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Autore: Mirokia    17/11/2011    5 recensioni
David non se n’è accorto.
Non s’è accorto della scritta, e m’ha regalato l’orso perché non aveva voglia di farmi il regalo di Natale.
Non c’è niente sotto, non c’è niente che Dave abbia voluto dirmi.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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http://www.youtube.com/watch?v=FTWLwCvoA4s
Consiglio caldamente di ascoltare questa canzone, e di leggerne il testo, perché questa fan fiction è il risultato dell’ascolto prolungato di questa canzone <3

 

 

It might kill me

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Cravatta rossa o argento?-

-Azzurra.-

-Non c’è l’azzurro tra le possibilità di scelta!-

-Non mi importa, mettila azzurra. Ti si intona con gli occhi.-

Kurt, appoggiato all’armadio con due cravatte in mano ad egual distanza l’una dall’altra, sbuffa e posa i due pezzi stoffa sul letto su cui è seduto l’amico, che lo guarda con i gomiti appoggiati alle gambe.

-Se dovessi mettere sempre roba abbinata ai miei occhi, me ne andrei in giro vestito da puffo, non ti pare?- sbotta Kurt stralunato.

-A fare il puffo c’è già il tuo ragazzo.- dice l’altro, che non è riuscito a trattenersi.

-Ah! Cosa ti ho detto sulle prese in giro al mio ragazzo?- chiede Kurt severo, e Dave sbuffa per poi guardare altrove, la finestra, la porta, la sedia il tappeto. Poi vede che Kurt è ancora indeciso sulle due cravatte, e allora gli indica col capo una delle due.

-Va beh, se devi per forza metterne una tra quelle due, metti quella rossa.- dice, e Kurt lo guarda intensamente, poi volta il capo di scatto e si ferma davanti al guardaroba.

-…In effetti ne ho una azzurra piuttosto carina. Potrei mettere quella. Grazie del consiglio.- decide alla fine, con le braccia conserte e con lo sguardo rivolto all’armadio.

Dave fa un sorriso forzato, poi si alza, si mette le mani in tasca e dà un’occhiata fuori dalla finestra, dove alcuni lampioni illuminano con luce fioca la strada.
Forse è il tuo momento, David. Forse adesso puoi dirglielo. Magari non si stupisce più di tanto se ti volti e gli dici, che ne so, ‘Credo di essere pazzo d’amore per te’, magari non ci rimane tanto male.

Dave stringe i pugni in tasca, poi si volta di scatto, e qualunque tipo di suono che di lì a poco gli sarebbe uscito dalla bocca, gli muore in gola quando si ritrova Kurt molto, molto vicino.

-Hai dei gusti niente male. La cravatta sta bene col completo. Grazie per avermi ricordato della sua esistenza.- dice questo, che si allunga verso Dave e lo ringrazia con un leggerissimo bacio sulla guancia.
E’ da un po’ che Kurt ringrazia Dave con dei baci sulla guancia. E quest’ultimo ogni volta pensa di dover stramazzare al suolo a causa delle gambe che minacciano di cedere o di sgretolarsi come creta.

-D-dovere.- dice il più grande con ancora le mani ficcate in tasca e lo sguardo che fugge da quello di Kurt. Quest’ultimo lo guarda col capo inclinato di lato, non riuscendo a capire cos’è che passa per la testa del suo amico.
Amico. No, migliore amico.
Non riesce a spiegarsi questi sguardi che sfuggono, la faccia rossa e bollente, le orecchie che quasi prendono fuoco, gli atteggiamenti improvvisamente freddi e scostanti, o forse imbarazzati e impacciati.

Dave riesce a guardarlo.

Dimmi che lo sai. Sì, mi hai scoperto, lo so che mi hai scoperto. Mi sono davvero lasciato andare ultimamente, e ho mostrato quella parte di me che ho sempre voluto nasconderti ad ogni costo, convinto che se qualcuno mi avesse beccato, sarei stato nei guai, e avrei perso qualunque cosa.
Prima fra tutti la tua amicizia.

Dave è così curioso però di vedere lo sguardo di Kurt nel caso lo venisse a sapere. E’ curioso, ma ne è spaventato allo stesso tempo. Perché il soprano ne potrebbe essere lusingato come minacciato.

L’ex Titan non ha idea di che strada prendere. E’ bloccato allo stesso bivio da mesi ormai, e non crede di essere più capace di sostenere un tale peso sulle proprie spalle.
Ricambia lo sguardo di Kurt e alza le spalle leggermente, quasi per dire ‘Tranquillo, ero solo sovrappensiero, non c’è niente di importante che vorrei dirti’.

-Allora buona serata.- dice il più alto alzando una mano aperta come segno di saluto, poi attraversa la stanza dalla moquette leopardata ed esce chiudendo con cautela la porta, mentre Kurt saluta a sua volta muovendo piano le dita e fissando languido la porta che s’è appena chiusa.

 

 

 

-Grazie di avermi accompagnato. Meno male che ci sei tu!-

-Eh sì, mi fai i complimenti quando ti conviene, eh? Opportunista.-

-Ma che dici, Davey? Lo sai che sei un amico prezioso per me.-

Un colpo al cuore per quel dolce soprannome, un altro colpo al cuore per quell’ “amico”, vocabolo che tante, tantissime volte, Dave aveva immaginato di cancellare da ogni dizionario esistente sulla Terra.
Ma finge di non sentirsi toccato da quello che voleva sembrare un complimento e un’accozzaglia di parole affettuose.

-Un autista prezioso, vorrai dire.- ribatte con una triste ironia.

-Dai, mi fai sentire in colpa!- esclama Kurt con una mano pallida schiacciata al petto e le labbra aperte in un sorriso più o meno smagliante. Dave guarda fuori dal finestrino quando parcheggia la macchina, poi parla.

-Era quello il mio obiettivo. Ora, sentiti in colpa. Per tutta la durata dello spettacolo.- dice piuttosto atono, e Kurt fa una faccia preoccupata.

-Oh no, mi scorderò le battute!- esclama con una mano sulla fronte. Dave alza le spalle con un sorrisetto, poi si toglie il cappellino con la visiera che ha tenuto addosso finora.

-Te le suggerirò io dal fondo della sala. Tanto ormai le so a memoria. Mi hai fatto una testa tanta.- dice allora, e allarga le mani per fargli capire quanto gliel’ha fatta grossa, la testa.

-Mi stupisci. Nemmeno Blaine se le ricorda a memoria.- dice Kurt con sguardo stupito, poi allarga adorabilmente la bocca. -Aspetta…Ma assisterai al mio spettacolo?-

-E avevi anche dei dubbi? Sennò non ti avrei scarrozzato fin qui per lasciarti ed andarmene.- dice Dave, poi tira giù la cerniera del cappotto scoprendo una tenuta piuttosto elegante. Gli occhi di Kurt si illuminano, brillano come stelle, e fa un sorriso emozionato e quasi tremante.

-Bene, sarò più motivato sul palco, allora! Grazie.- si allunga e posa un altro, leggero bacio sulla guancia ben esposta di Dave, che avvampa e inizia a sentire caldo nonostante lì fuori faccia un freddo polare artico.
Sposta gli occhi velocemente dal volto di Kurt al volante cercando di tranquillizzarsi e di fermare le mani che tremano impazzite.
Kurt lo guarda stranito, e aggrotta le sopracciglia.

Adesso lo sai? L’hai capito? Non costringermi a dirtelo, ti prego.
Ormai io e te parliamo per ore, passiamo intere giornate insieme, e credo di poter ben dire che andiamo molto più d’accordo di te e il tuo fidanzato.
Ma continui a dire ‘amico, amico prezioso’, quando io vorrei solo amarti, in un modo nettamente diverso da come s’amano due amici. Ma so che ancora non posso dirtelo, non dopo tutti i torti che hai subito in passato da parte mia, non dopo il mio egoismo, non dopo la mia ipocrisia, non dopo averti lasciato fuggire da me, non dopo tutto quello che abbiamo passato.
Eppure vorrei solo che sentissi lo svolazzare delle farfalle nello stomaco quando mi rivolgi un sorriso, quando mi fai un complimento, quando mi guardi con quello sguardo intenso, vorrei solo che ti rendessi conto di quanto questo sentimento abbia piantato le radici dentro me.
 Forse dovrei dirtelo, adesso, in questo momento, la situazione è favorevole, e potrei…

Dave scuote leggermente la testa: Kurt lo sta ancora fissando, e quando l’altro se ne accorge, non riesce più a lasciar uscire alcun suono dalla bocca, neanche strozzato.
Si toglie il cappotto e lo lascia sul sedile, fa un cenno a Kurt, poi scende dalla macchina e aspetta il soprano prima di sorpassare la soglia del teatro.

 

 

 

-Grazie di avermi accompagnato!-

-Tanto ormai è sempre la solita solfa…-

-Eppure non rifiuti mai di portarmi in giro, no?-

-Ma tu hai un fidanzato, perché non chiedi a lui di accompagnarti a fare la spesa?-

-Non devo fare la spesa, devo comprare dei regali, manca solo un mese a Natale, ormai. E devo comprare anche il suo, di regalo, non avrei potuto portarmelo dietro!- dice Kurt molto ragionevolmente, mentre Dave si finge del tutto disinteressato alle sue motivazioni.

Mentre camminano nei corridoi del centro commerciale, Kurt è così vicino che Dave è sicuro che potrebbe tranquillamente prenderlo a braccetto e passeggiare con lui come se fossero una normale coppia omosessuale.
Una normale coppia omosessuale.
A Dave gira la testa al solo pensiero.
Eppure sa che ormai non è che ha più molto da perdere. Sa che farebbe qualunque cosa per arrivare a lui, a Kurt, e sa anche che non è abbastanza audace, che non è coraggioso.
Ad ogni costo, ad ogni costo, s’è ripetuto, poi basta, ha capito che ogni giorno di più si sente morire.

-Ma guarda un po’ che carini.-

La voce ovattata di Kurt lo risveglia dal suo crogiolarsi in forse inutili pensieri.

-Che?- chiede Dave non sapendo a cosa il soprano si stia riferendo.

-Guarda, ce n’è uno scaffale pieno.- dice l’altro, e indica una parete piena di orsacchiotti di tutte le dimensioni che stringono cuori rossi e morbidi tra le zampe. Io li guardo stranito e alzo le spalle.

-Embè?-

-Son belli. Ti somigliano, un po’.-

Dave fa uno sguardo perplesso, e mentre Kurt guarda adesso i coniglietti peluche, l’ex Titan si rigira tra le mani uno degli orsetti e, guardandolo bene, nota che il cuore si può staccare. Oh, che roba tenera, c’è pure una scritta segreta dietro al cuoricino, pensa ironico. Lo gira sul dorso, e quasi gli viene un colpo al cuore. C’è scritto: ‘I just wanted to tell you I love you’, e quell’ultimo ‘I love you’ è scritto in grassetto.
Dave rimette subito al suo posto il cuore e poi l’orsetto, quasi avesse paura che Kurt possa vederlo, e si accorge di essere avvampato sulle guance e sulla punta delle orecchie.

-Ti arrendi al fatto che questo cucciolo d’orso ti somigli?- chiede Kurt quando gli compare poco dopo al suo fianco indicandogli il peluche che Dave aveva appena posato.

-N-non mi sembra…- dice l’altro improvvisamente imbarazzato, e lo sguardo gli cade sulla bocca di Kurt che si distende in un sorriso dovuto probabilmente a quell’imbarazzo evidente.

Adesso invece l’hai capito? Sono rosso dalla testa ai piedi, e sono stanco di arrossire a tal punto per qualsiasi sguardo, sorriso, parola, o quello che è.
Per quanto tempo posso andare avanti in questo modo, a desiderare di baciarti, prima che io esploda del tutto?
La doppia vita che conduco non mi giova ad alcunché, anzi, mi rende piuttosto nervoso. E se ti rispondo in malo modo, cazzo, ci sarà un fottuto motivo. Non ce l’ho con te, ce l’ho con la voglia che ho di stringerti fino a toglierti il respiro. E ce l’ho con me, che non riesco mai a dire di no a un pomeriggio in tua compagnia.

-Ti piace così tanto?- chiede poi il più alto con sguardo finto schifato. Kurt annuisce, e anche sul suo volto c’è una parvenza di rossore, ma Dave non riesce a coglierla. Riesce solo a prendere l’orsetto e andare verso la cassa.

-Consideralo il mio regalo di Natale, allora. Tanto non avevo idea di che farti.- dice Dave senza guardarlo.

-Ma…-

-Kurt, costa quattro soldi, te lo prendo e basta.- taglia corto il più grande, ed è già in coda alla cassa mentre Kurt sorride alla sua schiena.

E mentre Dave paga, già s’immagina l’espressione stupita di Kurt quando tornerà a casa e scoprirà la scritta dietro al cuore, e quando penserà che è un caso, e David non se n’è accorto.

Non s’è accorto della scritta, e m’ha regalato l’orso perché non aveva voglia di farmi il regalo di Natale.
Non c’è niente sotto, non c’è niente che Dave abbia voluto dirmi.

 

 

 

-Stai sbirciando?-

-No, Hummel, non vedo un tubo. Ma la vogliamo finire con questa pagliacciata?-

-Dai, voglio fare le cose per bene.- dice Kurt mantenendo le mani schiacciate sugli occhi di Dave e spingendolo in avanti con leggere ginocchiate sulle cosce. Lo fa entrare in una stanza, e Dave avverte immediatamente un buonissimo odore di cioccolato invadergli le narici, e forse ha già idea di quale sia la fantomatica sorpresa di Kurt. -Ok, eccoci.- dice quest’ultimo, poi gli libera gli occhi e gli si mette accanto.
Nella grande cucina di Kurt pende dal soffitto un festone con su scritto ‘Happy Birthday’ e sul tavolo rotondo troneggia una torta completamente ricoperta di cioccolato, anch’essa rotonda.
Dave scuote la testa arrossendo.

-Lo sai che detesto festeggiare i compleanni.- dice con una mano nei capelli, cercando di nascondere il fatto che sia emozionato come una tredicenne alla sua prima festa a sorpresa.

-E pensi che me ne importi? Fai vent’anni, David, è un bel traguardo. E se non hai voglia di festeggiarlo con quei trogloditi dei tuoi amici, lo festeggiamo io e te.-

-Ma il tuo ragazzo non ti ha chiesto perché appendi festoni in cucina?-

-Blaine non lo sa. E’ via con i suoi per il weekend.- dice Kurt alzando le spalle quasi sconsolato, e Dave annuisce imbarazzato guardando altrove. Poi punta gli occhi sulla torta gigantesca facendo una faccia perplessa.

-Ma…pensavo di averti detto più volte che è almeno un mese che sto seguendo una dieta.- dice David mordendosi il labbro inferiore.

-Sì, e io ti appoggio pienamente, sai come la penso sul cibo. Però, andiamo, è il tuo compleanno!-

-Ma è un giorno come tutti gli altri!-

-Non per me. E adesso assaggerai un pezzo della mia torta.-

Dave incontra il suo sguardo ostinato, poi guarda di nuovo la torta, tentato di affondarci la faccia dentro. Ha troppa fame, e quel dolce ha un così buon profumo, ed è particolarmente invitante.
Scuote la testa frustrato e alza gli occhi verso Kurt.

-Tu mi vuoi uccidere.- dice sorridendo, e Kurt ricambia il sorriso, divertito.

-Come sai che ho messo del veleno per topi nel pan di spagna?-

E ride. Quella sua risata cristallina. Gli occhi azzurri che si stringono nella risata, la mano che va istintivamente davanti alla bocca, il naso che si arriccia leggermente.
Dave lo guarda e pian piano smette di sorridere, e pensa che è davvero troppo tempo che si tiene dentro quei dolorosi sentimenti che gli affliggono cuore e stomaco e cervello e tutto.
Il sorriso sparisce del tutto dal suo volto, e Kurt, accortosi del cambiamento di espressione, si adegua smettendo di ridere e incrociando gli occhi di Dave che, diamine, gli stanno dicendo qualcosa, e lui si concentra per decodificare i pensieri che gli frullano in testa.
Pensieri come: se fossi più audace ti darei tutto me stesso, ti direi da quant’è che desidero di essere il tuo uomo, ma dato che non lo sono,  pazienza, credo che perderò nuovamente l’occasione per confessarmi.

No. Cristo, no. Questa volta no.

Dave intristisce lo sguardo, poi lo indurisce, poi di nuovo lo lascia vagare sul volto di Kurt, che ricambia lo sguardo con espressione confusa.

-Tu mi uccidi.- dice poi Dave, e Kurt allarga leggermente gli occhi e si appende istintivamente alle maniche di Dave quando questo si avvicina con lentezza inaudita, quasi avesse paura di un ennesimo rifiuto dopo quello subito tempo fa negli spogliatoi del McKinley, e colma la distanza tra di loro con un bacio impacciato.

Adesso, Dave pensa che probabilmente ha rovinato ogni cosa. Tutto è andato a puttane. Kurt adesso lo allontanerà, penserà che si sia approfittato di lui, correrà a piangere sul petto di Blaine, gli scriverà un messaggio: ‘Io e te abbiamo chiuso. Ti credevo il mio migliore amico.’, o cagate melodrammatiche del genere.

Kurt stringe le mani sulle maniche di Dave e apre gli occhi dopo averli precedentemente socchiusi.

-E’ questo che volevi dirmi.- dice, e non è una domanda, è una costatazione che fa con se stesso, quasi fiero e sollevato di aver finalmente scoperto cos’è che affliggeva e teneva sulla corda Dave. Quest’ultimo stringe le labbra, e forse adesso sarebbe meglio se chiedesse scusa o se scappasse con la coda tra le gambe come fa di solito, anche se il danno ormai è fatto.

Ma non riesce a formulare neanche metà pensiero, quando Kurt torna a premere le labbra sulle sue, con le sopracciglia aggrottate in un’espressione quasi disperata, e le mani premute su entrambe le sue guance.

E quando il soprano penetra la sua bocca con la lingua in cerca di quella di Dave e va a stringergli la nuca facendo aderire i loro corpi tremanti, Dave pensa che forse Kurt voglia davvero ucciderlo.

-Vuoi sapere quali sono i miei, di sentimenti?- chiede poi Kurt quando si divide dalle labbra di Dave giusto per respirare.

-Potrebbe uccidermi.- ammette Dave, che se solo l’avesse saputo prima, non avrebbe perso tempo, si sarebbe buttato senza pensarci due volte. S’è perso troppo, troppo.
Kurt lo guarda e si perde più che mai in quegli occhi che oggi son più verdi che castani. Lo bacia di nuovo, e  sente che non riesce a resistergli, perché anche lui s’è sempre trattenuto.
David è un amico, passerà in fretta.
Eppure continua  a muovere le labbra sulle sue, e lascia che Dave porti le mani sui suoi fianchi, e sospira in quell’incredibile bacio.
Poi fa scendere la mano su quella di Dave e la afferra. S’allontana da lui, lo guarda e lo trascina verso la camera da letto, senza dire altro e senza aspettarsi che Dave dica altro.

 

 

-Ti ho aspettato così tanto.-

-Stupido. Avresti dovuto farmelo capire, fare qualcosa, un segnale, qualunque cosa.-

-I miei segnali erano identici ai tuoi. Ed eravamo così impegnati a pensare a noi stessi, che io non mi sono accorto dei tuoi e tu non ti sei accorto dei miei.-

Dave fa un’espressione confusa, poi si mette a guardare il soffitto con un braccio sulla fronte.

-…Boh, non ho capito niente, se non che siamo entrambi degli idioti colossali.- dice poi annuendo piano.

-Tu lo sei di sicuro.- ribatte Kurt appoggiato col gomito al materasso.

-Non mi faccio insultare da una femminuccia.-

Kurt ridacchia, poi torna col volto sopra quello di Dave, e lo bacia sulle labbra, poi sul mento e sul collo.

-Facciamo l’amore?- chiede dopo qualche secondo.

-Abbiamo appena finito.- gli fa notare Dave, completamente rosso in volto. Al solo pensiero, gli tremano convulsamente le membra.

-Potrebbe ucciderti, un’altra volta?-

-Potrebbe uccidermi.- conferma Dave, poi rotola sul fianco e inverte le posizioni, baciandolo sulla fronte.

 

 

§

 

 

Ringrazio Jason Mraz <3

Le parti in corsivo sono praticamente prese dalla canzone, che amo alla follia <3 Grazie di aver letto.

 

 

Mirokia

 

 

   
 
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