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Autore: Rhiannon_Sweechan    21/11/2011    1 recensioni
"Kanon si meravigliò nel constatare che il castello era interamente di madreperla.
Dov’era finito?
Già il fatto di essere stato salvato da… da qualunque cosa fosse quella che l’aveva trascinato fin là sotto da una combriccola di esseri dalla cosa di pesce era strano.
-Abbiamo fatto appena in tempo. Sei piuttosto audace ad entrare in acqua- gli disse la strana ragazza –se fossimo arrivati solo un minuto più tardi, addio Prescelto-
-Cosa…?- Kanon la guardò aggrottando le sopracciglia, come se gli avesse parlato in una lingua sconosciuta –Prescelto?-
Lei annuì squadrandolo –Allora non sai cosa poteva succederti? Bè, è normale. Non tutti gli umani se ne accorgono… e quando lo fanno, è troppo tardi-"
Una principessa di un regno la cui storia è stata nascosta per secoli. Un Cavaliere prescelto da un Dio che serba ancora rancore.
Se si incontrassero?
Genere: Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il popolo degli abissi

1-Il Guardiano

 

Non riusciva a crederci.

Si era appena avvicinato alla riva, immerso fino alle ginocchia, e quella misteriosa forza l’aveva trascinato via!

Giù, sempre più giù, nelle profondità del mare chissà per quanto ancora.

Kanon di Gemini aveva sempre provato avversione per il mare; già da molto tempo.

Stava lontano dalla distesa azzurra come da un incubo che è meglio non risvegliare mai più, evitava di guardare la superficie calma dell’acqua, il rumore delle onde che si infrangevano sulla battigia era diventato un tormento. Da quando era tornato al Tempio, il mare era diventato un elemento da dimenticare.

Ed adesso, come se i suoi accorgimenti fino ad allora fossero stati pari a zero, ecco che sfrecciava sempre più giù, con l’acqua che diventava sempre più fredda, producendo una miriade di bolle al suo passaggio.

Doveva respirare.

Il respiro trattenuto troppo a lungo gli faceva bruciare maledettamente il petto; ma non poteva. Si trovava ormai nelle profondità dell’oceano, se avesse solo tirato un sospiro, sarebbe stata la fine.

Si sentì uno stupido: cos’aveva da perdere?

In fondo, prima o poi il bisogno di aria lo avrebbe costretto al respiro fatale…

Tirò una boccata d’aria, aspettando di sentire l’acqua scorrere dentro di lui.

Un respiro, un altro…

Stava respirando sott’acqua

Non era possibile! Cosa diavolo era quella storia?

Si guardò i palmi delle mani come per assicurarsi di essere ancora, davvero vivo; non ebbe il tempo di riflettere: sentì delle voci e, voltandosi, vide degli strani esseri che nuotavano veloci verso di lui.

Quella a capo era una ragazza in abito bianco, una lunga coda da sirena azzurra, i lunghi capelli biondi formavano una bizzarra corona che ondeggiava ad ogni suo movimenti.

Gli occhi azzurri erano puntati su di lui.

Notando meglio, in mano stringeva un tridente d’oro e portava un diadema con una pietra blu incastonata al centro.

Con un colpo di tridente, la ragazza colpì qualcosa di invisibile e la forza che lo trascinava sparì all’improvviso; d’istinto pensò di nuotare verso la terraferma, verso quel punto bianco appena visibile che era diventato il sole, ma la ragazza lo trascinò nella direzione opposta, senza staccare gli occhi dal suo viso.

 

-Vieni con noi. Qui è troppo pericoloso per tutti-

 

Non sapeva perché l’avesse ascoltata, ma il Saint si ritrovò ad essere quasi trascinato verso un palazzo completamente bianco, ma così lucente che sembrava un miraggio lì, in mezzo

al blu dell’acqua. Una volta entrati, la ragazza guardò per un’ultima volta all’esterno ed ordinò di chiudere i battenti.

Kanon si meravigliò nel constatare che il castello era interamente di madreperla.

Dov’era finito?

Già il fatto di essere stato salvato da… da qualunque cosa fosse quella che l’aveva trascinato fin là sotto da una combriccola di esseri dalla cosa di pesce era strano.

 

-Abbiamo fatto appena in tempo. Sei piuttosto audace ad entrare in acqua- gli disse la strana ragazza –se fossimo arrivati solo un minuto più tardi, addio Prescelto-

 

-Cosa…?- Kanon la guardò aggrottando le sopracciglia, come se gli avesse parlato in una lingua sconosciuta –Prescelto?-

 

Lei annuì squadrandolo –Allora non sai cosa poteva succederti? Bè, è normale. Non tutti gli umani se ne accorgono… e quando lo fanno, è troppo tardi-

 

-Io credo che tu non abbia tutte le rotelle funzionanti- le rispose secco il Saint –volete spiegarmi che diavolo siete? E cosa ci faccio qui? Ah, e già che ne parliamo, vorrei sapere co-…-

 

Lei lo zittì con un cenno della mano.

Lo guardò con espressione spazientita, fulminandolo con i suoi occhi azzurro ghiaccio.

Gli fece nuovamente cenno di seguirlo, conducendolo lungo un corridoio che si affacciava su una grande sala; un trono, anch’esso di madreperla, era l’unico oggetto presente nella stanza. La ragazza si sedette con aria di superiorità e lo guardò quasi stesse calcolando la situazione.

 

-Mi chiamo Shareen, principessa del popolo degli Abissi- disse con tono autoritario –e sono il tuo Guardiano-

 

-Guardiano?-

 

Chiese stupito lui; si guardò intorno: i guerrieri che aveva visto affiancati alla principessa formavano una colonna compatta dietro di lui, inchinati in segno di rispetto.

“Questo dev’essere un sogno” si disse Kanon “ne sono sicuro: la cucina di Death Mask mi fa sempre brutti effetti…!”

 

-Ti credevo più sveglio, Kanon di Gemini!-

 

Il tono quasi di rimprovero di Shareen lo distrasse dai suoi pensieri.

Incrociò le braccia al petto ed alzò un sopracciglio, guardandola a sua volta con aria di superiorità.

 

-Invece di urlare, principessa, perché non mi spieghi cos’è questa storia? Cosa vuol dire esattamente Guardiano?-

 

Shareen alzò gli occhi al cielo e tirò un sospiro prima di parlare.

 

-Dovresti sapere che le Divinità hanno bisogno di un corpo mortale per reincarnarsi. Ad ognuno dei mortali Prescelti, è assegnato un Guardiano che ha il compito di difenderlo dalla Divinità che lo ha scelto, sia essa benigna o maligna. Io sono la sacerdotessa di Breenath, la Dea che adoriamo noi abitanti del popolo degli abissi, e la Dea mia ha assegnata a te, come tuo guardiano-

 

-Breenath? Non ne ho mai sentito parlare-

 

-Sciocco- disse in un soffio Shareen –la nostra civiltà è antica, nessuno conosce la nostra esistenza! Un tempo il mio popolo e gli abitanti della terra erano alleati, ma gli uomini sono diventati man mano più avidi, desiderosi di potere, finché Breenath non decise di spezzare il nostro legame: da quel momento, gli uomini dimenticarono l’esistenza del popolo degli abissi, ma il nostro legame continua ad esistere attraverso gli incontri tra Preselto e Guardiano. Una volta sconfitta la Divinità nemica, dimentica il suo Guardiano-

 

Kanon scosse la testa, incredulo. Possibile che quella storia fosse vera?

Un altro dubbio, ben più preoccupante, si fece strada nella mente del giovane Cavaliere; fissò la principessa e chiese.

 

-Hai detto che ad ogni umano prescelto da una Divinità, viene assegnato un guardiano. Se sei qui, allora io…?-

 

Shareen sorrise compiaciuta –Vedo che hai afferrato il concetto-

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Salve a tutti!

Era da un po’ che non mi facevo sentire qui, così ho deciso di venire ad infestare di nuovo questa sezione;

premetto che gli aggiornamenti saranno lenti.

Lo so: mi odiate.

Ma se vorrete lo stesso seguire questa fanfic, ne sarò felice ^^

Grazie a chi perderà un po’ di tempo a leggere questo primo capitolo ^-^

 

Ci sentiamo al prossimo

Rhia_Chan

 

  
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