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Autore: Risu    18/11/2011    7 recensioni
Ma tra tutti gli studenti che c'erano prorprio lui doveva capitarmi?
Proprio il compagno di classe per il quale avevo sempre avuto una cotta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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●•.Revenge.


 

-La tua è un'idea stupida!- concluse Matt aspirando dal filtro della sua sigaretta fino a consumarla del tutto.
-Cosa?? Non è affatto vero!- replicai incrociando le braccia.
-Ti ho già detto che non possiamo rasargli la testa a zero! Questa proposta è scartata!- aggiunse spiaccicando la cicca nel portacenere annerito sul letto.
-E perchè no?- insistetti irremovibile.
-Perchè ci beccheremmo una punizione per tutta la vita, Heinstein!- spiegò dandomi un pugno sulla testa.
-Uffa.. E se li ricoprissimo di carta igienica o gli disegnassimo dei baffi con un indelebile mentre dormono?- proposi, con lo sguardo di chi ha avuto l'idea del secolo.
-Naaah.. non è abbastanza originale!- rispose sbuffando.
-E se provassimo a..-
-No-
-Oppure..-
-No-
-Magari potremmo..-
-No-
-Uffa ma smettila! Fattela venire tu qualche idea allora!- sbraitai spazientita.
-Mhmm.. Eureca!- esordì alzando una mano ed il dito indice.
-Spara!- lo incoraggiai incuriosita.
-Hester è cieca come una talpa senza i suoi occhiali! Stanotte mi intrufolerò nella sua stanza e glieli ruberò, così domani mattina non vedrà oltre il suo naso!- finì con una risata raggelante.
-Ma sei scemo!? Così rischia di sbattere da qualche parte e ammazzarsi!- osservai, mentre mi stupivo dell'ingegno del rosso.
-Così impara a tradirmi con l'omino dello zucchero! Dopotutto l'hai detto tu che dovevamo vendicarci, no?-
“Beh, non ha tutti i torti.. Insomma, qui siamo noi le vittime, non loro!” pensai.
Sorrisi maligna e ridacchiai -E allora, che vendetta sia!-
-Adesso però devo pensare a come farla pagare a Mello..- dissi riflettendo su varie idee che mi erano venute.
“Devo fare come Matt: portargli via qualcosa di fondamentale, di insostituibile, di inestimabile.. Ma certo!” e come un lampo di fulmine la soluzione balenò nella mia mente.
-La cioccolata!- esclamai improvvisamente.
-Come sarebbe a dire, la cioccolata?- chiese il rosso, dubbioso.
-Mello è dipendente dalla cioccolata, quindi gliela porterò via!- esplicai, fiera del mio colpo di genio.
-Perfetto! Allora, questa notte, avrà inizio l'operazione “Revenge”!-
***
Erano le 2.30 di mattina quando uscimmo furtivamente dalla nostra .
Cercando di fare meno rumori possibili richiusi silenziosamente la porta, mentre Matt si appiattiva contro il muro per controllare che ci fosse via libera dietro l'angolo.
Dovevamo solamente evitare il guardiano notturno e fare attenzione a non svegliare nessuno, e saremmo potuti entrare facilmente in qualsiasi 
camera.
Corremmo in calzini e pigiama per tutto il corridoio fino ad arrivare dinnanzi a due rampe di scale, una conducente al piano sottostante e una a quello di sopra.
Vidi Matt iniziare a salire i primi gradini per raggiungere la stanza di Hester, quindi lo bloccai afferrandolo per un braccio.
-Ehi! Dove credi di andare?- chiesi a bassa voce, fulminandolo in un istante.
-Perchè?- sussurrò.
-Io non so forzare le serrature! Devi farlo tu per me, altrimenti come faccio ad entrare in 
camera di Mello?- spiegai, facendolo retrocedere di qualche gradino.
-Ok, però facciamo in fretta!- bisbigliò per poi trascinarmi di corsa al piano di sotto, dov'era situata la camera del biondo.
Quando fummo davanti alla porta Matt tirò fuori dalla tasca del pigiama una delle mie forcine.
Dopodichè la deformò e rapidamente la introdusse nella serratura.
Dopo appena qualche minuto di lavoro udii uno scatto, segno che avrei potuto introdurmi dentro tranquillamente.
-Allora? Chi è il migliore?- chiese il rosso in tono sarcastico.
-Tu, ovviamente!- risposi scompigliandogli i capelli fulvi.
Posai la mano sulla maniglia, ma d'un tratto la voce di Matt mi interruppe.
-Aspetta!-
-Che c'è?-
-Dato che lì dentro c'è anche quel nanetto di Near.. Potresti farmi un favore?-
-Che favore?-
Con uno scatto estrasse un pennarello indelebile nero dall'altra tasca dei pantaloni.
Me lo posizionò davanti al viso e sogghignò divertito.
Immediatamente compresi quello che aveva in mente e mi unii alla sua risatina, agguantando il pennarello.
-Allora le mie idee non erano poi così stupide, eh?- lo sbeffeggiai.
-Per questa volta devo darti ragione!- ammise sorridendo.
-Buona fortuna allora!- dissi dandogli una leggera pacca sulla spalla.
-Anche a te!- rispose ammiccando.
Aspettai di vederlo sparire in cima alla scalinata e con estrema lentezza aprii la porta, che emise un lievissimo scricchiolio.
Ancor più lentamente entrai e la richiusi, notando che fortunatamente la luce della luna illuminava buona parte del locale, quindi non ebbi problemi di spostamento.
Ispezionai con calma il frigorifero, il salotto e tutto l'ambiente circostante, ma non trovai una sola briciola di cioccolato.
“Ma dove la terrà tutta quella cioccolata?” pensai irritata.
“Forse in camera sua..”
Mi avvicinai al piccolo corridoietto che dava sulle due stanze da letto e sul bagno.
Mi fermai davanti alla porta di Near, ricordandomi che dovevo lasciare un ricordino anche a lui.
Quindi la aprii cautamente e sporsi la testa all'interno, facendo penetrare qualche raggio lunare.
Vidi la sua chioma bianca spuntare da sotto un lenzuolo del medesimo colore.
Avanzai verso il letto, aggirandolo per vederlo in viso, fermandomi a pochi centimetri dal materasso.
Dopo essermi accertata che stesse dormendo, stappai il pennarello, emettendo un rumore che lo fece mugugnare.
Sudai freddo, temendo che potesse svegliarsi, ma fortuitamente si limitò a storcere il naso e tornare ai suoi sogni.
Allargai la bocca in un ghigno e piano piano gli disegnai degli elegantissimi baffi alla francese.
Soddisfatta del mio lavoro scattai fuori dalla porta e mi appropinquai di fronte alla stanza di Mello.
Adagio entrai e lo vidi girato di spalle, completamente fuori dalle coperte.
Rapidamente mi ispezionai il locale in cerca della cioccolata.
Senza fare rumore mi abbassai e guardai sotto al letto, e finalmente trovai uno scatolone con una scritta a caratteri cubitali che diceva “Scorte di Cioccolato di Mello – Don't Touch!”.
-Bingo!- sussurrai.
Mi stesi a pancia in giù sul pavimento ghiacciato e mi lasciai sfuggire qualche sospiro.
Senza curarmene più di tanto allungai un braccio nel tentativo di afferrarla.
All'improvviso sentii una forte presa sulle caviglie e sussultai, sbattendo la testa contro la rete del materasso.
-Porca miseria!- urlai, massaggiandomi la nuca.
Improvvisamente la stretta si fece più salda e venni trascinata fuori da sotto il letto di peso.
I miei piedi vennero liberati di colpo e non riuscii ad evitare di sbatterli per terra.
Mi girai dall'altro lato per vedere chi avesse osato trainarmi sul pavimento gelido a pancia scoperta e in un istante incrociai gli occhi di Mello, che mi scrutava dall'alto a braccia incrociate.
Aveva un sguardo severo ed assonnato allo stesso tempo.
-Che ci fai qui?- chiese lapidario, evidentemente innervosito per essere stato svegliato alle 3 del mattino.
-Niente..- risposi rialzandomi.
-Che cosa stavi facendo?- domandò assumendo un'aria sospettosa e sporgendosi a guardare sotto al letto.
-Ti ho detto che non stavo facendo niente!- ripetei indispettita.
-Aah.. volevi prendere la mia cioccolata..- constatò, mutando il suo tono di voce e rendendolo più pacato.
-Nient'affatto!-
-Volevi farmela pagare per aver baciato Sophie?- chiese, risollevandosi da terra.
Una volta rialzatosi tornò a fissarmi con quei suoi occhi celesti che mi incantavano ogni volta sempre di più.
Sentivo come se con quelle iridi azzurrine mi stesse leggendo dentro e non riuscii proprio a mentire.
-Forse..-ammisi abbassando lo sguardo, non riuscendo a reggere il suo.
-E volevi vendicarti rubandomi la cioccolata? Che stupida- esplicò perplesso.
-Ehi, guarda che qui lo stupido se..!-
Prendendomi alla sprovvista, senza che riuscissi a finire la frase mi afferrò i polsi e mi fece ricadere sul materasso, facendolo molleggiare e cigolare.
Lo squadrai sorpresa mentre si posizionava sopra di me, senza mollare la stretta sui polsi e portandomi le mani fin sopra la testa.
-Ma che..?- Cercai di protestare, ma venni zittita da un bacio fulmineo.
Dimenandomi, dopo pochi secondi riuscii a staccarmi e a riprendere fiato.
-Sei un bastardo!- esclamai alzando la voce.
-E tu sei una sciocca- rispose senza scomporsi minimamente.
-È possibile che tu fraintenda sempre tutto?- domandò.
-Eh!? E con questo cosa vorresti dire?- chiesi confusa, ma ugualmente infastidita dalla situazione.
-Perchè pensi sempre male di me? Mi pareva di averti già detto che mi piaci solo tu-
-Ah sì? Se è vero che ti piaccio io, allora perchè hai baciato quella là?-
-Ovviamente è lei che ha baciato me, e tu sei arrivata prima che io riuscissi a levarmela di dosso- spiegò, mantenendo un tono di estrema tranquillità.
“Ma certo! Dopotutto è plausibile.. Come ho potuto non pensarci prima? Sono stata troppo precipitosa.. Mi sono fatta coinvolgere troppo dalle apparenze..”
-Dici.. Dici sul serio?- sussurrai con una luce di speranza negli occhi.
-Certo che a volte sai essere proprio ingenua- disse, mostrandomi uno dei suoi sorrisi più dolci.
Gli sorrisi di rimando e mi sporsi in avanti per baciarlo di nuovo.
Ci staccammo poco dopo e mi sentii in dovere di scusarmi per aver dubitato di lui, il ragazzo più incredibile, straordinario e meraviglioso che avessi mai conosciuto.
-Mello.. Scusami..- mormorai spostando lo sguardo in un punto indefinito del soffitto.
Subito mi lasciò andare i polsi, per poi distendersi al mio fianco.
Mi spostai verso di lui e mi lasciai avvolgere dalle sue braccia, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Stavo morendo di sonno e senza neanche rendermene conto mi addormentai.
Tutto ciò che riuscii a percepire prima di entrare nel mondo dei sogni, fu un leggero bacio sulla guancia e un “Ti amo”, impercettibilmente sussurrato all'orecchio.





Continua... .•●

  
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