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Autore: Elettra28    22/11/2011    9 recensioni
“Hey, Santana! Perche' non ti dichiari?....Sai, credo di sapere perche' sei cosi' brava a buttare tutti giu'…..
E' perche' tu ti butti giu' continuamente... perche' non puoi ammettere con tutti,
che sei innamorata di Brittany... e lei potrebbe non ricambiarti.
Dev'essere terribile non poter... ammettere con tutti come ti senti
Sai cosa penso che tu sia? Una codarda!”
 
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Hey, Santana! Perche' non ti dichiari?....Sai, credo di sapere perche' sei cosi' brava a buttare tutti giu'…..
E' perche' tu ti butti giu' continuamente... perche' non puoi ammettere con tutti,
che sei innamorata di Brittany... e lei potrebbe non ricambiarti.
Dev'essere terribile non poter... ammettere con tutti come ti senti
Sai cosa penso che tu sia? Una codarda!”
 
Quelle parole, le rimbalzarono per la testa, mentre era pietrificata a pochi passi dalla persona che le faceva riecheggiare pesantemente, dentro di lei. Smise di respirare ed, il ghigno che le solcava il viso subito dopo aver ricoperto di insulti Finn Hudson, era scomparso immediatamente.
Strinse forte, contro il suo petto, la cartella che teneva con tutte e due le braccia, si guardò intorno per quei pochi interminabili secondi, ed iniziò a vedere in ogni angolo, visi sorridenti, ragazze che parlavano trà loro, mentre volgevano furtivamente lo sguardo verso di lei, mentre altri prendevano in mano il cellulare scrivendo velocemente qualcosa che, immaginava, centrasse con quello che, quell’idiota di Finn, aveva appena urlato nell’andito della scuola, gremito di studenti.
 
Chiuse con forza gli occhi, ripetendosi di stare calma e non reagire, perché avrebbe attirato, ancora di più, l’attenzione di quei pochi che, magari, non avevano sentito la voce irritante di quell’essere indefinito, alimentato dal suo stesso grasso che le colava persino dalle basette.
Riprese a camminare più veloce, ignorando gli sguardi rivolti tutti a lei.
L’avrebbe pagata cara, o se l’avrebbe pagata!!!! ogni passo che faceva, era un’idea nuova, su come vendicarsi: poteva mettere dei manifesti in tutta la scuola, con la sua faccia inserita in un corpo di un gigantesco tricheco, oppure poteva convincere Becky ad usare il megafono della scuola e fare un annuncio a tutti che, Finn  Hudson, era pessimo a letto e che, nonostante la Berry gliela volesse dare, lui era troppo codardo per farsi avanti.
 
“hey dove vai così di corsa?” Sentì una voce che la chiamò a pochi passi dietro di lei.
Perse improvvisamente tutte le sue idee di vendetta, vedendo quel sorriso che, ogni santa volta, la spiazzava, avrebbe voluto buttarsi trà le sue braccia ed affondare il viso trà i suoi capelli morbidi e biondi, per lasciare ogni angoscia, che in quel momento la pervadeva, trà quelle braccia che, era sicura, l’avrebbero stretta. Ma non poteva, non lì, non trà quegli sguardi sospetti, ed ormai coscenti, a causa del ragliare di quell’asino di Finn.
“Hey…. Ti cercavo!” mentì, perché stava solo scappando in quel momento
“oh bene, perché dobbiamo andare San, è tardissimo!” le prese la mano, che lei subito ritirò guardandosi sospetta in giro. Brittany si girò e la guardò perplessa per quel gesto improvviso.
Non voleva darle spiegazioni in quel momento, così disse
“tardi per cosa?”
“Santana??!!! Ti sei dimenticata che giorno è oggi?” si mise la mano in un fianco ed assunse un’aria da rimprovero, dimenticando immediatamente quel gesto
Vide che la mora non rispose e continuò
“oggi è giovedì…. E ricordi cosa facciamo noi il giovedì?” scandì le parole perfettamente, per dargli più peso
La mora, immediatamente si ricordò che cosa facevano ogni giovedi assieme e rispose
“oh già…. Oggi è giovedì”  procurando un sorriso sollevato della bionda di fronte a lei.
“ecco, meno male Santana…. Ora dobbiamo andare, perché si stà facendo tardi, non vorrei prenda troppo freddo poi”  le prese la mano, questa volta senza darle il tempo di ritirarla, perché gliela strinse fortissimo e la trascinò, a passo svelto, verso l’uscita della scuola.
 
 
******
 
 Era seduta su di una sedia nel bagno di casa Pearce che si limava le unghie, mentre Brittany asciugava minuziosamente il pelo di Lord Tubbington,  con un phon e gli cantava canzoni sui gatti che, a detta sua, erano le preferite del micio il quale, ormai arreso dalla routine settimanale che impeccabile lo attanagliava da anni, stava immobile trà le ginocchia della sua padrona. Santana non aveva mai visto un gatto rimanere immobile davanti ad una bacinella piena d’ acqua e schiuma profumata alla fragola, come quell’ammasso di pelo e ciccia,  in più doveva condividerla con una paperella di gomma morbida che, Brittany sistematicamente, schiacciava vicino alle orecchie di Lord T., facendole fare un suono fastidiosamente acuto, mentre lo lavava. Evidentemente, anche quel gatto subiva il fascino di quella personcina che, con un sorriso, sapeva farti perdere completamente la ragione e lobotomizzarti.
 
“Dovresti cantare anche tu la canzone di DORAEMON a Lord T.” si girò, volgendo lo sguardo alla latina ,che ammirava il suo minuzioso lavoro  fatto con le sue unghie
 
“non se ne parla proprio! Non sprecherò la mia preziosa voce, per cantare una canzone ad un ammasso di pelo che mi odia palesemente” sventolò velocemente la lima per le unghie verso il gatto
“oh avanti San, Lord T. non ti odia affatto e lo sai” le rispose, per poi sfornare uno dei più grandi suoi sorrisi e dire “dai San….  Che ti costa?” si avvicinò a lei col gatto a penzoloni, ormai asciutto, che la guardava con aria pietosa.
Non poteva resistere a quell’infinita dolcezza e, esattamente come il gatto rassegnato davanti a lei, si arrese ed esclamò
“e và bene…” sorridendo
Brittany iniziò
 
DORAEMON, DORAEMON.
DORA-DORAEMON…..”
guardò esplicitamente la mora con gli occhi spalancati, perché continuasse insieme a lei
 
sei il gatto ideale,
ma il tuo mini padrone
è un vero pigrone.
Sai già che dormirà,
niente lo sveglierà
e perciò in ritardo arriverà
.”
 
Cantavano insieme, mentre si guardavano sorridenti e Brittany faceva muovere il povero gatto, con le zampe che oscillavano da una parte all’altra.
Finirono la canzone trà le risate, la bionda si avvicinò al suo viso, per stamparle un bacio e continuare a ridere trà le sue labbra, mentre Lord Tubbington ne approfittò per sgattaiolare via velocemente e sparire dalla stanza.
 
 
“…..sei innamorata di Brittany... e lei potrebbe non ricambiarti.”
 
Mentre baciava quelle labbra morbide, le risuonò improvvisamente in testa, quella voce e quella frase. Si bloccò e, staccandosi dalle labbra della ragazza, girò il viso dall’altra parte ,serrando gli occhi, pregando che smettesse di rimbombare  nella sua testa.
 
“San…. Che succede?” la ballerina si accorse  del turbamento della mora davanti a lei
 
“n…niente….” Disse, incrociando di nuovo il suo sguardo ed accarezzandole il volto
A Santana bastò uno sguardo eloquente della bionda, per farle capire che non l’aveva bevuta, decise di cercare ancora conferme, aveva paura e, l’unico modo, per far smettere di risuonare quella voce continua nella sua testa, era fare di nuovo quella domanda.
 
“Britt…. No-noi stiamo insieme vero? E- e tu mi ami? Non è così?” chiese balbettando nervosamente
 
 
La ballerina si fece seria improvvisamente, Santana vide che corrucciò la fronte, come se stesse pensando a quello che doveva rispondere, le venne il panico, perché in quel momento, era talmente agitata, che non riusciva nemmeno ad interpretare i pensieri di Brittany, ed aveva paura della risposta.
 
La bionda inclinò la testa e disse
“Santana, perché continui a chiedermelo così insistentemente? Sembra che tu non mi creda, te l’ho già detto, mille volte…. Mi sento come quando racconto a Kurt delle fatine, che ogni mattina vengono a trovarmi e mi aiutano a vestirmi e lui continua a guardarmi storto, come se avessi detto qualche castroneria e non mi crede”
Pronunciò quelle parole tutte d’un fiato, come era suo solito, quando sentiva che doveva far valere le sue idee, oppure che la persona davanti a lei non aveva fiducia, sfornava mille parole al minuto velocemente, per non dare il tempo all’altro di rispondere per poi spiazzarlo.
Così come ora aveva fatto con lei, ma la sconvolse ancora di più, quando continuò
 
“io ti amo Santana,farei qualsiasi cosa per te, anche lasciare Lord T. per un mese senza bagno del giovedì, se tu me lo chiedessi” La mora sapeva che, quell’esempio, per quanto banale, per Brittany era una vera prova d’amore.
 
Le sorrise per farle capire che ora era più serena.
 
“mi devi credere però, non devi avere sempre questi dubbi…. Perché ce li hai San? Non ti fidi di me?”
Chiese con tutta la dolcezza possibile
 
“no… no! Non è così, scherzi? È che ho paura Britt…. Ho paura che, se gli altri lo venissero a sapere…. Cioè… di noi due intendo… ti farebbero del male….e… vedi Britt… se tu ci stai male…. Ecco…. Se poi tu ci vuoi ripensare io…. Si… io lo capirei… sappilo!” disse sinceramente, con la paura di essere stata talmente convincente, che la bionda potesse cambiare idea in quell’istante.
 
“San sei tu quella che ha paura, io no! Non ho paura degli altri se ci sei tu con me…. Che diamine! sono candidata alle presidenziali della mia scuola e le vincerò! Niente mi può fermare!” disse, sollevando, con forza, il braccio destro e facendo ridere la ragazza di fronte a lei, che ringraziò per avere al suo fianco una persona così positiva e coraggiosa come Brittany.
Nessuno la faceva ridere e sapeva rasserenarla come lei.
 
“vieni con me!” la bionda le prese la mano e la trascinò nella sua stanza, la posizionò al centro della camera, mentre lei si diresse verso lo stereo, per inserire un cd, voltandosi verso la mora ed ammiccando
 
Improvvisamente partì la base di America, del Musical West Side Story, Brittany aveva adorato partecipare a  quel musical, ed aveva imparato tutte le coreografie, anche quelle che non le riguardavano in prima persona, era letteralmente ossessionata.
 
“oh nooooo…. Ancora??” la latina si mise una mano in fronte, mentre sorrideva divertita
“siiii San! Dai…. Com’era quella parola?” le si avvicinò divertita, mettendole le mani attorno al suo collo
 
“Puerrrrtorrico…” iniziò Santana, con l’accento spagnolo che aveva utilizzato per fare Anita nel Musical, Brittany andava in estasi, sentendo quell’accento e, quando poteva, obbligava Santana a pronunciare alcune parole che le piacevano particolarmente, per come la mora le diceva
 
“ahahahah siiiii…. E l’altra? Quella più bella” disse ridendo
 
“quale…. Sssstrrrimming?”rispose divertita Santana, Brittany si buttò trà le sue braccia, quasi soffocandosi dalle risate
 
“siiiii…. Oddio ti adoro Anita mia!” le diede un bacio velocissimo ed iniziò a fare la coreografia di America, trascinando anche Santana.
 
Le due ballavano divertite nella stanza di Brittany, mentre facevano sventolare ,quelle poche righe di stoffa, che la divisa da Cheerleader permetteva loro di fare, mentre cantavano insieme
 
“lalalala l’America, lalalalala l’America”
Santana, per quei minuti, lasciò andare l’angoscia che le stringeva il petto dopo quella scena in corridoio, per ballare spensierata affianco alla sua Brittany.
 
******
 
La lezione di fisica era finita, mentre usciva dalla classe e continuava a sentirsi gli occhi di tutti addosso, ascoltava Brittany che continuava a convincerla, di farla finita col prendersi gioco di Finn , ormai stava finendo tutte le teorie, per convincerla che, il Bradipo, non avrebbe sofferto più di tanto per le sue offese gratuite, quando comparve davanti a loro Becky
 
“Santana, la coach Sue ha bisogno subito di te nel suo ufficio.” Disse, evidentemente agitata
 
 
Sentì un gelo improvviso entrando in quella stanza, alla vista delle tre persone, schierate davanti a lei, che la guardavano, come se fosse una condannata a morte.
 
“che succede?” chiese, squadrando a turno i visi dei tre
 
Appena sentì la mano di Will Shuster, che le toccava la spalla, capì che era successo qualcosa e, quel qualcosa, non doveva essere molto bello.
 
Man mano che la Silvester parlava, ed era interrotta a turno da Burt e da Will per cercare delle parole di conforto, sentiva sempre più lontane e patinate, tutte quelle parole.
Poi le fecero vedere un video…..
Alla vista di quel video, per un secondo, non riuscì a ricordare dove si trovasse e chi erano le persone attorno a lei, si sentì smarrita e, come in un film mandato avanti velocemente, vide le facce dei genitori e poi quella di Brittany e di tutti quelli del Glee , insieme alla squadra delle cheerleader, tutte queste persone, le passavano davanti agli occhi velocemente. Col viso stravolto dalle lacrime si girò verso la sua Coach per chiedere
 
“non posso credere che stia succedendo!” illudendosi che fosse uno scherzo, poco simpatico, ideato da quegli adulti che, continuavano a farsi la guerra, coinvolgendo degli adolescenti, che non c’entravano niente con le loro frustrazioni da grandi.
 
“mi dispiace tanto” pronunciò la Silvester affranta
 
“non l’ho neanche detto ai miei genitori!!” esclamò sconvolta, mentre un fiume di possibili scenari catastrofici la travolse. Le mancò improvvisamente l’aria dentro quella stanza e decise di fuggire, iniziò a correre, voleva correre per ore, fino a raggiungere il posto più lontano possibile, improvvisamente desiderò di essere invisibile e sparire completamente dalla vista di tutti.
 
Ora tutti sapevano, conoscevano i suoi sentimenti, senza che lei lo avesse permesso, senza che avesse autorizzato tutta quella gente sconosciuta, ad entrare nel suo cuore.
 
Girò l’angolo di quell’infinito corridoio e si scontrò con una figura più alta di lei che, per evitare cadesse rovinosamente a terra, per l’impatto violento, l’afferrò per le braccia e, non accorgendosi del suo viso bagnato di lacrime, disse
 
“Hey zuccherino! dove corri così di fretta?” Puck cercò il suo viso, che in quel momento era girato dalla parte opposta e vide che piangeva, si fece subito serio pronunciando
“che succede piccola?”  Santana era una stronza di prima categoria, Puck lo sapeva bene, ma sapeva, altrettanto bene, che quando amava qualcuno, si donava completamente a lui, senza riserve, e sotto quella corazza da insultatrice di prima categoria, si nascondeva una persona sensibile e profondamente insicura. L’aveva sperimentato sulla sua pelle, perché ,un tempo, si erano voluti veramente bene.
La mora lo guardò con gli occhi appannati dalle lacrime, riconobbe appena la cresta di Puckerman, ma non aveva nessuna voglia di fermarsi con lui a parlare , voleva correre…. Fuggire e nascondersi
 
“lasciami andare Puckerman!!!” urlò violentemente, davanti alla faccia sconvolta del ragazzo, per poi liberarsi con forza e riprendere la sua corsa
 
“Santana!!! Aspetta…..!!” urlò, mentre la sagoma della mora, spariva lungo il corridoio
 
Doveva essere successo qualcosa di veramente grave, perché la sua ex compagna di Glee, si lasciasse andare così, davanti a tutta la scuola. Nel corridoio c’erano ancora dei ragazzi, intravide un gruppetto che ridacchiava, guardando nella direzione dove la ragazza era appena fuggita. Si avvicinò a loro e decise, senza mezze misure, di afferrarne uno per il colletto della camicia e sbatterlo sull’armadietto, sollevandolo di qualche centimetro da terra e posizionandosi vicino al suo viso
 
“che è successo? Perché stavate ridendo e guardavate da quella parte?” chiese a denti stretti e con sguardo minaccioso
 
Il ragazzo, che nel frattempo era sbiancato, balbettò
 
“c-come? non l’hai saputo?”
“che cosa?” lo strattonò ancora più forte
 
“Santana Lopez… è lesbica” disse l’amico affianco a lui, preoccupato per la sua sorte
 
Puck lasciò subito la presa sul ragazzo per rivolgere la sua attenzione all’altro che aveva pronunciato quella frase.
 
“che diavolo stai dicendo? Co-come lo sai?” sapeva perfettamente che Santana e Brittany erano più che amiche, in passato aveva sentito più volte la bionda lasciarsi scappare alcuni dettagli sulle notti passate a “divertirsi” con l’amica. Ma sapeva altrettanto bene che, la mora, non l’avrebbe mai ammesso e, tantomeno, permesso a qualcuno anche solo di pensarlo.
 
“abbiamo visto un video in TV, che dice che la Silvester  ha come capo cheerleader una lesbica e c’è la foto di Santana e poi l’ha confermato anche Hudson ieri, urlandolo a tutti nel corridoio della scuola” disse il ragazzo, sperando di essere stato abbastanza esaustivo, da poterlo soddisfare per lasciare andare lui ed il suo amico
 
Puck non poteva credere che, Finn, fosse stato così idiota, da vendicarsi di tutti gli insulti di Santana, in quel modo.
 
“è una cazzata! E se ve lo dico io credeteci! Ci sono andato a letto anche l’altro giorno!” disse, cercando di coprire la mora “ora sparite! E se vi scopro a ridere un’altra volta, o sò che avete sparso questa voce, vi faccio pentire di essere venuti in questa scuola!!!” urlò, notando che i due tremarono vistosamente e scattarono verso l’uscita della scuola terrorizzati.
 
 
 
Puck iniziò a correre nella direzione opposta, senza pensarci minimamente, c’era solo una cosa da fare, solo una persona poteva risolvere la cosa e far star bene la sua amica.
 
Trovò Brittany in palestra, che cercava di insegnare pazientemente e,  per l’ennesima volta a Sugar i passi della coreografia, che da lì a poco più di mezz’ora, le Troubletones avrebbero dovuto eseguire in Auditorium.
 
Si avvicinò alle due ragazze, interrompendole e, senza nemmeno pensarci, prese Brittany per un braccio e la trascinò verso un angolo isolato della palestra, mentre Sugar urlava
 
“non importa Brittany, te l’ insegnerò un’altra volta la coreografia!” facendo voltare la bionda, che la guardava confusa
 
“ma… non le stavi insegnando tu i passi?” chiese ancora più confuso il ragazzo
“si…” rispose la bionda, grattandosi la testa
“vabbè lasciamo perdere…. Devi trovare Santana!” andò subito al sodo
“perché che è successo?” la ballerina vide lo sguardo preoccupato del ragazzo
Puck raccontò tutto alla bionda, che subito si precipitò fuori dalla palestra, senza nemmeno lasciargli finire il suo racconto, perché aveva capito tutto.
 
“dove vai Britt!!!’” urlò Puck
“non preoccuparti so io dove trovarla, dì a Shelby di temporeggiare e di aspettarci per l’esibizione”
Urlò, mentre spariva dietro la porta che aveva disegnato lo stemma del McKinley
 
Il cuore le batteva a mille, il motivo non era solo la folle corsa, sapeva che, in quel momento, Santana stava cadendo in un vortice senza fine, che l’avrebbe distrutta, se lei non fosse intervenuta in tempo. L’unica cosa che voleva in quel momento era trovarla al più presto, non ragionò nemmeno su dove potesse essere finita, sicuramente non a casa sua, andò dritta verso l’unico posto che lei e Santana conoscevano.
 
Le gradinate del campo da Football, avevano, sotto di esse, una stanza, dove le varie tifoserie riponevano gli striscioni e tutto ciò che serviva per incitare la propria squadra a vincere, quella stanza veniva usata anche come ripostiglio, per gli attrezzi per la manutenzione del campo. Quello era il LORO posto, in quel piccolo rifugio, le due avevano riso, si erano rifugiate tutte le volte che avevano saltato le lezioni, ci avevano fatto tante volte l’amore, era lì che, Santana, le aveva dato il primo bacio, mentre si divertivano a fare la lotta col solletico. Non ci andava mai nessuno li dentro, era il loro posto segreto.
 
Brittany spalancò velocemente la porta ed urlò
“San!”  per poi fare immediatamente silenzio, in mezzo a quell’ammasso di attrezzi da lavoro e striscioni dismessi, sentì singhiozzare dietro un’enorme macchina per tagliare l’erba del campo.
Si avvicinò lentamente.
 
Santana era rannicchiata con le ginocchia strette al petto, che tremava, ed aveva lo sguardo spento, fissava un punto vuoto davanti a lei.
Brittany sentì un dolore fortissimo al petto, nel vedere quella scena e sentì il suo cuore farsi più pesante di almeno un paio di chili.
Si mise in ginocchio davanti a lei, le sembrò che Santana non la vedesse e che, davanti a lei, potesse vedere quei mostri che spesso anche lei aveva sognato e che lì, in quel momento, la stavano facendo tremare dalla paura. Avvicinò le sue mani lentamente per toccarle il viso e, con i pollici, fece dei giri circolari attorno alle sue guance. Santana, a quel tocco così familiare, si destò come da un brutto sogno e finalmente, guardò negli occhi Brittany. La bionda vide i suoi occhi spenti pieni di dolore, le stava venendo da piangere, non poteva reggere alla vista di quello strazio e di quell’espressione che, tacitamente, le stava chiedendo aiuto. Decise di farsi forza e resistere, trattenendo, finchè poteva, le lacrime. Avvicinò le sue labbra a quelle di Santana, decidendo che, la miglior cura in quel momento, fosse darle tanti piccoli baci delicati in tutto il suo viso che era gelato ed inespressivo a causa del terrore che stava provando. Iniziò dalle labbra, per poi portarsi sulle guance e proseguire nelle tempie e sulla  fronte. Ogni singolo bacio era dato lentamente e delicatamente, si soffermava per ciascuno qualche secondo in più, come se potesse riscaldare quel viso con le sue labbra.
 
A Santana sembrò di riprendere lentamente a respirare, ad ogni tocco di quelle labbra sul suo viso, guardò intensamente Brittany, che era concentrata a cercare nuovi spazi di pelle, che ancora le sue labbra non avevano toccato.
 
“E’ finita Brittany…. Lo sanno tutti ora” pronunciò con mezze frasi frammentate
La bionda non si scompose e continuò a baciarla nei punti ancora inesplorati
“mi hai sentito? “ cercò di richiamare la sua attenzione
Brittany, con tutta la calma possibile e sempre continuando la sua operazione risanatrice, disse
“non è finita, ma anzi inizia tutto ora” spiazzando la mora davanti a lei
 
“come puoi essere così tranquilla? Ora tutti sanno di noi, tutti Britt capisci?” ricominciò a tremare ed a piangere
 
“sono tranquilla, perché ci sei tu con me, non mi succederà niente…. Non ci succederà niente di male Santana. Perché, ora più che mai, siamo noi” la guardò ,intensamente e con sicurezza, negli occhi
 
“capisci? Non ti lascerò mai sola San e tu farai lo stesso, affronteremo insieme tutto…. NOI lo faremo insieme” scandì quel noi per farle capire che davvero non era sola
 
“cosa diranno i miei? Ed i tuoi?” chiese disperandosi al solo pensiero
“li affronteremo insieme, qualsiasi cosa succeda saremo assieme, non ti lascio Santana!” esclamò sicura
 
Santana si mise le mani in testa ed abbassò il viso disperata
 
“voglio sparire da questo posto, non posso affrontare gli altri, gli sguardi della gente, sarò già sulla bocca di tutti! Cambierò scuola Britt, farò come Karofsky, non posso restare qui” era completamente presa dal panico
 
“puoi anche cambiare scuola se vuoi e se questo ti farà stare meglio, ma ciò che sei non cambierà e ti ritroverai a dover scappare ogni volta”
Era impressionata da come, a volte Brittany ,riuscisse a trovare le parole giuste per la situazione, nei momenti più difficili.
“cosa…. Cosa devo fare allora?” chiese quasi supplicandola
 
“ora devi alzarti ed uscire da qui e devi venire, a ballare e cantare con me, il mush up che abbiamo preparato con tanta fatica” le prese la mano stringendogliela
 
“non posso Britt, non ce la faccio!”
 
“si che ce la fai! Ti devi focalizzare su di me Santana!” esclamò, alzando un po’ la voce
 
“che cosa?” chiese perplessa per l’ultima frase
 
“focalizzare su di me, quando io ho paura la notte e vedo delle ombre, allora penso alla danza ed ai giri alla seconda”
 
La mora continuava a non capire dove volesse arrivare, perché stava mischiando un sacco di cose. Brittany si accorse che Santana non capiva il suo discorso e decise di spiegarsi meglio
 
“quando fai i giri alla seconda, devi mettere a fuoco e fissare un punto, sul quale ritornare dopo aver fatto il giro, in modo da non perdere l’equilibrio e non cadere, capisci San?” chiese con fare ovvio
 
“e che centra questo con le ombre e… con me, Britt?” domandò
 
“quando la notte ho paura, perché vedo delle ombre, chiudo gli occhi e focalizzo il mio pensiero su un unico punto : immagino il tuo viso sorridente e così non ho più paura” le sorrise e vide che, per la prima volta, l’altra ricambiò con un lieve sorriso
 
“quindi tu, se hai paura, ti devi focalizzare su di me e non avrai più paura, Capito San?”
 
La mora sentì il suo cuore battere più forte, prese il viso di Brittany trà le sue mani e la baciò, un bacio che sapeva di speranza, quella che le aveva saputo trasmettere, a modo suo, la sua ballerina.
 
“Dio quanto ti amo Britt” sussurrò in lacrime, ancora trà le sue labbra
“anche io San….. ed ora andiamo! Coraggio!” le prese con forza una mano e la fece sollevare
Le due si sorrisero e si abbracciarono, Santana sentiva, in quella stretta, tutta la sicurezza che solo Brittany le sapeva dare.
 
Avanzarono verso l’auditorium e, la ballerina, si accorse che la mora, che stringeva forte la sua mano, riprese a tremare. La fermò prima di entrare dove tutti le aspettavano, e le disse
 
“ricorda, io sarò lì, ti devi focalizzare su di me, cerca il mio sguardo, io cercherò il tuo, ok San?” 
La mora annuì
“ok Britt” abbozzando un sorriso
 
Entrarono in auditorium ed, improvvisamente, tutti fecero silenzio, un silenzio che tagliò a fettine il suo cuore, si rese conto di non avere più difese, gliele avevano tolte tutte, non poteva più affrontare nessuno a testa alta, perché l’altro aveva sempre motivazioni più valide di lei e poteva colpire nel suo punto più debole. Sentì la stretta di Brittany e fece un respiro profondo, mentre avanzava verso le quinte del teatro.
 
“Santana….. io volevo solo dirti che…. Se ne vuoi parlare…. Io ci sono passato e….”
 
“voglio solo cantare Kurt!.... scusami!” lo interruppe, guardandolo con un velo di tristezza negli occhi. Sapeva che, da ora in poi, sarebbe andata così, ci sarebbero stati quelli che “ci erano già passati” ed erano pronti a dispensare consigli e quelli che, inevitabilmente, avrebbero cambiato atteggiamento nei suoi confronti, vedendola diversa.
 
Si ritrovò a ringraziare l’intelligenza di Mercedes, quando radunate tutte, prima di esibirsi, fece un discorso da vera leader del gruppo, dicendo che, qualsiasi cosa fosse successa loro, dovevano restare unite, per poter dimostrare alla New Direction che, il loro gruppo, era una vera famiglia e non un surrogato di starlette, pronte a pugnalarsi alle spalle. In quell’istante, Santana, capì che Mercedes era la vera Leader che serviva alle Troubletones, non avevano bisogno di una cantante impaurita e tremolante come lei.
 
“ok Santana, fai vedere che ti possono piegare ma non spezzare, devi solo focalizzarti su di lei” si ripetè mentalmente.
 
Mentre eseguiva il mush up, si ritrovava a cercare costantemente il viso di Brittany preoccupato che non potesse reggere a quella peso troppo grande, ad ogni giro, che la coreografia richiedeva, si ritrovava a  puntare sempre gli occhi su di lei, per non cadere come quando si fanno i giri alla seconda, come le aveva insegnato la bionda. Fece del suo meglio, ma inevitabilmente, i suoi occhi caddero sulle due persone in prima fila, proprio nel momento in cui lei era avanzata, lasciandosi dietro Brittany.
Finn sussurrava delle cose all’orecchio di Rachel, mentre tutte e due rivolgevano lo sguardo a lei, sul palco. Inevitabilmente il pensiero cadde alla meschinità che, il leader delle New Direction, aveva scorrettamente messo in atto, rivelando quella verità che, ancora, non si sentiva pronta a rendere pubblica.
Non era pronta a sentire e vedere che le persone come Finn e Rachel, commentavano la sua vita come se fosse una delle novità piccanti della loro giornata.
 
Scese velocemente dal palco e, dopo aver fronteggiato la causa di tutto quel dolore, si ritrovò a caricare il suo braccio con tutta la forza che aveva in corpo e colpire con uno schiaffo Finn, scaricando così, tutta la rabbia che aveva accumulato in quelle ore. Senza nemmeno rendersi conto della cosa, diede un veloce sguardo a Brittany che, sconvolta, era rimasta sul palco ad osservare la scena, e fuggì da quel posto. E, per l’ennesima volta in quella giornata, si ritrovò a correre e scappare dalle sue paure.
 
 
**********
 
Ci ho messo una vita prima di decidere di pubblicarla, quindi se volete massacrarmi sappiate che io sono la prima ad appoggiarvi. Non lo sò cos’è…. So solo che ho provato a leggere dentro Santana dopo quello che è successo nell’ultima puntata.
Forse Brittany è un po’ OOC verso la fine…. Boh? Non so giudicate voi, sempre se vi và.
Torno nella mia tana.
Ciauz
E.
  
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