Eccomi con un’altra
shot su Stefan e Elena. Ci sono troppe storie delena in questo fandom
e pochissime Stelena. Non lo trovo corretto! U.U Autrici di efp,
scrivete anche su loro due. Perché meritano e sono fantastici :3 Non
snobbateli così T.T ... e poi, ci siamo anche noi stelena ù.ù
La fic va
collocata nella 3x03 “The End of the Affair” .
E’ una delle scene
che più ho amato in assoluto. Quando Stefan scopre che Elena è
nascosta dentro lo sgabuzzino del suo vecchio appartamento… e Klaus
e lì a due passi da loro.
Il modo in cui si
sono guardati, il mare di parole che si sono detti senza però emettere
un fiato. C’era una tale intensità, un tale sentimento
che, davvero, per un attimo mi sono sentita del tutto spiazzata. Come
se non sapessi nulla dell’amore… Mi sono venuti i brividi. E
poche coppie me li fanno venire!
Buona lettura e, soprattutto, grazie se perdete un po’ del vostro tempo a leggere questa cosetta scritta in meno di venti minuti X3
DearDiary
GAZES
Il
buio ti stringe a sé
in una morsa soffocante.
Un fastidioso odore di
umido e muffa ti solletica il naso.
Un terrore cieco ti
attanaglia lo stomaco.
Cerchi disperatamente di
controllare il respiro, per paura che possa smascherarti.
Il tuo cuore batte
impazzito, spaventato ed emozionato al tempo stesso. Quello non puoi
controllarlo, anche se vorresti. Perché sei consapevole che in
questo caso non sei solo tu a poterlo sentire… Non con le due
persone fuori dal bugigattolo dove ti sei nascosta per miracolo.
Senti i loro passi, le
loro voci. Non capisci tutto quello che stanno dicendo, sai solo che
se ti trovassero, per te sarebbe la fine.
Ma lo hai fatto per lui.
Sei finita in quella situazione per lui! Almeno morirai
con la
consolazione di aver provato a salvarlo…
E nonostante tu sia
paralizzata dalla paura, hai comunque il folle desiderio di
sporgerti, socchiudere quella porta quel tanto che basterebbe per
poterlo guardare. Anche solo
per un istante…
E’ proprio in quel
momento che qualcuno ti precede. E non è chi tu hai sperato.
“Mi credi, adesso?”
La
voce di Klaus ti fa
rabbrividire da capo a piedi. E’ lì, a due passi da te. Riesci a
vederlo e hai ancora nella mente l’immagine di quando ha ucciso zia
Jenna. E te…
Ti rintani ancora di più
nell’angolino dove hai trovato riparo e trattieni il fiato,
pregando con tutta te stessa che l’ibrido non decida di voltarsi.
Preghiere che vengono stranamente ascoltate. Rilassi i muscoli non
appena lo vedi allontanarsi, pur cosciente che il pericolo non è
ancora passato.
Sei una pazza! Lo sai
bene. Rischi sempre la vita e fai patire le pene dell’inferno a chi
ti ama e vuole solo proteggerti. Sei egoista… e sinceramente, non
t’importa. Soprattutto non
nell’istante in cui finalmente, dopo quelli che sono sembrati
secoli anziché pochi mesi, lui fa capolino sulla soglia.
Di nuovo trattieni il
respiro. Non è la paura a obbligartelo a fare questa volta. Solo un
indescrivibile sollievo, misto a sorpresa.
Sorpresa, perché ti eri
dimenticata quanto piacevole fosse rimanere a guardarlo a sua insaputa.
Non nota subito la tua
presenza, è troppo impegnato a guardarsi in giro e tu speri solo che
si accorga in fretta di te. Perché non puoi chiamarlo, non puoi
attirare la sua attenzione in nessun altro modo. E sai che se solo se
ne andasse senza nemmeno rivolgerti uno sguardo, non saresti in grado
di rimanere lì nascosta. Ti metteresti ad urlare il suo nome, ad
implorarlo di tornare a casa con te.
E questo ti farebbe
finire ammazzata, naturalmente.
Guardami, ti prego.
Per
un attimo, il folle
pensiero che ti abbia sentito ti sfiora. Come se le vostre menti
fossero collegate. Forse lo sono sul serio. O forse sono solo le
fantasie di una diciottenne innamorata.
Ma lui s’immobilizza ad
un certo punto, lo vedi deglutire e lentamente voltarsi verso di te.
Il sospetto di averti intravisto lo colpisce, ma sembra quasi sperare
di essersi sbagliato, che tu sia solo un’illusione.
Vi fissate per un
infinito e insostenibile istante. Le sue labbra s’increspano in una
smorfia di rimprovero, terrore puro e felicità.
Non dovresti essere qui… Dicono i suoi occhi.
Tu sorridi, e lo fai con dolcezza. Come quando eravate a casa e tutto sembrava perfetto. Quando lui si accorgeva che lo stavi fissando e con una timidezza che mai avresti creduto gli appartenesse, usava il cuscino per nascondersi.
Non potevo abbandonarti.
Torna a casa, Elena!
Torna a casa, Stefan…
Poi
la vedi.
Distintamente.
Un’ombra di
disperazione si posa sul suo sguardo. Lo conosci, sai che si è
sempre lasciato andare ai propri tormenti, ma mai così. Mai!
Stavolta sa di non poter trovare una via d’uscita. Nemmeno morire
lo salverebbe…
E’ spaventato dal
mostro che Klaus lo sta facendo diventare. Umiliato dal modo in cui
lo ha sottomesso a lui. Distrutto per essere da troppo tempo lontano
da casa. Rassegnato, perché comunque sia, qualunque cosa sia
diventato, suo fratello è vivo. E’ solo quello che lo spinge a
resistere.
Sapere che tu e Damon
siete al sicuro. Sapere che la sua vita è ancora laggiù, in attesa
che lui possa riprendersela un giorno. Ma nei suoi occhi non trovi
speranza… Klaus gliel’ha prosciugata fino all’ultima goccia.
Stefan non sembra più
capace di sperare. Solo d’illudersi.
Non posso, Elena. Non posso proprio…
Ed è in quell’ultimo sguardo carico di dolore che capisci che non lo puoi salvare. Non oggi, perlomeno. Vorresti solo piangere, abbracciarlo forte, fargli sentire che non sarà mai solo. Che non ti arrenderai mai.
Andrà tutto bene, Stefan...
“Ehi, guarda che ho trovato!”
***