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Autore: Feel Good Inc    21/11/2011    6 recensioni
Il sorriso di lei è come il suo: non si estende agli occhi.
{ Gold/Emma; post-1x04: 'The price of Gold' }
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deal.

{ te l’ha detto il diavolo! }

 

 

 

 

 

Nel silenzio sporco del negozio dei pegni, accavalla le gambe e lo guarda fisso.

Sono occhi interessanti, i suoi. La gente di Storybrooke ha sempre quello sguardo placido, addirittura sognante, e – al di là di un’ovvia eccezione – meravigliosamente di rado uno di loro riesce a sostenere gli occhi più ambiziosi del signor Gold. E la ragazzina che ha osato sollevare i propri e lasciargli quella cicatrice si starebbe leccando innumerevoli ferite, in questo stesso momento, se non fosse stato per Emma Swan e per i suoi occhi così interessanti.

Sono fermi, ma tormentati. Riesce a scorgervi le tracce di un demone antico, un’ombra che non la lascia libera: è la voglia di scappare? È rimpianto? È paura? E di cosa, poi?

Non di lui.

L’osserva a lungo. Sembra davvero una muta sfida, e nessuno dei due cederà per primo – nessuno dei due guarderà altrove.

Emma tamburella con le unghie sul bracciolo della poltrona. Gold sorride. Buffo; quella donna è persino in grado di fargli dimenticare le buone maniere.

« Sono imperdonabile, signorina Swan... Gradisce un cordiale? »

Il sorriso di lei è come il suo: non si estende agli occhi.

« Ma no, signor Gold, lei è di una cortesia squisita. E non bevo mai prima di concludere un affare. »

« Molto giudizioso da parte sua. »

Da questo lato della scrivania, Gold si tende verso di lei; si compiace dell’idea di respirare i suoi spazi. Emma non si ritrae. È decisa ad affrontarlo, a non chinare il viso. E quegli occhi tormentati sono così interessanti.

« Lei appartiene, signorina Swan, a una categoria di persone piuttosto inusuale in questa parte del Maine. »

Emma inarca un sopracciglio, in modo appena percettibile. « Mi scusi? »

« È una donna forte. Troppo forte, per Storybrooke. Oppure riesce a mascherare molto bene le sue debolezze. »

Appare rilassata. Sorride di nuovo, chinandosi a sua volta, puntando i gomiti sulla scrivania – così vicina da toccarlo, così vicino da morderla – senza accorgersi che, in questo modo, la verità che ha negli occhi è ancora più esposta e vulnerabile.

« E lei per quale alternativa propende? »

« Oh, per me... » Si trattiene, si ferma prima di alzare la mano e inciderle la pelle, assicurarsi che tanta sicurezza sia reale, segnarla subito – c’è tempo per questo, c’è tanto tempo. « Io penso solo di essere stato fortunato a incontrarla. »

Per la prima volta da che è entrata da quella porta, Emma lo rifugge. Si ritrae nella poltrona e nei suoi occhi passa un lampo di orgoglioso furore, e tuttavia lo guarda ancora.

« Basta con i giochetti, signor Gold. Mi dica qual è la mia parte dell’accordo. »

Gold l’osserva ancora, in meditativo silenzio, fino a quando quegli occhi iniziano a lacrimare nello sforzo di non abbassare le palpebre. Sente il sorriso farsi più ampio, più caldo.

« E sciupare così la prospettiva di un pomeriggio insieme? Si rilassi, cara. C’è tanto tempo... »

Spazientita, Emma distoglie lo sguardo.

Un istinto primordiale sussurra al signor Gold che il Lupo Cattivo si è sentito esattamente così quando Cappuccetto Rosso ha attraversato la sua strada.

 

 

 

[ 500 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Parto col dire che non ho la minima idea di cosa abbia scritto o di come l’abbia scritta, e sì, con ‘come’ intendo ‘sotto quale sostanza’.

Fatto sta che Hikary mi ha fatta pensare per la prima volta a questo pairing, che con una sola flash me l’ha praticamente conficcato in testa e che per colpa/merito sua/o ho passato quasi due giorni a visualizzarmi nella mente il signor Gold che si tendeva verso Emma sopra una scrivania. *perde il controllo*

È, onestamente, la storia più strana ed ermetica che abbia scritto negli ultimi tempi; ma di questo non faccio una colpa a nessuno se non alla mia misera ragionevolezza di fronte al signor Gold. Nyah.

Te l’ha detto il diavolo! è una frase tratta dalla favola ‘Tremotino’ dei fratelli Grimm. Anche questa, non so proprio cosa c’entri – però ci stava.

Aya ~

   
 
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