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Autore: Rose93    24/11/2011    3 recensioni
Tsubaki è sorridente. Tsubaki è gentile. Tsubaki è dolce. Tsubaki è delicata come una camelia. TSUBAKI E' UN MOSTRO.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giaci sulle tue ginocchia che toccano il suolo freddo del pavimento bianco,
la testa china, lo sguardo basso; i tuoi capelli corvini
,lunghissimi e lisci, ti coprono il volto e le mani
si posano sulle tue orecchie quasi a volerle tappare.
Non hai il coraggio di guardare in quel grande specchio
che che si innalza sovrano davanti a te.
 

.

I tuoi  demoni si stanno facendo più insistenti, ti tormentano con le loro voci gracchianti e maligne:


 

-"Cosa c'è Tsubaki?! Non riesci più a portare la tua maschera?!"-
Le senti ridere ed hai quasi l'impressione che sogghignino...Ma non hanno un volto.

-"Tsubaki..."-
Pronunciano il tuo nome quasi sibilando, senti il loro respiro distorto e rumoroso, quasi un ansimare terrificante.

-"...Hai paura?!"-
Ridacchiano.

-"Oh, non devi averne! Sei tu il mostro."-
Le loro risa si fanno più fragorose e sgraziate, sembra quasi che si stiano prendendo sadicamente gioco di te.

-"Stai ingannando tutti...Con i tuoi finti sorrisi, la tua finta gentilezza..."-
Si fanno più assillanti, più penetranti.

-"Credi che potrà durare per sempre questo tuo subdolo teatrino?!"-
Ridono sempre di più, le voci che ti parlano non sembrano appartenere nè a donne nè a uomini, sembra che il male in persona ti stia parlando.

-"Quando le tue menzogne saranno svelate tutti ti odieranno, resterai sola..."-
Ti tappi con più forza le orecchie e scuoti il capo sperando di scacciare quelle voci; ma è inutile Tsubaki...Le voci sono dentro di te, non sono altro che le voci della tua anima. Il tuo volto è ora deformato da un'espressione di panico.

-"Ora basta!!! Fate silenzio!"-
Gridi disperatamente e sembra che tutto taccia, sembra che il silenzio sia piombato subito dopo il tuo ordine; inizi a ridere senza motivo, scoppi in una risata folle e fragorosa, quasi soffochi.
Ti alzi senza smettere di ridere, ti guardi allo specchio e ghignando dai un pugno sulla superficie di esso che ,crepandosi, ti lacera la pelle la quale ricopre le nocche e le dita, dalla carne squarciata inizia a sgorgare del sangue color porpora, qualche goccia precipita sul pavimento candido e qualche altra macchia lo specchio; le crepe si estendono fin dove si riflette il tuo volto corrucciato in un'espressione che deforma i lineamenti gentili del tuo volto e un sorriso sghembo riaffiora sulle tue labbra.
Ti osservi con attenzione, poi inizi a battere con la fronte contro lo specchio una...due...tre...volte, fino a quando la tua fronte non sanguina e lo specchio cede spaccandosi; non senti alcun dolore, più vedi il sangue colare sul tuo volto più ti senti soddisfatta e nulla interrompe le tue risa; un pò di sangue scivola sulle tue labbra e quasi d'impulso ne lecchi la superficie per assaporarlo. Giri il volto ,con fare del tutto innaturale, in direzione del tuo letto; cammini verso di esso ciondolando, tiri via un lenzuolo e sali inpiedi sul materasso, alzi il volto e osservi il soffitto soppalcato, tenti di raggiunge una trave sopra di te con le dita...ma è troppo alto. Ti fiondi giù dal letto e cerchi freneticamente qualcosa che possa aiutarti a raggiungere quella trave; afferri una sedia e torni sul letto, la poggi sul materasso e tenti di salirci sopra tenendo una mano sul muro laterale per non perdere l'equilibrio, con l'altra mano fai passare ,tra lo spazio tra la trave e il soffito, parte del lenzuolo, leghi un'estremità ,saldamente ,al legno scuro della trave, scendi dalla sedia e leghi l'altra formando un cappio dove ,poi, infili il tuo collo e con lo stesso metodo di prima risali sulla sedia. Osservi la finestra aperta sulla parete difronte, le tende bianche sono mosse da un leggero venticello mattutino e il sole illumina tutta la stanza; sorridi e con un lieve saltello fai cadere la sedia che ti permetteva di non soffocare...Mentre ora senti il cappio stringersi attorno alla tua gola, sorridi, i piedi non toccano il materasso ed il tuo corpo è tenuto sospeso dal lenzuolo ben legato alla trave, il respiro si smorza e dopo qualche minuto il tuo corpo ciondola morto spostato appena da quel venticello, le braccia senza forza assecondano il leggero ondeggiare del tuo corpo e qualche gocciolina di sangue cade sul materasso bianco. Le voci sono finalmente scomparse e questa votla non tornranno mai più, non temere mia dolce Tsubaki, non dovrai più soffrire, il tuo corpo non dovrà più sopportare il peso delle tue menzogne, sarai libera di essere te stessa senza temere la solitudine e non ci saranno più demoni che dilanieranno la tua anima...
Ora è tutto finito, riposa in pace mia candida camelia.

   
 
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