a pregarlo di porre al più presto fine a quella roulette russa.

Ti dico un ultima cosa: io sono la giustizia e ti fermerò ad ogni costo!”

Il suo dito si staccò dal pulsante del microfono e il silenzio calò sugli schermi di chiunque avesse ascoltato quel guanto di sfida appena lanciato. Finalmente Alyssa poté dare sfogo alle sue paure: gli diede una violenta spinta e il ragazzo per poco cadde dalla poltrona.

Ma sei scemo?!” chiese con voce stranamente stridula “Provi le tue teorie rischiando di farti ammazzare?!”

Elle tornò a sistemarsi sulla poltrona nella sua solita posizione da “gallina”, come la definiva la ragazza “Stai calma Alyssa...sono vivo no?”

E se ti fossi sbagliato? E se questo Kira avesse potuto comunque ucciderti?” insistette la ragazza “Potrebbe avere i poteri tipo di...un X-man!”

Elle la guardò sconvolto “Non puoi aver detto un X-man...” disse allibito.

Sì , l'ho detto” rispose lei spalancando le braccia “Tutto questo è assurdo e per quanto ne sappiamo, non mi stupirei nemmeno se si trattasse di un pokemon!”

Si strinse le braccia la petto sconvolta e fissò il pavimento , quella sfida di poco prima l'aveva fatta rabbrividire non solo di paura, ma anche di strano entusiasmo : era tipico di Elle saper smuovere gli animi delle persone con le sue parole, sopratutto quando si trattava di giustizia.

Il ragazzo sospirò e si alzò in piedi, non indossava né scarpe né calzini perché odiava coprirsi i piedi ed evitava di farlo almeno quando non poteva “Non ti avevo mai vista così spaventata per un caso” le fece notare, ma Alyssa non rispose “Comunque ci stiamo avvicinando sempre di più a Kira , sono ancora fermamente convinto che si tratti di uno studente e che risieda proprio a Tokyo”

La teoria che fosse uno studente non era nuova alle orecchie di Alyssa , Elle le aveva già fatto notare che la maggior parte degli omicidi avveniva in orari in cui non si tenevano lezioni. Era l'unica cosa di cui l'aveva tenuta al corrente.

Senti, Elle...” cercò di dire “Questo Kira è il più pericoloso criminale che ci siamo trovati a fronteggiare! Dobbiamo essere più che cauti...”

Perché? Non sono stato più che cauto?”

Alyssa gli lanciò un occhiataccia “Cauto? Chiedergli di ammazzarti con quel tono vuol dire essere cauti per te?”

Usiamo nomi falsi , credo che sia il massimo della prudenza , tu non credi?”

La ragazza non replicò , prese un lungo respiro e fissò lo schermo bianco. Restò di stucco quando vide Elle sorridere di gusto , faceva sempre così quando sentiva la vittoria ad un passo da lui.

Non preoccuparti” le disse con tono sicuro “Riusciremo a fermare quel criminale il più presto possibile. Perché noi siamo la giustizia!”

  
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