Serie TV > CSI - Las Vegas
Segui la storia  |      
Autore: Cassandra14    15/07/2006    1 recensioni
Una ragazza arrivata da poco a Las Vegas cambierà e scombusolerà la vita di Grissom
Genere: Dark, Thriller, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo1

Capitolo1

Era una notte come le altre, il buio inghiottiva la città dalle mille luci e dai numerosi svaghi, però la pioggia rovinava il divertimento di molte persone venute a Las Vegas per divertirsi.

Alla scientifica tutti lavoravano in silenzio anche i telefoni per l'emergenza erano stranamente silenziosi. Un uomo stava nel suo ufficio, riguardava le poche carte che gli rimanevano; poi sarebbe andato a casa e avrebbe finito il suo turno. La sua quiete fu interrotta, quando un ragazzo entrò nell'ufficio "Grissom?". L'uomo al richiamo non rispose, ma rimase in silenzio a leggere le sue carte.

 "Grissom?", questa volta il suo debole orecchio percepì un piccolo suono, si destò dai suoi pensieri rispondendo al richiamo con un quasi burbero"Cosa c'è?"

"Grissom, sai le tracce che mi hai dato? Sono riuscito a separare alcuni suoni che devi assolutamente ascoltare". Grissom si alzò stancamente dalla sua postazione e camminò verso un corridoio ben illuminato, di fianco a lui c’erano tante porte finestre, e poteva vedere benissimo chi lavorava sulle prove raccolte. Raggiunse una stanza dove c’erano tanti computer che emettevano strani suoni, simbolo del loro lavoro.

"Ascolta bene questa traccia con le cuffie" disse il giovane, Grissom indossò le cuffie, sentì solamente un suono confuso e poco percepibile. "Mi spiace, ma non ho capito nulla" disse infine.

“E’ vero, la prima volta non si sente niente, ma riprova adesso!”.

 Grissom si rimise le cuffie e riascoltò con attenzione, questa volta sentì alcuni suoni, erano deboli, ma riusciva perfettamente a capirli ”Ovviamente tu sai già che cosa si sente, vero?” chiese il supervisore, “Certamente, adesso ti faccio sentire la traccia pulita, non si sentirà molto, ma è meglio delle volte precedenti” rispose il giovane.

Grissom si rimise le cuffie e senti alcune voci che parlavano tra loro, l’argomento della conversazione era un appuntamento mancato, ma non capiva più di tanto. Finita la registrazione disse“Bene, vedo che ci stai lavorando, ma devi fare di più, questo caso è solamente tuo e non ne parlare con nessuno, chiaro?”, “Certamente”

Grissom fu chiamato sul cercapersone e si avviò verso l’ufficio della persona che aveva interrotto il suo lavoro.

 

Una ragazza era rannicchiata su una panchina e sopra di lei c’era un grande albero che la riparava dalla pioggia che cadeva su tutta la nera città, vicino a lei stava un trolley nero, e sopra ad esso stava un beauty-case, anch’esso nero.

Aveva la testa in mezzo alle ginocchia, i capelli neri erano zuppi e gocce d’acqua percorrevano tutta la lunghezza dei capelli per poi schiantarsi con un silenzioso tonfo verso la terra. Anche i vestiti erano zuppi e pesanti, aveva pensato di cambiarsi, ma l’autobus stava per arrivare. Si domandava del perché doveva venire a Las Vegas, era stata sua madre a convincerla, perché doveva incontrare suo padre e parlargli. Più facile a dirsi che a farsi. Cosa gli avrebbe detto? E soprattutto cosa avrebbe detto lui a lei? Tante domande le si attanagliavano per la mente, come una foresta di filo spinato.

L’autobus arrivò e lei salì svelta sul mezzo, il motore si accese, attese un istante i passeggeri ritardatari e dopo un po’ ripartì verso Las Vegas.

Il viaggio non era lungo; durante il tragitto era rimasta silenziosa ad ascoltare i discordi dei quattro passeggeri che stavano poco più avanti: erano due donne, un uomo e una ragazzina sui tredici anni, parlavano di Las Vegas e di ciò che rappresentava agli occhi dei turisti, le due donne si atteggiavano come due oche, mentre l’uomo continuava a fumare un sigaro cubano, mentre la ragazzina andava su e giù per l’autobus.

La giovane guardava schifata la scena, ovviamente i passeggeri davanti non potevano vederla, e così le due donne cominciarono e sbaciucchiare l’uomo mentre l’uomo godeva. La tredicenne era anche lei schifata, così si sedette sui sedili posteriori, ma anche lei non si accorse della ragazza.

 

“Vedi questo pacchetto? È arrivato da poco; è per te”. Una donna con i capelli biondi porgeva un piccolo pacchetto a un uomo anziano. “Grazie Catherine”, “Attento, secondo me è piuttosto inquietante.”

Grissom prese il pacchetto e delicatamente lo aprì sotto gli occhi di tutta la squadra, quel momento l’avevano già vissuto, quando era stato rapito Nick.

Al suo interno c’era una cassetta, Grissom la porse a un ragazzo che cominciò ad analizzarla; ad un certo punto si sentì “Ciao Grissom, come stai? Spero bene, ho da darti una bella notizia, sto per uccidere una persona, sono davanti a casa sua anzi, quando tu ascolterai questo messaggio io sarò già dentro, a uccidere quella persona. Baci, il tuo assassino”

Grissom era sconcertato, non sapeva che dire, chi era la sua vittima? Voleva a tutti i costi arrestare quel mostro che da anni lo tormentava; però non sapeva che un’altra persona nell’ombra aveva ascoltato quella registrazione.

Tutti erano sconcertati, nessuno riusciva a fiatare, ad un certo punto un uomo di colore ruppe il silenzio “Che facciamo?” “Aspettiamo Warrick, dobbiamo solamente aspettare”rispose Grissom, “Ma non possiamo attendere, quello ucciderà di nuovo!” disse una bruna, “Lo so Sara, ma dobbiamo! Intanto Alan esamina bene la traccia audio e fammi sapere”rispose Grissom. Dopo aver detto questo si mise a pensare chi poteva essere quell’assassino, ma sapeva benissimo che si trattava dell’Angelo.

Mentre stava pensando fu interrotto da una voce femminile “Non sai più che pesci prendere non è vero?”. Tutti si girarono verso la voce, era una ragazza magrolina, aveva i capelli neri zuppi, indossava jeans neri e un giubbotto nero, era completamente bagnata, doveva avere almeno quindici anni, né di più, né di meno.

Grissom e la ragazza si guardarono intensamente, tutti li guardavano stupiti, non sapendo chi fosse la ragazza, invece Catherine li guardava non in modo sbalordito, perchè pensava che la ragazza nascondesse un segreto.

“Ciao, posso chiederti il nome?” chiese Grissom, “Mi chiamo Faith, Faith Parker” rispose la ragazza, sentendo quel nome Grissom ebbe un sussulto, possibile che era lei? Non ci credeva, non poteva essere, o si?

“Dimmi Faith, perché sei qui?” chiese Grissom celando i suoi sentimenti, cosa che notò benissimo Catherine, “Sono qui per parlarti dell’Angelo” rispose svelta la giovane, “D’accordo, ma non qui, andiamo nel mio ufficio”.

I due andarono nell’ufficio di Grissom, tutti erano sbalorditi, si domandavano chi fosse quella ragazza che Grissom conosceva bene.

 

“Allora Faith, cosa vuoi dirmi?”chiese Grissom, “L’Angelo è un assassino che sceglie le sue vittime in base ad alcuni calcoli che fa…ma è tutto spiegato su questa cartella”rispose Faith, Grissom le diede un’occhiata, ma la chiuse in fretta, guardò bene la ragazza e poi disse “Sai assomigli a tua madre”,“Lo so, molti me lo dicono, ma sono soprattutto in molti che mi dicono che assomiglio a mio padre” disse Faith, “Perché sei qui?”, “Vedi mamma mi ha mandato qui perché devi fare una cosa per lei, anzi per me” Faith estrasse un foglio piegato e lo porse a Grissom, lui lo lesse e poi sentenziò “Perché tua madre vuole che tu venga affidata a me? Io…”, “Ho capito, comprendo benissimo, tu non vuoi che tua figlia entri nella tua vita, papà guardami, io sono te al femminile! Guardami non ti vedi riflesso in questi occhi?”disse Faith, “Si, so che tu sei mia figlia, ma tua madre mi ha detto che devo stare lontano da te, perché questo foglio?” chiese Grissom, Faith non rispose, uscì dall’ufficio come una furia, voleva andarsene a casa, ma fu bloccata da una mano che le prese il braccio e la girò, “Che ha tua madre?” chiese Grissom, la ragazza non rispose, allora lui ripeté, ma la giovane si ostinava a non rispondere, allora lui la guardò con insistenza e non la lasciava andare, così lei si decise a vuotare il sacco “è ammalata, sta per morire”. Grissom non poteva crederci, l’unica donna che aveva amato e sposato stava per morire. Impulsivamente lasciò la ragazza, ma l’attirò a sé e l’abbracciò, cercando di trasmetterle tutto l’affetto che un padre poteva offrire a sua figlia. Però non sapeva che occhi indiscreti stavano fissando quella scena.

 

 

   

 

 

Ecco qua una nuova storia su CSI,per me è la prima storia che scrivo sui questo telefilm, che dire, commentate e fatemi sapere. P.S:è ambientato dopo Grave Danger.

Baci

cassandra14

   

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Cassandra14