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Autore: Dominil    21/11/2011    3 recensioni
"Siamo stati grandi, o è solo una mia impressione?" disse Brian, cercando gli occhi del suo migliore amico per avere conferma.
"Solo una tua impressione, Gates? C'era odore di sesso, di orgasmo lì fuori!" esclamò il batterista alzando la propria bottiglia con veemenza, così che alcune gocce di birra bagnarono la testa del piccolo Johnny.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo che i personaggi non mi appartengono e che non scrivo a scopo di lucro.


If you are part of the family, it's for life

Personaggi: un po' tutti
Genere: divertente, malinconico
Rating: verde Note: nessuna


Il concerto poteva finalmente definirsi concluso, della teatrale performance di A Little Piece of Heaven erano rimasti solo coriandoli mentre, in delirio, il pubblico non voleva lasciarli andare.
Gli strumenti erano già stati consegnati ai roadies, le bacchette tenute strette da una diciassettenne in seconda fila che, più scaltra degli altri, era riuscita ad afferrarle dopo che Jimmy le ebbe lanciate. Qualche inchino più tardi le luci del palco furono spente e il backstage tornò a ripopolarsi.
Matt aveva già quasi finito di scolare la sua bionda con ingordigia, la sua gola calda ardeva ad ogni sorso, quando i due chitarristi entrarono. Brian ululò alzando le mani a mo di re del mondo mentre Zacky si abbandonò su un divanetto di feltro rosso.
Jimmy e Johnny brindarono facendo tintinnare le loro bottiglie e si voltarono verso gli altri.
"Siamo stati grandi, o è solo una mia impressione?" disse Brian, cercando gli occhi del suo migliore amico per avere conferma.
"Solo una tua impressione, Gates? C'era odore di sesso, di orgasmo lì fuori!" esclamò il batterista alzando la propria bottiglia con veemenza, così che alcune gocce di birra bagnarono la testa del piccolo Johnny.
"Ma cazzo Sullivan, sta un po' attento!"
Matt aveva la schiena poggiata al muro spalla contro spalla con Jason Berry a ridersela di gusto. La stanchezza non gli impediva di guardare i suoi amici prendersi in giro, giocare e atteggiarsi come eterni adolescenti; era sempre piacevole.
"Vado a prendere un asciugamano." aggiunse il bassista, offeso.
"E no mio caro." rispose Brian saltando su dal divano. "Adesso si gioca a non-dare-l'asciugamano-a-Johnny-Christ!" Il ragazzo con un balzo superò il più piccolo afferrando con due dita il pezzo di stoffa bianca, i gemelli Berry con l'aiuto di Dan The Body si preoccuparono di far sparire tutti gli asciugamani in circolazione.
Johnny prese a guardare con occhi acquosi il primo chitarrista che dal canto suo aveva un sorriso spavaldo dipinto sul volto spigoloso. Bastò un passo del bassista per far sì che l'asciugamano venisse lanciato a Jimmy poco più a sinistra.
"Cos'è Christ, non ci arrivi?"
Il giochino si protrasse per dieci minuti abbondanti, Matt, Brian e Jimmy si passavano l'asciugamano velocemente mentre il povero ragazzo era costretto a fare avanti e indietro come un disperato.
Ad un certo punto Matt lanciò l'oggetto incriminato sulla faccia di Zacky che era rimasto zitto e immobile per tutto il tempo. Il ragazzo scosse la testa e Johnny, sorpreso di tanta fortuna, si appropriò nel giro di pochi secondi del suo adorato asciugamano scatenando le lamentele di tutti.
"Vengeance sei il solito mollaccione." commentò amaro Jimmy, con uno sbuffo.
"E rompicoglioni." aggiunse Brian con il medesimo tono dell'altro.
Jimmy e Brian andavano spesso di pari passo: mangiavano insieme, bevevano insieme, uscivano insieme, piangevano e ridevano insieme. Ai ragazzi sembrava quasi strano che non dormissero anche insieme.
Bastava loro uno sguardo per capirsi e comprendersi, compiere ogni passo l'uno accanto all'altro.
Era un'amicizia invidiabile, ma certamente non inferiore rispetto a quella che intercorreva tra tutti i membri della band. Era solo più antica, le sue radici si aggrappavano al profondo.
"Scusate vado a dormire." rispose Zacky ignorando, stranamente, ogni sorta di provocazione. "Ci vediamo sul tour bus guys."
Gli altri guardarono il chitarrista uscire con una strana sensazione sul volto, che tutti interpretarono come una crisi interiore in atto.
Lo lasciarono andare senza dire nulla, condividere lo stesso bus non significava opprimersi a vicenda imponendo presenze indesiderate, c'erano momenti in cui la solitudine era la migliore medicina. Conoscendo Zack, sapevano tutti che voleva solo stare in pace.
Quando però anche gli altri, qualche ora più tardi, si furono addormentati, Matt sgattaiolò fuori dalla propria cuccetta per infilarsi in quella di Zacky. Inutile dire quanto fosse scomodo stare lì distesi in due e, infatti, l'imponente mole del cantante svegliò il povero chitarrista.
"Mmmm Matt..." mugolò a bassa voce. "Mi stai conficcando un ginocchio nel culo."
L'altro ragazzo soffocò una risatina.
"Scusami amico."
I brillanti occhi verdi di Matt erano gli unici che scintillavano nel buio nella notte, fissavano la nuca di Zacky con una strana angoscia. Sin da quando si erano conosciuti a lui era stato affidato il compito di baby-sitter con tacito accordo da parte degli altri, compito che con il tempo aveva imparato ad amare e di cui ormai non poteva più fare a meno.
Se uno dei suoi amici soffriva, Matt stava dieci volte peggio e non poteva darsi pace fino a quando il sorriso non fosse stato ripristinato sul volto di tutti.
"Cosa c'è che non va?" sussurrò il giovane cantante.
Zacky non rispose subito, ma si lasciò andare ad un sospiro liberatorio. A volte si sentiva in colpa a dover scaricare le proprie ansie su Matt, ma sapeva anche che questo voleva stare accanto a tutti loro. Gli voleva bene davvero.
"Sono stanco Matt, voglio andare a casa." piagnucolò. "Mi manca Huntington Beach, mi manca una vita degna di questo nome."
Con qualche difficoltà Matt riuscì a liberare un braccio e ad avvolgerlo intorno al suo amico; l'arma a doppio taglio chiamata tour aveva colpito di nuovo. Anche se spesso allontanava i problemi, ancora più frequentemente li ingigantiva. Non essere lì dove si trovava il proprio cuore a volte era impossibile da sopportare.
Zacky non ebbe bisogno di nessuna risposta da parte del proprio amico, quell'abbraccio bastò a rincuorarlo e a far sì che il sonno si riappropriasse delle sue membra. Matt invece non si addormentò anzi, aspettò che il chitarrista riprendesse a russare per andare a svegliare gli altri.
Riunione di famiglia.

Quando il giorno dopo Zacky Baker aprì gli occhi, dovette sorprendersi del piacevole aroma di caffè che arrivava fino alle cuccette. Non potè quasi credere al proprio naso quando gli parve di distinguere un profumino di dolci.
Quasi correndo si diresse verso la piccola cucina del tour bus rischiando anche di inciampare in una maschera di Frankeinstein.
Frankeinstein? Bah.
"Ehi ragazzi, ma che cazz-?"
Rimase a bocca aperta quando i suoi occhi vennero colpiti da dolcetti a forma di zucca e decorazioni di Halloween.
"Buon Zacky-day!" esclamò Brian voltandosi con un'imbarazzante grembiulino addosso.
"Zacky-day?"
"Film splatter tutto il giorno e atmosfera horror." spiegò Johnny con un largo sorriso.
Il ragazzo andò a sedersi tra Matt e Jimmy senza smettere di sorridere, non poteva credere che tutto quello potesse essere reale.
"Siamo una famiglia, no?" disse Jimmy, quasi per rispondere alla muta sorpresa di Zacky.
"E quando un membro della famiglia sta male, è lecito che gli altri quattro si spacchino il culo per far sorridere quel fastidioso broncio."
Non c'era alcun bisogno di specificare che quella frase fosse di Matt, vero?





Ringrazio chiunque abbia la buon anima di leggere e commentare, hope you've enjoyed it!
Dom.
   
 
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