21/11/2011
1 recensioniIo sono la “famosa” compagna di scleri Take Thattiani (?) di Amy! :D
Quella che vi apprestate a leggere è la mia prima fiction sui TT nonché prima fiction in assoluto! xD
Nonostante io sia una fedele Barlowen, questa fic tratta di Gary e Jason, un’altra coppia che ho imparato ad apprezzare da qualche tempo!
Spero vivamente che vi piacerà; vi prego di non risparmiare commenti, critiche e suggerimenti, mi sarebbero davvero utili!
Grazie mille,
Lilyan :D
Ain’t no sense in love
Nessuno aveva mai sospettato nulla.
Il ballerino e il cantante. Il mascellone e il perfettino. Troppo diversi, troppo lontani. Eppure dicono che gli opposti si attraggono.
Erano tutti troppo concentrati sulla mia presunta relazione con Howard e la sua con Mark, da poter anche solo lontanamente immaginare quello che in realtà succedeva nelle nostre menti e nelle nostre, o meglio, nella sua camera da letto.
“Gran bello spettacolo quello di stasera, vero?” chiese Gary con la sua solita aria compiaciuta.
“Assolutamente!” rispose il piccolo Mark “Avete visto come si è scatenato Jay su quel palo? Pensavo che le ballerine sarebbero svenute talmente gli fissavano quel culo ipnotico!”
“Sei solo invidioso Markie, non è colpa mia se sono così terribilmente sexy.” Ribatté Jason “Inoltre mi sono impegnato molto in questo spettacolo, non capita tutti i giorni di avere decine di telecamere che ti riprendono il fondoschiena per poi inciderlo su migliaia di dischi e venderlo alla gente spacciandolo per un semplice concerto!”. Scoppiarono tutti a ridere, tranne Mr. B., che, sospirando, disse: “Chissà quante ragazzine, appena lo vedranno, desidereranno di essere quel palo! E non solo le ragazzine…”
Quell’ultima affermazione creò qualche secondo di perplessità nelle menti dei lads, ma Jason, l’uomo dalla risposta sempre pronta, sviò tali pensieri: “Hai ragione! Anche i vecchi pervertiti adorano particolarmente il mio lato B!”. Seconda battuta, secondo strike per il mitico mascellone.
Le ore passavano, e i quattro cantanti parlavano e ridevano come solevano fare anni prima. Solo una presenza mancava, quella presenza che in qualche modo riusciva sempre a rovinare una bella serata. Questa “mancanza”, dunque, non era per nulla sofferta da nessuno di loro.
“Cazzo! Non pensavo fosse così tardi!” Disse Howard fissando l’orologio che ormai segnava le 4 passate. “Meglio andare a dormire, se mi voglio svegliare per riuscire a mangiare un po’ di fagioli cucinati decentemente!” Aggiunse Mark, la cui fissa per il fagioli aveva sempre fatto preoccupare chi si ritrovava a dormire nel suo stesso letto.
“Io starò ancora un po’ qui.” Dissero all’unisono Gary e Jason, che si guardarono con un accennato sorriso non sulle labbra, ma negli occhi, che solo loro due riuscivano a percepire.
“Bene,” disse il piccolo. “goodnight guys!” E si avviò con il riccio su per le scale che conducevano alle rispettive camere. “Fortunatamente questa volta abbiamo quattro camere! Non sarei riuscito a sopportare altre ‘dolci ariette notturne’ di Mark!” Pensò Howard soffocando una crescente risata.
I due rimasero per qualche minuti in silenzio, fissandosi reciprocamente.
“Vado in camera a scrivere, ma avrò bisogno della mia solita ispirazione. Vieni, Jason.” Disse Gary alzandosi dolcemente dalla poltrona di velluto rosso ed avviandosi verso quelle scale che poco prima avevano guidato i suoi due compagni verso le loro stanze.
Jason non disse nulla, si limitò ad alzarsi e a seguirlo, fissando maliziosamente il sedere dell’amante. “E poi sarei io quello dal culo ipnotico!” pensò.
Arrivati in camera, Gary si sdraiò sul gigantesco letto matrimoniale posizionato esattamente al centro della stanza. Non disse o fece nulla, ma Jason non si fece prendere dal panico, si limitò a fare esattamente ciò che faceva quasi tutte le notti.
Chiuse la porta e si avvicinò lentamente al letto, sfilandosi la leggera giacca grigia e successivamente la camicia di seta, rimanendo a petto nudo.
Stava per coricarsi al fianco di Gary quando egli, tra il serio ed il divertito, gli ricordò di riporre adeguatamente i suoi abiti sulla sedia: “Non vogliamo che i tuoi bei vestiti si sciupino, vero Giasone? E poi lo sai che tutto deve essere perfetto nella mia camera, ormai dovresti essere abituato!”. Entrambi sorrisero.
Dopo aver fatto ciò che il biondo aveva richiesto, Jason riuscì finalmente a sdraiarsi sul grande letto, e ad accoglierlo c’erano le braccia dell’amante e tutto il calore che egli riusciva a trasmettergli.
I due si cinsero a vicenda, guardandosi negli occhi per pochi ma interminabili secondi.
“You’re not the one I need
But you’re the one that I want
Ain’t no sense in love.”
Sussurrò Gary.
Un lungo e passionale bacio.
Uno di quei tanti lunghi e passionali baci che si sarebbero aggiunti alla lista di quelli che ancora dovevano nascere. Jason e Gary rimasero immobili, l’uno nelle braccia dell’altro, in quel nascondiglio che li proteggeva dall’esterno, dalle insidie del mondo reale. Quello era il loro mondo, e nessuno si sarebbe potuto intromettere.