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Autore: Alexiel94    21/11/2011    2 recensioni
[Pre-Il Ladro di Fulmini]
Ho provato a scandagliare l'animo di Luke per scoprire cosa l'ha spinto a unirsi a Crono, e leggendo i libri ho pensato che probabilmente uno di questi è la morte di Talia.
Primo esperimento Talike scritto.
Sentì la sua ira contro suo padre e il resto degli abitanti dell'Olimpo aumentare, e dovette mordere il cuscino per evitare di mettersi ad urlare. Quanto li odiava. Stpuidi dei. Odio. Odio. Odio...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Castellan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Talia



Luke si rigirò per l'ennesima volta tentando di prendere sonno, ma provava una rabbia tale che non credeva ci sarebbe riuscito. Si sfiorò con le dita la nuova cicatrice che si era appena procurato nel giardino delle Esperidi e maledisse Ermes per la milionesima volta. Aveva passato tre anni ad allenarsi duramente al campo e quell'idiota che gli affidava? Un'impresa già compiuta da un altro eroe, e per altro neanche seria. Rubare una mela d'oro dal giardino delle Esperidi gli era riuscito abbastanza egregiamente, se non fosse stato per il fatto che il drago era riuscito a colpirgli il volto, sfregiandolo. Imprecò contro gli dei, per colpa di quella cicatrice che si era procurato la sua impresa era stata considerata un fallimento, ed ora erano state proibite le imprese per ogni ragazzo e ragazza del Campo. Sentì la sua ira contro suo padre e il resto degli abitanti dell'Olimpo aumentare, e dovette mordere il cuscino per evitare di mettersi ad urlare. Quanto li odiava. Stpuidi dei. Odio. Odio. Odio...

Il solito incubo lo perseguitava da tre anni ormai, tanto che aveva imparato a farci l'abitudine e ormai lo reputava un sogno qualsiasi. La scena era sempre la stessa, lui, Annabeth, Grover e Talia che correvano per raggiungere il Campo Mezzosangue. Davanti c'era la piccola figlia di Atena che lui e Talia avevano incitato a scattare più avanti possibile. Segiuvano a ruota lui e Grover, che si guardava continuamente alle spalle, e dietro c'era Talia che copriva le spalle a tutti loro. -Che fai?!- gridò Luke voltandosi indietro e vedendo che la sua amica si era fermata.
-Voi andate avanti- disse Talia attivando l'egidia, lo scudo regalatole da suo padre Zeus, che fece arretrare di pochi metri i seguigi infernali e le Benevole.
-No! Rimango con te- replicò Luke estraendo un coltello di bronzo celeste e si voltò per raggiungerla, ma non ebbe fatto che pochi passi che la figlia di Zeus lo bloccò -Non stare appresso a me! Loro vogliono solo me, non voi! Vai!-.
-No- ripetè imperterrito lui, ma la ragazza lo guardò con tanta decisione che penso che l'avrebbe attaccato se non avesse eseguito l'ordine. -Vi raggiungo dall'altra parte- promise Talia. Luke era ancora riluttante, ma le diede le spalle e corse verso l'altra parte della collina. Pochi secondi dopo l'urlo agghiacciante dell'amica lo costrinse a voltarsi e vide le Furie che con uno strappo sinistro dilaniarono il suo corpo. -NO! TALIA!- gridò con tutta la forza che aveva in corpo e si voltò per raggiungere il corpo dell'amica, che cadde in una pozza di sangue mentre le Benevole sghignazzavano compiaciute e i segugi infernali guaivano. Ora, in questa parte dell'incubo di solito Luke veniva fermato da Grover, che lo convinceva di entrare nella metà della collina sicura. Invece questa volta fu diverso. Il ragazzo corse verso il corpo ormai brutalmente dilaniato di Talia, ma man mano che procedeva la scena si faceva sempre più buia e cupa, fino a che non si ritrovò sull'orlo di un baratro. -Luke- lo chiamò una voce proveniente dal fondo del baratro, che gli fece venire i brividi come le unghie passate su una lavagna.
-Chi sei?- domandò esitante al baratro.
-Sono colui che ti può aiutare a vendicarti con gli dei- rispose la voce. L''interesse di Luke fu immediatamente attirata dalla cosa che stava in fondo al baratro, che in qualche modo dovette percepire di avere l'attenzione del ragazzo perchè scoppiò in una strana risata gutturale e aggiunse -Sì, giovane figlio di Ermes, so cosa provi verso l'Olimpo-.
-Che cosa sei?- domandò inquietato dalla cosa, come faceva a conoscere i suoi più intimi sentimenti? E soprattutto, come faceva a sapere che gli dei esistevano e di chi era figlio?
-Sono un essere immortale, esistevo prima che gli dei nascessero e li odio almeno quanto te- rispose la voce. Luke deglutì, aveva avuto una mezza idea di chi potesse esserci lì sotto, ma ne era troppo terrorizzato persino per pensarci. Non poteva esserci un Titano lì dentro, soprattutto quel Titano. -Ho convocato il tuo alter-ego dei sogni qui da me per farti una proposta- disse ancora la voce. Allora gli venne in mente una cosa a cui prima non aveva fatto caso: quello era solo uno stupido sogno. Scoppiò a ridere senza alcun ritegno, e continuò a farlo fino a che non gli si appannò la vista e si rese conto di avere le lacrime agli occhi a causa delle troppe risa. -Questo è solo uno stupido sogno- disse Luke cercando di non scoppiare a ridere di nuovo.
-Non hai ancora capito, giovane figlio di Ermes, che gli dei comunicano tramite i sogni?- chiese la voce caricata di amaro sarcasmo, e il ragazzo smise immediatamente di ridere. Si ricordò che gli antichi greci consideravano il sogno come un segno divino, e anche che suo padre Ermes aveva usato quel mezzo di comunicazione per convocarlo sull'Olimpo e affidargli la sua impresa. Sentì un moto di rabbia scaturato dal suo pensiero e dai conseguenti ricordi dell'impresa fallita, e strinse i pugni a tal punto da farsi sbiancare le nocche. Gli dei erano sempre stati degli inutili egoisti, non avevano mosso un dito nemmeno per salvare Talia tre anni prima. No, erano stati troppo impegnati per farlo, e naturalmente l'unica cosa che Zeus era stato in grado di fare per lei era stato farla diventare un pino. Eppure era suo padre, che diamine! Io non avrei mai permesso a mia figlia di morire se fossi stato un dio, pensò con un misto di frustrazione e odio. -Allora, figlio di Ermes, vuoi unirti a me per rovesciare l'Olimpo?- chiese la voce con fare adulante. Non fu solo l'alter-ego del sogno di Luke a ghignare, anche sul volto del ragazzo immerso in un sonno profondo si stampò uno strano sorriso in faccia. L'avrebbe fatta pagare a quegli idioti egoisti, per ogni singolo torto che gli avevano fatto, per averlo considerato poco più che un rifiuto dopo aver fallito la missione nel giardino delle Esperidi, ma soprattutto avrebbero pagato per aver lasciato morire Talia.
   
 
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