23/11/2011
5 recensioniPensava a quanto fosse stata stupida.
Aveva sottovalutato Duncan.
Errore.
E lui l’aveva tradita con Gwen.
Stupida, stupida,stupida.
Si ricordò una ragazza che aveva conosciuto in Italia.
Era strana. Vedeva tutto come voleva lei.
Si chiamava Chintya.
Prima che Courtney partisse l’aveva guardata negli occhi e le aveva mormorato “Quando una persona ti riserva tutte le sue attenzioni,ti ama incondizionatamente, e poi ti odia,non ti considera più, ci si sente vuoti. Senza senso. Ricordatelo.”
La perfettina sul momento non l’aveva capito. Le sembrava una frase strana e senza senso.
Invece non esisteva cosa più vera.
Lei si sentiva vuota, senza neanche più la rabbia e l’odio che provava.
Vuota.
Un corpo senza anima.
Una scatola di dolorosi ricordi.
Non la smetteva di pensare a Duncan e Gwen.
A parte per due ore al giorno.
Andava a fare risse, a picchiare e a farsi picchiare.
Il dolore fisico e la lotta non la facevano pensare.
Pace.
Sentì lo strombazzare di una macchina, segnale che la stavano aspettando.
Sospirò e prese la giacca.
Un’altra rissa da innescare,un altro scheletro nell’armadio da nascondere.
Courtney rientrò a casa e notò, con sollievo, che sua sorella era in camera.
Andò in camera sua a cambiarsi.
Stavolta aveva rotto il setto nasale a un’altra ragazza e la sua maglia nera con un cuore spezzato era sporca di sangue.
Salì in camera sua e si levò la maglia.
Si osservò allo specchio.
Era dimagrita, ma, soprattutto, era piena di lividi,ferite mai curate e graffi.
Come se non bastasse, si era incisa nel braccio la scritta “perfect” che ancora sanguinava.
“Cocò,finalmente sei arrivata! In indovinerai mai quello che mi è…”
Alexandra, la sorella di Courtney, si bloccò.
Fissò per un attimo la sorella, paralizzata dal terrore.
Poi il suo gridò squarciò il silenzio che c’era nella casa.
Courtney le si fiondò addosso.
Le tappò la bocca, anche se in casa c’erano solo loro due.
La fissò con astio e sibilò “ Vattene, dimenticati di quello che hai visto e non parlarne con nessuno”.
Le si avvicinò di più,con aria minacciosa “Se non vuoi che la tua vita perfetta si distrugga lentamente.”
Poi la lasciò andare.
Alexandra la fissò terrorizzata.
“Perché, Cocò, perché ti sei ridotta in questo stato?”balbettò.
Courtney scosse la testa. “Non puoi capire. L’amore è un’arma. È la peggiora tortura che ti possa capitare. Ti uccide lentamente,con dolore.”
Mentre pronunciava quelle parole piene di dolore, una lacrima attraversava la sua guancia ambrata.
Alexandra annuì e scappò via.
Court si lasciò cadere sul letto, chiedendosi ora per cosa valeva la pena vivere.
To be continued….