Fandom:
Axis Powers Hetalia
Pairing: Stati Uniti
d'America/Louisiana
Sottogenere: Storico
Rating:
Verde
Avvertimenti: Het, What if...?, OOC (?)
Contesto: Louisiana Purchase
The journey of Louisiana Purchase:
[1] Il modo migliore per allargare i propri confini.
Eravamo lì, seduti vicini. Io le toccavo timidamente una mano con la mia, era una situazione insostenibile -o perlomeno lo era per me-. Avevo bramato tanto averla vicina a me, poterla guardare da più vicino e sentirla parte di me. Ma ora che ciò era avvenuto, lei non faceva altro che parlare una specie di francese misto a spagnolo e ad allontanarmi.
“Che
hai Louisiana? Non sei felice?”
parlai rapido cercando ancora un contatto con la ragazza, stavolta
visivo. Non ero mai stato bravo con le parole, ogni volta che provavo
ad esprimermi non ottenevo nulla o venivo frainteso.
La ragazza
-immaginai- cercò di cavarsela con un semplice
“Non, ne sono molto
felice invece.” per poi lasciar cadere il discorso. Ma io non
le
credetti fin dal primo istante.
Gliela si leggeva negli occhi la
nostalgia, e gliela si sentiva nella voce la titubanza.
Credevo di
renderla felice, offrendole le mie ricchezze e il mio sostegno, ma
sembrava che non gli andassi bene.
Abbassai lo sguardo sedendomi
composto e liberando la mano di lei dal mio tocco.
Quando
Jefferson e Livingston mi parlarono di un possibile acquisto della
città portuale di New Orleans, non stavo più
nella pelle.
Finalmente avrei potuto rincontrare Kaitlyn* e parlare con lei,
starle vicino. E lo avrei potuto fare tutte le volte che volevo.
Mi
tornarono in mente alcuni momenti della mia infanzia, la vedevo
giocare nelle praterie e poi insinuarsi nel fitto di una palude senza
il minimo scrupolo a sporcarsi il vestitino. Un alligatore o un
pellicano la seguivano sempre e le facevano compagnia.
Io
rimanevo in silenzio a guardarla imbambolato, ero un bambino a quel
tempo e mi lasciava estasiato la libertà che ci attorniava.
Ma
poi arrivarono loro due. Arthur e Francis.
Mi trovarono e fecero a
gara per “conquistare” la mia fiducia ed essere
miei fratelli. Io
scelsi il primo, forse perchè mi sembrava il più
solo e mi faceva
un po' pena. Non sembrava conoscere seriamente la vera
libertà -o
non come la conoscevamo io e Kaitlyn-
I giorni seguenti non ebbi
nemmeno il tempo di andare a cercare Louisiana e chiederle di
giocare, dovevo fare compagnia ad Inghilterra e farmi insegnare
quello che sapeva. Dovevo sfruttare la possibilità che mi
era stata
data.
Quando rividi la ragazza eravamo entrambi cresciuti un po',
parlavamo due lingue diverse, avevamo tradizioni diverse ed eravamo
“sentimentalmente” legati a persone diverse.
Lei aveva Francia
che la viziava e la riempiva di doni, attenzioni e complimenti.
Praticamente completamente il contrario di quello che Inghilterra
faceva con me.
Più tempo passava più diventavamo diversi e lontani. Ma io continuavo a provare un certo interesse per lei, interesse che a quel tempo non sapevo ancora spiegarmi.
Livingston partì nel 1801 in volta
della Francia e io lo segui a ruota, volevo assistere alle
trattative, anche perchè così avrei potuto
parlarne direttamente
con Francis.
Non fu per niente difficile “estorcere” la Louisiana a Francia, per contro di tutte le mie più rosee aspettative.
Non
mi sarei mai aspettato che Francis
mi dicesse quelle cose, mi ha stupito davvero molto il suo
comportamento.
Quando tornammo in America eravamo più poveri di
11.250.000
$ ma in compenso avevamo 'guadagnato' quasi
il doppio dei territori
che eravamo disposti ad acquistare alla stessa cifra.
Era
avvenuto il così detto 'Louisiana Purchase'.
Sbarcati nei,
neonati, Stati Uniti d'America fummo acclamati da alcuni come eroi,
mentre accusati da altri di aver compiuto un atto
anticostituzionale.
In quel momento, però, non m'importava di ciò
che diceva la gente. Avevo una sola cosa in mente; l'avrei rivista,
sarei potuto diventare il suo eroe.
Da allora, non feci altro che
pensare e programmare questo giorno.
Che mi sia illuso con le mie
stesse mani? Credevo di poter sostituire la figura di Francia nel suo
cuore, così da un giorno all'altro. Evidentemente mi
sbagliavo.
Di
lì a poco sarebbe stato
ufficializzata la cessione dei territori dalla Francia agli Stati
Uniti, speravo solamente che andasse tutto liscio.
Se il popolo
louisianese fosse insorto, causando morti e feriti, non me lo sarei
perdonato!
“ Scusa...” fu l'unica parola che sentii
provenire dalle labbra della ragazza prima che questa le increspasse
in uno smagliante sorriso e mi prendesse delicatamente le mani.
Sporgendosi letteralmente verso di me.
“ Sono davvero felice di
averti conosciuto, Alfred.” disse, puntando i suoi occhi
oltremare
nei miei di una tonalità più chiara. Quella frase
non era finita,
me ne rendevo conto, ma sembrava essere destinata a rimanere
in-terminata per via del lunghissimo periodo di tempo .
“Sono
sicura che diventeremo ottimi amici, io e te!”
S'alzò con
eleganza dal divanetto, sistemandosi velocemente la gonna ampia a
balze e di un bellissimo colore indaco. I movimenti di quella sinuosa
figura di giovane donna mi ammaliarono, letteralmente.
“Andiamo?
La folla ci aspetta.” La
voce squillante non lasciava trapelare tristezza, sembrava essere
serena. Ma io continuavo a non credere alle apparenze.
Mi lasciò
indietro, raggiungendo velocemente il sindaco della città di
New
Orleans e suo fratello Leslie**, che si era rifiutato di incontrarmi
prima della 'cerimonia' che ci apprestavamo ad iniziare.
Sapevo
non sarebbe stata facile la
convivenza con loro, ma non credevo così tanto.
Li raggiunsi di
corsa, un gran sorriso stampato in volto, e ci avviammo per uscire in
piazza.
Il popolo sarebbe, ora, entrato a conoscenza del passaggio
della Louisiana agli Stati Uniti.
Era il 20 Dicembre 1803.
*Kaitlyn D.Orleans è il nome umano che ho dato lei. Ho scelto questo nome perchè era la giusta commistione fra il francese e l'inglese e poi perchè mi ricordava il nome Katrina.
** Leslie Le Noir: Ho preso un attimo in "prestito" l'OC di lesty, come lei ha fatto più volte con la mia Kaitlyn. Tanto per ricambiare il favore. E mi raccomando, leggete anche la sua FF.