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Autore: maraman    19/11/2011    3 recensioni
« Merlin! Devo darti una bellissima, ma che dico.. Stupenda notizia! »
[..] E, inaspettatamente, da quelle labbra che hai sempre desiderato baciare, proviene la frase più dolorosa di tutta la tua vita.
Merlin/Arthur - Arthur/Gwen (Accenni, niente di specifico.)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Fandom:Merlin (BBC)
Personaggi: Merlin, Arthur, Ginevra (accennata).
Pairing: Arthur/Ginevra - Merlin/Arthur
Raiting:PG
Conteggio parole: 1982
Genere: Malinconico, Sentimentale.
Warning: One-Shot, Shonen ai.
Riassunto:« Merlin! Devo darti una bellissima, ma che dico.. Stupenda notizia! »
[..] E, inaspettatamente, da quelle labbra che hai sempre desiderato baciare, proviene la frase più dolorosa di tutta la tua vita.
Note: Prima fanfic su Merlin, siate clementi. (: Sono più specializzata nel ramo di Naruto (anime & manga), del quale sto appunto scrivendo una fanfic, sperando di finirla presto per poterla pubblicare.
Buona lettura!

 

Long Live The King.

 

La porta della stanza si spalanca improvvisamente, andando a sbattere contro la parete per la potenza della spinta ricevuta.
L’attenzione del giovane ragazzo dai capelli corvini, chinato a rimboccare le lenzuola del letto del nuovo re di Camelot, o più comunemente conosciuto come asino reale, viene distolta dal suo precedente compito.
Si volta appena in tempo per rendersi conto delle braccia che lo stringono ad un corpo caldo e per sentire la risata cristallina appartenente alla persona in questione, da Merlin subito riconosciuta.
« Merlin! Devo darti una bellissima, ma che dico.. Stupenda notizia! »
Le sue parole si perdono nelle tue orecchie, mentre silenziosamente godi di quel semplice contatto.
Com’è innamorarsi di un re, Merlin?
Tu, un semplice servo, ma anche un fedele amico.
Già, fedele. Peccato tu non possa essere del tutto sincero con Arthur.
Quante volte sei stato sul limite, pronto a dirgli ogni cosa? Così tante volte, ma ogni momento si rivelava poi sbagliato.
Forse, un giorno.
« Diamine. Che è successo, sire? »
Si allontana di poco da te, posando le mani calde sulle tue spalle, mantenendo sempre il contatto con il tuo corpo.
I suoi occhi azzurri, così chiari come il cielo estivo, così felici, rendono allegro anche te.
Perché sono così magnetici e belli?
Il viso illuminato da un sorriso, che mostra la sua dentatura bianca e un po’ imperfetta, ma quell’imperfezione lo rende ancora più bello.
Lui, Arthur Pendragon, il re di Camelot.
Un così giovane ragazzo, ogni tanto dal carattere un po’ immaturo, alternato ad attimi di estrema maturità nelle questioni che riguardano il suo regno, la sua gente.
Lui, il giovane principe che hai sempre protetto con la tua magia, senza che lui se ne sia mai reso conto.
E, inaspettatamente, da quelle labbra che hai sempre desiderato baciare, proviene la frase più dolorosa di tutta la tua vita.
« Ginevra diventerà la mia regina! »
Un espressione interrogativa compare sul viso del giovane mago, in contrasto con il sorriso del re.
« Come, sire? »
« Oh Merlin! Sei diventato improvvisamente sordo oltre che stupido? Io, Arthur Pendragon, ho chiesto a Ginevra di sposarmi. »
L’espressione di poco prima mostra ora la delusione.
Nessun suono esce dalla sua bocca. Ma come deludere Arthur?
« E lei avrebbe detto di sì? » domandi, sbattendo gli occhi più volte.
« Che domanda! Ovviamente. Dubitavi? » ti risponde spontaneo, mentre si passa una mano tra i capelli.
Un sorriso tirato si allunga, tremante sul viso del giovane mago.
« Sono felice per voi. »
Arthur annuisce, come un bambino e lo abbraccia un’altra volta di slancio, con spontaneità.
La mano di Merlin si posa sulla spalla del suo re e amico, per poi allontanarsi.
« Devo finire i miei doveri. »
Arthur si trova a fissare le spalle del servo, il sorriso, ora, lentamente scompare.
Non lo capisci, non lo hai mai capito.
Ma ora sei troppo entusiasta per accorgerti di quanto tu lo abbia ferito.
Lo saluti, dicendogli che vi sareste incontrati dopo, lasciando la stanza.
“ Per andare da lei, magari. “

***

 

Ti guardi in giro. Nessuno. Non hai voglia di tornare da Gaius per la cena, dove avresti dovuto affrontare ancora quella realtà.
Esci dal castello, mescolandoti alla gente comune del regno, tutti felici dopo aver sentito la decisione del re.
Sposare una serva! Insomma, questa è una ‘rivoluzione’ per il regno di Camelot.
Non si può comandare al cuore, già. Lo sa benissimo anche Merlin, questo concetto.
Uscire, andare lontano. Solo questo desidera ora, lontano da quel castello, lontano da quel luogo dove tutti non parlano d’altro, quel luogo dove, mettendovi piede quel giorno di qualche anno fa, ha condannato il suo destino.
Non che gli sia mai dispiaciuto, proteggere Arthur non gli è mai pesato. A chi peserebbe mai proteggere la persona che si ama?
Questo punto resta il problema, però.
L’aria è così calma e fresca e la distesa di prato che ti si apre di fronte è così bella, morbida quando ti ci siedi, poggiandoti al tronco di un albero.
Sospiri. Hai sempre saputo che sarebbe stata una cosa impossibile, ma ti bastava sapere che avevate un profondo rapporto d’amicizia, un qualcosa di speciale che vi legava, per stare bene.
Sì, perché il vostro destino è e sarà sempre legato, in modo che non vi separiate mai.
Quel mai, ora, però ti sembra un tempo troppo lungo.
“ Cosa mi impedisce di lasciarlo nelle sue mani? “
Il fatto che lo ami così tanto, che non riusciresti a vivere con il pensiero di Morgana che vuole ad ogni costo ucciderlo per prendere possesso del trono, quando tu non sei lì di fianco a lui.
Ora dovrai, però, dividerlo con Ginevra.
Scoppi a ridere. Dividerlo. Lui non è mai stato tuo. Quella risata, con le lacrime che scendono sulle tue guance senza il tuo permesso, è semplicemente una presa in giro.
Quando il sole inizia la sua discesa e il buio inizia a farsi largo, ti alzi in piedi.
Nessuno avrà notato la tua assenza, tutti troppo presi nella trepidazione di vedere la nuova regina sul trono accanto al suo re.
Inspiri ed espiri l’aria.
Due pacche sulle guance, mentre asciughi il residuo che le lacrime hanno lasciato sul tuo viso.
« Sorridi, Merlin. »
E ti ritrovi a pensare a quanto sarebbe bello se esistesse un incantesimo per rendere felice una persona, per rendere felice te; a desiderarlo con tutto te stesso, per non farti vedere in quelle condizioni da Arthur.
Ritorni nelle mura di Camelot, fermandoti di fronte alle porte della stanza del re.
Sospiri, aprendola di poco.
Vedi la sua testa bionda che si solleva dalle carte che ha di fronte a sé, seduto al tavolo.
« Merlin! Maledizione! Dove diamine sei stato? Io mi chiedo.. Esiste al mondo un servo peggiore di te?! »
« Perdonatemi, Arthur. »
Non hai neanche voglia di rispondergli a tono, così come ti riesce di solito, nella vostra vita quotidiana.
Entri nella stanza, raccogliendo i vestiti che, elegantemente, quella testa di legno di un sovrano ha gettato con non-chalance sul pavimento, mentre sbuffi.
Stai per uscire dalla stanza, quando la sua voce ti blocca sulla soglia. Giri solo il capo, quando pronuncia il tuo nome e incroci il suo sguardo. Non riesci a reggerlo, quindi trovi stranamente interessante la parete alle sue spalle.
« C’è qualcosa che ti turba. »
Quella frase ti entra dentro, prepotentemente.
« No. »
Sospira, allontanando con un gesto della mano i documenti sul tavolo, alzandosi e avvicinandosi all’amico.
« Guardami. »
Esegui.
Gli occhi ti bruciano.
« Se c’è qualcosa che non va, puoi parlarmene. Prima di essere mio servo, sei mio amico, Merlin. »
“ Ecco, è proprio questo che non va “, avrebbe tanto voluto dirgli, ma preferì tacere.
« La prossima volta evitate di buttare i vestiti a terra. Sembrava un porcile questa stanza, prima che io raccogliessi questi stracci, asino reale. »
Lui ride.
Tu sorridi.
Qui sta la differenza: che di solito ridete entrambi.
« Non preoccuparti per me, Arthur. L’unica cosa che mi importa in questo regno è la tua felicità e che tu ricordi sempre che ti seguirò ovunque, sempre, per proteggerti e offrirti il mio appoggio. » No, non glielo dici. Il tutto è fermo lì, sulle tue labbra, ma non superano l’ostacolo della ragione. Gli volti le spalle ed esci con la scusa di dover portare a lavare i suoi stracci.
Lui non ti ferma, ti lascia andare.
 

***

 
Qualche giorno dopo, non sai esattamente quanti, hai perso il conto, Gaius ti sveglia frettolosamente.
Apri gli occhi lentamente.
« Merlin! Alza il tuo sedere! Arthur ti vuole nelle sue stanze! Oggi è il grande giorno, si sente perso senza di te. Lo sai bene! »
Ah, il grande giorno. Certo.
“ E’ ovvio che si senta perso. Non sa vestirsi da solo quel re viziato. “
Ti scappa un sorriso e in fretta e furia raggiungi il giovane Pendragon che appena ti vede entrare inizia una litania di parole con l’intenzione di ammonirti per il ritardo.
Non lo ascolti. Le parole ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro, mentre ti avvicini a lui.
Ti fissa, gesticolando. Tu lo fissi di rimando.
« Per favore! Pazzo isterico di un sovrano. »
Si ammutolisce e ti fissa stralunato.
Per evitare uno scoppio di rabbia da ragazza isterica, ti volti ed inizi a rimboccare le lenzuola del letto.
Lo senti respirare pesantemente dietro di te. Senti il suo sguardo fisso su di te, e ti ritrovi a disagio. Sospira e allora ti volti a fissarlo, giusto in tempo per vederlo sedersi pesantemente su una sedia, il braccio posato sul bracciolo mentre si regge la testa, con gli occhi che s’incatenano ai tuoi.
« Che diavolo ti succede in questi giorni? »
« Niente. Non vedo l’ora che tutto questo finisca, perché c’è troppo da fare. »
« Merlin.. Mi sembra come se tu non condividessi la mia decisione, la mia felicità. Sbaglio? »
Il silenzio cala pesantemente sulla stanza.
Il fatto che non ti risponda, è la conferma di ciò che gli hai chiesto?
Ma perché mai dovrebbe essere così? Cosa ti nasconde?
Lo vedi sospirare, mentre scuote la testa.
E allora, Merlin trova la forza di dire quelle parole che gli premono per uscire.
« L’unica cosa che m’importa veramente qui, a Camelot, da quando vi sono arrivato, è la tua felicità, Arthur. Io ti seguirò ovunque e qualunque decisione tu prenderai.. Proteggendoti e rischiando la mia vita, se necessario. »
Tutto questo mentre i vostri sguardi sono incastrati tra loro.
Pronunci quella frase mentre il cuore batte così velocemente.
Lui rimane ammutolito.
« Perciò, sire, spero che Gwen possa rendervi felice. »
Merlin è colui che interrompe quel momento di incatenamento, voltandosi per avere la possibilità di recuperare i vestiti che il sovrano dovrà indossare e tirare un sospiro liberatorio, tentando di tornare a respirare regolarmente.
Ci mancava che gli dicesse tutti i sentimenti che provava! Se Arthur avesse continuato a guardarlo così, non ce l’avrebbe più fatta a tenerli nascosti.
Ciò che non si aspettava però era ciò che accadde pochi secondi dopo.
Il rumore della sedia che si sposta e i passi di Arthur che si avvicinano a lui. Le sue braccia che gli cingono la vita da dietro e la sua fronte che si posa sulla sua schiena.
Ti blocchi.
« Grazie Merlin. Anche se sei un servo fifone, ritardatario e che non mi obbedisce.. » Percepisci che sta sorridendo, « Non abbandonarmi mai. »
Quelle parole scacciano improvvisamente tutti i tuoi piani di fuga da Camelot possibili e probabili in un futuro lontano o imminente.
No, non lo avresti mai tradito e mai abbandonato.
Lui è tutto per te.
E così è anche il contrario.
Ciononostante un re deve avere una regina.
Così deve essere.
« Non lo farò, Arthur. »
 

***

 
Ginevra incoronata regina.
È lì, immobile e tesa, seduta accanto a Arthur.
Sorride.
Come biasimarla! Il problema sarebbe stato se non sorrideva.
Il sovrano le stringe la mano e i loro sguardi si incontrano.
Entrambi, nello stesso momento, si alzano dai loro troni, mentre tutti li fissano, felici.
Ora Camelot, dopo molti anni, ha un re ed una regina.
Arthur, da quel momento in poi, potrà contare anche sull’aiuto e l’appoggio della sua regina.
« Lunga vita al re e alla regina! » i cori si alzano.
Arthur in quel momento si volta e incrocia lo sguardo di Merlin. Uno sguardo tacito, un messaggio silenzioso. Come sarebbe stato se..?
Ma inutile tormentarsi, perché nonostante lui avrà la sua regina, Merlin sa che sarà lui quello che lo seguirà nei viaggi, quello che lo proteggerò, quello che ha un rapporto speciale con lui.
« Lunga vita al re. » pronunciano le sue labbra, silenziosamente, cosicché solo il diretto interessato possa leggerle e tenerle per sé.
 
 
  
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