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Autore: EffieSamadhi    23/11/2011    4 recensioni
#066.Between the sheets.#
[Fine VI stagione.]
È il suo lavoro dare risposte, sciogliere i dubbi, spiegare perché le cose succedono. Ma stavolta, per caso o per scelta, non ha una spiegazione. Si allontana, portandosi via i suoi sorrisi e i suoi occhi, e con un timido gesto della mano le dice addio.
Stella sfoglia rapidamente il romanzo, fino a trovare, infilato tra le pagine, un pezzo di carta sgualcito. Credi sempre nelle prove, Stella. Cerca sempre la verità.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Stella Bonasera
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tutte le lacrime vanno baciate via.'
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Credi nelle prove, Stella.

#066. Between the sheets

 

 

66.Between the sheets

 

 

Nel silenzio dello spogliatoio, l’unico movimento è quello delle braccia di Stella.

La detective svuota il proprio armadietto, stipa tutto nel borsone da palestra, si sofferma a guardare la maglietta che credeva di aver perso, e invece è sempre stata lì, come in una cassaforte. La prende tra le mani, ne saggia la consistenza, la avvicina al naso e riconosce il profumo del detersivo alla magnolia comprato al Walmart circa otto mesi prima.

Mentirebbe, se dicesse che non le mancheranno questo lavoro, questa squadra… ma è ora di rimettere insieme i tasselli della propria vita, è ora di riordinare le idee.

La porta si apre, spezzando l’atmosfera quasi magica che si è creata nello stanzino.

“Ehi, ciao. Scusa” balbetta Adam. Nonostante stia seriamente lavorando sui suoi problemi di relazione, ogni tanto non può fare a meno di balbettare. È insito nel suo DNA, nessuna terapia potrà mai guarirlo completamente. “Stai… stai andando via, vero?”

Stella guarda il borsone ancora aperto e ci rimette dentro la maglietta. “Sì. Sì, stavo… prendendo le mie cose.”

“Mi… ci mancherai. Mi mancherai.”

“Adam, tu…”

“No, non dirlo. Lo so. Lo so che avevamo deciso di non… che non si sarebbe ripetuto. Ho solo detto che mi mancherai, tutto qui.”

“Non vado ad abitare sulla Luna, Adam” cerca di rassicurarlo lei.

“A me sembra di sì” le risponde, puntandole addosso gli occhi, così azzurri e magnetici da poter concorrere seriamente con quelli di Flack. “Insomma, non… non sappiamo nemmeno dove stai andando.”

Plurale maiestatis, pensa Stella, sicura che dietro quel ‘non sappiamo’ si nasconde una sola richiesta: dimmi dove stai andando, Stella. Dimmi dove sei diretta, voglio poterti ritrovare. “Anche tu mi mancherai, Adam.”

“Immaginavo che non ci fosse modo di convincerti a restare, quindi ti ho preso un… beh, un regalo d’addio, se vogliamo metterla così.” Le porge un pacchettino rettangolare, poi spinge le mani in fondo alle tasche dei jeans. Stella può quasi vederlo stringere i pugni mentre aspetta che lei strappi la carta. Tra le sue mani, sotto la semplice carta rossa, spunta un libro. Se lo sta ancora rigirando tra le dita, quando lo sente parlare di nuovo. “Ero indeciso tra quello e I dolori del giovane Werther, ma… beh, poi ho pensato che magari avresti apprezzato di più qualcosa con un lieto fine.”

Stella sorride, guarda la copertina, guarda lui e reprime un pianto di commozione. In fondo sa che dovrebbe restare – se non al lavoro, almeno a New York –, perché anche se non ha mai avuto nulla, tranne la sua intelligenza e la sua integrità, sa che potrebbe sempre avere l’amore di Adam. “Grazie, Adam. È stato davvero gentile da parte tua” risponde, muovendo due passi avanti, con le braccia tese ad abbracciarlo.

Si ritrovano così, Adam e Stella, immobili nell’aria di nuovo silente dello spogliatoio, come quella famosa notte in cui si sono ritrovati insieme, tra le lenzuola, senza sapere bene come ci erano finiti. Adam impiega qualche secondo per convincersi, ma alla fine rimette le proprie mani sulla schiena di Stella, come quella notte, esercitando la stessa delicata pressione. Solo che stavolta non è più un incontro, ma un addio. All’improvviso, in un istante imprecisato dell’abbraccio, Stella si trova davanti agli occhi lo sguardo di Adam, puro e innocente com’è sempre stato. Fa scivolare le proprie labbra sulle sue, in ricordo di quell’unica, lontana notte d’amore.

Quando si separano, poco più tardi, a lui sfugge un sorriso. “Devo imparare a sopportare l’idea di essere più felice di quanto non meriti.” Abbassa lo sguardo di fronte all’espressione interrogativa di Stella. “E’… l’ho letta in quel libro” spiega, indicando il romanzo che lei tiene ancora in mano. “L’avrò letto venti, venticinque volte. È un po’ rovinato, ma ci tenevo che lo avessi.”

Soltanto in quel momento Stella pare accorgersi che il libro non è nuovo. “Mi stai dicendo che… è tuo?”

“Sì, ma… voglio che lo abbia tu.”

“Perché?”

“Perché sì”. È la prima volta da quando si conoscono che Adam non le dà una risposta precisa. È il suo lavoro dare risposte, sciogliere i dubbi, spiegare perché le cose succedono. Ma stavolta, per caso o per scelta, non ha una spiegazione. Si allontana, portandosi via i suoi sorrisi e i suoi occhi, e con un timido gesto della mano le dice addio.

Stella sfoglia rapidamente il romanzo, fino a trovare, infilato tra le pagine, un pezzo di carta sgualcito. Credi sempre nelle prove, Stella. Cerca sempre la verità. Con amore, Adam. Stella sorride e resiste all’impulso di corrergli dietro. La verità è che lei l’aveva già trovata, prima che tra i fogli, da sola, tra le lenzuola, con lui.

 

[772 parole.]

 

Note dell’Autrice

In quanto fan di tutte e tre le serie CSI, non potevo saltare a piè pari il fandom.

E leggendo il prompt “Between the sheets”, subito ho pensato ad Adam Ross e Stella Bonasera.

Coppia fantastica, non credete? Già, peccato che lei abbia lasciato la serie alla fine della sesta stagione =(

Il titolo della storia è ispirato ad una battuta pronunciata da Mac Taylor.

La ff è ambientata alla fine della sesta stagione, quando Stella decide di lasciare la squadra.

Il riferimento al magnetismo degli occhi di Flack non ha alcun significato nascosto:

semplicemente, il nostro caro detective ha degli occhi così folgoranti che non si può fare a meno di notarli *_______*

La battuta di Adam “Devo imparare a sopportare l’idea di essere più felice di quanto io non meriti” è ispirata ad una battuta contenuta nel romanzo Persuasione, di Jane Austen

– lo stesso libro donato da Adam a Stella come regalo d’addio.

   
 
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