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Autore: Darling Eleonora    23/11/2011    1 recensioni
MirabellCity, una girovaga che dall’apparenza non sembra, un desiderio espresso da una moneta fatta cadere in acqua, un negozio di souvenir, un cannocchiale, il guardiano di un faro, le campane della chiesa vicina, due conchiglie identiche. Una storia da raccontare...
Espresse il suo desiderio; l’unico che avesse mai voluto realizzare davvero. In realtà non le era mancato mai nulla, tutto quello che le serviva era la sua piccola valigia e sé stessa. Ma la cosa che crescendo aveva iniziato a bramare era diversa, ne parlavano tutti con una strana cadenza dolce da lei incomprensibile.
Mentre stava per lanciare nella fontana il simbolo del suo prezioso desiderio, sentì il giovane stringere la mano ancora intrecciata alla sua, alzando la voce:
-Sei pronta? Adesso!
Così facendo lanciarono le monetine che volarono in cielo a rifletterne la luce per poi far sentire il loro schiocco a contatto con l’acqua della fontana alle loro spalle, lei si voltò stupita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dettagli, spiegazioni, ringraziamenti.

Non mi piace scrivere dopo ogni capitolo i fatti miei o i ringraziamenti, anche perché se sono presenti in altre storie che seguo va a finire che non ho voglia di leggerli, quindi scrivo tutto qui (così se volete potete benissimo ignorarlo), in questo ultimo finto capitolo:
E’ la prima storia che ho concluso. E’ nata come una One-Short per il concorso estivo del 2011 (?), ma mi è stato fatto notare che leggerla era impegnativo poiché troppo lunga e, anche se io la preferivo di uno solo, ho dovuto ammettere la cosa e l’ho cancellata per poi ripostarla suddivisa in capitoli. L'ispirazione mi è stata fornita principalmente dalla foto che trovate all'inizio dell'epilogo. Una delle mie principali fonti di ispirazione infatti è la fotografia.
Bene, innanzitutto vi informo che ogni capitolo non è postato a caso ma da uno all’altro passa anche il minimo arco di tempo, non ci sono in un unico capitolo due eventi che accadono in tempi diversi ma solo eventi che si susseguono. Se avete notato dello spazio tra una piccola parte di racconto ad un'altra non è per il tempo ma è per una visione di un diverso personaggio per quello che sta accadendo, so che è in terza persona il mio racconto ma ho messo i distacchi per farvi capire bene e per evidenziare le idee altrui anche perché, se non lo avete notato, il nomi di Anise e di Almond appaiono solo nei discorsi diretti, i dialoghi, mai in quelli narrativi (è stato un po difficile rispettare questo accento da me autoimposto ma spero che si stato chiaro lo stesso). Poi, non ho voluto scrivere flash back perchè la protagonista non ha rimpianti ne ripensamenti: è in una città nuova, gente nuova, vita nuova insomma, non mi sembrava inerente mettere i suoi ricordi passati, o almeno sarebbero stati superflui e inutili per lo svolgimento della storia. Così per i personaggi maschili principali, es. mettere un flash back sulla morte dei genitori di Almond e Icing, troppo cruento, poi erano piccoli quoindi i loro ricordi non sono molto vividi da adulti.
Tutti i nomi dei personaggi, anche quelli più secondari si riferiscono a piante o frutta o ad elementi riguardanti il cibo, parto dunque ad elencare i personaggi dalla loro apparizione:
Anise/Anice l’ho pensata subito come una persona buona e gentile, con una nuvola soffice di capelli d’oro e degli occhi blu molto sinceri e limpidi. Odio le solite ragazze prodigio che le amano tutti o che riescono a risolvere tutto e piangono ogni cinque secondi quindi spero davvero che non sia apparsa così dalla mia storia perché lei è molto forte e indipendente.
Berry (significa bacca) in realtà è l’ultimo personaggio che mi è venuto in mente. Infatti appare solo nel prologo e nell’epilogo (che ho aggiunto dopo aver già postato i primi capitoli). E’ un uomo di poche parole, semplice e dolce. Solo questo.
Almond (significa mandorla), per lui e suo fratello credo di essermi ispirata involontariamente a un manga di nome Meru Puri, dove il protagonista maschile si chiama Alam (se volete andatevelo a vedere, è bellissimo, sennò meglio di no, solitamente a me da noia scoprire che i soggetti nelle menti degli autori di cui seguo i racconti sono completamente distanti dal mio).
Vanille(vaniglia), non mi sono ispirata a nessuno in particolare e credo che la sua parlantina particolarmente euforica e irrefrenabile si sia andata ad esaurire nei capitoli purtroppo, era un suo aspetto carino anche se un po insopportabile (sarà stata l’influenza della taciturna Anise? Anche se penso che pure lei tanto taciturna alla fine non è risultata, vuol dire che si sono compensate a vicenda).
Cocoa(vuol dire cacao) ovviamente non vi ricordate chi è perché appare una sola volta all’inizio, quindi ve lo dico io, è il polpo nonché il migliore amico del padre di Vanille (risata), se non l’avete capito per le velate allusioni nel testo mi sono ispirata al famoso polpo Paul, realmente esistito e un prodigio. Andate a vedere che cosa faceva questo polpo che hanno tutti adorato nell’ambito calcistico, perché merita.
Juice(succo, dall’inglese), volevo che fosse un ragazzo forte e gentile (ammettiamolo, uno dei pochi che non correva dietro ad Anise), il miglior amico di Vanille. Lui è uno dei personaggi che è nato grazie al mio amore per gli anime. Infatti mi sono ispirata dall’anime della Corda D’oro, Ryotarou Tsuchiura, il bellissimo ragazzo che suona il piano.
Brunette e Walnut Hazelnut(noce bruna e noce nocciola, all’incirca) sono i genitori di Vanille. La signora Brunette è una donna all’apparenza dura e severa ma in realtà molto dolce e premurosa mentre suo marito è un vero capitano di mare, per lui (lo alludo anche nel racconto) mi sono ispirata a capitan Findus (e chi sennò?).
La signora Prune(prugna) e sua figlia Chamomill (camomilla), appaiono al risveglio di Anise nel parco. La prima l’ho immaginata come una di quelle signore che non si fanno mai i fatti loro e che devono per forza mettere bocca su tutto, diffidenti e acide, mentre sua figlia l’ho immaginata come una tenerissima bambina piccola con un’innata curiosità e con dei codini oscillanti e biondissimi ai lati della piccola nuca.
Carmel(è l’abbreviazione di Caramel che vuol dire caramello). E’ un ragazzino molto dolce e timido, dalla pelle color cioccolato con dei bellissimi occhi verdi azzurri. Non so perché ma da grande ce lo vedo con Chamomill, “lui è petrolio e lei è latte” (battuta copiata da Save The last dance).
Icing(il suo nome significa glassa), volevo qualcosa che avesse a che fare con il ghiaccio (la glassa infatti si deve raffreddare prima di servirla!). Se per Almond mi sono inspirata ad Alam di Meru Puri, per Icing mi sono inspirata proprio al fratello maggiore di questo, il suo nome è Jeile, anche se hanno un carattere opposto per l’aspetto fisico del mio personaggio, era perfetto.
Fennel(il suo nome vuol dire finocchio dall'inglese! Volevo dare a qualcuno questo nome perché suonava bene e perché non ve lo sareste aspettato) è un ragazzo molto alto con dei begli occhi blu scuro e dai capelli biondi così chiari che potrebbe benissimo essere il fratellone di Chamomill da quanto nella mia mente li figuro somiglianti (magari in realtà sono proprio fratelli e la signora Pune è la moglie del sindaco, non lo so nemmeno io!) Ormai i fatti e i personaggi di questa storia hanno assunto una verità e un’anima propria che sfugge persino a me che li ho creati (risata).
Cinnamon è un personaggio molto molto secondario, il suo nome significa cannella ed è la vecchietta gentile che ha donato ad Anise la stoffa per il suo vestito per la festa della fondazione perché l’aveva aiutata con delle consegne (lo ammetto, volevo solo utilizzare questo nome).

Spero che la mia storia vi sia piaciuta, a me devo dire, piace ma credo di avere messo troppi elementi e troppi ambienti: la moneta, il cannocchiale, le conchiglie, le sirena (simbolo di MirabelCity), i suono delle campane, i campanellini appesi ovunque, in negozietto, il faro, la chiesa, la piazza principale, il parco…Sembra inspirato da uno di quei giochi dove il protagonista deve interagire con tante persone o andare in tanti posti per superare le prove.
Arrivando alle conclusioni (apprezzo davvero tantissimo chi è arrivato fin qui, quindi penso proprio nessuno): un grazie a tutti quelli che hanno letto o che leggeranno questa storia! Continuate a seguirmi e ve ne sarò immensamente grata!

Un candido bacio e un caldo abbraccio

Eleonora.

  
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