Quando il mondo
salutò definimente la calda luce dell'astro solare
spalancò le porte a una compagnia che da tempo predominava su
tutto il mercato.L'ExoRem.L'imposione della stella che per secoli ha
sovrastato quel globo di fango e acqua che chiamiamo terra
causò il disperdersi di pulviscoli che immediatamente
cominciarono a raffreddarsi e a consolidarsi in piccoli
astri,sedici per la precisione,che circondarono la terra.
Qui entrò in gioco L'ExoRem che grazie a sonde e satelliti artificiali riuscì a stabilizzare gli astri restituendo alla terra la luce regolarmente intervallata di cui necessitava per il suo sostentamento.
Ma alcuni materiali non si agglomerarono nei sedici astri e cominciarono a ricadere sulla terra.Depositandosi in ogni essere vivente e rimanendo sopite nella maggior parte delle persone...ma in alcuni soggetti...
(Resoconto Avvenimenti 11/03/3505-Database Privato Colonia 16)
Qui entrò in gioco L'ExoRem che grazie a sonde e satelliti artificiali riuscì a stabilizzare gli astri restituendo alla terra la luce regolarmente intervallata di cui necessitava per il suo sostentamento.
Ma alcuni materiali non si agglomerarono nei sedici astri e cominciarono a ricadere sulla terra.Depositandosi in ogni essere vivente e rimanendo sopite nella maggior parte delle persone...ma in alcuni soggetti...
(Resoconto Avvenimenti 11/03/3505-Database Privato Colonia 16)
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Un
fendente di accecante luce si posò sulle mie palpebre ancora
chiuse come a schermare la mia mente ancora assopita dalla
realtà circostante.Un gemito infastidito
lasciò le mie labbra mentre il mio braccio destro andò a
coprire la parte superiore del mio volto.Ma oramai la veglia si era
sostituita al sonno e avevo già abbandonato ogni speranza di
riprendere sonno.
Mormorando un qualcosa di molto simile a un imprecazione mi rigirai per qualche secondo nel letto pertanto decisi di cedere al mattino e di levarmi da quel materasso che seppur invitante era incapace di assicurarmi un altra ora di sonno.
Rabbrividii leggermente quando i miei peidi nudi sfiorarono la ceramica delle mattonelle.Mi alzai completamente e con fretta mi infilai le calde ciabatte imbottite.
Con gli occhi ancora appannati dal bacio di morfeo mi diressi verso il piccolo bagno attrezzato solo con i servizzi igenici basilari e una piccola doccia.
Come ogni mattino ero in uno stato pietoso con i capelli sparati in tutte le direzioni e con due profonde occhiaie che per qualche strana ragione si rifiutavano di abbandonarmi.
Strizzai un po' di gel per capelli fuori dal suo tubetto argentato e con movimenti veloci e noncuranti lo sparsi sulla mia chioma nel tentativo di domarla riuscendoci solo in parte per poi arrendermi alla supremazia delle mie ciocche ribelli.
Solo quando la patina opaca del sonno si decise ad abbandonarmi mi accorsi di essere abbigliato solo dai miei boxer e dalla leggera maglietta intima.
Ritornai nella mia minuta camera e aprii l'armadio in cui erano contenuti tutti i miei capi d'abbigliamento e ne estrassi un paio di pantaloni neri larghi e una maglietta rossa con sopra stampata la figura d'orata di un aquila in volo.
Presi anche una cambiata d'intimo e riposi tutto sul letto singolo ancora sfatto per poi avviarmi alla doccia ricavata in un angolo del bagno piastrellato con mattonelle color terra di siena.
Rimossi gli unici indumenti che mi separavano dalla nudità e li gettai alle mie spalle senza guardare dove attarrarono.
Mi sfiali anche le comode pantofole ed entrai nella piccola cabina.Lasciai scorrera l'acqua calda e aprii leggermente anche la valvola dell'acqua fredda per evitare un ustionante sorpresa.
L'acqua tiepida cominciò a riscaldare tutto il mio corpo sciaquando via il gel per capelli appena applicato mentre mi accorgevo del gesto inutile prima effettuato.
Presi in mano il flacone contenente il mio shampoo e mi assicurai di applicarlo su tutto il capo rilassandomi grazie alla sensazione della schiuma sulla testa.
Lasciai che l'acqua rilassasse i miei muscoli godendomi il piacevole tepore per poi risciaquare lo shampoo con tranquillità.
Quando uscii dalla doccia mi sentii sensibilmente più sveglio ed energico e dopo aver indossato gli abiti precedentemente selezionati mi dedicai con più perizia alla cura del mio aspetto.
Osservai per un attimo il mio volto riflesso nello specchio del bagno.Il mio volto era appena coperto da qualche ciuffo ribelle e da una leggera barbetta.
Infilai lo spinotto del Phon all'interno della presa a muro e cominciai ad ascigarli con l'aiuto di un pettine per dargli volume.Dopo di che riapplicai il gel e porto in dietro i ciuffi combattenti che comunque si rifiutano di rimanere shiacciati e si rialzarono subito in ciuffi...Beh almeno non mi stavono più sugli occhi.
Cominciai a spalmare il gel per la rasatura e con un rasoio usa e getta rasai i peli superflui sul volto, lasciandolo finalmente liscio.
Risciaquai un paio di volte il mio viso per assicurarmi di rimuovere la schiuma rimasta.
Esco trionfante dal bagno e dopo essermi infilato un giubbotto leggero lascio la soglia di casa pronto a gettarmi nella strade trafficate della colonia 24.
Io sono Richard Sheppard,Numero di riconoscimento J-0491, e questa è la mia storia.
Questa storia è nata per un idea che si è presentata durante una lezione di scienze perciò non so cosa ne uscirà =P
Richard:Wow una storia incentrata su di me!
Autore:Tu resta dietro il quarto muro che è meglio,va!
Richard:Ma...Ma...D'accordo T_T
Bene ora che se ne è andato voglio solo dirvi che apprezzo commenti positivi e negativi e ringrazio in anticipo chiunque leggerà
Mormorando un qualcosa di molto simile a un imprecazione mi rigirai per qualche secondo nel letto pertanto decisi di cedere al mattino e di levarmi da quel materasso che seppur invitante era incapace di assicurarmi un altra ora di sonno.
Rabbrividii leggermente quando i miei peidi nudi sfiorarono la ceramica delle mattonelle.Mi alzai completamente e con fretta mi infilai le calde ciabatte imbottite.
Con gli occhi ancora appannati dal bacio di morfeo mi diressi verso il piccolo bagno attrezzato solo con i servizzi igenici basilari e una piccola doccia.
Come ogni mattino ero in uno stato pietoso con i capelli sparati in tutte le direzioni e con due profonde occhiaie che per qualche strana ragione si rifiutavano di abbandonarmi.
Strizzai un po' di gel per capelli fuori dal suo tubetto argentato e con movimenti veloci e noncuranti lo sparsi sulla mia chioma nel tentativo di domarla riuscendoci solo in parte per poi arrendermi alla supremazia delle mie ciocche ribelli.
Solo quando la patina opaca del sonno si decise ad abbandonarmi mi accorsi di essere abbigliato solo dai miei boxer e dalla leggera maglietta intima.
Ritornai nella mia minuta camera e aprii l'armadio in cui erano contenuti tutti i miei capi d'abbigliamento e ne estrassi un paio di pantaloni neri larghi e una maglietta rossa con sopra stampata la figura d'orata di un aquila in volo.
Presi anche una cambiata d'intimo e riposi tutto sul letto singolo ancora sfatto per poi avviarmi alla doccia ricavata in un angolo del bagno piastrellato con mattonelle color terra di siena.
Rimossi gli unici indumenti che mi separavano dalla nudità e li gettai alle mie spalle senza guardare dove attarrarono.
Mi sfiali anche le comode pantofole ed entrai nella piccola cabina.Lasciai scorrera l'acqua calda e aprii leggermente anche la valvola dell'acqua fredda per evitare un ustionante sorpresa.
L'acqua tiepida cominciò a riscaldare tutto il mio corpo sciaquando via il gel per capelli appena applicato mentre mi accorgevo del gesto inutile prima effettuato.
Presi in mano il flacone contenente il mio shampoo e mi assicurai di applicarlo su tutto il capo rilassandomi grazie alla sensazione della schiuma sulla testa.
Lasciai che l'acqua rilassasse i miei muscoli godendomi il piacevole tepore per poi risciaquare lo shampoo con tranquillità.
Quando uscii dalla doccia mi sentii sensibilmente più sveglio ed energico e dopo aver indossato gli abiti precedentemente selezionati mi dedicai con più perizia alla cura del mio aspetto.
Osservai per un attimo il mio volto riflesso nello specchio del bagno.Il mio volto era appena coperto da qualche ciuffo ribelle e da una leggera barbetta.
Infilai lo spinotto del Phon all'interno della presa a muro e cominciai ad ascigarli con l'aiuto di un pettine per dargli volume.Dopo di che riapplicai il gel e porto in dietro i ciuffi combattenti che comunque si rifiutano di rimanere shiacciati e si rialzarono subito in ciuffi...Beh almeno non mi stavono più sugli occhi.
Cominciai a spalmare il gel per la rasatura e con un rasoio usa e getta rasai i peli superflui sul volto, lasciandolo finalmente liscio.
Risciaquai un paio di volte il mio viso per assicurarmi di rimuovere la schiuma rimasta.
Esco trionfante dal bagno e dopo essermi infilato un giubbotto leggero lascio la soglia di casa pronto a gettarmi nella strade trafficate della colonia 24.
Io sono Richard Sheppard,Numero di riconoscimento J-0491, e questa è la mia storia.
Questa storia è nata per un idea che si è presentata durante una lezione di scienze perciò non so cosa ne uscirà =P
Richard:Wow una storia incentrata su di me!
Autore:Tu resta dietro il quarto muro che è meglio,va!
Richard:Ma...Ma...D'accordo T_T
Bene ora che se ne è andato voglio solo dirvi che apprezzo commenti positivi e negativi e ringrazio in anticipo chiunque leggerà