Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: formerly_known_as_A    24/11/2011    3 recensioni
“Tieni.”
Lo svedese sbatte un momento le palpebre, perplesso, poi prende il volume e lo fissa, aprendolo e restando a rimirare le lettere eleganti e decorate sulla carta spessa.
Ci scivola sopra con il dito, alzando poi lo sguardo verso il ragazzo biondo di fronte a sé, impassibile come sempre.
“Per me?” chiede, tentando disperatamente di non imbarazzarsi e fallendo, sentendosi arrossire con violenza.
Un regalo... un libro per lui. Chissà di cosa parla?

Storia di due fratelli.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Tieni.”

Lo svedese sbatte un momento le palpebre, perplesso, poi prende il volume e lo fissa, aprendolo e restando a rimirare le lettere eleganti e decorate sulla carta spessa.

Ci scivola sopra con il dito, alzando poi lo sguardo verso il ragazzo biondo di fronte a sé, impassibile come sempre.

“Per me?” chiede, tentando disperatamente di non imbarazzarsi e fallendo, sentendosi arrossire con violenza.

Un regalo... un libro per lui. Chissà di cosa parla? Vuole assolutamente leggerlo.

Con entusiasmo, ancora al colmo dell'imbarazzo -facendo fuggire due dame che passeggiavano nei corridoi, perché questo lo fa sembrare sempre spaventoso- sfoglia meglio le pagine, scorrendo le lettere allineate.

Sta per cercare di nuovo lo sguardo viola del fratello maggiore, quando si rende conto che non capisce tutto quello che c'è scritto.

“Fratello! Non capisco il norvegese, me lo le...!?” si blocca, notando come questo sia già lontano e correndogli incontro per prenderlo per la veste.

“Cosa dici?” ribatte Norge, un po' stizzito, prendendo il libro e picchiettandoglielo sulla testa. “È svedese, questo. Non riconosci la tua stessa lingua?”

Il ragazzo più basso riprende il libro, accarezzandone la copertina per controllare che non ci siano ammaccature.

È pur sempre un regalo di suo fratello, no? È prezioso.

Cerca ancora di leggere, ma gli sembra tanto complesso da essere norvegese.

“Scusa. Non lo capisco. Me lo puoi leggere?” chiede, di nuovo imbarazzato, sentendo una delle solite dame a passeggio cacciare un grido in lontananza.

“Ma come vuoi che capisca? È svedese!” protesta l'altro, un po' stizzito, un po' esasperato dall'essere circondato da fratelli storditi.

Lo svedese si chiude, colpito sul vivo e lascia la veste del maggiore, imbarazzato, troppo per continuare a discutere e fare richieste.

“Scusa.” riesce soltanto a dire, prima di allontanarsi.

Si sente trattenere per il polso e si volta, esitante, per guardare il norvegese che, nonostante l'apparenza impassibile, si sta sforzando per sembrare spazientito.

“Pensi che abbia tutto questo tempo da perdere? Sei quasi più alto di me e ancora devo leggere per te?” borbotta, trascinandoselo dietro attraverso i corridoi, fino ad uscire all'aria aperta, sedendosi elegantemente nell'erba e spingendolo a fare lo stesso.

Invece di seguirlo, però, il minore si sdraia, piazzando la testa sulle sue gambe, felice.

“Cosa stai facendo?” chiede il norvegese, apparentemente indeciso se prendere il libro e colpirlo o farlo semplicemente rotolare via.

Sospira e poi lo apre, schiarendosi la voce.

Mancate già tanto le forze del valoroso popolo anticamente disceso del troiano Enea, che quasi al niente venute erano per lo maraviglioso valore di Giunone, la quale la morte della pattovita Didone cartaginese non avea voluta inulta dimenticare...”

Svezia si raccoglie, anche se sa che sta crescendo, che non è un comportamento consono, prendendo una delle mani del maggiore e posandosela sul viso.

È felice e sorride un poco, quando Norge sbuffa, ma non la muove, se non per voltare pagina, facendola poi tornare subito lì.

Dei suoi fratelli, il norvegese dall'apparenza impassibile è il suo preferito. Anche se sembra molto freddo e sempre irritato dalla presenza degli altri, è in grado di essere rassicurante e dolce, con quei piccoli gesti.

E gli è vicino, in quel non mostrare emozioni. Non tanto per scelta, quanto per il carattere chiuso e riservato, che rende difficoltoso rapportarsi con gli altri.

Svezia sa che quel momento di pace, nel tiepido sole di settembre, non può durare ancora per molto. Un giorno, molto presto, crescerà fino a non sembrare più il suo fratellino. Dovrà essere responsabile, freddo, capace di prendere decisioni come una Nazione adulta.

Allora si gode quel sole ancora abbastanza caldo da non far pensare al gelo dell'inverno scandinavo, quegli ultimi momenti in cui possono fare finta che il tempo resterà fermo in quel modo, per sempre.



Angolino dell'autrice

Se si guardano le Nazioni come popolazione stanziata in un certo territorio, l'ordine in cui le Nazioni nordiche sono popolate sarà: Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia e Islanda. Ovviamente l'ordine di unificazione e quindi, nascita vera e propria dello stato, è diverso... però trovo carino Svezia come fratellino di Norge.

Dietro a questa storia c'è un evento storico/letterario preciso.
http://en.wikipedia.org/wiki/Euphemia_of_R%C3%BCgen

La regina Eufemia, del Regno di Norvegia, fece tradurre e trasporre in versi romanzi molto alla moda nelle corti europee medievali... in svedese. Un dono alla corte di Svezia.

Gli Eufemiavisene sono la prima testimonianza letteraria scritta in svedese (se si escludono le leggi). Includono la storia di Florio e Biancifiore, di cui qui ho riportato l'incipit di Boccaccio.

Sì, a settembre a Stoccolma ci sono 12° C di media, ma sono decisamente convinta che per uno svedese sia abbastanza caldo da stare a barboneggiare all'aperto.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: formerly_known_as_A