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Autore: Daenerys_Snow    24/11/2011    5 recensioni
Per lui, lei era un’amica speciale, che gli serviva solo quando aveva bisogno di coccole. A lei questo faceva male. Perché non riusciva ad amarla? Perché con lei accadevano certe cose e con le altre ragazze no? Perché, nonostante ciò che accadeva, non le voleva bene almeno come un’ amica?
Domande a cui quella ragazza non era mai riuscita a rispondere… e che ancora tutt’ora si chiede… e sta aspettando delle risposte da lui… da colui che non l’ha amata, che non l’ama e che non l’amerà mai…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I ragazzi della mia vita : Joe & Nick'
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I Suoi Occhi E Il Suo Falso Amore

Si erano conosciuti da poco, eppure sentivano che stava per crearsi qualcosa di grande e forte tra di loro… un qualcosa che andava ben oltre al rapporto tra compagni di classe. È vero che lui le piaceva, ma questo non significava che non potevano essere amici… Giusto?
Parlavano, scherzavano, ridevano, si infuriavano, sognavano insieme… erano quasi un tutt’ uno, ma non era lo stesso rapporto che c’era tra due semplici compagni di classe o tra due migliori amici da una vita… era completamente diverso… forse una via di mezzo, potremmo definire… ma era complicato nonostante tutte le cose dolci e affettuose che accadevano…
Volete sapere di cosa si era innamorata follemente lei? Dei suoi profondi occhi castani… quel castano semplice, ma se guardato meglio, presentava delle sfumature sul nocciola perfette…
Amore? No, non proprio… semplicemente affetto, tanto affetto che viene dimostrato tra adolescenti con “l’amore”, quando invece sappiamo tutti benissimo che non sono due cose uguali.
Loro se lo dimostravano con dei semplici sguardi, con delle carezze sul viso, con dei baci sulla guancia, con delle parole sussurrate all’orecchio… ma questo non voleva dire che a lui piaceva lei, no… tutt’altro… a lui non piaceva… era il contrario… eppure non tutti ne erano convinti, ed il primo a sospettare fu proprio il migliore amico della ragazza.
C’era una grande “gelosia” tra i due, ma non perché amavano la ragazza, ma per il semplice fatto che non volevano vedere lei in compagnia dell’altro… sembra una storia dell’età della pietra, eppure è tutto vero…
Comunque questi due ragazzi, la ragazza e il ragazzo, uscivano spesso insieme, e cominciarono a passare anche più tempo a scuola insieme, e non si rendevano conto che gli altri compagni sospettavano una presunta storia tra i due. Erano “la coppia della classe”. Inizialmente la cosa era piuttosto carina e affettuosa.
Immaginatevi due ragazzi quattordicenni al banco insieme. Due ragazzi che però non seguono la lezione, perché sono troppo impegnati a coccolarsi. All’inizio si facevano sempre il solletico: bhè… era lui che lo faceva a lei… e ogni volta lei si sentiva strana, non solo perché cominciava a piangere dalle risate, ma perché era lui a farglielo. Era tutto fantastico, ma poi un giorno qualcosa cambiò.
Erano diventati tenerissimi baci sulla guancia. Lui gliene chiedeva sempre, e lei inizialmente gli rispondeva con un secco NO, ma poi si autoconvinse che non c’era nulla di male. Ovviamente poi veniva ripagata con carezze e baci. Era davvero tanto per lei, ma la cosa incominciò a sfuggirle di mano…
Lui incominciò a chiederle cose assurde, che neanche due fidanzati di quattordici anni si chiederebbero… forse perché provano pudore… forse perché sono più maturi rispetto a lui…
Gli era presa un’ossessione che però non se ne voleva andare… a lei piaceva che fosse lui a farlo, ma non piaceva il modo in cui lo faceva… per lui era per fare esperienza… per lei era perché si volevano bene, e non per “imparare” a fare qualcosa di nuovo… lei accettava, ma non perché le andava o le piaceva. No. Lei odiava quando lui faceva così, ma non ci poteva fare niente: rischiava di perdere la sua amicizia se non glielo avrebbe concesso… con questo non voglio dire che andavano al letto insieme… ma ormai ci mancava davvero poco… poi però è bastato un po’ di distanza tra i due per riportate le cose alla normalità. Anzi: non erano normali, visto che non si sono parlati per circa una settimana. Troppo per lui, per lei…
Quando hanno incominciato a riparlarsi, lui aveva tentato di baciarla, ma lei si era prontamente spostata evitandolo. Perché lo aveva fatto? Perché non voleva che lui la baciasse se non c’era amore. Sì… perché lui non l’amava neanche un po’… lei era la sua sgualdrina…
Dopo quel tentativo invano, incominciarono a parlare e le loro mani, a poco a poco, si intrecciarono… lei gli domandò il perché le loro mani erano finite così. Era la prima volta che accadeva. Lui le rispose semplicemente perché era meglio se stavano così… una frase senza significato per uno che non sa amare la persona che lo ama di più al mondo…
Per lui, lei era un’amica speciale, che gli serviva solo quando aveva bisogno di coccole. A lei questo faceva male. Perché non riusciva ad amarla? Perché con lei accadevano certe cose e con le altre ragazze no? Perché, nonostante ciò che accadeva, non le voleva bene almeno come un’ amica?
Domande a cui quella ragazza non era mai riuscita a rispondere… e che ancora tutt’ora si chiede… e sta aspettando delle risposte da lui… da colui che non l’ha amata, che non l’ama e che non l’amerà mai…


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Karenita’s Space

Lo so… sono il tipo che fa storie allegre, ma stasera mi sono messa a pensare a come sarebbe per una quattordicenne essere trattata come una sgualdrina… recensioni… grazie!! Baci, karen
  
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