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Autore: sweetnight87    19/11/2011    3 recensioni
In questa one shot vi voglio raccontare come dal sentimento iniziale d'indifferenza sia nato l'amore, quello vero tra Lucia e Orlando e come si è evoluto il loro rapporto...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roma 2012
 
Ricordando…
 
 
Non avrei mai immaginato che mi sarei innamorata di nuovo e così presto.
Fino a pochi mesi fa’ l’angoscia e il senso di colpa  non mi facevano dormire, mi tormentavano, ero certa di non aver fatto tutto il possibile per salvare Alex.
Sognavo il suo viso, insanguinato, i suoi ultimi respiri e mi svegliavo in preda alle urla, ai sussulti e alle lacrime che mi rigavano il viso. Il senso d’impotenza e di colpa per non averlo salvato, per non aver fatto abbastanza, per non essere arrivata in tempo e non aver capito il piano di Lily erano una continua ossessione, a tutto questo si era aggiunto il trasferimento di Guido, ero sola…
Pensavo di non avere via d’uscita, provavo a combattere il dolore ma era un’ onda che tornava a infrangersi contro di me. Le sedute dallo psicologo in parte mi aiutavano ma era un benessere momentaneo, a volte pensavo che più né parlavo più non avrei mai potuto risanare la ferita, non parlarne a sua volta significava non esternare i miei sentimenti e anche questo era un male, mi sentivo intrappola, senza via di fuga.
A peggiorare il mio malessere si era aggiunta l’imposizione di un nuovo membro alla mia squadra, il tenente Orlando Serra.
Probabilmente le poche ore di sonno all’attivo, e il continuo tormentarmi per Alex non mi rendevano facile accettare questa nuova situazione.
Non avevo avuto molto modo di parlare con lui sé non quando ci eravamo presentati. I suoi continui trasferimenti per motivi disciplinari non mi facevano certo stare tranquilla, il fatto che diceva sempre ciò che pensava non era certo un difetto ma nell’arma a volte dei saper tacere, specialmente dinnanzi a un superiore in grado.
Non ero prevenuta, per quel poco che avevo letto sul suo curriculum e quello che aveva aggiunto il tenente  non potevo farmi un’idea, sapevo solo che io e lui eravamo l’esatto opposto. Sé torno con la mente a quel giorno ricordo bene il turbinio d’emozioni che ho provato.
Credo, anzi sò che aveva risvegliato qualcosa in me, ma provare di nuovo quelle sensazioni mi sembrava ingiusto nei confronti del ricordo di Alex, sé avessi dato spazio a quel sentimento,  voleva dire solo che  lo avevo dimenticato, troppo facilmente e velocemente come sé non fosse stato mai amore.
Questo mi spaventava e faceva sì che fossi dura e poco disponibile ad accettarlo nel gruppo.
Sorrido ancora oggi quando ripenso al primo incontro nel mio ufficio per il benvenuto e le formalità che dovevano essere sbrigate. Il suo sguardo attento ma indagatore nei miei confronti era evidente, cercai d’essere il più professionale, distaccata e sbrigativa possibile, quello sguardo mi rendeva nervosa. Che lo volessi o no ormai era nella squadra!
Il mio cuore era tornato a battere che lo volessi o no e senza chiedermi il permesso, dopo un anno di pausa il sussulto che aveva fatto nel tornare al “lavoro” mi aveva talmente sorpreso e spaventato da lasciarmi a riflettere per un po’. Era quasi una nuova sensazione, come sé fino a quel momento non avessi mai provato niente del genere, anzi dopo la morte di Alex ero sicura che non avrei mai più provato quelle sensazioni per nessuno e con nessuno.
Non volevo che ciò si manifestasse esteriormente, per questo stavo il minore tempo possibile con il tenente Serra e gli davo del lei.
Non avevo proprio bisogno d’innamorarmi di nuovo e rischiare ancora una volta di perdere quella persona.
Ciò di cui ero certa che con la mia freddezza lo avevo tormentato, riuscivo a leggerglielo in volto.
Per cercare di rimanere lucida e non ammettere a me stessa ciò che stava accadendo continuavo a ripetermi che mi era stato imposto.
Avevo bisogno di lui, la sua presenza mi trasmetteva un senso di tranquillità a cui non ero più abituata, era ciò di cui avevo bisogno, avevo anche bisogno accanto a me di una persona che fosse esattamente l’opposto me…
La paura però di tornare ad amare, d’aprirmi all’amore e rischiare di soffrire nuovamente mi faceva rifugiare dietro ai gradi e ai miei doveri da capitano.

 
 
Le settimane si susseguirono e io ero ferma nella mia posizione,ma ciò mi costava un’ enorme  sacrificio; sapevo anche bene che tutto ciò sarebbe finito ben presto.
Nonostante la mia ostilità, la sua caparbietà aveva creato una piccola crepa nel mio scudo, creando ciò che lui sperava., ho iniziato a dargli del tu mentre mi aiutava con le indagini sullo stolker che mi perseguitava.
Da quel giorno, poco per volta è nata la nostra intesa, o meglio ho esternato i veri sentimenti che provavo.
Era chiaro che ci fosse un forte sentimento da parte d’entrambi, solo che il mio era ben celato a differenza del suo.
Lavorare fianco a fianco, giorno dopo giorno mi aveva fatto capire che non potevo rinunciare a lui e dovevo permettermi di tornare ad amare, la vecchia me era morta con Alex, adesso avevo finalmente capito che il suo ricordo sarebbe rimasto vivo in me ma che dovevo anche tornare a vivere, darmi una possibilità e dare agli altri una possibilità…
Il suo ricordo non doveva essere un ostacolo, dovevo tornare a innamorarmi di nuovo, a non avere paura di perdere ancora la persona che amo.
Finalmente grazie a Orlando l’avevo capito e sapevo bene che nessuno, nemmeno lui mi avrebbe mai chiesto di dimenticare Alex, lui era parte di me e della mia vita passata, i ricordi fanno parte di noi e non possono essere cancellati, avranno sempre un posto nel nostro cuore ma dobbiamo anche lasciare spazio per nuovi  momenti che diventeranno ricordi e che comporranno il puzzle delle nostre emozioni, dei nostri momenti difficili e felici.
Capito questo ero finalmente davvero pronta ad amare.
Concentrata com’ero nella mia analisi interiore, credo di non aver fatto caso sé la mia squadra si era resa conto del cambiamento nei confronti di Orlando, credo che però in modo ufficioso tutti sapessero e avessero capito che tutto era cambiato, noi non  avevamo detto nulla ufficialmente, ma il mio sesto senso mi diceva che a loro era tutto chiaro.
Credo che tutto sia cambiato quando ha iniziato a darmi una mano con il caso di Samuele,nonostante fino a poco prima l’avessi trattato malissimo, lui comunque era lì con me.
Ricordo quando lo vidi entrare nella villa dove Samuele mi aveva attirato con l’inganno, immediatamente capì che tutto era finito, ricordo la sua tenerezza nell’abbracciarmi, mi strinse a sé e aspetto pazientemente che mi fossi tranquillizzata, mi aveva dato la sua giacca e in silenzio mi guardava, lo sapevo bene avvertivo il suo sguardo apprensivo su di me.
Teneva a me, l’avevo capito e né ero felice, il mio cuore aveva vinto sulla ragione.
Ero felice che si facesse i fatti miei, ciò che avevo con tutte le mie forze tenuto a bada era diventato sempre più forte, aveva preso il sopravvento e né ero felice, la paura aveva lasciato spazio a un sentimento forte e ben radicato, credo però che ancora lui non sé né fosse reso conto di questo cambiamento.
Credo che si sia accorto che qualcosa fosse cambiato quando nello scusarmi per avergli stretto troppo forte la mano con la quale aveva colpito Samuele i nostri sguardi sono rimasti fissi l’uno sull’altra e hanno detto più di mille parole, ognuno sapeva perfettamente cosa l’altro provasse in quel preciso istante.
E’ vero che ci sono stati anche momenti in cui senza ancora esserci veramente dichiarati abbiamo rischiato di perderci, sia quella volta in cui a casa di Santangeli c’era la banda e lo scontro a fuoco è stato inevitabile, fortunatamente a parte un piccolo graffio alla mano né siamo usciti illesi.
La paura più grande però l’ho provata quando il lupo ha accoltellato Orlando e le sue condizioni erano gravi, temevo di perdere ancora una volta una persona a me cara, era già successo troppe volte, Alex,Flavia, anche lui non poteva lasciarmi.
Le mie preghiere erano state ascoltate fortunatamente e poco dopo avergli tenuto la mano in ospedale ed essergli stata accanto nella convalescenza, abbiamo avuto il nostro appuntamento, finalmente eravamo lontani dal lavoro e potevamo essere noi stessi per un po’, è stato proprio lì che

ci siamo baciati, il nostro primo bacio, quanto abbiamo atteso e rischiato prima di darci una possibilità, certo credo che la responsabilità del tempo che abbiamo perso sia più mia, a ogni modo oggi finalmente coroniamo la nostra favola e ci sposiamo, non mi sembra vero.
 
 
  
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