RATING: Verde-Giallo?
GENERE:
Romantico,Drammatico.
PAIRING:
Jasmine/Ariel.
AVVERTIMENTI:
Femslash,
Crossover, AU, Angst.
DEDICA: A
Marchesa
Velvetwalk Vanzetta, perché la… cosa
che vi
apprestate a leggere è una sua espressa
richiesta come regalo di non-compleanno; siccome ho il cuore di panna,
ho ceduto
senza (quasi) protestare ed ecco il risultato: è tutto per
te, donnaH! <3
NOTE: Detto
fuori dai denti: questo è il mio primo tentativo di scrivere
una femslash, e
non ho le capacità sufficienti per rendermi conto se
è un totale ed immenso
obbrobrio -se è così, me ne scuso in anticipo- o
se c’è qualcosa di
decente/salvabile. La folle idea di un simile folle crossover mi
è stata
suggerita da questo video (http://www.youtube.com/watch?v=PfHDGuhYCNw).
E’ tutta colpa sua, della sua autrice e di Marchesa che mi ha
contagiata con il
suo -malriposto- entusiasmo, ecco (nel caso ve lo stiate chiedendo,
sì: è una
patetica mossa difensiva per pararmi le terga)!
Ma ciancio alle
bande… Buona lettura, e abbiate pietà di me: ho
solo
vent’anni e tutta una vita davanti xD.
Jasmine
ricordava ancora l’istante in cui i suoi occhi -neri
più dell’ossidiana,
luminosi come il manto notturno punteggiato di stelle- avevano
incrociato per
la prima volta quelli -azzurro mare, così chiari da sembrare
trasparenti- di
Ariel.
Una corrente di
elettricità pura l’aveva investita, togliendole il
fiato per un lunghissimo e pigro momento, lasciandole una sensazione di
vuoto
nello stomaco.
E
così è
questo il colpo di fulmine, aveva pensato
fugacemente la principessa
di Agrabah.
Presa
com’era dalle sue considerazioni, si era accorta in ritardo
della presenza di Eric, suo amato fratello nonché futuro
sovrano del regno;
egli non pareva aver notato il suo turbamento e anzi le era andato
incontro per
abbracciarla.
“Sorella
mia, che gioia poter rivedere il tuo bel volto! Non sai
quanto ne ho sentito la mancanza, in questi mesi lontano da
te” l’aveva
salutata con sincero affetto il giovane, gli occhi verdi scintillanti
di
entusiasmo.
“Eric
caro, così dicendo lusinghi il mio ego, ma non rendi
giustizia
all’affascinante fanciulla al tuo fianco. Puoi
presentarmela?” si era schermita
con improvvisa timidezza.
“Stavo
giustappunto per farlo: sorella adorata, lei è Ariel. Ariel,
Jasmine” e così dicendo aveva spinto gentilmente
in avanti la sua
accompagnatrice perché si facesse ammirare in tutta la sua
bellezza.
Ariel proveniva
dalla lontana Britannia, aveva spiegato Eric dopo che
le due donne si erano strette la mano con circospezione. Egli vi si era
recato
al fine di concludere una trattativa commerciale con uno dei
più influenti
industriali al mondo, cosa che avrebbe significato per Agrabah un
afflusso di
denaro supplementare non indifferente, e s’era perdutamente
innamorato della nipote
del notaio incaricato di redigere l’accordo. Il tempo di
corteggiarla e far
breccia nel suo cuore, ottenerne la mano ed erano partiti alla volta
dell’Arabia, dove si sarebbero sposati il prima possibile.
A quelle parole,
pronunciate dal fratello con spensierata crudeltà,
Jasmine si sentì morire.
Il lieve sorriso
che Ariel le rivolse al momento di congedarsi per la
notte, però, le restituì un po’ di
speranza. Questo, e il fatto che la ragazza
non avrebbe condiviso il letto con Eric.
Non fino al
matrimonio, almeno.
I giorni a
seguire Jasmine li visse con addosso uno strano senso
d’irrealtà. Trascorse più tempo
possibile nelle sue stanze in compagnia della
fedele tigre Rajah, raccontandole della bellissima figlia del Nord che
le aveva
rubato il cuore; ci aveva scambiato sì e no due parole
durante i pasti, ma era
in grado di descrivere con esattezza la sfumatura fulva dei suoi
capelli ed il
numero di efelidi che le decoravano il volto, nonché il
biancore lunare della
carnagione. L’aveva osservata con discrezione, furtivamente,
ma i suoi occhi
attenti avevano memorizzato ogni ombra, ogni curva del corpo, ogni
piccola
irregolarità nei lineamenti.
Un pomeriggio
particolarmente assolato, mentre vagava lungo i corridoi
del palazzo con un’espressione trasognata,
s’imbatté nei futuri sposi che
volteggiavano con grazia nella sala da ballo. Rimase sulla soglia,
senza farsi
scoprire, e li osservò a lungo. Le note del valzer,
così eleganti e solenni,
non riuscivano a coprire il chiacchiericcio allegro dei due giovani.
Ariel
rideva, illuminando tutta la stanza, ed Eric le rivolgeva sguardi
intensi ed
appassionati. Ad un certo punto l’inglese mise un piede in
fallo, perdendo
l’equilibrio, ma il suo cavaliere fu lesto a tirarla verso di
sé, impedendole
la caduta.
Più
silenziosa di uno spirito dei boschi, Jasmine si allontanò,
vergognandosi dei propri pensieri.
Ormai arresasi
all’ineluttabilità del fato, la ragazza rimase
alquanto
sorpresa -per non dire sconvolta- quando, la mattina seguente, la
fidanzata del
fratello le fece visita nei suoi appartamenti.
“Spero
di non disturbarvi, principessa. Posso entrare?” chiese
Ariel,
giocherellando nervosamente con una ciocca di capelli.
Jasmine,
malinconicamente distesa su un triclinio blu come la veste
che indossava, alzò il capo di scatto, imitata prontamente
da Rajah.
“Ah…
C-Certamente, Ariel. Accomodatevi, prego, e chiamatemi pure
Jasmine”
balbettò confusa.
“Grazie,
Jasmine” replicò l'altra prendendo posto sulla
poltrona di
fronte. Poi si sporse in avanti, verso di lei, ed i loro visi quasi si
sfiorarono. “Diamoci del tu, che ne dici?” propose
con tono cospiratorio, e
rise.
“Con
molto piacere, cognata” riuscì a rispondere
Jasmine fingendo
un’allegria che non provava, stirando le labbra in un sorriso
che, sebbene
esitante, turbò profondamente l’altra ragazza.
Fu
così che le loro chiacchierate mattutine divennero
un’abitudine
molto gradita ad entrambe. Eric, che si alzava al levar del sole per
svolgere i
suoi incarichi di principe e non rientrava a palazzo che per
l’ora del pasto
serale, si mostrò contento all’idea che sua
sorella ed Ariel stessero legando
tanto in fretta. Le vedeva scherzare fra di loro, le teste vicine e le
occhiate
complici, e notava quanto fosse argentina e coinvolgente la risata di
Jasmine e
palese l’ammirazione che accendeva gli occhi della sua futura
moglie.
Ne era felice,
davvero, ma non riusciva a non esserne sottilmente,
irrimediabilmente... geloso.
Una notte,
assicuratasi che nessuno la stesse sorvegliando, Jasmine
bussò alla camera di Ariel.
L’acqua
nella vasca delle ninfee rifletteva la luce del sole
pomeridiano, illuminandosi di bagliori accecanti.
“Non
è giusto, Ariel. Non possiamo continuare
così… tu ed Eric siete
fidanzati” la voce di Jasmine era colma di tristezza e
rimorso, dolorosamente
consapevole di essere stata lei a dare inizio a tutto. Immerse una mano
nella
vasca, e decine di pesciolini colorati accorsero, attirati dalle sue
dita
affusolate.
“Ma
non siamo ancora sposati” replicò con decisione la
sua interlocutrice.
“Ciò
non toglie il fatto che quello che c’è tra noi sia
sbagliato.
Come ho potuto tradire mio fratello in questo modo?” si
rimproverò duramente la
ragazza, furiosa con se stessa.
“Jasmine,
ascoltami” Ariel le afferrò le spalle guardandola
dritta in faccia.
“Non mi hai costretta né sedotta.
L’abbiamo voluto entrambe, e se potessi
rifarei tutto da capo, lo sai. Ti amo” mormorò
dolcemente per alleviare il
senso di colpa dell’altra.
“Ti
amo anch’io” sospirò infelicemente la
principessa. “Ma il nostro
amore non può durare. Io sono una nobile, tu lo diventerai
con il matrimonio:
la società non avrebbe pietà di noi”.
“Al
diavolo la società! Andiamocene, Jasmine. Fuggiamo in un
posto lontano,
dove nessuno potrà trovarci. Non m’interessano i
titoli nobiliari e il
prestigio se non posso amarti alla luce del sole e dividere il resto
della mia
vita con te”, dichiarò
fermamente Ariel,
stringendo con forza la mano bagnata dell’altra.
“Vorresti
davvero passare il resto della tua vita… con me?”,
sussurrò
Jasmine incredula.
Ariel in tutta
risposta la baciò.
Eric le vide,
dalla finestra del salone. Le vide, ed il suo cuore
ruggì.
La fanfiction termina qui. Lo
so, è un finale (volutamente) brusco e aperto e ad alcune di
voi potrà non piacere
o dare fastidio, ma di più non riesco a scrivere -e poi ci
tenevo a postarla in
giornata perché, siccome mi conosco, so che tenderei a
trascinarmela dietro
all’infinito. Comunque sia, per me la storia tra le due
ragazze è finita
esattamente come nel video (sicché, se non l’avete
già fatto, vi consiglio di
cliccare sul link e di vederlo!).
Spero che non vi
abbia schifato troppo; se vi andasse di lasciarmi
pure un commento, mi fareste un bel regalo di non-compleanno xD.